ELOGIO DEL ROBOTISMO
Dopo il centenario futurista è tempo di andare oltre: 20 2 2009 il futurismo è più vivo che mai, ma i tempi son ancora acerbi (o impossibili..) per il rilancio del Movimento: le sinergie sono latitanti., oppure quasi una diaspora, futuristi o neofuturisti esistenti ma tranne eccezioni non connessi neppure nel Reale, tra essi..
Oppure quando certi link culturali esistono al massimo possono spottizzare il Futurismo, ma da percorsi legittimamente autonomi e già giustamente altamente differenziati, vedi il Transumanesimo o il Connettivismo stesso.
Nel cosiddetto dibattito specifico, strettamente neofuturista, sono tutt'oggi attivissimi con performance, videoclip, ebook editoriali, webzine soprattutto Graziano Cecchini Rosso Trevi, chi scrive e pochi altri.
I meno giovani aeropittori ex Futurismo Oggi, tutt'oggi attivi, futuristi dichiarati, pur complici in caso d'iniziative sono squisitamente artisti, distanti da azioni movimentistiche possibili.
Tallarico stesso, prossimo a quest'area ancora ex Futurismo Oggi fa quel che può, ormai alle soglie dei 100 anni quasi...Nè spetta a lui tirare le fila della presunta Rete codificata a Ferrara il 20 2 2009.
In realtà la Rete esiste ma priva di organisation, troppo pochi appunto i neofuturisti attivi, per giunta qualcuno ha assunto più o meno recentemente anche posizioni neoconservatrici e neoclassiche..quasi (sic!), persino antiscientifiche.
Velleitarismo tipo Ismo, fuori luogo nell'era dei futurismi, nessun ismo dominante, tra l'altro da parte di soggetti intellettuali certamente dotati e interessanti, ma - disarmante- nessuna o quasi prova scientifica, leggi pubblicazioni cartacee o ebook elettronici, molto pensiero poca azione ..futurista, molte parole nel web feticizzato quasi...
Noi non amiamo dilungarci sulle querelle, soprattutto quando mancano prove scientifiche di confronto.. Ci limitiamo ad alcune considerazioni.
Sul futurismo secondo chi scrive appunto valgano i volumi editi dagli anni ottanta: diciamo, già selezionando, i saggi Marinetti e il Duemila, L'Immaginario Futurista (Schifanoia edizioni), Futurismo Manifesti Scientifici (Este Edition on line) e La Poetica di Internet (Futurist Editions on line): il Futurismo come Umanesimo Scientifico, su uno sfondo espistemico che spazia da Jacques Monod a Marvin Minsky a Francoise Jacob a Marshall McLuhan a Jacques Lacan fino a Paul K.Feyarabend ...e persino Pierre Tehilard de Chardin..
Indifferentemente dalle combinazioni infinite possibili in tali vettori, discutibili a livello strettamente scientifico (ma nessuno ha Dio..in tasca!), in ogni caso pur nell'interfaccia, nell'ambito dell'Estetica come Scienza Umana, non riducibile alle cosiddette scienze esatte..
E senza dimenticare, per limitarci a possibili hardware per il futurismo contemporaneo altri eretici quali Gremais, Baudrillard, Lyotard eccetera eccetera...
Nomi hardware semplicemente soggettivi, a ciascuno a seconda dei propri neurodreams e neurochips... purchè nel taglio irreversibile della rivoluzione scientifica generale che differenzia nelle sue ricadute estetiche artistiche sociali l'avanguardia da qualcos'altro, l'arte rivoluzionaria dall'arte conservatrice (non necessariamente negativa, come nel caso appunto di certe ali neofuturiste – ma ne esiste un'altra anche invece giovane e dinamica- ripetiamo, soprattutto circoscritte al web e alla teoria) ..
Quest'ultimi stessi hanno anche ragione a immaginare rotte neofuturiste conservatrici eminentemente letterarie e filosofiche, neoaccademiche (un'ala da anni inneggia anche alla cosiddetta Scuola net-futurista) : circoscritte senza abnormi voli globali, sono 'altre direzioni possibili...
Resta il fatto che brevemente il Movimento futurista ( extra transumanisti e connettivisti) nei fatti è oggi una fenomeno soprattutto virtuale, più sinergico a volte.... nel web che nei fatti concreti, al di là di personalità esplosive quali appunto Rosso Trevi, o tecnovisionarie meno spettacolari e più elitarie (chi scrive), e pochi o anche molti altri, appunto spesso neppure connessi...
Insomma, se il Futurismo strettamente parlando è sempre in Progress, mai più riducibile a qualsivoglia ismo, l'attuale scoglio di rilancio concreto del Movimento (senza parlare che tra i grossi nomi della cultura italiana, sono pochissimi coloro che avallano certa continuità futurista, ad esempio Paolo Ruffilli, oltre a taluni transumanisti e qualche futurologo) domanda nuove mosse in avanti anche clamorose.
Sbeffeggiando anche certa critica superficiale e priva di prove scientifiche (provenienti dalle 'aree poco produttive di cui prima), forse è necessario simultaneamente e contemporaneamente un nuovo link a metà tra futurismi contemporanei e già al di là: chiamamolo Robotismo, una estetica scientifica dichiaratamente neopositivista, neoscientista figlia questa delle intuizioni più cosiddette meccanicistiche di Marinetti, Majakowskij, il futurismo e le altre avanguardie, macchina bomba “militare” dichiaratamente estranea ad ogni formalismo-unico messaggio: l'avvento della civiltà scientifica, il passaggio dalla democrazia ancora metafisica alla Tecnecrazia democratica..
E ogni forma estetica lecita purchè finalizzato al messaggio dichiarato e consapevole, alla combinazione in certa misura comunicativa sul senso e la Logica programmatica del Robotismo!
Poi, siccome la Scienza, anzhe quella cosiddetta neopositivista è libera, diciamo l'umanesimo scientifico radicale, chiariamo subito i relativissmi.... nemici e i complici.
Il Robotismo, prende nome dall'archetipo forse originario della Scienza moderna contemporanea: il Robot, i robot più precisamente di cui ha parlato Isaac Asimov, non a caso scrittore ma anche scienziato, e le sue leggi immaginarie della robotica sono oggi realtà nella Robotica scientifica o in certe Computer Sciences. Il simbolo segno sogno parola significante, cifra, archetipo, vettore, Robot, polifonico nel suo campo linguistico e concreto che spazia dalla fantascienza alla futurologia alla psicologia all'economia alla fisica....
In ogni caso la base di partenza altro non può essere che il bordo di Jacques Monod proprio de Il Caso e la Necessità con la sua critica radicale a qualsivoglia metafisica, qualsivoglia umanesimo prescientifico, comprese filosofie e arti varie..: oppure, anche via Norbert Wiener, un certo Marvin Minsky, da mezzo secolo ormai Padre fondatore dell' AI forte (la Società della Mente, altro link culturale fondamentale).
Inoltre, il Robotismo prende nome anche dall'uso linguistico negativo che ne fece lo psicologo sociologo postfreudiano e assai noto al grande pubblico Eric Fromm per designare l'alienazione contemporanea. Fromm, tutt'oggi interessante per certe intuizioni, tuttavia nello stesso tempo reo involontario di molti equivoci umanistici.
Non ultimo, anzi quasi anno zero, link decisivo è il celebre e "storico" futurologo Alvin Toffler, già chiarissimo fin dagli annni '70 (!) con il rivoluzionario Lo Choc del Futuro...
Dev'essere chiaro, lo Scientismo preteso dalle resistenze umanistiche tradizionali liberali fasciste e socialiste stesse, appunto, non è mai esistito: anzi lo Scientismo è rivoluzione scientifica e basta... Così il Robotismo: al contrario dell'accezione paleoumanistica, la parola.. da sempre esprime un novum nascente della cultura contemporanea.
Un simbolo segno sogno... parola nuove, positive, sempre effetto della rivoluzione scientifica: ora (Robotismo...) noi lo usiamo come sinonimo di estetica scientifica, nulla di originale l'arte come scienza (come vettore) esiste fin dai futuristi, solo volgarizziamo intenzionalmente e comunichiamo senza più sensi di colpi falsi veteroumanistici veterofilosofici veteroartistci.
L'estetica scientifica è scienza liberamente applicata alla dimensione anzi alla multidimensione estetica. Dal futurismo ad oggi il Robotismo è disseminato ovunque: oltre alle opere teoriche e no di Marinetti, Boccioni e tutti i manifesti fututristi, i manifesti surrealisti, dadaisti, tutti i manifesti delle avanguardie sono già hardware del programma robotista.
E' l'estetica tecnologica di cui han parlato anche Renato Barilli e Marshall McLuhan , Abraham Moles, Lea Vergine quando si diffuse l'arte programmata, cinetica, fino all'arte pubblictaria della Pop Art alla Video Art, Computer Art, Musica elettronica, Net-Art , Transhuman Art, eccetera contemporanea.
Ma ancor più di ieri... il Robotismo chiarisce le questioni: distinguiamo due moduli primordiali, ora di Robotismo. Robotismo Hard e Robotismo soft: l'Hard è distinguibile poichè l'artista scienziato utilizza solo e soltanto tecnologie elettroniche di qualsivoglia natura, quindi dalla fotografia al computer è robotismo hard.
Robotismo soft è il Robotista che(fermo restando la chiarezza del messaggio scientista rivoluzionario) utilizza medium pre elettronici e persino premeccanici. Grande Libertà espressiva ma chiarezza consapevole del soggetto artista-scienziato-robotista: opera, ovvio, sempre aperta, ma romanticismo terminale, oltre il mistero.. romantico..., nel senso che il robotista comunica sempre le caratteristiche tecniche del prodotto opera d'arte!
Nel senso funzionale esplicito di cui prima (altra questione è l'esito strettamente estetico, ma ciò non riguarda più il creativo, ma i destinatari soggetti utenti e critici eccetera).
In ogni caso: negazione del valore, oggi, della parola Filosofia o Religione o Poesia, salviamo solo in attesa di parole più evolute per mera comunicazione le parole Arte e Estetica. Non è solo un capriccio: fermo restando nell'hardware gli antimaestri delle avanguardie di cui prima, per andare avanti bisogna finirla di parlare di filosofia , poesia anche moderne.. e altre idee ed emozioni obsolete, anzi pericolose: è l'umanesimo antiscientifico il virus letale che disumanizza, esattamente il contrario di quanto delirarano ancora filosofi, scrittori e certi umanisti.
Qua seguiamo anche il geniale Enzensberger di Elisir della Scienza, lo stesso geniale De Kerckove, cibernetici e futurologi e transumanisti, in Italia da Silvio Ceccato e Roberto Vacca in poi... .
Ad esempio anche l'Arte è di origine meccanica-elettronica-biochimica-genetica-sociobiologica eccetera... e certamente qualcosa d'altro ancora sconosciuto che però è ora pericolso chiamare con concetti antiquati (se non in senso operativo e consapevole...) che magari esprimevamo ed esprimono intuizioni sulla X , anzi le X del futuro e delle future scoperte sulla mente umana e sulla dimensione estetica, ma che ora fungono da resistenze! Abbattiamole!
La vecchia poesia chiamiamola Pubblicità (e l'analogia non è solo letterale, Gruppo 70 eccetera): il vecchio Romanzo chiamiamalo Scrittura Totale (alla Spatola) la pittura .. Cromatismo o qualcosa del genere, ma questo vale per il Robotismo Soft; il Robotismo Hard ci dice già: l'ex Pittura si è evoluta in fotografia, cinema, video, Computer Grafica, l'ex Musica in Computer Music, la Poesia in Poesia Sonora, Totale... Computerpoesia , la scultura in Installzioni...e così via; purtroppo il linguaggio è ancora quel che è, dovremo convivere con parole vecchie assieme a quelle nuove (ma è così fin dai futuristi). Semplicemente, se non secondariamente e come intuizioni e null'altro (si pensi magari a certo Jung .scientifico) come per la scienza Tolomeo e Ermegisto hanno solo un valore secondario e quasi esclusivamente storico (come si vede lo scientismo applicato è apertissimo, ,più di ogni ismo filosofico o artistico a pensiero unico!), così tutta la filosofia e in certa misura anche l'arte... prescientitfica c'interessano solo secondariamente: non certamente per criticare qualsivoglia avanguardia, figurarsi l'avanguardia del XXI secolo, neonato robotismo incluso.
In fondo chi lo desidera può occuparsi di archeologia in quest'epoca; l'avanguardia opta per la futurologia e se si vuole il Robotismo è sarà il frutto di certo futurismo dopo il Transumanismo.
Ma facciamola finita con predicatori (ci riferiamo a certo neofuturismo) ormai pullulanti anche nel web, che non sanno distinguere il Virtuale dal Reale, le loro Resistenze soggettive e limiti letterari.. dalla scienza e il Mondo Nuovo, già nato, basato sulla rivoluzione scientifcia, sulla tecnologia e sull'arte capace di amplificare la scienza ed il futuro nel cuore e nella neocorteccia dei popoli,( ripetiamo sogetti anche talentuosi ma che criticano il Futurismo Verso la Scienza senza prove scientifiche, pubblicazioni!!!).
Un mondo nuovo da divulgare da irradiare tra le masse intimorite dal Passatismo ancora al potere, un passatismo che viene sempre da Atene, da Gerusalemme, dal Nilo... da Roma, dall'Uomo di..Neandhrtal o di ...Heidelberg...
Un Cibermondo nuovo, nel XXI secolo, senza più complessi di Platone, da eseguire.. nel Reale: anche con estetiche finalmente scientifiche, , certo futurismo contemporaneo, certo Transumanismo, certo Connettivismo, oggi anche il Robotismo ( e tutte le avanguardie parallele che fioriranno dalla rete e fuori dalla rete in questo secolo) macchine di ricerca e propaganda simultaneamente dell'Uomo Nuovo scientifico o technologicus o Robot, figlio della rivoluzione scientifica.
Macchine combattenti per accelerare il NuovoDis-Ordine della Scienza finalmente al Potere secondo i sogni non alla Artemidoro, neppure alla Freud (grandi intuizioni però il maestro di Vienna), ma proprio di Galileo, di tutti gli scienziati, dei diabolici positivisti e scienziati di ieri e di oggi.
WE ARE THE ROBOTS..lo slogan anche provocatorio del Robotismo, nello specifico. .L'attuale aggiornamento postfuturista, sia ben chiaro, non ha alcuna pretesa oggettiva, unilaterale, sui cosiddetti futurismi contemporanei.
E' semplicemente il nostro sistema operativo, di per sé già multiplo: chips poetronici, questo è oggettivo, peraltro, disseminati e documentati fin dal nostro esordio letterario del 1983: Fiori della Scienza; chips futuristici come frammenti protorobotisti già presenti nei brevi saggi editi sulla rivista Futurismo Oggi, l'ultima ufficiale cartacea dei futuristi (diretta da Enzo Benedetto), tra il 1989 e il 1993 , nei saggi come accennato editi, in particolare anche un clip presentato a The Scientist 2008 Video Festival Internazionale, interfaccia live tra il sottoscritto e il giovane intellettuale futurista Giovanni Tuzet, dove sollecitati sull'umanesimo scientifico abbiamo proprio sottolineato figure quali Monod e Minsky .
Soprattutto, l'ultimo nostro E-book, la Poetica di Internet, è forse già star gate tra il futurismo e il robotismo, (tra futurismo e psicoanalisi alla Freud+Lacan e Transumanismo eclettico) basato sul Freud soprattutto de L'Avvenire di un Illusione (il suo testo forse più inconclasta e scientista), e la rilettura epistemica di Lacan, anche qua, mera operazione soggettiva e soggettuale....
Dal Futurismo al Robotismo...
ROBERTO GUERRA