domenica 26 settembre 2021

Ferrara, Vittorio Sgarbi, "mecenate" della cultura by Corriere Nazionale



di Roby Guerra

Tra i plusvalori della  nuova giunta al governo a Ferrara, dal 2019 dopo 70 anni di comunismo, agli occhi di tutti, non prevenuti ideologicamente, dovrebbe brilllare come cristallo (o una bomba d'arte in chiave provocatoria), quel che sta facendo il celebre critico Vittorio Sgarbi, incaricato in ambito culturale di ruoli fondamentali. Ha rivitalizzato il sempre sotto ottimizzato Castello Estense, con la collezione personale Cavallini Sgarbi con opere di grandi pittori. Ha promosso, in piena pandemia, la straordinaria mostra o antimostra del celebre Bansky, genio witer principale contemporaneo (e non sono tanti), con risultati visitors unici in Italia. 
Recentemente, sempre in pandemia, ecco la più bella mostra sul grande Ligabue, meno pazzo e più genio del novecento. E poi mostre su un altro grande, Previati, eccetera. 
Il tutto perfettamente supportato dal nuovo assessore alla  cultura, Marco Gulinelli (anche scrittore per la Nave di Teseo e come Sgarbi della sua Lista Rinascimento) e dallo stesso finora buon sindaco A. Fabbri, meno ideologico del pur ottimo M. Maisto (L'assessore alla cultura dell'era PD a Ferrara, ultima)
Pure,  fin dal suo ingresso istituzionale, la vecchia casta culturale ferrarese ideologica, contesta ferocemente Vittorio Sgarbi: come Einstein da qualche oscuro professore di fisica locale..
Neppure è servito da taluni  logicamente a favore di Sgarbi ricordare sempre il curriculum di Sgarbi, pubblicistico, editoriale, non solo televisivo e anche televisivo culturale doc, come critico d'arte sempre creativo, fuori dal coro, irriducibile al conformismo di troppi colleghi, anche Presidente di un certo MART a Trento, Sindaco di Sutri, con anche lì la consueta politica culturale alla D'Annunzio 2.0, per così dire, come da decenni  ha sempre fatto in Italia... 
Insomma su certa ferraresità provinciale e ideologica, ogni commento è superfluo, merita soltanto un Lockdown ad personam.
Vittorio Sgarbi a Ferrara in questa stagione?  A costo di scandalizzare le solite anime pie e sante, nemiche della libertà e ideologiche...   come Lorenzo il Magnifico per Firenze nel Rinascimento!

Il Museo Carlo Rambaldi perduto...by Corriere Nazionale



 
di Roby Guerra

*Photo C. Idini

Ferrara. Carlo Rambaldi, il geniale artista, creatore  di ET, Kink Kong, ecc., non ha bisogno di presentazioni: ferrarese di origini, poi diventato celebre negli States per film epocali,  è scomparso nel 2012 (vedi wikipedia).
Negli ultimi sette anni, una Fondazione a lui dedicata dagli eredi, a Vigarano Mainarda, sua città di nascita, si è dedicata a un speciale progetto "museale" per la memoria vivente di Rambaldi, 2 volte premiato con l'Oscar, sempre promesso dai politici locali e ferraresi,  ma mai realizzato e decollato. Mentre da decenni altrove ricoscimenti a josa... (https://www.fondazioneculturalecarlorambaldi.it/la-fondazione/carlo-rambaldi/

Ora la notizia della fine dell'iniziativa, che avrebbe dato lustro ulteriore e permanente a Ferrara città d'arte, oltre che un input nuovo e importante per la Nobile Modernità in senso, storico,  artistico e turistico... (https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/la-mano-di-king-kong-dice-addio-a-vigarano-1.6788963).
Stranamente, anche, oltre la novità negativa, poche le notizie mediatiche in merito, ripetiamo per un ferrarese di fama mondiale, due volte premio Oscar, che ha innestato la bellezza vera moderna nella pur sempre provincia ferrarese, che in controluce spiega (sinistra anni fa e anche la destra da qualche tempo) l'incredibile e con disarmante e sconcertante semplicità di tale esito culturale. 
Per Carlo Rambaldi che con ET ha semplicemente scritto la favola contemporanea più bella, il Museo speciale sarebbe stato anche un omaggio all'Infanzia delle future generazioni, dopo il covid defuturizzate, 
un segno alto concreto e non retorico di Nuovo Rinascimento ferrarese, italiano e internazionale.
Semmai l'ennesima prova di certa mediocrità politica italica, ma anche sociale imperante...
Poi magari in questo 2021, per l'anniversario di un certo Dante, gli addetti alla cultura (direbbe sempre Battiato) è come una coazione a ripetere, un eccesso di informazioni celebrazioni boomerang persino per il vate.....
Anche perchè, negli anni ottanta con Carlo Rambaldi live e in piena forma, ci fu un precedente a Ferrara: per un certo periodo lo stesso Rambaldi promosse in uno spazio in periferia di Ferrara, un futuro Museo della Scienza con già le sue opere e disegni, eccetera, in una mostra aurorale..
La politica sembrò captare l'importanza di Carlo Rambaldi, già all'epoca e in altra età propulsiva per Ferrara città d'arte e del 2000 imminente, ma ancora incredibilmente, il Museo molto avveniristico in quegli anni  destinato tra Ferrara e il mare, fu bocciato per già i primi sintomi dell'ecopassatismo che si è poi imposto ovunque, anzichè l'ecologia scientifica... e Rambaldi se ne "ando"....
Persino Carlo Rambaldi "Nemo (curioso lapsus vintage) e profeta in patria.
Meglio per i finanziatori borghesi e agresti del territorio, oltre che per i politici, o per gli intellettuali ferraresi, finanziare con una iperbole, un'improbabile ANPI, come in universo parallelo, ben poco alla ET-Rambaldi....

giovedì 2 settembre 2021

L'ur-neo futuristico Sandro Giovannini, filosofo No-Snob by la Zona Morta

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Figura, dagli anni Settanta, ben noto nella controcultura italiana e non solo: scrittore e animatore principale del Centro Studi Heliopolis (Pesaro), tra editoria (libri d'arte… tra i primi al laser e in stile neoamanuense 2.0, cosiddetti Rotoli vintage doc, di cui uno su Marinetti di rara bellezza), e rivista; la rivista Letteratura Tradizione, il Movimento Poesia Tradizionale-Vertex (poesia concreta, poesia visiva, mail art, istallazione, performance…).

Ai Convegni Heliopolis ha ospitato come relatori Borges e molti altri intellettuali contemporanei. Di Giovannini, oltre a diversi gadget d'arte anticommerciali, le oggi famose magliette letterarie (Salone del libro, Torino 1989), poi esplose con Feltrinelli.

Infine, sempre fine anni '80, la Fiera Internazionale del Libro (Buchmesse) di Francoforte… nel padiglione tedesco, testimonia uno dei vertici editoriali stessi, unico editor italiano!

N- SNOB, come ben evidenziato dallo stesso collega Giovanni Sessa, è una sorta di memoria personale e tutt'uno poetica culturale del filosofo: una autentica serie di sorprendenti aneddoti ampi storici che hanno sempre caratterizzato le imprese d'arte del Giovannini. Come detto atipico e sempre fuori dal coro rispetto la cultura non banalmente ufficiale ma dominante. Inevitabile, in fondo, l'esperienza per forza conflittuale con la cosiddetta industria culturale in Italia. Dapprima anche qualitativa ma ideologica, poi degradata al punto minimo storico che si registra già dal Duemila, con la managerizzazione hard di mediocri senza qualità.




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