sabato 16 marzo 2024
Dark Star di J. Carpenter, Dal futuro anteriore a oggi, era AI...
domenica 5 novembre 2023
Israel-Mars, Roby Guerra micro racconto
domenica 29 gennaio 2023
Roby Guerra, la morte del petrolio (fantascienza)
da Paperino su Marte (fantascienza, inedito, 2023)
LA MORTE DEL PETROLIO
Da milioni di anni quegli atomi disintegrati, un tempo maestosi monumenti cellulari di dinosauri o altre supercreature, vegetavano nel limbo dell’Evoluzione, sospesi al di là del Tempo e delle Orbite, strano cimitero di zombies-idrocarburi semiviventi, prigionieri nel ventre della Terra
Poi un ancora più strano esploratore, tale Giulio Verne, pioniere della geonautica, narra l’antica, superstiziosa e spiritosa Storia, si spinse fino al centro della Terra e naturalmente riportò in superficie alcuni di quegli sconosciuti, fino allora, fossili semiviventi!
Pochi giri del Sole (in ottanta giorni circa) dopo, la Terra in superficie era stracolma di nuovi dinosauri meccanici e d’acciaio, che aspiravano 25 ore al giorno la più terrificante e imponente biblioteca biologica della Storia della Vita: nacque la celebre epoca industriale, dall’età dell’oro giallo all’era dell’Oro Nero che innestò la Religione del Progresso e la Scienza della Civiltà, fino alla conquista dello Spazio!
MRHyde, capo fondatore della MicroSun corporation, osservava i dati finali e fatali comunicati dal supercomputer del quadrante americano: il bellissimo oro nero si stava esaurendo, secoli di estrazioni selvagge avevano causato pure alcuni effetti collaterali sul clima poco desiderabili: ma nessun ambientalismo fuori moda e suicidale (come avevano vagheggiato, per fortuna inascoltate, alcune sette fanatiche fino al secolo precedente).
MR Hyde da ormai alcuni giri del Sole (in 80 ore circa) aveva ufficialmente lanciato l’alternativa solare e molti pannelli erano sbocciati come funghi in cima a parecchi grattacieli del quadrante americano e anche dei quadranti eurasiatico e australiano…
Ma MR Hyde conosceva appieno i limiti della sopravvalutata energia solare: fin dall’inizio il suo obiettivo era assai più radicale e rivoluzionario, la MicroSun era senz’altro un contributo alternativo importante, ma soprattutto una straordinario specchio segreto per celare l’arma energetica segreta che quel genio sperimentava in assoluta solitudine nei laboratori sconosciuti da tutti… installati quasi al centro della Terra, sotto il suo grattacielo situato al centro di Manhattan…
Il gran giorno era ormai imminente: scese con l’ascensore cyber fino ai suoi laboratori preferiti e consultò il Computer oracolo vivente! Le pillole rivoluzionarie avevano superato con successo per miliardi di volte tutti i test necessari! Molto più che il Sole o l’Uranio! Tutte le decine di scimmie testate, quasi centrifugate nel vortice delle quattro stagioni, tra 40 gradi sopra e sotto zero, simulate ed accelerate per centinaia di orbite lunari, godevano di ottima salute fisica e – effetto collaterale imprevisto - straordinaria serenità e creatività psichica: dipingevano persino quadri o scrivevano piccoli trattati di etologia, si erano naturalmente evolute!
MR Hyde immaginò il mondo di lì a pochi giri del Sole (80 minuti circa): le pillole omeostatiche già navigavano in tutta la rete idrica planetaria, tutto gratis per l’umanità, volendo un incredibile investimento di marketing (i profitti sarebbero stati immensi assai presto), ma per quel benefattore- già ultramiliardario - era irrilevante…
MR Hyde era felice così: aveva donato all’umanità forse la più importante e benefica delle invenzioni, dribblando tutte le multinazionali del Petrolio o del Gas o del Metano che – se avessero saputo - l’avrebbero spezzettato e trasformato all’istante lui stesso in idrocarburo…
Le pillole omeostatiche sfruttavano semplicemente un meccanismo naturale già geneticamente presente negli organismi viventi e negli umani: la capacità naturale di autoadatttarsi - entro limiti assai ristretti - ai mutamenti climatici o semplicemente alla normali variazioni di temperatura: MR Hyde aveva creato pillole omeostatiche, capaci di estendere tali capacità ai limiti della sopravvivenza possibile tra - come accennato - circa 80 gradi sopra e sotto zero…
Banalissime pillole che rendevano superflui per sempre impianti di riscaldamento e condizionatori, cappotti e guanti, petrolio, gas e metano e multinazionali e inquinamento nel settore energetico….
The day after… Wall Street, la Borsa di Tokyio e tutte quante chiusero per sempre: nuovi link della posttfinanza sorsero ovunque finalmente basati sull’Intelligenza scientifica anziché sull’Istinto primordiale! Gli umani, come le scimmie, continuarono ancora magari a guerreggiare, ma soltanto come Orazi e Curiazi robot, si erano finalmente evoluti…
lunedì 23 gennaio 2023
Bugs Bunny Transumanista!
di Roby Guerra, fantascienza (2023)
Pochi microeoni dopo il capolavoro di Kubrick in versione steampunk alla rovescia, dal duemila comprai un sublime giocattolo da Toys.
Un coniglio, e che coniglio, Bugs Bunny, in versione pupazzo animato e giocattolo.
Oggi dopo circa 20 compleanni del Duemila, è ancora accovacciato sulla sedia a dondolo della mia bambola fata animata e nessuna ruga!
Già, strano e invidiabile destino i cosiddetti pupazzi, non invecchiano, lo regalai proprio alla mia fata viva bambola, lo vidi e lo comprai istantaneamente quasi, irresitibile quel dono!
E siamo tutti e tre ancora in quella stanza azzurra...
Bugs Bunny è diventato transumanista!
Se non immortale, certamente, più ancora dei favolosi esperimenti di Aubrey o Dorian de Grey, sui Topolino e Minnie che già oggi invertono e viceversa l'orologio biologico secondo anche il Professor Sinclair.., quel pupazzo ha raggiunto la longevità quasi estrema...
E nessun problema di risorse bioartificiali, la carota di Bugs Bunny e anch' essa longeva, il sogno di ogni baby: si clona automaticamente come ogni aurora, meglio delle stampanti 3D...
E Bugs Bunny transumanista ha già fatto scuola di scienza...
Virtualmente immortali anche Roger Rabbit e Gatto Silvestro peoluche e tutti gli altri che continuano come una realtà aumentata a sognare o dormire o ibernati quasi tutto il giorno come i gatti, Silvestrino, Titti, Paperino, Topo Remigio, Rospino boy eccetera...
E più in occhi azzurri o versi pensanti stile però Sofia senza pesantezze filosofiche... direbbe l'amico A.G. , seguace di Parmenide inventore della scienza, strana la vita degli umani.
Da sempre in sfida eroica con il Nulla, quando proprio per i pupazzi o gli oggetti (Logica docet..) è un semplice superfluo cosmico desiderante e prezioso proprio alla Dorian Gray, l'Immortalità o meglio la Vera Vitalità!
Nel frattempo la fata Biancaneve 2.0, poetessa cosmica, sulla sedia cavallo a dondolo, sempre come amazzone bambina, capta la rotazione della Terra e il nostro Tempo...
Leggendo la settimana enigmistica, risolvendo le parole crociate, tra un rossetto e l'altro, un maquillage o l'altro, un vestito o-e l'altro, sempre accanto al suo Bugs Bunny futurista!
domenica 20 novembre 2022
Fantascienza- La Repubblica della Bellezza B di Baby di Roberto Guerra
L’astronave degli Esteti siriani sbarcò addirittura commossa: erano fuggiti dalla Terra molti eoni-elettroni prima. Gli umani rammentavano lo scrittore di Science-Ficton H.G.Wells, i suoi voli fantafuturisti, soprattutto la Macchina del Tempo. Storici ed archeologi la ritenevano una fantasia letteraria, invece… Wells, annoiato dai contemporanei, decollò nel cibertempo con un equipaggio molto particolare: Oscar Wilde, Dante Gabriele Rossetti, Edward Burn-Jones, l’italiano Tarchetti e tutti gli scapigliati italiani; gli originali umani.. si fecero sostituire – tutti quanti- da perfetti cloni provenienti da Sirio A…
Erano passati 333 anni sulla Terra e la decadenza regnava ovunque, dall’Eurasia all’America, agli Stati Uniti d’Africa: la Scienza era derelitta, la Chiesa Ecologica – vincente qualche secolo prima – aveva instaurato la più feroce di tutte le dittature! …
I cloni uniti di Maometto+Mosè+Gesù+Stalin+Hitler stavano completando la distruzione del Pianeta, ormai ridotto ad un’agghiacciante ed inutile distesa di pascolo planetario, con gli umani ridotti a scimmie parlanti di razza… per la miglior produzione di grano rigorosamente biologico e rivoluzionario!
Ed i bambini nascevano soltanto come rarità quasi da Circo, la sessualità era nuovamente lecita solo per la procreazione, secondo Natura!
Gli Esteti non furono stupiti, tutto era perfettamente sotto controllo: un raggio fotonico di galattica meraviglia – programmato al Medioevo – colpì all’unisono tutti i cloni dittatori, istantaneamente la cupola Anti-Sole e Anti-Stelle (secoli prima costruita e realizzata per scoraggiare i viaggi spaziali… e poi dimenticata per inerzia cerebrale!) svanì come Neve terrestre…
La Repubblica della Bellezza, con la B maiuscola e Beata, strillò i primi vagiti di Libertà Siderale!
Roberto Guerra
domenica 23 dicembre 2012
Moana Lisa Cyberpunk *recensione Luuk Magazine
Roberto Guerra convoglia la riflessione artistica del futurismo italiano del nuovo millennio in un romanzo -o meglio un collage di storie- non certo aderente al perbenismo ed al political correct, ma appunto determinato a minare quell’ormai “umano, troppo umano” modo di sentire radicato nell’Occidente moderno.
Un testo costituito da una cinquantina di “fiabe wireless antifemministe”, così definite dal futurista ferrarese in quanto capaci di far sorgere un ologramma di un mondo fantascientifico e cybernetico decisamente distante dagli stereotipi femministi; un volume che rivendica come padri nobili Philip K. Dick, Oscar Wilde, Valentine De Saint Point e Friedrich Nietzsche, in un’ alchemia talmente esplosiva da suggerire realmente l’icastica affermazione nietzscheana, “Io sono dinamite”; una simbiosi fra arte, scienza e poesia calata in una narrativa lirica e sagace; un’opera organica, insomma, che le recensioni dell’artista futurista Graziano Cecchini e di Sandro Battisti inseriscono in una tradizione dinamica inesausta, connessa ai Manifesti sulla Donna Futurista, alla fantascienza cyberpunk di Gibson, all’estetica punk, fino ad arrivare alle riflessioni di Calvino sulla cibernetica.
Tale portato culturale trova una inedita veste inserendosi in un filone dai chiari toni pornografici, dove sensualità, erotismo e lussuria vengono trasfigurati nel mondo ipertecnologico delle macchine e degli androidi, in un Matrix leviatanico ove l’eros può jungerianamente assurgere ad oasi a cui abbeverarsi contro il nichilismo moderno. L’amore è abbozzato con crudezza e al limite dell’oscenità, ma è sempre tratteggiato in modo simbolizzato, come forma di unione sintetica e propositiva.
Una “metafisica del sesso” compendiata in un un micro-inno al femminile archetipico, ad un nuovo odi et amo tra maschi e femmine, naturalmente sensuale, a ricordare come fra un volgare maschilismo presuntuoso ed un livellatore femminismo radical chic si giochi una partita destinata alla sconfitta di una dimensione ben più autentica del vivere umano.
Un edonismo che può suscitare critiche ragionevoli, ma a cui va il merito di suggerire scenari artistici nuovi, in cui icone pop del trash moderno dialogano con giganti del passato in un gioco ironico per nulla banale, il cui filo conduttore è una Moana Pozzi esibita come sexy prototipo futurista.
Un efficace schiaffo alla pruderie ipocrita ed al moralismo piccolo-borghese dunque, ma anche una sessualità transumanista parecchio inquietante; d’altro canto, compito di una letteratura che abbia ancora qualcosa da dire è proprio suscitare inquietudine, non certo alleggerire coscienze.
“Moana Lisa Cyberpunk”, di Roberto Guerra, Edizioni Diversa Sintonia, 2012 eBook, 2010 prima edizione cartacea
Luca Siniscalco LUUK MAGAZINE Milano
martedì 15 giugno 2010
Moana Lisa cyberpunk recensione da Associazione Moana Pozzi
31 maggio - Visitazione della B.V. Maria
Moana Lisa Cyberpunk.
Ritorno del Dottor Futurguerra, che ci spedisce il suo nuovo omaggio a Moana: una raccolta di fiabe postfemministe dai lontani altifondi delle province del suo CyberImpero, come confermato anche nell'introduzione antiartistica di quel Graziano Cecchini passato alle cronache (anche giudiziarie) per quel bliz nel quale colorò di rosso l'acqua della fontana di Trevi a Roma.
*thank you a AMP e al Dottor Mauro Biuzzi
http://www.edizionidiversasintonia.it/page008.htm *Moana Lisa.... Edizioni Diversa Sintonia
domenica 18 aprile 2010
Graziano Cecchini prefazione a Moana Lisa Cyberpunk
LA DOLCE VITA ELETTRONICA
Quando il 17.10.2007 rilanciai il futurismo con la fortunata performance di Roma, colorando la Fontana Rossa di Trevi, simbolo della Dolce Vita italiana (da Fellini a Anita Ekberg...), non potevo certo immaginare d’incontrare, tra i miei compagni complici per il Futurismo del XXI secolo, un neofuturista dal nome assolutamente futurista come... Guerra! Un’affinità elettronica che ha già dato esiti assai molto interessanti, dal centenario di Ferrara alla sinergia con gli amici scienziati transumanisti, a riviste on line, blog e molto altro.
Oggi sono lieto di collaudare la nuova opera cartacea di Roberto Guerra, prototipo del nuovo “Futurismo Rosso Trevi”: Guerra, dapprima poeta, poi saggista, torna ora alla letteratura pura, con queste fiabe futuriste, provocatorie e di raro equilibrio, erotismo quasi cybersex eppure squisitamente liriche. La letteratura senza fili, in wireless, riparte: la fontana rossa, letteralmente, a luci rosse, zampilla in questi microracconti, rapidissimi, simultanei, non a caso dedicati a Moana Pozzi, la più rivoluzionaria erede contemporanea della futurista Valentine de Saint-Point, celebre e scandalosa autrice di Manifesti sulla Donna Futurista (ad esempio Elogio della Lussuria), a suo tempo, precursori e oltre del cosiddetto femminismo contemporaneo.
E Moana vista anche come password, per – come ho evocato con la Fontana Rossa – altre Lune Rosse, allo zenith misconosciuto del desiderio femminile (note o immaginarie, da Paris Hilton a Brigitte Bardot a Marilyn Monroe... a Biancaneve, Alice, Cat Woman... a Lucrezia Borgia), contro la menopausa della casta culturale italiana, ancora notoriamente passatista.
Fantascienza porno soft, questo Moana Lisa Cyberpunk di Guerra, futurismo elettronico e siderale, la parola quasi come webcam alla velocità del gigabyte, il sorriso orgasmo di un’altra antitradizione italiana che viene persino dal più grande dei geni italiani che fece dell’Idea futurista “Pensiero+Azione” il suo metodo alcuni secoli fa. Quanto è ancora putrefatta la cultura italiana, alla luce di Monna Lisa, Leonardo da Vinci e del Futurismo? Roby Futur Guerra, con queste fiabe non narra nulla secondo gli stereotipi letterari o artistici, magari anche quelli di Bonita Oliva (con la a!).
Sono parole colori fatti in libertà! Un altro sogno che diventa Azione Futurista. Sulla stessa rotta del mio sogno diventato Realtà con la Fontana Rossa.
Noi futuristi saremo sempre vandali e barbari alla ricerca della rivoluzione. Perduta? Al contrario, oggi la cloniamo! FGM, fiabe geneticamente modificate, gli zampilli rossi della Fontana animati in 3D addosso a Moana e a tutte le donne del 2000, bambole intelligenti e mai sazie di desideri futuri!
Graziano Cecchini “Rosso Trevi”
Moana Pozzi Cyberpunk Sesso e Fantascienza
per la collana 'narrativa-essenza': 'Moana Lisa cyberpunk' di Roberto Guerra, e qui la poesia futurista diviene letteratura. (prefazione di Graziano Cecchini)
Graziano Cecchini “Rosso Trevi”… Roberto Guerra torna ora alla letteratura pura, con queste fiabe futuriste, provocatorie e di raro equilibrio, erotismo quasi cybersex eppure squisitamente liriche…
Riccardo Campa… esiste tuttora un movimento nominalmente futurista: uno degli esponenti più attivi di questo movimento è senza dubbio il poeta Roberto Guerra
Marco Milani … Roby Guerra è un artista puro: ‘genio e sregolatezza’. Guerra è un Futurista e ‘Moana’ una sua opera d’arte…
Ugo Spezza… Roberto Guerra integra la cibernetica di Norbert Wiener con ‘2001 Odissea nello spazio’ di Clarke/Kubrick, per finire alle citazioni di un futurista puro come Majakovskij, definito “cyberprofeta”…
Prezzo: 12.00 €
ordinalo su KaleydosLibri (qualunque forma d'acquisto)
http://www.edizionidiversasintonia.it/page008.htm
http://www.redazioneitalia.it/cultura/cultura-letteratura...
lunedì 18 gennaio 2010
Le Muse Impudenti (1997)
La scrittura giovanile in città (estratto) di Roberto Pazzi
...Motivo di compiacimento e di fiducia nel clima culturale della città, l'operazione fatta con tanta spregiudicatezza e intelligenza da Riccardo Roversi, Roberto Guerra e Louis Olivencia, che hanno di recente dato alle stampe la sapiente provocazione del loro libro Le muse impudenti (ed. Delta).
I due poeti ferraresi Roversi e Guerra, insieme all'amico pittore newyorchese Olivencia, ferrarese di adozione, nei racconti che allineano, tutti giocati fra miti e spettri del passato ferrarese - Lucrezia Borgia, Marfisa d'Este, Charles de Brosses di passaggio da Ferrara, Goethe che per la prima volta da quando è in viaggio in Italia è preso da depressione proprio a Ferrara, il mago Chiozzino, Ugo e Parisina, una lettera immaginaria ad Alfonso II, i bordelli e i conventi... - rivisitano alle soglie del Duemila l'intero millennio di esistenza della nostra città.
È come se questi giovani autori facessero il bilancio di quel che conviene portare e quel che conviene buttare prima del salto nel nuovo millennio, si fanno dissacratori e onirici, surrealisti e metafisici, grotteschi e iconoclasti. In altre parole, vivi e moderni, testimoniando la difficoltà di vivere e di creare il nuovo in una città narcisa, afflitta da una malattia del passato che le impedisce, talvolta, di vivere il suo irripetibile e unico presente.
Roversi e Guerra pare che facciano il verso alla tradizione, per potersi salvare dall'abbraccio mortale della Storia. Viene in mente un consimile atteggiamento di rottura di Federico Nietsche nella sua famosa opera Sull'utilità e il danno della storia. Un'opera che fu scagliata in viso all'accademia tedesca, al mondo universitario e alla sua cultura ingessata nella filologia e nel culto meduseo del passato, circa a metà del secolo scorso.
Al di là degli esiti formali del libro..., si può cogliere la salute del gesto che i nostri autori ferraresi hanno avuto il coraggio di affidare alla scrittura, puntando anche sul suo valore di denuncia e provocazione.
venerdì 11 dicembre 2009
Futurismo e Fantascienza
di Roberto Guerra
Chissà perché tutti i mari Verdi o Azzurri hanno nomi fallici: eppure il Principe italiano delle guance d’acqua dolce, dopo le sfilate patinate nell’alchemico Piemonte e nella robotica Lombardia,
non fiorisce forse nell’Adriatico.., come Marte nella schiuma o la schiena di una venere vestita di
pori silicei, pornostella appena caduta sulla Terra da una Luna di San Lorenzo?
Immaginiamo il Mare Adriatico in un universo parallelo ma al femminile. . .battezzato da Lucrezia Borgia, nel nostro spazio-tempo sicuramente sibilla della Dea. La corsa del Principe Po, ora verdiana, ora ferrarista poi soavemente.. madrigale, non sembra forse un vergine sperma danzante oltre l’orizzonte degli eventi del Delta, in boccio dall’uno all’altro miracolo cosmico, tra i versi-universi dell’Ariosto e i colori iperlunatici di Ligabue?
Gli archetipi di Lucrezia Borgia e il Principe Po sono oggi la password per ciberspaziare da Mantova a Ferrara fmo a Pomposa in quella realtà virtuale e virtuosa della Bellezza con la B maiuscola che la previsione di scienza ha macchiato divinamente non di futurali raggi xx xy del Sole ma di rughe contro-natura e minuscole..
.L’orizzonte degli eventi, celato nel delta, evoca la distopia dell’Ozono, il Titanic dei Grandi
Ghiacci, l’isteria delle Acque, la "devoluzione" di Eoni padani all’era dei dinosauri, quando
l’Adriatico faceva quasi il solletico alle Alpi, delirante macchina del tempo.
Ebbene, se la Bellezza è ecologia dell’Angelo o macchina da guerra Clorofilliana (secondo Gregory Bateson...), fabuliamo il Principe Po come arcacosmonave capace di dribblare lo Spazio e il Tempo e di rovesciare a valle, prima di Armagheddon, non i detriti delle scimmie parlanti, ma i Cristalli-Gioielli con le iniziali Maiuscole; immaginiamo il Principe Po come poeta armato e amato in omaggio cosmico al Mare di Venere dell’amata Lucrezia.. .per sconfiggere l’annunciata entropia.
"Finalmente la Ciglia destra ammiccò al Principe Po, dai riccioli-vortici brillanti della Gioia di tutti i nomadi psiconauti, messaggeri delle R maiuscole al benzene della gotica Torino e delle antenne della futurista Milano. Finalmente la Ciglia sinistra già rifletteva le fiamme a fusione dei Draghi di
plastica- uranio del radioso futuro. Finalmente Lucrezia battè le palpebre di entrambi gli universi
(come gatta diKriptenstein. . .). . .tutti gli ippogrifi donati giocarono a surf con cerbiatti e cavallucci
marini, la C e la G maiuscole, il regno d’oro del Principe Po s’incastonarono come 7 note in tutti i
suoi pori silicei.
...Le stelle perdute di Tondelli, le stelle a forma di campana di Guareschi, gli aironi interstellari di Bassani e Micol in fuga dai monumenti inquinati della città volante, stelle-finestre cyber e ridenti di Pupi Avati, l’anguilla cybersex della stella Valeria e.. tutti i fotoni-chip cartacei rubati dal Po al meravighoso ma stupefacente volo della Terra attorno al Sole nel XX secolo.
Una stella nuovissima, sublime orgasmo del Principe Po e Lucrezia, brillò nella Costellazione dei Pesci, fu catturata sulla Terra dai Pescatori di Stelle di sempre che con la rete da Spina ricamarono nel Buco Nero del Cielo la Nuova Rosa del Ciberazzurro!
videohttp://www.youtube.com/watch?v=w2WURHY3D4A