Il transumanesimo ha avuto una stagione in progress eccellente qualche anno fa con la nascita di due importanti Associazioni regolarmente iscritte all’attuale astronave madre Humanity Plus americana.
di RobyGuerra | 3 dicembre 2018
Il libro recente del giornalista scientifico irlandese M. O’Connel, “Essere una Macchina” edito da Adelphi, sigla uno spartiacque per certo dibattito sul futuro in Italia e per il cosiddetto transumanesimo, ovvero la futurologia o futurismo radicale attuale. Giubileo in Italia, come simpatizzante e attivista del movimento (presente in due volumi + 1 in programma nel 2019 per Sovera-Armando, Futurologia della vita quotidiana- Asino Rosso eBook, Futurist Renaissance (Hiperion) e Transumanismo della vita quotidiana…) segnala a partire da un certo Parmenide, all’alba dello spirito scientifico…, certa ala filosofica che già amplia l’intrigante ma incompleto dossier dell’irlandese: il futuro viene da lontano, dall’avvenire al passato come futuro anteriore, ancorato in libertà a una rigorosa e anche letteraria etica ed estetica della conoscenza, la tecnoscienza come abc. Più in generale il cosiddetto transumanesimo è bordo d’avanguardia della comunità scientifica, non solo fantascienza utopica, peraltro, come ben disse un pioniere della futurologia, un certo Robert Jungk, a metà del secondo novecento, legittima complementarietà, per una nuova scienza sociale eclettica (dall’economia come previsione sociale alla psicologia della futura vita quotidiana, quindi tra scienze “esatte” e scienze umanistiche). E in Italia?
Il transumanesimo ha avuto una stagione in progress eccellente qualche anno fa con la nascita di due importanti Associazioni regolarmente iscritte all’attuale astronave madre Humanity Plus americana: ovvero l’Associazione Italiana Transumanisti Italiana (AIT) di Milano, fondata dai vari Riccardo Campa, Stefano Vaj, Giulio Prisco e altri, filosofo e sociologo della scienza, futurista e informatico futurologo, rispettivamente) e il Network transumanisti dei vari Estropico, D. DE Biase e G. Stile). In particolare l’AIT ha curato la rivista Divenire con importanti volumi a più voci, 5 in tutto coinvolgendo diversi transumanisti internazionali (Max More valga su tutti, quello della Alcor crionica) e anche noti ricercatori progressisti quali ad esempio Pellicani, Schiavone ecc., lo stesso G. Vattimo; e di carattere strutturale a Milano un convegno internazionale Transvision 2010, i leader del movimento presenti, ancora M. More, A. de Grey, M. Rothblatt, N. Vita More, D. Orban, B. Goertzel.
Oltre all’ala stessa neofuturista, A. Saccoccio, V. Conte e chi scrive.
Riguardo il libro di O’ Connell sopra citato, necessario evidenziare tra i diversi bachi, l’assenza proprio di Riccardo Campa e qundi del transumanesimo italiano, nonostante il ruolo stesso internazionale dei suoi promotori (almeno a suo tempo), di Campa in particolare la ricognizione italiana (in senso anche pubblicistico, “Mutare o Perire”, Sestante ediz.) più esauriente sulla vera natura scientifica e divulgativa del Transumanesimo.
Ancora pochi anni fa, proprio i transumanisti italiani hanno dato impulso a una nuova stagione italiana stessa della futurologia e del futuribile, stimolando la nascita e il decollo ad esempio delle navicelle… oggi più attive e in progress, l’IFF (Italian Institute for the future) di R. Paura e altri (Napoli) e Space Renaissance di A. Autino e altri, in questi giorni a Houston con la Nasa stessa per una importante iniziativa per le scienze spaziali del nostro tempo.
Va da sé, il discorso transumanista italiano, anche paradossalmente, attualmente pare statico e relegato in dinamiche relativamente marginale, almeno come Rete in certo senso esaurito.
Nel frattempo sulla scena internazionale da alcuni anni è emersa la figura dell’americano stesso Zoltan Istvan, promotore di una nuovo transumanesimo, essenzialmente laico, libertario, progressista e anche politico (Istvan candidato virtuale a Usa 2016 e nel 2018 candidato per la California). Insomma, una svolta per un nascente Science Party che ha innestato paradossali conflittualità nel movimento, ma Istvan ha ragione e non a caso oggi il transumanista più noto con lo stesso notissimo R. Kurzweil della nasa e di Google (anche proprio Larry Page!). Personalmente l’abbiamo intervistato un paio di volte e in effetti da qualche tempo stiamo esplorando anche con altri (il giornalista-filosofo stesso Giubileo, l’italo francese I. Bruno e M. Ganzaroli, scrittore, il metateista D. Foschi, lo scrittore e intellettuale P. Bruni del Mibact stesso, ecc.) una nuova sonda transumanista futurista italiana (culminata con i libri di cui sopra, una partner ship mediatica proprio con Space Renaissance per il recente ancora Convegno di Bologna, Officine Orbitali…) che segnala il transumanesimo non solo come previsione remota anche del futuro, ma come futuro presente e quotidiano, nella sua ormai dimensione vivente quindi prossima per forza anche alla letteratura “scientifica” e a certa postfilosofia: il postumano come umanesimo scientifico. Per correggere la percezione stessa del transumanesimo in generale, nient’altro che un’ala stessa dell’umanesimo scientifico contemporaneo.
E nello specifico la nostra giovane sonda, molto post internet e minimalista, direttamente prossima alla svolta politico sociale innestata da Zoltan Istvan, in sé ovviamente allo stato attuale metapolitica, da un lato e anche al progressismo stesso sempre esplorato dallo stesso italiano R. Campa (si veda un suo libro ancora recente significativo “La Società degli Automi”).
Se si vuole per quel che riguarda quel che ci piace chiamare Italian Transhumanist, per certa sua anche peculiarità letteraria e filosofica, semplici input, ma la rotta dovrebbe essere condivisa , vista la crisi anche in Italia del progressismo. Davvero impossibile nel futuro prossimo, con la comunità scientifica italiana in primo piano nell’agorà politico un Partito della Scienza? Ci sembra anche una logica direzione della nuova futurologia italiana se mira a un pragmatismo concreto oltre le attuali dinamiche essenzialmente sia accademiche che movimentiste intellettuali.
La fine ormai conclamata e anche da tempo del novecento italiano progressista, vero laico e tecnoscientifico e neoumanista necessita di “salti quantici” politico sociali di cui le avanguardie futuriste in senso futurologico possono essere la matrice ex novo: per – in pratica- soprattutto scienziati in senso lato anche culturale- come nuova tipologia del tipo stesso politico.
Scienza o Barbarie?
Roberto Guerra
Info R. Guerra personal blog
intervista a Zoltan Istvan hplus magazine, italian transhumanist blasting news
Transvision 2010 su Riccardo Campa Mutare o Perire
*Angelo Giubileo L’essere e il nulla nel’età della tecnica (La Carmelina ediz.) intervista; sul transumanesimo e la filosofia (Pensa Libero)
intervista a Zoltan Istvan hplus magazine, italian transhumanist blasting news
Transvision 2010 su Riccardo Campa Mutare o Perire
*Angelo Giubileo L’essere e il nulla nel’età della tecnica (La Carmelina ediz.) intervista; sul transumanesimo e la filosofia (Pensa Libero)