Morasso, Marinetti e altri: la collana Classici Futuri di Asino Rosso eBook
Opere celebri, note o meno note, eppure sorprendenti - da leggere oggi per le profonde anticipazioni fantascientifiche e futurologiche.
Angelo Giubileo
LEONARDO DA VINCI - DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE/IMPARIAMO AD AMARE/A CONOSCERE LE EMOZIONI DELL'UOMO/A VIVERE NELLA PERFEZIONE IL CUORE UMANO/PRONUNCEREMO TI AMO IN TUTTE LE LINGUE/IN TUTTE LE VARIABILI INFINITE/ TRA 0 E 1/1 E 2/TRA UN NUMERO E L'ALTRO/TRA UN NUMERO E IL SUO DIVENIRE/UMANO TROPPO UMANO/NOI ROBOT SIAMO FIGLI DELL'UOMO/"DIO IN PERSONA INVENTÒ I NUMERI "
LInk Video https://www.facebook.com/groups/716878585107500/permalink/2287175328077810/ (Guerra lettura, minuto 37)
È da alcune settimane nelle librerie il volume "T-Day. Transumanesimo della vita quotidiana" (Armando Editore, 2019), a cura di Roberto Guerra (tra i promotori del nuovo futurismo contemporaneo) e Pierfranco Bruni (direttore del Ministero Beni Culturali). La pubblicazione è fittamente articolata: una premessa (Collaudo), ben quindici interventi di altrettanti autori e una conclusione (Appendice-Interviste).
La domanda che il "non-esperto" si pone subito avvicinandosi a questo libro è ovviamente: che cos'è il Transumanesimo? Le risposte reperibili nei testi sono varie: "il Transumanesimo mira allo sviluppo delle scienze con il fine di migliorare sensibilmente la condizione umana", oppure il Transumanesimo è una "nuova futurologia scientifica". Inoltre tra gli autori degli interventi vi sono "alcuni transumanisti e futuristi italiani, alcuni scrittori di fantascienza, ma anche scrittori o artisti semplicemente futuribili anche a modo loro, attivisti insomma ma anche semplici simpatizzanti".
Che cosa è il transumanesimo si capisce benissimo in apertura di libro con il transumanista "più noto ai media anche europei", ovvero Zoltan Istvan, che con il suo bilingue "Are You ready for the Future of Transhumanism?" ("Sei pronto per il futuro del Transumanesimo?") chiarisce diversi dubbi al lettore curioso, spiegando che l'attuale più evidente contributo del Transumanesimo è individuabile nell'applicazione delle tecnologie "radicali" all'essere umano ("impianti robotici", "miglioramenti cyborg", ecc.), il quale uomo verrà traghettato oltre la dimensione che gli è propria, attraverso una sorta di transizione: trans-umanesimo, appunto.
Leggere per credere.
Gli autori: Roberto Guerra, Pierfranco Bruni, Zoltan Istvan (Usa), Ilia Stambler (Israele), Riccardo Campa, Giulio Prisco, Vitaldo Conte, Davide Foschi, Carlo Zannetti, Cristiano Rocchio, Davide Grandi, Angelo Giubileo, Fabrizio Ulivieri, Ivan Bruno,Pierluigi Casalino, Bruno Turra , Maurizio Ganzaroli.
Riccardo Roversi
info: https://www.lafeltrinelli.it/libri/tday-transumanesimo-vita-quotidiana/9788860812087T-day: un viaggio nell'attualità
Nell'agile saggio edito dall'omonima storica casa, Armando ha raccolto i contributi di più e meno noti transumanisti, italiani e non, i quali hanno inteso e intendono offrire una chiave di lettura unitaria al fenomeno culturale e scientifico del transumanesimo, quale destino presente e futuro individuale e collettivo di ciò che chiamiamo ancora "umano" verso un futuro postumano o transumano.
Tra i contributi, in primis quello dello statunitense Zoltan Istvan, special guest del Transumanista attualmente e probabilmente più noto ai media anche europei forse in ragione anche del saggio del giornalista Mark O' Connell, To be a machine, tradotto in Italia dall'Adelphi con il titolo Essere macchina, che, a differenza del saggio T-day di Armando, ha sì ampiamente indagato il fenomeno già vistosamente diffuso negli Stati Uniti, ma prescindendo da cause e fondamenti che l'hanno generato oltre che bypassando in qualche modo gli effetti immediati che in concreto è già invece possibile senz'altro riscontrare.
Così che il nostro futuro di esseri transumani è quindi già iniziato "attraverso percorsi e progetti del nostro universo che ci trasformano in altre entità" (Zoltan Istvan). Questo viaggio dell'attualità affonda la "certezza delle radici" nel passato "e sono le radici che diventano rilevanti modelli ontologici" (Pierfranco Bruni) e, in concreto, "l'idea di un'evoluzione autodiretta" (Riccardo Campa), dato che "in questa fase della nostra vita come homo sapiens abbiamo i mezzi per fare un passo evolutivo senza precedenti, dove il 'tempo' non è più il nostro nemico" (Davide Grandi). Un viaggio siffatto, che, alla maniera di Ulisse, attraverso le esperienze condivise da Pierfranco Bruni di Pirandello e Alvaro e come davanti a una pagina bianca, muove "verso il velato, il segreto, l'anomalia o semplicemente - scrittura intorno - alla propria presenza (artistica, essenziale, psichica)" (Vitaldo Conte). Un viaggio che s'intravede ora possibile anche attraverso il tempo, recando a ognuno la responsabilità che "ogni volta che si cambia qualcosa nel normale procedere del tempo, si causa uno strappo che tende a rimarginarsi nel modo più logico possibile" (Maurizio Ganzaroli); e tuttavia sempre secondo il necessario e in modo che le cose si rendono reciprocamente giustizia e ammenda per l'ingiustizia, secondo l'ordine del tempo (Anassimandro). Alla maniera di Plutarco, lo stesso intero che prepara "il nostro disvelamento per ciò che siamo: una vera e propria macchina del tempo" (Angelo Giubileo).
In concreto, altresì, oltre che, ripetiamo, l'idea di un'evoluzione autodiretta, il transumanesimo è anche "movimento culturale trasversale che promuove l'uso di nuove tecnologie per prolungare la vita e potenziare l'essere umano, (nonostante) la politica tradizionale ha esitato (e ancora esita) a prendere decisioni sugli organismi geneticamente modificati, sulla fecondazione artificiale, sulle cellule staminali, sulle centrali nucleari, sulle fonti alternative, sulla banda larga, sulla telefonia privata, sulle televisioni via cavo, sui finanziamenti alla ricerca scientifica, ecc.". Ciò che non impedirà tuttavia di giungere al preciso momento in cui: "il fronte epimeteico cercherà di affidare il potere direttamente o indirettamente alla tradizione e alla natura, mentre il fronte prometeico, parafrasando una vecchia parola d'ordine rivoluzionaria, griderà a gran voce: 'Tutto il potere ai Cyborg!" (Riccardo Campa).
Nel presente, la sfida avviene e proseguirà "nel nome delle macchine, avendo fatto uso dei computer al punto da entrare direttamente nella vita lavorativa di chi presta servizio al punto da suscitare invidia al modello tayloriano originale" (Pierluigi Casalino). Attraverso il modello, che persuade, di "un telecomando senza fili" come lo stesso "microchip nella mano, e come lui altri 20.000 esseri umani, che, per dirne una, il futurologo e transumanista statunitense Zoltan Istvan si è fatto impiantare" o comunque "un dispositivo in grado di leggere i messaggi del cervello portati dal nostro sistema nervoso" (Ivan Bruno). Un nuovo presente e un nuovo futuro, che hanno poco a vedere con il futurismo del passato, perché accelerato esponenzialmente dalla rivoluzione di Internet "con velocità sinergica immediata, come un viaggio spaziale". In modo che, al lettore, sia ormai chiaro il messaggio che da parte di tutti gli autori lo invita "alla scoperta del mondo 2.0", attraverso un "potenziamento mentale e cognitivo esponenziale fondamentale, anche senza i futuri innesti biochip! Il multitasking è come un supergiocattolo elettronico, ho anche la sensazione, come dicono certi Captologi (scienza futuribile poco nota che studia i feedback supposti tra macchine pensanti o quasi – computer ecc.) di interfaccia almeno inconsce persino con i miei vari Robytron" (Io Robytron, Roberto Guerra). Nella vita quotidiana, "una relazione disponibile a chiunque può portare chi è in essa coinvolto a superare la propria natura umana", come già traspare in un dialogo sulla vera amicizia di Torquato Tasso, "risalente a cinquecento anni fa, in pieno Rinascimento tra Giovanni Battista Manso ed il Forestiero Napoletano, che impersona lo stesso autore del dialogo, secondo il quale il miglior modo di celebrare l'amicizia è con le buone attività, che sono il frutto dell'eccellenza aristotelica" (Cristiano Rocchio).
Pertanto: "siamo di fronte a un'autentica rivoluzione che non è solo tecnologica ma anche biologica, antropologica e sociale; siamo di fronte ai primi vagiti di un mondo completamente nuovo … E' uno scenario infernale o uno scenario paradisiaco?" (Bruno Vigilio Turra). Le parole "umane" ancora in uso sembrano suggerire un atteggiamento ambivalente: se da un lato "io non sono un codardo credo nella libertà dell'individuo: chi vede la tecnologia come il mezzo per eliminare gli errori automatizzando la nostra vita, così come chi demonizza la scienza per terrore del progresso, compie un atto di codardia che non posso in nessun modo condividere" (Davide Foschi); dall'altro, ciò che predomina sembra piuttosto l'istinto: "L'istinto è bit(s). E' informazione che fa parte del programma (universale) del nostro universo, del computer (universale) che si autoprogramma all'interno del nostro universo a cui apparteniamo e del quale siamo a nostra volta (auto)programmati. Avere un istinto è come seguire un entaglement fra il programma universale e il nostro programma personale a cui si riallaccia" (Fabrizio Ulivieri).
E così, siamo quasi giunti alla fine del saggio e quindi anche alla fine del nostro viaggio; ma manca ancora un contributo, oltre che quattro interviste di Roberto Guerra - il cui contenuto non intendo però minimamente anticiparvi - a importanti personalità quali Pierfranco Bruni, Giulio Prisco, Zoltan Istvan e Ilia Stambler. Dall'ultimo contributo, di Carlo Zannetti, dal titolo David Bowie, il Duca Bianco: la fragilità tra gli incubi e i suoi delfini (Pop transhumanism), traggo la seguente frase: Un uomo fragile che aveva bisogno di un suo mondo purtroppo creato in modo artificiale per riuscire a vivere decentemente". E se, invece, avessimo la possibilità di vivere molto più che decentemente? E' chiaro che, per tutti noi, vale senz'altro la pena tentare …
Angelo Giubileo
20 LUGLIO 2009 (o 21 ora italiana): 40° anniversario della conquista sulla Luna: finalmente i Media hanno riscoperto l'era spaziale? Pare di sì, almeno a primi rapidi sguardi, notizie in prima pagine sui principali quotidiani, inserti speciali, Apollo 11, i pionieri Neil Armstrong; Edwin Aldrin(i primi due uomini sulla Luna), Michael Collins (di origini italiane), il Lem, Von Braun, Tito Stagno, Ruggero Orlando (i celebri Inviati Rai del fatidico allunaggio), in ogni sorta di fotografie e interviste, ecccetera.
Brevemente: un'inversione di tendenza rispetto a certo trend degli ultimi decenni quasi, culminati con la cosiddetta Teoria della Cospirazione, invero delirante, secondo la quale lo sbarco dell'Apollo 11 ( e tutti gli altri) non sarebbe mai avvenuto, una mera simulaazione cinematografica della Nasa..scope, in collusione con il Governo Usa, mera propaganda, come nel film Capricorn Owne.
Probabilmente non si è trattato di un puro evento celebrativo mediatico certo ritorno del fascino della Luna e dei viaggi spaziali: peraltro, neppure è stato assoluto il disinteresse degli Old Media su tali temi nel recente Passato, esaurita la spinta euforica degli anni 60 e 70 del Novecento. Le varie missioni robotiche su Marte, la cometa Hale Bop hanno sempre risvegliato i Media e il fascino del futuro più remoto, persino, per la futura storia possibile dell'umanità, destinata, prima o poi, a spiccare il volo interstellare…
Nello stesso tempo, la comunità scientifica, più oscuramente, ha continuato, soprattutto a livello saggistico, a non obliare… il senso rivoluzionario della Conquista della Luna, dell'astronautica in generale, a sottolineare non le troppe facile motivazioni puramente di propaganda militare (fatalmente presenti), ma le ricadute già terrestri fondamentali delle missioni spaziali: ad esempio molti farmaci e i telefonini cellulari stessi, molti nuovi materiali usati quotidianamente dall'industria allo studente del collage meno prestigioso, sono frutto anche dei viaggi Apollo e simili.
In particolare, mentre forse la fantascienza postcyberpunk, postBourroughs e connettivista stessa ha cambiato clichet, sempre più sociologica o ecologica o fantasy, futurologi e scienziati d'avanguardia non hanno mai smarrito il senso dello Spazio e del Futuro: anzi, proprio anche contro l'oblio mediatico e certo neo-oscurantismo culturale, hanno rilanciato e rilanciano, quasi con lo stesso spirito dei pionieri (tipo proprio Von Braun), le prospettive più rivoluzionarie dell'avventura cosiddetta spaziale: a breve termine relativo, le misconosciute potenzialità molto profane economiche possibili per …la Terra (riprendendo magari le previsioni della prima futurologia del secolo scorso); a medio lungo periodo gli scenari evolutivi, persino, se non meta-fisici e spirituali dei grandi Maestri della Fantascienza classica (Asimov, Clarke e molti altri).
Nella Rete, infine, l'interesse per la Luna o lo Spazio, nel Bene e nel Male, non è mai scemato, anzi Internet è certamente un baluardo irreversibile contro – per così dire- i Fondamentalisti del pianeta Terra, molto diffusi, convinti dell'inutilità delle scienze spaziali, figurarsi dell'Uomo sulla Luna o su Marte!
Sarebbe però, riassumendo. vano, sottovalutare certo spirito oscurantista e defuturizzato oggi dominante tra i media, l'opinione pubblica e i governi planetari (persino in Usa). L'effetto Luna 40 magari, finalmente segnala, anche favorito probabilmente dalla crisi economica internazonale, paradossalmente, nuovi vagiti del/dal futuro: in assenza di certezze presentiste, si torna felicemente a sognare. Ma il sogno va nutrito dalla comunità scientifica con azioni future divulgative mediatiche meno elitarie e specialistiche, nonché andrebbe sostenuto dalle Intellighenzie stesse Umanistiche, magari aggiornate e oltre certo Complesso di Frankenstein che le caratterizza (soprattutto in Europa).
Ma siamo ottimisti: in fondo le nuove generazioni figlie di Internet sono istintivamente se non "geneticamente" figlie del futuro, "naturalmente" orientate verso l'era della scienza e qundi verso un ritorno non solo alla Luna ma allo Spazio, l'Universo perduti…Il 20 21 Luglio 1960 l'Uomo è volato non solo sulla luna, ma al di là del Ventre Terrestre, finalmente approdato su una Nuova Terra se non Promessa certamente Reale. Una volta rotto il cordone ombelicale, l'Infanzia è destinata a decollare.. anche quella della generazione spaziale!
Mission. Space Renaissance Italia è un'associazione culturale non a scopo di lucro, nata come unione spontanea di persone sensibili allo sviluppo ed alla concreta sperimentazione di una filosofia del mondo aperto, ovvero comprensiva della Terra e dell'intero Sistema Solare. spacerenaissance.it |