fonte AVANTI! on line
6-12-2017
Tutto pronto per prossima scuola di formazione nazionale dei giovani socialisti, che si terrà l’8-9-10 Dicembre (2017 NDR) a Santa Sofia (FC); una tre giorni nel quale i quadri della Federazione, giovani ragazze e ragazzi provenienti da tutta italia, si confronteranno con i vari ospiti.
Il tema, quello provocatorio de “il nemico”, è stato scelto per un motivo precisamente illustrato dal segretario Sajeva: “Abbiamo avuto una prima scuola di formazione dedicata alla politica internazionale, una seconda all’amministrazione locale, una terza alla leadership. È venuto il momento di far confrontare i ragazzi con sensibilità e storie diverse e opposte. Siamo in cerca tanto di contrasti quanto di parallelismi se non addirittura convergenze impensabili. Dobbiamo metterci alla prova, confrontandoci con le ragioni altrui, perché diamo troppo per scontati i nostri valori e le nostre conquiste e questo esercizio di disorientamento serve proprio per rafforzarli; coltivando quella costante e frenetica revisione turatiana che non deve lasciare scampo ai nostri difetti spesse volte protetti da troppa vanagloria, Il socialismo per sopravvivere deve mettersi in discussione. Non è vera eresia se inizialmente non sembra una bestemmia”.
L’evento inizierà venerdì 8, alle 17.00, con il dibattito “populisti e grillini”: con Tommaso Nencioni, giornalista e fondatore dell’associazione Senso Comune; e con Vittorio Valletta, attivista politico cesenate, cofondatore del movimento civico “Cesena Siamo Noi” ed ex M5S.
Sabato 9 è la volta dei “transumanisti e algoritmici” alle 9.30: con il contributo video di Roby Guerra scrittore e videopoeta*; e di Giulio Prisco, presidente dell’Associazione Italiana Transumanisti. Alle 10.30 invece i giovani socialisti si confronteranno con si confronteranno su “L’uomo prigioniero delle proprie paure”, e precisamente con Lorenzo Corelli, già dirigente nazionale del PSI, ma stavolta in veste di “Pensatore Laico”, che approfondirà il tema che affascina l’umanità nella perenne ricerca del proprio destino.
Dopo pranzo, alle 14.40, sarà la volta di Luigi Iorio, membro della Segreteria Nazionale del PSI, quale rappresentante de “i nemici di sempre: noi stessi”; equivoci ed errori del socialismo italiano nella storia, specialmente in quella recente. Alle 16.00 l’incontro con Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate, settimanale diocesano, con il quale i giovani socialisti parleranno di quello che è successo e sta succedendo all’interno della Chiesa. E infine alle 17.30, sarà la volta di “fascisti e comunisti”, in Italia generati da “scissioni” dal PSI; i ricercatori storici Stefano Pierucci e Palmiro Capacci ragioneranno sui motivi della nascita di queste due ideologie politiche, approfondendone la storia e gli aspetti ideologici.
Domenica infine, alle 10.30 i giovani socialisti si confronteranno con Alessandro Rico: dottorando in Political Theory alla LUISS e giornalista per “La Verità”, perlerà sul “liberismo”; spiegandone la natura, ma anche le contraddizioni.
*IL TESTO allegato di Roby Guerra
TRANSUMANESIMO POSITIVISMO SOCIALISMO
Spesso diverse critiche alla futurologia scientifica radicale (ovvero al Transumanesimo) procedono ancora nel 2017 da pregiudizi cosiddetti antiscientisti quantomeno obsoleti: al contrario la famosa stagione Positivista (per intenderci) ottocentesca storica, con i vari Comte, Saint Simon (e ante litteram un certo Lamettrie- quello dell’Homme Machine.., Condorcet,... Bacone ) e altri, letta sul piano conoscitivo e epistemico (teoria della conoscenza) appare persino più immaginaria di certo immaginario (appunto idealista o romantico). Tutt’oggi, forse, si riflette poco storicamente su quell’Ottocento orizzonte che vide confrontarsi nelle altitudini del pensiero moderno, Liberalismo, Socialismo e… Positivismo… Alla fine come scenari sociali e politici vinsero il Liberalismo e il Socialismo, il primo, bene o male foriero di tutto poi il progresso occidentale, il secondo antivirus nelle sue versioni europee e occidentali come antivirus fondamentale al Libero Mercato e purtroppo sola utopia nei fallimentari regimi comunisti arcinoti.
Il Positivismo continuò in ogni caso e (altro che scientismo) via via trasformato e adattato al divenire scientifico fino ai giorni nostri, fino alla cibernetica e le scienze contemporanee di punta o comunque i suoi diversificati paradigmi, dal neopositivismo a Popper (e lo stesso paradossalmente Feyarabend), gira e rigira alla futurologia scientifica, a ben vedere l’Umanesimo Scientifico tout court, incluso il Transumanesimo. Ma sparito dagli orizzonti strettamente politici…
Siamo sicuri– secondo parecchi sociologi o economisti- per i suoi azzardi cosiddetti scientistici o al contrario , proprio nella flagrante crisi e fine del socialismo radicale o del turbo capitalismo, contemporanee, sotto gli occhi di tutti, certo Socialismo e certo Liberalismo si rivelano come Resistenze del moderno stesso incompiuto a un Mondo Nuovo basato strutturalmente, anche a livello politico, sulla Scienza e la conoscenza (soprattutto scientifica ma in senso aperta anche alle Scienze sociali e umane, letteratura e arte incluse) e magari la meritocrazia (o tecenecrazia con la E, arte….) ?
Già perché persino Marx rifletteva eccome un punto crociale del cosiddetto Positivismo sociale e scientifico: certa analisi della storia evolutiva tutt’oggi assai pertinente, il salto quantico tra l’eone per cos’ dire pre-scientifico e la rivoluzione scientifica di Copernico, Galileo ecc: non solo una rivoluzione tecnologica con il Meccanicismo originario, poi evolutosi o meglio trasformatosi nell’Illuminismo, il Positivismo e potenzialmente il Socialismo storico “originario”.
Quello spartiacque già profondamente darwiniano che nessuna legittima poi rettifica nella complessità (non tutta la scienza è solo Naturale o Esatta, non tutto il Medioevo era solo una fake news religiosa e dell’Inquisizione, non solo il Moderno era ed è solo Reale e conoscitivo, anche tutto il grande passato come futuro anteriore in sinergie anche astoriche e aspaziali, ecc.). Ma nel secondo novecento tale anno zero come mappa e hardware e registro di sistema, prendendo a pretesto certa antropologia e storiografia giustamente più complesse e per così dire stratificate, ha relativizzato eccessivamente e off topi l’evoluzione storico sociale e conoscitiva già darwiniana.
Generando poi attualmente quel pensiero unico e politicamente corretto che non differenza più tra robot che lavorano su Marte con una iperbole e certa creatività primitiva o anche medievale, omologando pericolosamente la s-oggettiva storia dei popoli, certo andazzo attuale e – contrariamente- a quanto afferma certo anche pseudo laicismo pseudo progressista- finanche certo eco luddismo prevalente- ennesima “resistenza” all’evoluzione scientifica e umanista doc delle società postmoderne e prossime postumane.
In tal senso la contemporanea emersione e in senso anticonvenzionale ed eretica del trans umanesimo o futurologia scientifica radicale che rilancia nettamente il senso del futuro e del progresso in quest’epoca defuturizzata, a parte la rivoluzione scientifica e se si vuole postpositivista che caratterizza (ed è quasi un ossimoro con le parallele involuzioni strettamente politico-sociali anche in Occidente) l’ultimo pensiero forte e antiliquido ancora capace di tracciare, sebbene come scienza e opera di scienza aperta- mappe del Reale possibile fondamentali…
Futuribili e transumanisti segnalano e testimoniano orizzonti rivoluzionari: e spesso già decenni..
Se le classi dirigenti e politiche contemporanee avessero preso sul serio, ad esempio, le analisi anticipatorie di un Alvin Toffler o di un Marshall McLuahn (e altri scienziati sociali meno spettacolari), l’Automazione (e derivati, robotica, telelavoro e smart working) che oggi spaventano sociologi e politici (analisi di fine secondo novecento!) l’evoluzione tecnologica nell’industria sarebbe andata di pari passo con politiche a medio lungo termine di adattamento creativo e desiderante con il mondo del lavoro.
Tale esempio storico negativo vale anche per le più radicali prospettive transumaniste: dalla crionica alla longevità alla convivenza imminente con nuove specie intelligenti artificiali (Cyborg, Homme Robot ibridi e potenziati dalle nuove e soprattutto future imminenti nuove body tech – già inferibili da alcuni propotipi) fino alla cosiddetta Singolarità tecnologica (Raymond Kurzweil e altri docet), alla nuova era spaziale anche come insospettata futura space economy…
Transumanisti e futurologi o semplicemente l’ultima generazione cibernetica sociale , come Toffler e McLuhan 50 30 anni fa… segnalano futuri possibili e probabili e verosimili creativi e desideranti..
Naturalmente le ancora peggiori classi dirigenti attuali sono e restano cieche e sorde e – a dispetto delle potenzialità - qualsiasi previsione altro non può essere che pessimista: consapevolezze generali nelle stanze dei bottoni (al di là di alcune dinamiche puramente formali e anche retoriche) per piani a medio lungo termine, restano nel mondo dei sogni…
Gli storici del futuro, di questo passo, parleranno di incredibili dissipazione delle risorse tecnologiche possibili nel XX/XXI secolo!
E tale baco solare purtroppo si addice particolarmente (i Conservatori per loro natura non sono le ricette ottimali e per forza visti i legittimi – sia ben chiaro in democrazia – dei loro paradigmi) al progressismo possibile contemporaneo: che ha semplicemente perso il suo DNA memetico non scommettendo più sul serio sul Futuro ed il Progresso, ipnotizzato nelle ambiguità fatali del mito dell’ecologismo (non l’ecologia scientifica che è altra dinamica) e del terzomondialismo (captato e promosso non in senso evolutivo come già l’intendeva lo stesso Marcuse, dopo la Tecnica e la Scienza come registro di sistema, piaccia o meno, anche per terzo e quarto mondo).
In tal senso , intendendo il positivismo e il progressismo ottocenteschi nel loro fatale divenire oggi techno e 2.0 (quindi ripetiamo nella complessità) ci limitiamo a segnalare come Nuovo Progressismo lo stesso progetto recentissimo e aurorale del futurologo e transumanista americano Zoltan Istvan e in Italia in particolare le analisi dello stesso Riccardo Campa.
Basterebbe un semplice esperimento sociale per svegliare anche i progressisti attuali: 3-4 giorni con un blackout globale delle tecnologie… Il giorno dopo, di facili ambientalisti non ne resterebbe uno…