giovedì 10 giugno 2021

Dubai-L'artista Davide Foschi all' Esposizione Universale Dubai-Abu Da, per l'Italia

 
 

"Colpo planetario per Davide Foschi, fondatore e curatore del Nuovo Rinascimento e del Metateismo (Avanguardia neorinascimentale) da sempre ispirato dal genio artistico e scientifico di Leonardo...., archetipo maximum della cultura contemporanea  resistente alla decadenza del nostro tempo, ancor di più dopo il covid. A Dubai per una esposizione mondiale d'arte postcontemporanea selezionato per l'Italia.
Un strameritato "traguardo"per uno degli artisti del nostro tempo più creativi e  dopo ormai un decennio circa di movimentismo da Milano e dall'Italia potente e concreto, dribblando anche i soliti media caduci e inutili .
E la sua Ultima Cena dedicata ovviamente a Leonardo , opera fin dal'inizio misteriosa e per via junghiana sintropica "vivente e dinamica, quasi olografica animata, sarà in primo piano anche a Dubai. (R. Guerra)

Davide (Foschi) racconta:

« (...) "La Nuova Cena" come sapete è diventata ormai l'icona del Nuovo Rinascimento; è un'opera che mi precede e che, come La Pietà, ormai vive di vita propria.
Soprattutto è la risposta dopo 5 secoli al mio Maestro, alla sua "Ultima Cena": condivisione anzichè solitudine, vita anzichè morte, coraggio anzichè tradimento, il tutto con la luce (il verbo) che invade la tenebra al posto del volto del Cristo e tutta l'umanità a prendersi sulle spalle la responsabilità di salvare questo dannato e sconclusionato mondo, anzichè lasciarla comodamente solo ai 12 apostoli. Ci voleva tanto studio, coraggio e un po' di sfacciataggine non solo a realizzarla ma già solo a pensarla. Mi conoscete: ho tanti difetti ma anche alcune qualità e queste non mi mancano.
Il mondo si salva insieme, la vita si riscopre insieme.
Già durante EXPO MILANO 2015 avevo già ricevuto l'onore di essere selezionato tra gli artisti italiani e già in quell'occasione, per le manifestazioni di Expo in Città, proprio "La Nuova Cena" (allora appena terminata e che da subito ha creato scalpore), è stata protagonista di splendide mostre come a Palazzo Giureconsulti e al Museo Arte e Scienza, con la fatidica "Marcia degli Ombrelli Bianchi" in Duomo e per le strade della città, come molti di voi ricorderanno.
Certo, allora giocavo in casa, nella "mia" Milano.
Avere questi riconoscimenti (nemo propheta in patria) non è comunque semplice. Però... eh, però essere selezionato per l'arte italiana all'Esposizione Universale Dubai-Abu Dabi è qualcosa di potente: sapere che la Commissione l'ha fortemente voluta per l'evento internazionale più importante di questi anni è sicuramente motivo di orgoglio ma soprattutto di responsabilità.
Mi auguro di far fare al nostro paese un'ottima figura (...)». 
 

lunedì 7 giugno 2021

Sandro Giovannini ,Il Fantastico Borges e N-Snob, intervista by La Zona Morta Magazine (a c. D. Longoni)

 
Sandro Giovannini-Borges et Alii (Libri Heliopolis-Asino Rosso eBook)

D- Giovannini, un  saggio diversamente biografico (Borges et Alii) quasi esemplare con tanti input anche personali sul  grande scrittore argentino e  altri grandi letterati, quasi una biblioteca nei tuoi neuroni azzurri  più che grigi?
R: Magari avere i neuroni tutti azzurri... si parte da un'esperienza personale, ma l'abbiamo rielaborata comunitariamente, ovvero cercando di cogliere in quegli incroci esistenziali, esposti al fuoco della storia, qualcosa di valido il più possibile ad inserirsi in una sequela di "grandi anime", utile a fornire l'esempio. Non possiamo qui approfondire ma l'esempio, filtrato dall'intelligenza, dalla conoscenza e  dall'esperienza, potrebbe essere forse l'unica verità attingibile, fuori da qualsivoglia retorica, materialistica od idealistica.

D- Giovannini, la nostra era del virus  sta distruggendo persino la Scienza?
R: Se la scienza viene compresa come la sola religione (pacificamente, di massa) dell'epoca contemporanea essa è un'illusione, pur portatrice di tanti benefici più o meno come ogni illusione potente affermatasi lungo tutto il periplo dell'uomo che a noi risulti. Di prima (De Santillana... etc) della "religione siderale", non sappiamo quasi nulla, di dopo... di quella che magari sarà la "religione della Tecnica", inverata sino all'estremo, ancor meno. Ma non c'è stato nessun grande che non si sia profondamente battuto per capire a fondo questo plesso che sta tra illusione e potenza fuori - se siamo lucidi - da ogni cascame solo strumentale. E non confondiamo mai la scienza con lo scientismo, che come tutti gli "ismi" è la scimmia della ricerca di verità (e della ricerca di potenza, o di potenza della verità o della verità di potenza).

D- Giovannini,  contemporaneo all'eBook,  hai edito un cartaceo importante per Oaks... N-Snob,  uno zoom   miniaturizzata d'arte come le "miniature"  storiche.. da te amate che caratterizzano la tua editoria Heliopolis?

R -  "N-SNOB. Altre evocazioni", che esce per OAKS di Milano, è un libro totalmente diverso dal "BORGES et ALII. Una diversa avventura dell'elitismo".  Il mio Borges, forse coraggioso e fuori dai paludamenti, sia straccioni che "firmati", è chiaramente un libro fallito per il compito che si sarebbe potuto proporre. Invece il "N-SNOB" è molto più leggibile (forse), e corrisponde in parte al mio percorso di vita ma anche a quello delle tante avventure comunitaria che ho, di tempo in tempo, perseguito. Ci sono dentro anche tantissimi altri e pertanto potrebbe definirsi un'autobiografia esistenziale (non certo una vera autobiografia) solo tangenzialmente. Dobbiamo sempre cercare di non partire per la tangente, irrimediabilmente. La passione più estrema non dovrebbe implicare necessariamente la perdita dell'equilibrio esistenziale.


domenica 6 giugno 2021

L' Evola dadaista italiano di Vitaldo Conte (Intervista)


 
 
Intervista a Vitaldo Conte su Julius Evola
di Roby Guerra

 Vitaldo Conte, Julius Evola (Vita Arte Poesia Eros come Pensiero e Virus), Tiemme Edizioni Digitali, 2021


D- Il controverso Julius Evola, come evidenzi nel tuo saggio, è il principale artista dadaista italiano e non solo... In sintesi, se la sua rivalutazione è ancora ardua, quali potrebbero essere oggi le possibili insidie in Italia?
Evola, principale e autorevole artista del Dadaismo italiano, risulta oggi una connotazione non più contestabile. Questa considerazione ha determinato forse che il suo lavoro artistico raggiungesse, in recenti aste, valutazioni ragguardevoli. Ciò ha costituito un elemento indubbiamente positivo per la sua completa rivalutazione. Ma, nel contempo, noto che si sta sviluppando intorno alla sua figura un interesse non sempre determinato da competenze specifiche: sintomatico, al riguardo, l'affiorare di diversi falsi, "proposti" come sue presunte opere. È bene ricordare che Evola non ha espresso molte opere d'arte.

D- Tu sei stato il curatore di una importante mostra sull'arte di Julius Evola a Reggio Calabra, nel 2005, il cui testo introduttivo è attraversato in questo tuo saggio. Puoi parlarci del clima in cui si è svolta la tua iniziativa?
'Julius Evola: Arte come Alchimia, mistica, biografia' è il titolo dell'esposizione che ho curato sul lavoro artistico (con documentazione) di Julius Evola a Reggio Calabria (Castello Aragonese) nel 2005-06. La mostra e l'annesso convegno hanno costituito per me, in quel momento, un'attendibile cartina di tornasole sulla "situazione" di questo autore. I suoi accostamenti di pensiero "controcorrente" hanno contribuito, infatti, a problematizzare l'iniziativa, attraverso un certo ostracismo da parte della stampa e una sotterranea volontà di occultamento "a tutto campo". Mentre riscuoteva un notevole successo di pubblico.

D- Nei dibattiti attuali c'è una singolare convergenza tra i radical chic ideologici di sinistra e i radical choc (verso o contro il futuro) di una certa destra (come quella del tradizionalismo cattolico che citi nel saggio). Evola quindi è una realtà artistica e antifilosofica inclassificabile, come poi tutti i grandi. Per questo la politica è solo trash storico e metastorico?
L'Evola-pensiero diviene oggi, talvolta, un virus: di contagio o di opposizione per battaglie ideologiche precostituite. Julius, che viene spesso "tirato per la giacca" da qualcuno per propri interessi, è da proteggere oggi dalle nuove infiltrazioni radical chic e radical choc. Queste si concretizzano attraverso motivazioni ideologiche e opportunità di commercializzazioni varie.

D- L'Evola erotico del tuo racconto Il quadro segreto (1970), pubblicato nell'antologia (sulla sua vita romanzata) Il ritorno del Barone immaginario (Idrovolante Ed., 2021), può esprimere una continuità con la tua teorizzazione sul Porno-Futurismo?
L'Eros come il Porno può divenire una possibilità di narrazione immaginale-fantastica, liberandosi dall'imperativo di dover suscitare consumistiche eccitazioni. Le sue figurazioni desideranti possono incarnare mistiche d'amore. Le letture di Evola verso queste tematiche mi hanno molto intrigato. Ho trovato seducente la sua estrema Ballata in rosso, espressa come poesia. I suoi tre nudi dipinti (negli anni 1960-70) possono essere "letti" come manifesti visivi delle peculiarità del femminile nell'esperienza alchemica della Metafisica del sesso, il suo famoso libro del 1958. Ho presentato queste espressioni di Evola nell'esposizione Eros Parola d'Arte attraverso poster, lettere e documentazione, a Lecce (Biblioteca Prov.le 'Bernardini') nel 2010.


sabato 5 giugno 2021

Roberto Guerra, Futurismo Duemila: Breve storia del Neofuturismo.... Lucrezia Borgia cyberlove (1)


 (Tiemme/TED digitali, 2021) eBook  
 

La cosiddetta Storia del Neofuturismo (cosiddetto anch'esso, come vedremo) in realtà, alla luce sia delle conoscenze storiche sia del centenario del 2009, dopo decenni di oblio spesso in malafede degli storici dell'arte oppure per disinformazione e assenza di... download e aggiornamenti, in realtà altro non può essere che la storia della continuità futurista, dopo Marinetti, dopo la scomparsa di Marinetti e la fine del Movimento "storico" del 1944 del secolo scorso. Riccardo Roversi

Estratto dal libro, dal poemetto incluso Lucrezia Cyberlove 

 

LA PASSEGGIATRICE DEL TEMPO 

L'elisir aveva perfettamente funzionato, il Mago Chiozzino e Paracelso, suoi ultimi amanti e vittime felici, contrariamente al solito, non avevano mentito. 

Lucrezia con la palpebra destra e le labbra bagnate, con il mignolo destro e la coscia sinistra, con il piede sinistro dondolante e l'anca destra danzante, animò lo specchio magico per osservare, strizzando simultaneamente l'occhio azzurro sinistro e l'occhio verde destro, com'era il mondo e il suo regno, Ferraria, nel nuovo Tempo in cui si era svegliata. 

A Ferraria, come previsto, si celebrava il suo Anniversario. Naturalmente, Lucrezia s'irritò subito con un sublime attacco isterico: come osavano quei suoi indiscreti discendenti e pronipoti postmoderni svelare a tutti la sua età? 

Soprattutto, come osavano… presentarla noiosa, pudica e verginale come quelle deliziose smorfiose di Isabella e Marfisa, proprio Lei, libera e meravigliosa damigella-veleno, capace di fare girare la testa e abbracciare tutto il Rinascimento, primadama indiscussa del femminismo e della rivoluzione delle bambole? 

… Era necessario, sentenziò Lucrezia,   rimettere la Storia al suo posto, smascherare i suoi nipotini revisionisti ancora timorati di Dio e le sue nipotine frigide ancora incapaci di godere la vertigine dell'Amore. 

Con la solita intelligenza e velocità con cui inventava intrighi di corte, l'ex bella addormentata nel tempo, Lucrezia Borgia, primadama e primastella  primo rinascimento, ispirò subito a un poeta neoestense tutti i suoi antidoti in versi al virus di Ferraria città d'arte e al revisionismo delle sue sconcertanti celebrazioni… abbracciandolo in sogno.


Roby Guerra 

  


 

 

venerdì 4 giugno 2021

Hypnos La Fantascienza di J. C. Casalini by Neofuturismo



 
 

   

HYPNOS - DI JEAN CHRISTOPHE CASALINI - ED. DEI MERANGOLI (MAGGIO 2021)


intervista di Roby Guerra


    D- Dopo originali Noir Fantasy (Otto, ecc.) una produzione fantascientifica appena uscita, anche una anteprima persino premiata in un concorso notevole, uno zoom?  

 

HYPNOS (Ed. dei Merangoli) è il titolo definitivo dell'opera premiata a Firenze al Premio Pergola 2018, quando era ancora inedito e dal titolo provvisorio 'Generazione Arcobaleno'. Contattato da Claudia Bisceglia (editore), ho sentito sin da subito una grande affinità narrativa. Ne è venuta fuori una splendida e paziente collaborazione nell'editing durato oltre un anno, di pari passi alla mia ricerca interiore. Ho sentito la necessità di scremare il racconto da ogni infiltrazione 'new age' per meglio focalizzarci in un mondo in decadenza, in cui la tecnologia fintamente al servizio dell'umanità si rivela essere lo strumento per piegare ogni sognatore al volere di una casta finanziaria, militare e politica. Adam, il personaggio principale, è il ribelle che possiamo scoprire in ognuno di noi alla ricerca della 'verità', non intesa come l'accettazione di un comune credo, ma della scoperta dell'Anima che trova la sua adesione con le leggi universali esistenti di cui sentirsi tutti parte e uniti. Nella sua consapevolezza risvegliata, Adam si appresta a cambiare il mondo nel volere benevole e collettivo di amore, di fratellanza e di pace.

 

 D- Casalini J.C.- Sempre nello specifico science fiction, come vedi questa dimensione letterale (a volte proprio una quarta...), scienza d'anticipazione o mito squisitamente moderno e persino postumano?  

 

La trama in Hypnos si sviluppa dentro anelli temporali del presente. Essa invita il lettore a una profonda riflessione partendo da una semplice domanda: "Cosa succede se…?". Le risposte diventano un discernimento sulla libertà individuale qualora i sogni venissero condivisi in rete, consentendo agli algoritmi di un software come HYPNOS di poter analizzare la parte più intima del proprio inconscio, fino a entrare in contatto con l'anima ospite in ogni essere vivente. Per coloro che necessitano conoscere le intenzioni di tutti i consumatori, l'ultima psico-frontiera da conquistare rimane nei sogni. Se la tecnologia fosse disponibile, l'intercettazione di ogni soddisfazione personale avverrebbe ancor prima del pensiero cosciente e, quindi, dell'azione. Tuttavia la conoscenza dei nostri desideri individuali, elementi importanti per 'dominare' un mercato, sono volubili, mutevoli finanche imprevedibili perché suscettibili nell'onda emotiva. L'elaborazione immensa di dati complessi sul nostro preventivo comportamento richiederebbe una potenza di calcolo turbolenta e dispendiosa, non vantaggiosa in una economia turbo capitalista dove il margine di guadagno è il tornaconto per ogni produttore speculatore. Poter accedere ai sogni significherebbe riuscire a condizionare e uniformare le nostre scelte attraverso l'imposizione di gusti e preferenze fin dentro il nostro subconscio, perché essi diventino un'abitudine consumistica di facile manipolazione all'occorrenza. Si arriverebbe al compimento di una massa cerebrale omogenea di un 'gregge di pecore' monocolore, dal pensiero unico come si conviene in ogni dittatura. Collegati a un social onirico, il ribelle non avrebbe scampo perché ogni suo messaggio anti sistemico e rivoluzionario sarebbe prontamente individuato; per quanto criptico, la reazione neuronale al messaggio da parte degli spettatori sarebbe palese ed evidenziata.

HYPNOS è una esasperazione della condizione odierna, dove la paura viene utilizzata per condizionare la vita degli esseri umani. L'incubo del presente viene edulcorato dall'illusione patinata di una felicità raggiungibile e da continui messaggi di speranza. Nel calcolo delle convenienze personali, il miraggio proposto di un roseo futuro prossimo evita alla disperazione e alla rabbia di agire nell'immediato presente, e ne rimanda oltre il passo più lungo della gamba ogni impulsiva reazione, esortandoci tutti alla rinuncia nello sconveniente rapporto tra dispendio e risultato.

 

D-Casalini J.C. Tornando a Otto.... che differenza secondo te scrivere Noir Fantastico e Science Ficition?  

 

Cambia il genere, ma non il terreno analitico in cui mi muovo. Mi ritengo uno scrittore surrealista

che scrive ogni storia sul limite di una realtà accettabile, in cui il confine tra 'fisico' e 'metafisico' è a discrezione del lettore. In fondo cos'è una realtà se non un insieme di sollecitazioni raccolte dai nostri sensi dentro il nostro cervello? Basta inserire un elemento ignoto e svilupparne gli effetti fino ad esasperarli, come l'illusione di un mago (OTTO) o il condizionamento dei sogni (HYPNOS) per Indurre il lettore a comprendere la deriva del nostro mondo come la conseguenza della nostra natura umana. Anche nel mio blog mi addentro nelle storie di vita quotidiana cercando di snidare e rivelare l'inclinazione al 'male', intesa come la nostra riluttanza ad amare il prossimo come se stessi. Mi piace pensare che il lettore possa provare fastidio e vergognarsi di sé riconoscendosi nei personaggi descritti, anche tra quelli secondari. L'empatia deriva nell'affinità evolutiva attraverso la sofferenza, dove la morale che si trae da ogni storia è da considerarsi il riscatto finale alla propria condizione umana.

 

  D-Casalini J.C. 2020-2021: domanda d'obbligo..., che senso ha scrivere nell'era del virus purtroppo attuale? Tra il Virus Reale e la sua Narrazione, secondo te tutto quadra o molte Aree 51 oscura (parafrasando Horror e Fantascienza?"

 

Ogni accadimento ha un suo perché. Lo scrittore non inventa nulla, al massimo elabora le idee informi di un'ispirazione raccolta e le trasmette al lettore tramite  lettere e parole perché diventino oggetto di discernimento nella sua mente. Citi un virus, che va intesa come una forza che si esprime, così come può esserla il surriscaldamento, lo scioglimento dei ghiacci o in un tornado che sono la conseguenza di un ecobiosistema che ha perso il proprio equilibrio. Quando soddisfiamo il nostro egoismo senza tenere in considerazione le conseguenze di uno sfruttamento irrispettoso e incontenibile della Natura è ovvio che prima o poi si paga il conto.

Cosa suggerisce HYPNOS? È un monito alle nostre esistenze. È un dato di fatto che l'umanità venga condizionata quando la libertà individuale diventa una vulnerabilità sociale, intesa come l'impedimento agli interessi egoistici di forze economiche. Basta leggere i resoconti sui guadagni dei miliardari per constatare come essi traggano vantaggio nella miseria e nella disperazione umana. Ben chiaro, non vanno demonizzati i miliardari. Essi sono uno strumento a loro volta soggetti alle leggi universali. Possiamo al massimo stupirci di come l'avidità possa arrivare ad un livello di accumulo di piacere superiore alle proprie necessità. Il problema non va infatti affrontato incolpando sempre l'altro della propria miseria, perché così facendo ci deresponsabilizziamo senza mai giungere alla soluzione per risolvere la sperequazione tra ricchi e poveri, l'inquinamento, la deforestazione, la desertificazione. Il problema siamo noi tutti, nel nostro innegabile bisogno spasmodico di trarre piacere in ogni cosa. Questa semplice considerazione, che potrebbe essere tradotta in una 'condizione di esistenza', diventa uno strumento efficace per chi conosce o, meglio, definisce in anticipo il termine noto di una incognita 'x' accettabile dalla maggioranza.

 

  D- Casalini J.C. Quasi in certo senso top secret per la dinamica, ti è molto cara anche certa produzione mirata alla tua Grande Fata Madre... 

 

Non nascondo il progetto divulgativo su mia madre, Annette Lorentzen Casalini (1942-2004) pittrice danese. Sto definendo la sua biografia dopo aver scansionato tutte le fotografie di famiglia su suggerimento di Bo Krabbe, regista interessato a realizzare un docufilm su di lei.

Mia madre era sposata con Paul Casalini, regista pubblicitario e di telefilm. Era inevitabile la passione di entrambi per le immagini. La nostra famiglia ha una documentazione fotografica invidiabile di vecchie stampe e negativi.

Ho realizzato un archivio di oltre diecimila foto che ho scansionatoe, quindi digitalizzato per realizzare un archivio di oltre diecimila foto tutte taggate e che mi sono servite per ritrovare la cronologia degli eventi. Il percorso artistico di Annette si scopre essere a più livelli: un dialogo con i figli, l'abnegazione di una madre amorevole ma, soprattutto, un percorso spirituale, inteso come il contatto ritrovato con le forze della Natura. Certamente un esempio da cogliere per trovare la chiave della felicità.



www.ca43.com

https://www.facebook.com/AnnetteLorentzenCasalini



mercoledì 2 giugno 2021

Intervista a Emmanuele Pilia (D Editore, Roma)


 

 a cura di Roby Guerra

D Emmanuele, l'avanguardia dicono che è morta (soprattutto in quest'era orwelliana), ma l'editoria che produce tu e da anni, ne è la confutazione, difficile, nel tuo catalogo, non restare impressionati, da titoli e autori  che continuano sempre a sfidar le stelle, con libri anche persino profetici sul nostro futuro presente...

E.P.  - Dire che l'avanguardia sia morta è un atto di miopia a dir poco avvilente: esiste sempre una avanguardia, solo che non sempre riesce a imporsi. Il futurismo, il cubismo, il dadaismo lo ha fatto, e oggi ne parliamo, ma altre correnti sono rimaste nell'underground. Il punto è che l'approccio utopistico è ciò che fa avanzare l'umanità. Ci avviciniamo di un passo all'orizzonte, e lui si allontana di un passo. Facciamo altri due passi, e l'orizzonte si allontana di ulteriori due passi. A cosa serve l'orizzonte? A farci camminare in una direzione.

D- Emmanuele, più nello specifico, quasi come paradigma e stile editoriale, la tua sembra una rotta ciberpunk virtuosa,  come Rete sistemica, tra arte, sociologia e molti rami avveniristici, quasi scienze del domani. Tra distopie e utopie possibili?

E-P. - In tutta sincerità, credo che la distopia è il mondo che stiamo vivendo. Il capitalismo sta assumendo ogni giorno che passa una forma sempre più simile a quella che gli autori e le autrici cyberpunk (ma non solo) hanno disegnato con così tanta attenzione. L'utopia non è possibile, per sua stessa natura, eppure è necessaria: come sarebbe il mondo senza utopia? L'utopia ci spinge a combattere, a scavare tunnel sotterranei dove affilare i coltelli. Qualche volta l'utopia si realizza, come nella rivoluzione russa, cubana o nel sogno infranto di Neto e Sankara, anche se poi il reale irrompe. Ma proprio per questo, proprio per non rendere il lavoro più duro al potere, è necessario combattere ogni fascismo.

D - Emmanuele, sulla nostra era del virus attuale, cosa scriveranno secondo te, gli storici del futuro?

E.P. - Credo che vivendoci dentro non ci rendiamo conto del contesto. Credo che due anni per la storia sia roba di poco conto: è necessario capire quali sono le conseguenze future.

D - Domanda Libera...

E:P. - E libere siano le domande

*photo 1 libro di D Editore
 


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Roberto Guerra
 

sabato 29 maggio 2021

Roby Guerra, L'Ariosto sulla Luna (1998, LIberty House)- I nostri Libri story (5)

photo dal web

Nei secondi anni 80, una pausa di anni, dopo fin troppe plaquette iniziali. Nel 1988, uscì per la quotata Liberty House del critico d'arte (e in seguito ottimo scrittore erotico) Lucio Scardino, la nostra silloge L'Ariosto sulla Luna, forse -almeno in senso lirico e romantico futurista, la migliore di quella prima stagione. 
Graficamente un bel volumetto scritto in bianco su sfondo nero: una specie di saga già spaziale, sempre la forma uni-verso, con solo alcune poesie provocatorie e futuriste.
Antonio Caggiano parlò  con preveggenza di Poesia Cosmica. Quel libro fu evidenziato dalla rivista La Piazza, in un "dossier" sui principali poeti di Ferrara, a firma S. Ravajoli.
Fu presentato in un circolo repubblicano a San Giorgio, Ferrara, a cura di Giannetta e in particolare dallo storico letterato di Ferrara (noto a livello nazionale) F. Giovannelli. Le poesie live furono lette dalla nostra giovane amica A. Bergamini. Se non erro lessi anche diverse poesie del libro in una serata curata dalla rivista Poeticamente.
Fu un'opera importante, meno iconoclastica futurista, ma, appunto, già un vertice in senso stretto poetico: il futuro declamato... con persuasione e nella sua ottimale possibile potenziale direzione neoumanista tecnologica.
Fu anche, più o meno, l'opera che mi "segnalò"  al massimo in certo senso a Ferrara, come uno dei Poeti convincenti d'avanguardia di Ferrara, città di scrittori....
La cover splendida è.... di Gabriele Turola, in contatto in quegli anni, degno seguace di un certo Depero, noto Pittore di Ferrara.  Molti anni dopo, in occasione (2016) del 500° anniversario dell'Ariosto, il libro fu nuovamente segnalato a livello nazionale da Meteo Web magazine di divulgazione scientifica, ecc., http://www.meteoweb.eu/2016/03/lariosto-spaziale-di-roby-guerra/660060/ e  in Cronaca Comune Ferrara, con una breve storia del libro:

"...Silloge di Guerra che a fine anni '80, lo stesso compianto Antonio Caggiano, definì "Poesia cosmica e scatenata" (sul Resto del Carlino); Guerra per il suo "Ariosto" futurista" fu anche ripreso da F. Vendemmiati in uno special televisivo globale su Ferrara di quegli anni "L'Ariosto è realmente volato nudo sulla Luna" (da un verso dello scrittore nella silloge in questione). Un "Ariosto" persino spaziale e neorinascimentale, più nello specifico, questa versione di Guerra: un Rinascimento 2.0 spesso attraversato dal poeta futurista : anche nei racconti omonimi fantascientifici degli anni '90 "Le Muse Impudenti" co-autore Riccardo Roversi (Ferrara) editi anche in francese dalla rivista parigina La Revoltes des Chutes.... Un testo da L'Ariosto sulla Luna: 

BATTEZZA IL SESSO DELLA LUNA/ LA NASCITA NUOVA/ DOVE IL TEMPOSPAZIO FINGE DI MORIRE/ROBOT POETI ESPLORANO L'AFFRESCO DEL 2000 /IPPOGRIFO AZZURRO ADDORMENTATO NELL'UNIVERSO/ SOGNI DEL 1000 IN VOLO VERSO IL MILLENNIO NUMERO 3/E IL CANTO DI ASTOLFO SVELA/ L'AURORA DELLE STELLE/L'ACQUA ROSA E LUNARE DI ANGELICA/DALLA PAROLA E LA SORGENTE DEI CORPI/VOLA ORLANDO NELLA PRIMAVERA SOLARE DEI CUORI/L'ARTE DELLA SCIENZA SEDUCE/DEMONI E ANGELI/ SEMPRE NEL PROFUMO DELLA VERITÀ/ E LA FOLLIA/OGGI SO SALUTARE LA TERRA

https://www.cronacacomune.it/notizie/28129/lariosto-futurista-lunare.html

https://www.unilibro.it/libro/guerra-roberto/l-ariosto-sulla-luna/827137


martedì 18 maggio 2021

Space Mammy


Ricordi d'infanzia dell'autore,  in chiave narrativa fanta-scientifica, dedicato alla madre speciale, una... Space Mammy:
(POETRY) FROM SNOW-WHITE DAWN/THE FIRSTSTAR IS FLYING IN ITS PARALLEL UNIVERSE/AU REVOIR/SPACE MAMMY/I AM ALWAYS YOUR BABY ROBOT/I WILL ALWAYS BE YOUR BABY ROBOT/BETWEEN 16 SECONDS LIGHT/WAKE UP! SLEEPING BEAUTY/WAKE UP! FIRST STAR OF THE MILKY WAY/THE YOUR ETERNAL COSMIC BIRTHDAY!/2044 5 18/ NINNA NANNA BIG BANG


mercoledì 5 maggio 2021

Roby Guerra, Futuropa e Commodore 64 (1984-85) ( I Nostri Libri Story )

 Futuropa e Commodore 64 (1984-85)(Poeticamente)

Con la rivista Poeticamente di Lamberto Donegà con cui collaborammo per oltre 10 anni (all'epoca per la poesia la rivista editoriale più avanzata a  Ferrara- e non solo) in piena era nucleare, pubblicammo due silloge: plaquette su inchiostro verde e carta bianca, eleganti e decadenti raffinate secondo lo stile di Lamberto..., "formalmente" sempre con il metodo uni-verso per riga per accentuare la nostra poetica dell'uomo-macchina.
Entrambe  futuriste in pieno, ma con il senno di poi, pur praticamente contemporanee (euforia della giovinezza), in effetti anche assai diverse,
Futuropa fu la raccolta più hard letteralmente che scrissi, come scrisse un giornale veneto, in piena atmosfera apocalittica per la situazione internazionale da guerra fredda tra Usa-Reagan e la Russia (Urss) comunista, postatomica. E parallelamente da un lato  denunciavo la già evidente patologia democratica occidentale e in particolare europea, oltre al ruolo già decisivo dell'informatica, della biogenetica e all'urgenza di una rivoluzione elettronica generazionale fortemente ribelle e virtuosa, finalmente esaurito il '68  boomerang residuo; dall'altro avevo il sogno di una Europa diversa, forte, di matrice culturale primo novecento, futurista  o persino romantica decadente, capace di ergersi a baluardo contro lo strapotere (e il pericolo nucleare) di Urss e Usa.
Commodore 64, dedicato quasi a Charlotte, a Asimov, ecc. e i giocattoli elettronici come simbolo di una nuova generazione, fu la migliore e armonica delle mie silloge: versi caldi freddi elettronici,  come una trottola, misurati: già il titolo del computer di massa più famoso e i videogiochi segnalava una nuova cultura ludica e scientifica possibile. 
Mi divertii molto a scriverlo e per la prima volta, con quasi serenità, ero e sono tutt'ora convinto che ero un poeta elettronico, al passo con il futuro. Sulla stampa, uscì la mia prima intervista (Resto del Carlino, a firma B. Diolaiti). Mi sentivo senza turbolenze nel futuro.
Furono anche anni, più o meno di performance, con la rivista Poeticamente. Sotto il grattacielo a una Festa dell'Avanti socialista, andai proprio grazie a poesie composte (anche la voce!)con il Commodore 64, in tape, a cui attinsi spesso in seguite come poeta sonoro elettronico, poi in CD...e - dal 2000 inoltrato in videopoesie su You Tube.

Ninna Nanna Marinetti original