giovedì 25 novembre 2021

Roby Guerra, Il Futuro del Villaggio (1991, Liberty House) I nostri Libri story (6)

Dopo l'Ariosto sulla Luna, sempre con Liberty House di Lucio Scardino, pubblicammo il nostro primo saggio, dedicato anche a Ferrara.
Un saggio fortemente postmoderno e futurista, sistemico, nel linguaggio ardito e nella grafica, nuovamente in verde elettronico su sfondo bianco: ll Futuro del Villaggio con sottotitolo Ferrara città d'arte del 2000.. (bellissima cover ancora  del postfuturista visivo deperiano G. Turola)
Un atto d'amore sebbene critico anche per la Ferrara, ex capitale del Rinascimento, per un nuovo Rinascimento degli anni duemila: all'epoca, comunque,  molti segnali potenziali in quella direzione, ipotesi anche suggerita dal mito (con il senno di poi) del fatidico 2000 e del nuovo millennio nascente...Dalla Video Arte (Ferrara capitale dell'epoca mondiale) alla Letteratura sperimentale e così via, una detective story verosimile sebbene con una X.  L'epoca comunista berlingueriana "positiva" rischiava già di estinguersi....era necessaria per concretizzare Ferrara (indicata per la sua anche creatività futuribile come laboratorio per l'Italia intera) una svolta paradigmatica verso la Scienza Tecnologia come Filosofia... Il saggio si concludeva con una non a caso citazione libera del nostro Piero Angela (e non solo): L'Italia sceglierà il Duemila  o il Medioevo Prossimo Venturo? Con il senno di poi...
Il libro, francamente, fu scritto praticamente, per Ferrara e non solo, come da un Marziano!
Recensioni notevoli sui media di Ferrara, una su La Nuova Ferrara soprattutto, ma completamente rimosso dalla già vecchia Intellighenzia (più o meno, nomi a parte, la stessa dominante attuale sempre ideologica e distante anni luce spesso da visioni forti umaniste scientifiche....
Ma resta uno dei nostri saggi più coraggiosi e importanti...



giovedì 18 novembre 2021

Futurismo e Moda: Le sciarpe Guerrazzi di Sylvia Forty

 
 

La moda futurista fu fin dai gilet di Balla e i vestiti antineutrali, Depero e Volt, una delle principali intuizioni futuribili dell'avanguardia di Marinetti. Da tempo la stessa celebre Laura Biagiotti (oggi gli eredi) si ispiro al futurismo, il tentativo di elevare a arte una dinamica di costume affascinante fin dalle origini, almeno nella modernità, ma contaminata da superficialità e velleitarismi... 

Anche "oggi", qualche neofuturista segue la matrice futurista: su vari siti-shopping specializzati: 

 

E-BAY:

SUBITO.IT

https://www.subito.it/abbigliamento-accessori/2-sciarpe-futuriste-guerrazzi-di-sylvia-forty-ferrara-411032614.htm 

KIJIJI.IT

https://www.kijiji.it/annunci/altro-abbigliamento/ferrara-annunci-ferrara/2-sciarpe-futuriste-guerrazzi-di-sylvia-forty/168083104 

in vendita, e sempre con sguardo critico contro certa moda troppo convenzionale e pseudoavanguardistica: 2 SCIARPE FUTURISTE GUERRAZZI, a cura della poetessa cosmica e esperta in gossip al quadrato Sylvia Forty, autrice di Biancaneve a New York, Biancaneve su Marte e varie antologie di spicco. SCIARPE futuriste infatti minimaliste pop, essenzialiste, misto lana con civettuole frange, m 1.70 circa, di speciale dinamismo concreto e mentale. Intenzionalmente imperfette (Futurdocet). Firmate Guerrazzi, noto ancora recentemente anche ai media nazionali e controculturale: si veda Il Pensiero del Terzo Millennio eccentrico e armato del taser futurista: 

https://www.ilgiornaleoff.it/2018/10/17/il-pensiero-del-terzo-millennio-eccentrico-e-armato-del-taser-futurista/

Infine a suo tempo intervistato proprio sulla moda futurista e L. Biagiotti: 

https://www.ferraraitalia.it/laura-biagiotti-roby-guerra-e-la-moda-futurista-27837.html  

Stefania Romito interview, per l'ultimo libro perturbante, Delyrio

 
 a c. di Roby Guerra

D- Stefania, un poco a sorpresa, in questo periodo, varie performance...per il precedente Il Buio dell'Alba, ecco un nuovo libro, dal titolo archetipico, sull'Amore come Estasi e Persino Delirio...

 

Sì, è vero… Delyrio (edito da La Bussola - Gruppo Aracne Editore) non solo è uscito in un momento molto fervido per me da un punto di vista professionale, ma è anche nato all'improvviso chiedendo con forza di "venire al mondo". Questo romanzo ha costituito una sfida letteraria. Per la prima volta ho cercato di penetrare negli abissi più profonti della psicologia maschile al fine di rinvenirne i segreti più reconditi. Un lavoro di gran lunga differente da Il buio dell'alba in cui ricopro il ruolo di narratore onnisciente eterodiegetico. Ruolo che richiede uno sguardo distaccato. Ne Il buio dell'alba è il mistero che si impone insieme al rimando tragico della vicenda storica legata alla strage dei Valdesi che avvenne a Montalto nel 1561. In Delyrio, invece, il narratore è omodiegetico e scandaglia il sentimento di amore vissuto come estasi ma anche come maledizione. Una discesa nei misteri più angoscianti del sentimento d'amore, tra tormenti d'anima ed estatiche risalite. Una ascesa verso l'apogeo di una passione vissuta come ambita beatitudine ma anche come dannazione eterna.

 

 

D- Stefania, l'Eros come demone, come da sempre, come un universo parallelo che all'improvviso attraversa il nostro Newtoniano, riformulando il nostro Cosmo interiore, anche quotidiano e sociale?

 

Non esiste sentimento più potente dell'amore per indurci ad annullare tutte le nostre difese. Per dirla come il grande Cesare Pavese «L'amore ha la virtù di denudare non i due amanti l'uno di fronte all'altro, ma ciascuno dei due davanti a sé». E ancora parafrasando il poeta della Langhe: «Tu sarai amato il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza».

Pavese aveva compreso perfettamente (perché vissuto sulla sua pelle), il potere destabilizzante dell'amore cercando di analizzare nelle sue liriche cosa trasforma un sentimento sublime in una vera e propria ossessione. È più o meno l'operazione che ho tentato di fare in Delyrio in cui, attraverso un monologo interiore, il protagonista non fa che interrogarsi su questo quesito nel vano tentativo di dominare un qualcosa di irrefrenabile. In questo flusso di coscienza, in cui si immerge, fa appello alla razionalità come unico appiglio al quale aggrapparsi per salvare se stesso e recuperare la propria dignità.

 

 

D- Stefania, dal Noir femminile e anche sensuale, al Noir più diversamente filosofico?

 

La filosofia è alla base della nostra esistenza. Quello strumento che ci consente di analizzarci ed esaminare ciò che ci circonda. Se si vuole vedere la luce bisogna uscire dalla caverna platoniana. Sotto certi aspetti Delyrio potrebbe essere considerato un "noir filosofico". Di certo l'introspezione e l'indagine psicologica conducono a una analisi del sé che rimanda ai grandi temi legati alla nostra esistenza. In questa conflittualità interiore domina incontrastata la figura femminile di Alyssa, la dea divina e selvaggia che affonda i suoi artigli nell'anima del protagonista. Una figura evanescente, che entra ed esce dalla realtà come un'onda che si infinita in un movimento perpetuo tra l'andare e il venire. Una figura misteriosa che a volte assume le sembianze della Beatrice dantesca e a volte quelle della Fiammetta boccacciana. La donna-sogno che incarna il ruolo di amore "proibito", eternamente vagheggiato. Finzione o realtà? Spetta al lettore individuare quel labile confine che separa queste due dimensioni. Avviso, però, che non sarà affatto semplice.

 

Anteprima libro: https://www.labussolaedizioni.it/anteprime/9791280317896.pdf

Link di acquisto: https://www.labussolaedizioni.it/it/pubblicazioni/delyrio-stefania-romito-9791280317896.html

 

sabato 13 novembre 2021

Lockdown in futuro per i Cambiamenti Climatici?



Da: ROBERTO GUERRA
 
Quando si parla seriamente di Grande Reset, Stato Terapeutico, Mondo Orwelliano da Covid ( e non in senso complottistico dei semi-folli No Vax), la documentazione realistica e ipotetica è persino per cosi dire solare e istituzionale- Certamente. dal covid e i lockdown, una X aleggia  nella mente di tutti. Erano possibili gestioni pandemiche alternative e democratiche? Probabilmente si...  Che cosa si potrebbe celare dietro, nelle vere stanze dei bottoni -leggi la Grande Finanza- che pilota, piaccia o meno, il nostro mondo?
Certamente il Grande Reset fu protagonista ufficiale, come strategia globale postcapitalista postmoderno, alla fine del 2019....nel famoso Convegno di Davos, con i grandi della Terra, grande finanza et similia...presunti visionari anche, per un nuovo capitalismo oltre quello i crisi globale turbocapitalista e come obiettivi per una nuovo umanesimo, anche per rispondere ai cambiamenti climatici, se non già in primo piano.
Negli ultimi giorni, in coincidenza con l'ennesimo summit sui cambiamenti climatici...lettera nuda di Greta, all'Onu sacerdotessa dei cambiamenti climatici, coraggiosa semibambina ma senza fili in forte aroma di grandi burattinai  neppure così obliati...
HA SCRITTO TESTUALE ALL'ONU: i cambiamenti climatici sono come il Covid, urge in modo analogo una emergenza planetaria ufficiale come il covid...
Ecco uno scenario che spiega il perchè dei Lockdown  dal 2020. i potenti della Terra hanno semplicemente accelerato un trend già sempre definito prima della pandemia: un grande esperimento planetario (CAVALCANDO IL VIRUS REALE, SIA BEN CHIARO) per testare la popolazione mondiale. Perfettamente silente e terrorizzata... Obiettivo? Lockdown tra un paio d'anni circa per il surriscaldamento e contro i cambiamenti climatici....

FUTURVAX

martedì 2 novembre 2021

G 20 a Roma? Draghi come il Re Sole... by Corriere Puglia Lucania

 

di Roby Guerra

Media monopolizzati dal G20 a trazione italiana con Draghi premier , con i grandi del mondo capi di stato, centrato sulla lotta al cambiamento climatico cosiddetto, i problemi immensi del mondo e il Futuro...
Indicibile dirlo, tra media e politici meri e mediocri comunicatori stampa e nulla più, ma è stato un flop solare, il Re Nudo della favola vero protagonista....
Draghi ad esempio è stato un grande in Italia per la campagna vaccinale, tranne il non obbligo del Vaccino da fare la scorsa estate, ma il resto nulla di più prevedibile e banale di quel che ha fatto al G20 appena concluso.  Draghi si è confermato, secondo il suo background, il solito Euroman, una delle figure di vertice della sempre fallimentare Unione Europea:  Avrebbe lanciato il Multilateralismo e stop agli egoismi nazionale che frenano certe risposte al cambiamento climatico? Tutti a denunciare l'assenza di Putin e del premier cinese, nessuno a ricordarsi che il multilateralismo dovrebbe essere da un pezzo l'essenza dell'Unione Europea e dell'Onu stessa. L'ovvio elevato a un progresso eccezionale....
Grazie a Draghi, l'Italia nuovamente in primo piano sulla scena internazionale, dopo il minimo storico dei suoi predecessori, Conte... Il campionato europeo l'ha vinto Mancini mesi fa....l'Italia conta poco da sempre in Europa....
Flop clamoroso sulle risposte ai cambiamenti climatici. sia per il paradigma totalitario che caratterizza la questione: catastrofismo uber alles antropico..., non un problema serio e grave che accentua il cambiamento naturale del clima, sul piano storico secolare e millenario: ad esempio, l'attuale surriscaldamento è in atto per via naturale dal 1700 circa, poi l'industria, all'epoca assente, in due tre secoli l'ha potenziato, con possibili ma ipotetici problemi reali nel prossimo futuro.
Ma Politici e Media censurano migliaia di scienziati non mainstream che contestano le modellizzazioni dominanti matematiche ad esempio dell'IPCC e degli ecologisti ideologici e passatisti.
Nessun segnale al G20 del vero ecologismo scientifico!
Poi, solo un comico in Italia l'ha detto, Crozza: un vertice d'importanza planetaria per il futuro, ma con le mogli dei capi di stato, di Draghi, Biden, Erdogan, Macron e tutti quanti, che letteralmente è come organizzare un vernissage  lussuoso e imperiale  nel paese più povero dell'Africa.  Una vergogna epocale che la dice lunga, esattamente come  la corte di Luigi XIV in Francia!  I Re e le Regine a fare shopping e un ridicolo giro turistico alla Fontana di Trevi e la Grande Bellezza di Roma, con cinghiali e topi dietro l'angolo letteralmente.
Di più, poco prima del giro turistico alla Fontana di Trevi quasi una replica (questo sì, almeno sarebbe stata Arte d'avanguardia) dei nuovi Re e Regine del mondo..., un gabbiano ha sgozzato sull'acqua della fontana una cornacchia, replicando quasi di colorarla di rosso come la performance del futurista G. Cecchini del 2007!
Infine il banchetto sempre in stile Luigi IV, sempre con le regine....  
Il G2O ha impiegato anche un sistema militare e poliziesco di controllo quasi superiore al giorno dopo l'11 settembre di Ground Zero del 2001!  IN BREVE solo i costi per il G20 a Roma avrebbero sfamato paesi africani allo stremo pe la fame ecc. per un anno! A proposito, impegno a vaccinare l'Africa e il Terzo Mondo nel 2022.
Credibile?