HYPNOS - DI JEAN CHRISTOPHE CASALINI - ED. DEI MERANGOLI (MAGGIO 2021)
intervista di Roby Guerra
D- Dopo originali Noir Fantasy (Otto, ecc.) una produzione fantascientifica appena uscita, anche una anteprima persino premiata in un concorso notevole, uno zoom?
HYPNOS (Ed. dei Merangoli) è il titolo definitivo dell'opera premiata a Firenze al Premio Pergola 2018, quando era ancora inedito e dal titolo provvisorio 'Generazione Arcobaleno'. Contattato da Claudia Bisceglia (editore), ho sentito sin da subito una grande affinità narrativa. Ne è venuta fuori una splendida e paziente collaborazione nell'editing durato oltre un anno, di pari passi alla mia ricerca interiore. Ho sentito la necessità di scremare il racconto da ogni infiltrazione 'new age' per meglio focalizzarci in un mondo in decadenza, in cui la tecnologia fintamente al servizio dell'umanità si rivela essere lo strumento per piegare ogni sognatore al volere di una casta finanziaria, militare e politica. Adam, il personaggio principale, è il ribelle che possiamo scoprire in ognuno di noi alla ricerca della 'verità', non intesa come l'accettazione di un comune credo, ma della scoperta dell'Anima che trova la sua adesione con le leggi universali esistenti di cui sentirsi tutti parte e uniti. Nella sua consapevolezza risvegliata, Adam si appresta a cambiare il mondo nel volere benevole e collettivo di amore, di fratellanza e di pace.
D- Casalini J.C.- Sempre nello specifico science fiction, come vedi questa dimensione letterale (a volte proprio una quarta...), scienza d'anticipazione o mito squisitamente moderno e persino postumano?
La trama in Hypnos si sviluppa dentro anelli temporali del presente. Essa invita il lettore a una profonda riflessione partendo da una semplice domanda: "Cosa succede se…?". Le risposte diventano un discernimento sulla libertà individuale qualora i sogni venissero condivisi in rete, consentendo agli algoritmi di un software come HYPNOS di poter analizzare la parte più intima del proprio inconscio, fino a entrare in contatto con l'anima ospite in ogni essere vivente. Per coloro che necessitano conoscere le intenzioni di tutti i consumatori, l'ultima psico-frontiera da conquistare rimane nei sogni. Se la tecnologia fosse disponibile, l'intercettazione di ogni soddisfazione personale avverrebbe ancor prima del pensiero cosciente e, quindi, dell'azione. Tuttavia la conoscenza dei nostri desideri individuali, elementi importanti per 'dominare' un mercato, sono volubili, mutevoli finanche imprevedibili perché suscettibili nell'onda emotiva. L'elaborazione immensa di dati complessi sul nostro preventivo comportamento richiederebbe una potenza di calcolo turbolenta e dispendiosa, non vantaggiosa in una economia turbo capitalista dove il margine di guadagno è il tornaconto per ogni produttore speculatore. Poter accedere ai sogni significherebbe riuscire a condizionare e uniformare le nostre scelte attraverso l'imposizione di gusti e preferenze fin dentro il nostro subconscio, perché essi diventino un'abitudine consumistica di facile manipolazione all'occorrenza. Si arriverebbe al compimento di una massa cerebrale omogenea di un 'gregge di pecore' monocolore, dal pensiero unico come si conviene in ogni dittatura. Collegati a un social onirico, il ribelle non avrebbe scampo perché ogni suo messaggio anti sistemico e rivoluzionario sarebbe prontamente individuato; per quanto criptico, la reazione neuronale al messaggio da parte degli spettatori sarebbe palese ed evidenziata.
HYPNOS è una esasperazione della condizione odierna, dove la paura viene utilizzata per condizionare la vita degli esseri umani. L'incubo del presente viene edulcorato dall'illusione patinata di una felicità raggiungibile e da continui messaggi di speranza. Nel calcolo delle convenienze personali, il miraggio proposto di un roseo futuro prossimo evita alla disperazione e alla rabbia di agire nell'immediato presente, e ne rimanda oltre il passo più lungo della gamba ogni impulsiva reazione, esortandoci tutti alla rinuncia nello sconveniente rapporto tra dispendio e risultato.
D-Casalini J.C. Tornando a Otto.... che differenza secondo te scrivere Noir Fantastico e Science Ficition?
Cambia il genere, ma non il terreno analitico in cui mi muovo. Mi ritengo uno scrittore surrealista
che scrive ogni storia sul limite di una realtà accettabile, in cui il confine tra 'fisico' e 'metafisico' è a discrezione del lettore. In fondo cos'è una realtà se non un insieme di sollecitazioni raccolte dai nostri sensi dentro il nostro cervello? Basta inserire un elemento ignoto e svilupparne gli effetti fino ad esasperarli, come l'illusione di un mago (OTTO) o il condizionamento dei sogni (HYPNOS) per Indurre il lettore a comprendere la deriva del nostro mondo come la conseguenza della nostra natura umana. Anche nel mio blog mi addentro nelle storie di vita quotidiana cercando di snidare e rivelare l'inclinazione al 'male', intesa come la nostra riluttanza ad amare il prossimo come se stessi. Mi piace pensare che il lettore possa provare fastidio e vergognarsi di sé riconoscendosi nei personaggi descritti, anche tra quelli secondari. L'empatia deriva nell'affinità evolutiva attraverso la sofferenza, dove la morale che si trae da ogni storia è da considerarsi il riscatto finale alla propria condizione umana.
D-Casalini J.C. 2020-2021: domanda d'obbligo..., che senso ha scrivere nell'era del virus purtroppo attuale? Tra il Virus Reale e la sua Narrazione, secondo te tutto quadra o molte Aree 51 oscura (parafrasando Horror e Fantascienza?"
Ogni accadimento ha un suo perché. Lo scrittore non inventa nulla, al massimo elabora le idee informi di un'ispirazione raccolta e le trasmette al lettore tramite lettere e parole perché diventino oggetto di discernimento nella sua mente. Citi un virus, che va intesa come una forza che si esprime, così come può esserla il surriscaldamento, lo scioglimento dei ghiacci o in un tornado che sono la conseguenza di un ecobiosistema che ha perso il proprio equilibrio. Quando soddisfiamo il nostro egoismo senza tenere in considerazione le conseguenze di uno sfruttamento irrispettoso e incontenibile della Natura è ovvio che prima o poi si paga il conto.
Cosa suggerisce HYPNOS? È un monito alle nostre esistenze. È un dato di fatto che l'umanità venga condizionata quando la libertà individuale diventa una vulnerabilità sociale, intesa come l'impedimento agli interessi egoistici di forze economiche. Basta leggere i resoconti sui guadagni dei miliardari per constatare come essi traggano vantaggio nella miseria e nella disperazione umana. Ben chiaro, non vanno demonizzati i miliardari. Essi sono uno strumento a loro volta soggetti alle leggi universali. Possiamo al massimo stupirci di come l'avidità possa arrivare ad un livello di accumulo di piacere superiore alle proprie necessità. Il problema non va infatti affrontato incolpando sempre l'altro della propria miseria, perché così facendo ci deresponsabilizziamo senza mai giungere alla soluzione per risolvere la sperequazione tra ricchi e poveri, l'inquinamento, la deforestazione, la desertificazione. Il problema siamo noi tutti, nel nostro innegabile bisogno spasmodico di trarre piacere in ogni cosa. Questa semplice considerazione, che potrebbe essere tradotta in una 'condizione di esistenza', diventa uno strumento efficace per chi conosce o, meglio, definisce in anticipo il termine noto di una incognita 'x' accettabile dalla maggioranza.
D- Casalini J.C. Quasi in certo senso top secret per la dinamica, ti è molto cara anche certa produzione mirata alla tua Grande Fata Madre...
Non nascondo il progetto divulgativo su mia madre, Annette Lorentzen Casalini (1942-2004) pittrice danese. Sto definendo la sua biografia dopo aver scansionato tutte le fotografie di famiglia su suggerimento di Bo Krabbe, regista interessato a realizzare un docufilm su di lei.
Mia madre era sposata con Paul Casalini, regista pubblicitario e di telefilm. Era inevitabile la passione di entrambi per le immagini. La nostra famiglia ha una documentazione fotografica invidiabile di vecchie stampe e negativi.
Ho realizzato un archivio di oltre diecimila foto che ho scansionatoe, quindi digitalizzato per realizzare un archivio di oltre diecimila foto tutte taggate e che mi sono servite per ritrovare la cronologia degli eventi. Il percorso artistico di Annette si scopre essere a più livelli: un dialogo con i figli, l'abnegazione di una madre amorevole ma, soprattutto, un percorso spirituale, inteso come il contatto ritrovato con le forze della Natura. Certamente un esempio da cogliere per trovare la chiave della felicità.
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