sabato 9 gennaio 2010

Neofuturismo: Futurist Editions on line 2009 13 eBook


NEOFUTURISMO FERRARA-ROMA 
a Ferrara in sinergia con Azione Futurista (Roma) di Graziano Cecchini la sede della casa editrice on line-


Tra le parole fatti del futurismo contemporaneo, spicca certamente l'editing o– leggi Ebook o meglio Fbook (futurbook), i libri on line di Futurist Ediitons (come le storiche Edizioni Futuriste del movimento), lanciato da Ferrara da chi scrive, in sinergia con Rosso Trevi, Maurizio Ganzaroli, Lamberto Donegà e Zairo Ferrante (Sylvia Forty ufficio stampa).


Dal gennaio 2009, ben 13 E(F) Book, tra neofuturismo e avanguardia, produzioni tutte bel segnalate da quotidiani on line, eccetera, vedi Estense Com. 3 collane, futurismo 2009, sands from mars, poeticamente, idealmente connesse alle 2 webzine omonime e alla storica rivista (Poeticamente) cartacea ed editoriale, testimonianza del neofuturismo ferrarese degli anni 80 e 90 scorso, a suo tempo ben evidenziata dallo stesso Alberto Bertoni (curatore anche dei Taccuini di Marinetti).

Futurismo 2009 contiene lavori saggistici specifici sul futurismo contemporaneo.


Su tutti le biografie dei futuristi/avanguardisti attuali (da Antonio Fiore a Graziano Cecchini a Giovanni Tuzet a Riccardo Campa allo stesso Paolo Ruffilli), poi i manifesti sempre del neofuturismo nelle sue diverse voci polifoniche (concrete anche off line), dai transumanisti a netfuturismo, a futurismo oggi all'arte elettronica. Ovvero Futurismo 100 e + e Transfuturismo (i manifesti presentati al centenario ferrarese curato da scrive.). Poi, Rosso Trevi on the Moon, la prima webgrafia autorizzata su Graziano Cecchini, a cura sempre di chi scrive, autore, infine dei saggi futurologici La Poetica di Internet e La Casta Ferrara.


Per Sands From Mars, collana:

invece opere narrative fantafuturistiche, vale a dire Premio Pulitzer di Ganzaroli, Il Centenario dell'Azzurro AA:VV. Racconti neofuruistici dedicati a Luce Marinetti, a cura di Gianluca D'Aquino di Alessandria(con- tra gli autori- oltre a quest'ultimo- gli stessi Manuela Vio- Venezia e il multimediale Claudio Braggio), L'Asino Rosso Dinanimismi (dedicato al primo compleanno del giornale blog d'avanguardia ferrarese omonimo ma 'orizzonti nazionali), curato sempre da Guerra, con Ferrante, con la presenza dei vari Sandro Battisti, Antonio Saccoccio eccetera, non ultimo la suite multimediale dedicata a Moana Pozzi (Futurguerra).


Infine per la collana lirica e antilirica... Poeticamente:

il noto multimediale e scrittore alternativo Filippo Landini con il poemetto cyberpunk TehnoTeppa, la poetessa sarda Lorena Melis, lo stesso Ferrante con Dinanimismo, sulla poesia dinanimista da lui brevettata, Riccardo Roversi con il noto Periplo di Millennio (versione on line).


Brevemente, un curriculum prezioso e significativo.

Sito Blog Vetrina


www.myspace.com/edizionifuturiste


vedi anche in home page Recensioni e le singole collane con link diretti sugli E(F)Book, - su Virgilio My Blog- liberamente scaricabili.

http://futurismo2000.myblog.it
http://sandsfrommars.myblog.it/
http://poeticamente.myblog.it/

*trailer ebook Futurist Editions canale Futurguerra You Tube
(Rosso Trevi On The Moon)

giovedì 7 gennaio 2010

Storia del Neofuturismo da Futurismo Oggi ai Transumanisti


Storia del neofuturismo (1950-2009) di Roberto Guerra

La cosiddetta storia del neofuturismo (cosiddetto anch'esso- come vedremo) in realtà, alla luce sia delle conoscenze storiche sia del centenario del 2009, dopo decenni di oblio spesso in malafede degli storici dell'arte oppure per disinformazione e assenza di .. download e aggiornamenti, in realtà altro non puo' essere che la storia della continuità futurista, dopo Marinetti, dopo la scomparsa di Marinetti e la fine del Movimento “storico” del 1944 del secolo scorso.



Neo, post, trans o altri “neologismi” associati alla parola futurismo ....ha un mero valore relativo, per evidenziare, nell'arco dell'unica avanguardia capace, piaccia o meno, di riprodursi e quasi (con una metafora) clonarsi per un secolo intero, semplicemente certo divenire storico, necessariamente in progress e con variabili autonome ed originali, ma sempre innestate nella matrice del Futurismo storico di Marinetti e dei Manifesti fondatori.


Basti pensare, che persino “accademicamente, si è spesso parlato di secondo o anche terzo futurismo, persino di neofuturismo, anche per quel che riguarda il futurismo degli anni 20, 30, 40 sempre del Novecento.


Dati storici verificabili e documentabili, non soltanto in documenti on line, ma nell'editoria italiana e negli archivi di quotidiani e riviste, possiamo distinguere, fermo restando la premessa succitata, i seguenti neofuturismi.


A partire dagli anni '50 del Novecento, dopo alcuni tentativi di rilanciare il movimento, subito dopo la seconda guerra mondiale, l'esperienza neofuturista più significativa, concreta e organizzata, va individuata nel gruppo di Enzo Benedetto (detto Record), autore tra l'altro del fondamentale volume autobiografico Futurismo CentoX1OO, 1975-r1990, incredibilmente mai ristampato dalla grande editoria nazionale! Prova persino popperiana della continuità futurista del secondo novecento...): mostre, iniziative culturali ed editoriali e riviste testimoniano l'attività dei futuristi cosiddetti “sopravvissuti” alla presunta fine dell'avanguardia storica futurista.


Benedetto, infatti, rilanciò (con il coinvolgimento e l'adesione di molti futuristi dell'ultima generazione dell'era “fascista”) il futurismo, coagulandolo, prima attorno alla rivista Arte Viva, soprattutto dal 1967 al 1993 con Futurismo Oggi, periodico dei giovani futuristi italiani, con tanto di Manifesto Dichiarazione (1967).


Periodico, per la cronaca, avallato, tra i suoi aderenti, persino dal MoMa di New York, dal Centre Pompidou..., dall'Electro Institute del musicista bruitista J.M. Vivenza, oltre che da figure autorevoli della cultura italiana del secondo novecento, quali Luigi Tallarico, Francesco Grisi, Marzio Pinottini, Gino Agnese, oppure lo stesso Giovanni Lista (Francia) e altri collaboratori noti. Oltre a nuovi giovani o giovanissimi futuristi, tra cui Antonio Fiore Ufagrà, Baldo Savonari, gli stessi Roberto Guerra (chi scrive), Riccardo Roversi e Luigi Picchi, lo stesso celebre poeta visivo Michele Perfetti (e altri), tutt'oggi attivissimi, alcuni, ora, tra i principali promotori del cosiddetto neofuturismo contemporaneo.


Nell'anno del centenario, da segnalare, per quel che riguarda Benedetto, due significative retrospettive a Reggio Calabria e a Roma (Galleria Marzocco). Antonio Fiore, detto Ufagrà, parallelamente in quegli anni eroici (per le censure di certa casta culturale, ma non di certa stampa nazionale, né dei critici di cui sopra e altri- tra cui Giorgio Di Genova) promosse con Sante Monachesi (altro futurista storico....), il cosiddetto Movimento Agrà (Arte Gravitazionale).


Per il centenario Ufagrà è stato quasi in tour: a Febbraio una personale straordinaria a Roma, poi a Lecce con Tallarico, infine presso Macerata...


Baldo Savonari, inoltre, a suo tempo lanciò il cosiddetto Terzo Futurismo (manifesti compresi), coinvolgendo altri neofuturisti, diverse mostre come esperienze concrete di tale continuità (aggiornata) futurista. Guerra, attivo fin dagli anni ottanta, promosse a Ferrara, la rivista editoriale Poeticamente (diretta dal critico e scrittore Lamberto Donegà) e con altri (tra cui il videomaker Franco Ferioli), il gruppo Thc Polimedia, cosiddetto postatomico.

Esperienze neofuturiste culminate in produzioni editoriali, inziative culturali, tra letteratura e arte elettronica. Del 1983 è il manifesto Microchip neofuturista dello stesso Guerra, edito nel volume poetico Fiori della Scienza, da cui un omonimo video clip realizzato da Ferioli e presentato alla prestigiosa rassegna U-Tape del celebre Centro Video Arte di Ferrara. Donegà pubblicò un saggio su Dino Campana.


Negli anni 90 poi, Poeticamente promosse un'antologia della poesia d'avanguardia ferrarese di fine novecento dedicata proprio a Corrado Govoni. Roversi, infine, come editore ha poi pubblicato negli anni duemila i saggi La Città Lunare e Futurismo Manifesti Scientifici dello stesso Guerra. Dopo Roma, con Benedetto e poi Fiore, oggi gli stessi Rosso Trevi e i Netfuturisti (Latina come sede virtuale in quanto presenti anche all'estero), e Milano con i Transumanisti, anch'essi e ancor di più disseminati in Italia e a livello internazionale, Ferrara è uno dei luoghi attivi del cosiddetto neofuturismo.


Link culminato, poi, proprio nel 2009 con il centenario ferrarese, curato dallo stesso Guerra (Convegno + Video), con un certo Rosso Trevi....e l'Associazione Ferrara Video&Arte (diretta dagli stessi Vitaliano Teti e Filippo Landini) che ha coinvolto i diversi neofuturismi concretamente attivi, gli stessi Fiore, Savonari, Donegà, Roversi, oltre ai più giovani Filippo Landini e Giovanni Tuzet.


Di quest'ultimo per integrare il discorso sul cosiddetto neofuturismo ferrarese da segnalare il saggio A Regola d'Arte (edito proprio da Roversi), tra i più significativi sul futurismo contemporaneo, quantomeno letterario.


A Ferrara furono protagonisti anche Graziano Cecchini, Riccardo Campa e i transumanisti e i cosiddetti Connettivisti, presentati da Marco Milani, il bolognese Valerio Zekkini, musicista e scrittore.. (Centenario mediaticamente boom, in quanto evidenziato dai RaiDue nello speciale il Futuro del Futurismo- Palco e Retropalco). Centenario per la cronaca.. dedicato anche a Enzo Benedetto.


Futurismo Oggi si chiuse con appunto la scomparsa di Benedetto. Per qualche tempo, Sergio Lotti, uno dei collaboratori, promosse la rivista Simultaneità, come seguito di Futurismo Oggi, esperienza poi trasformata in ambito multimediale. In fine anni novanta, intanto, Riccardo Campa promosse a Mantova un altro percorso Neofuturista, prima dell'evoluzione transumanista.


Sempre nel secondo novecento, da segnalare, qua e là esperienze neofuturiste, per iniziative alcune anche molto autorevoli, ma di carattere soprattutto individuale. Su tutti, l'italiano-francese Daniele Schinasi (Manifesto del 1966-1970), pittore. Lo stesso notissimo Enrico Baj lanciò a cavallo del duemila un nuovo manifesto, d'ispirazione persino ecologica. Testimonianza- in contro luce- anche di parecchia cosiddetta avanguardia (o anche trans-avanguardia o pop art italiana) visiva spesso etichettata con altro nome, dall'informale stesso , soprattutto certi cosiddetti spazio-nucleari, debitrice proprio del futurismo (anche riconosciuto spesso dai protagonisti artisti, Schifano o Crippa, poco dagli...storici d'arte)

Inoltre, più marinettiano, già citato pocanzi, il brillantissimo e iconoclastico poeta, performer, musicista, tutt'oggi attivissimo, Valerio Zekkini, promotore con la band PCC del cosiddetto futurismo postcontemporaneo, sorta di risposta italiana... al neofuturismo “russo” degli stessi più noti CCCP di Lindo Ferretti o al neodadadaismo degli Skiantos o dello stesso Battiato.


A partire dal duemila, al passo con la vigilia del centenario e dell'avvento di Internet, il futurismo è stato rilanciato on line, spesso da parecchi giovani neofuturisti. Numerosi i vari manifesti individuali o anche collettivi. Parecchi anche i link derivanti dall'arte elettronica, video, musica eccetera, ancora poco indagati nelle connessioni futuriste, nonostante fin dalle origini ...chiari e anche consapevoli gli input futuristi (Nam June Paik ad esempio, in Italia lo stesso Giorgio Cattani).

Solo alcuni nomi come segnali, Roberto Carraro per Second Life (e Aviador Dro in Spagna...) , l'italo belga Claudio Castelli – video- lo stesso The Scientist Video Festival, sempre a Ferrara- attraversato da certo neofuturismo, i vari InSintesi, Lombardi, Nuovo Futurismo, D.J. Afghan, per la Techno e molti altri, spesso sullo sfondo quasi neocostruttivista dei tedeschi Kraftwerk


Non ultimo, anzi, detonatore clamoroso, off line è esploso il fenomeno Rosso Trevi (Graziano Cecchini, Roma), la ben nota performance blitz de La Fontana di Trevi, colorata di Rosso, poi le 500000 palline colorate di Piazza di Spagna, il cosiddetto futurismo dei diritti umani (Free Tibet), news neofuturiste che hanno bucato i media a livello internazionale. Esperienza poi da Rosso Trevi innestata dallo stesso Vittorio Sgarbi in quel di Salemi (Cecchini anche assessore con lo stesso celebre pubblicitario Oliviero Toscani), tutt'oggi attivissima, di matrice certamente neofuturistica...


Su tutti, tornando alle news on line, da segnalare, i nuovi manifesti e blog dello stesso Guerra (2005), soprattutto Antonio Saccoccio (Latina, 2005 eccetera), il massimo promotore del futurismo nel web.


Il futurismo ferrarese nel duemila, in sinergia con Rosso Trevi, oltre a Guerra, ha tra i suoi animatori i vari Maurizio Ganzaroli (scrittore multimediale), Zairo Ferrante (scrittore di origini salernitane fautore del Dinanimismo), la poetessa Sylvia Forty, il pittore Marco Jannotta, lo scrittore David Palada, gli stessi multimediali Landini e Eugenio Squarcia, lo scrittore Giovanni Tuzet e la fotografa Ms Larsen (italo-danese).

Oltre al centenario, sono attive le webzine Futurismo 2009, Sands From Mars, Recensione Dinanimista, il netquotidiano L'Asino Rosso e la casa editrice on line Futurist Editions (13 ebook nel 2009, tra cui le biografie e i manifesti dei neofuturisti contemporanei, due volumi su certo neofuturismo letterario a più voci, curati dagli stessi Zairo Ferrante e Gianluca D'Aquino – di Alessandria, con la presenza della nota scrittrice veneziana, tra gli altri, Manuela Vio).

Da segnalare off line, oltre al centenario, off line la rassegna multimediale Tiffany Art Club (culminata con un anteprima del centenario futurista Futurismo Renaissance nel 2008, oltre alla personale Spazio Tempo di Ganzaroli), video partecipazioni al video festival The Scientist (2009- Guerra, prodotto dai Transumanisti e -2008-l'anteprima sempre del centenario Futurismo Marinetti 100, con lo stesso Rosso Trevi, Guerra, oltre a Croce dei netfuturisti).


Saccoccio, dal canto suo, ha poi lanciato Netfuturismo, coagulando attorno a sé numerosi altri neofuturisti. A tutt'oggi Netfuturismo è la rete neofuturista più organizzata (a parte i Transumanisti), disseminata in Italia e anche all'estero. Con ulteriori manifesti, una rivista on line ma anche off line, distribuita nelle università e nelle biblioteche- Ad Futurum POST, il primo periodico futurista cartaceo degli anni duemila, erede concreto di Futurismo Oggi.

Numerosi, poi, i centenari curati o con la partecipazione di Netfuturismo, supportato anche dalla giovane storica dell'arte Francesca Barbi, ultima giovane nipote di Marinetti: e Saccoccio anche presente in un volume collettivo importante sulla cultura contemporanea italiana (con un saggio sul web) e ad un importante convegno a Madrid in Spagna con alcuni dei più autorevoli “intellettuali” iberici e non solo attuali. (Oltre a Saccoccio, da segnalare tra i netfuturisti, i vari Giorgetti, performer, Ballarani, scrittore visivo e artista multimediale, gli stessi Mattia, Balice, Zappa, Peterlin, Croce e altri).


Sempre, dopo il duemila, il neofuturismo è stato persino quasi codificato da ambienti culturali scientifici. Vale a dire dai futurologi transumanisti, noti a livello internazionale, AIT (Milano), diretti dal sociologo della scienza, saggista e anche musicista elettronico Riccardo Campa. Oltre alla presenza significativa ferrarese al centenario ferrarese, Campa e Stefano Vaj, sempre nel 2009 i transumanisti hanno edito il saggio più autorevole e culturalmente ineccepibile dedicato al Futurismo, non come celebrazione, ma proprio come continuità e discontinuità aggiornata, alla luce anche del movimento transumanista (gli stessi Giulio Prisco e Ugo Spezza) che ha riscoperto consapevolemente la propria matrice italiana e futurista, marinettiana e no.


Inclusi non caso lo stesso Guerra (con il saggio integrale Marinetti e il Duemila, già edito nel 2000), Rosso Trevi (con il Manifesto futurista per il centenario), oltre agli stessi Vaj, Campa, il celebre sovraumanista francese Guilamme Faye, altri intellettuali italiani neofuturisti già ben noti quali Adriano Scianca, Andrea Arguzzi, Matilde Grandi, Francesco Boco.


Infine, in questa breve storia (anche cronaca...) del cosiddetto neofuturismo (succintamente dal 1950 ad oggi) da menzionare il contributo trasversale, in quanto provenienti da altri background originari, ma in controluce molto significativi per confermare la continuità del futurismo).


Da un lato il movimento letterario e fantascientifico italiano dei Connettivisti, dei vari Marco Milani, Sandro Battisti, Francesco Verso, Giovanni De Matteo , Alessandro Vitali e molti altri (Roma, Bologna, Milano). Presenti nel centenario di Ferrara, curatori a Bergamo proprio di un centenario futurista (Futuri Connessi), produttori con uno dei loro link editoriali (ben noti a livello nazionale) dell'iniziativa letteraria Avanti Sfida Veloce, dedicata alla nuova scrittura neofuturista.


Dall'altro, l'adesione (e la videopartecipazione) al centenario di Ferrara e certa sinergia con il futurismo ferrarese, del celebre scrittore Paolo Ruffilli, proveniente dalle neoavanguardie letterarie del secondo novecento più note (post Zanzotto e Adriano Spatola), già suo tempo intrise di neofuturismo anche dichiarato (Gruppo 63, lo stesso Gruppo 70).


I fatti e le parole-fatti, per dirla con Wittengstein o lo stesso Jonesco (e anche Lacan), dimostrano il futurismo degli anni duemila, come laboratorio ormai estetico-scientifico attualissimo e in divenire, interfacciato con l'evoluzione scientifica e culturale contemporanea.


Il futurismo insomma come scienza umana, non soltanto un gioco estetico, come lo intendeva originariamente proprio Marinetti.


La domanda, molto significativa e persino preveggente di uno dei primi critici che riportò alla luce l'avanguardia futurista in tempi di inquisizione culturale, ovvero Luciano De Maria (Marinetti e il futurismo): la filosofia futurista è stata poca analizzata... ha oggi avuto ed ha dai cosiddetti neofuturismi attivi, risposte chiare ed esaurienti.


Ora la palla passa alla casta culturale italiana: ufficializzare o meno il cosiddetto neofuturismo contemporaneo (vale a dire la continuità “elettronica” aggiornata e in divenire del Futurismo!) nelle sue voci polifoniche, spesso anche interfacciate, spetta ai Professori di ruolo...storici e critici d'arte, più inclini, nonostante i fatti e la storia dell'arte stessa a storicizzare ed archiviare (ora luminosamente, quasi in un Museo d'avanguardia permanente, ma museo!) il centenario e il futurismo.


Uno degli effetti di quest'ultimo, mai viste tante celebrazioni e iniziative almeno in Italia per un evento culturale (persino più di Darwin 200!) è comunque chiaro e... futuribile.


Tra 100 anni, nel bicentenario, i futuristi ci saranno ancora. Storici e critici d'arte “contemporanei” certamente no!


1+1, in Italia, fa ancora 2?

www.myspace.com/edizionifuturiste
www.netfuturismo.it
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=72582
http://www.arte-argomenti.org/manifesti/oggi.htm
http://www.transumanisti.it/
www.myspace.com/azionefuturista

*video Paolo Ruffilli Futurismo 100 Live Ferrara 20 2 2009
http://www.pjoon.com/web/9099841/7 

lunedì 4 gennaio 2010

Neofuturismo L'Asino Rosso Dinanimismi ebook


*da Estense Com


L'Asino Rosso Futurista Ebook

Futurist Editions, l'editing neofuturista (sitoblog vetrina su myspace) a cura dei neofuturisti ferraresi Roby Guerra,, Maurizio Ganzaroli, Lamberto Donegà, oltre al celebre Rosso Trevi (Roma), il giovane Zairo Ferrante (Salerno) e David Palada (italo-francese spesso a Ferrara), ha appena edito on line l'ebook(numero 13) L'Asino Rosso: Dinanimismi (titolo ispirato dallo stesso Ferrante), dedicato al primo compleanno del blog giornale di Ferrara d'avanguardia e di orizzonti nazionali, che vanta il buon audience di circa 10000 visite al mese, curato dallo stesso Guerra. E l'ebook, con anche due clip trailer, già su YouTube canale futurguerraè una sintesi dei contributi culturali più rilevanti appunto del primo anno di presenza su Internet. Scritti dai collaboratori diretti o indiretti del blog., oltre allo stesso Guerra (su Rosso Trevi) e Cecchini (Manifesto in francese per il centenario), Ferrante sulla poetessa Barbara Cannetti, la scrittrice veneziana Manuela Vio (recensione al celebre scrittore Paolo Ruffilli e sullo scrittore Brigazzi prefato da Tinto Brass) lo scrittore di Alessandria Gianluca D'Aquino (sul giovane scrittore Claudio Braggio), il noto leader netfuturista Antonio Saccoccio (sull'arte del futuro), lo scrittore ligure Pierluigi Casalino (su William Blake), Ganzaroli sulla videopoetessa bolognese Valentina Gaglione, il noto scrittore e critico centese Giovanni Tuzet (docente alla Bocconi di Milano) ancora sul centenario, il noto scrittore di fantascienza Sandro Battisti sul connettivista Marco Milani, Palada, infine con una poesia dedica al blog. Da segnalare interviste anche al leader della futurologia italiana Riccardo Campa (sociologo della scienza a Cracovia), alla poetessa Sylvia Forty, una poesia del celebre Vittorio Zanella (Teatrino dell'ES). Prefazioni degli stessi Ferrante e Guerra che evidenziano l'ebook come esempio concreto di neofuturismo letterario e dinanimista del duemila. Con alcuni, infatti, dei protagonisti dell'attuale futurismo renaissance, tutti collaboratori e ospiti periodici appunto de L'Asino Rosso.

Ebook liberamente scaricabile all'indirizzo:
http://sandsfrommars.myblog.it  voce menu L'Asino Rosso Dinanimismi...

martedì 29 dicembre 2009

Neofuturismo e Arte Elettronica di Roberto Guerra (2003-2008)

Futurismo Neofuturismo e Arte Elettronica

2003 - POESIA SONORA - TOTALE
* Circolo Culturale Zuni, Ferrara.

"Vi è anche una specie di microbi necessaria alla vitalità dell'arte, questo prolungamento delle nostre vene, che si effonde, fuori dal corpo, nell'infinito dello spazio e del tempo"
FILIPPO TOMMASO MARINETTI


Nel primo novecento Marinetti e i futuristi inventarono la cosiddetta poesia sonora basata sull'abbandono del supporto cartaceo e sull'utilizzo delle nuove tecnologie - all'epoca la radio e radiodrammi furono chiamati tali esperimenti futuristi. In seguito verso il 1940, Carlo Belloli ha elaborato il pionierismo futurista in tale nuova poetica, infine negli e dagli anni sessanta, sempre del secolo scorso, le neoavanguardie - da Umberto Eco a Sanguineti a Zanzotto a Adriano Spatola e Enzo Minarelli - hanno codificato le sperimentazioni futuriste adattate alle nuove tecnologie, dal magnetofono infine al computer e al digitale. ispirati non più dalla rivoluzione artistica e no ma da nuove scienze quali, cibernetica, semiotica e linguistica. Due sono attualmente le rotte principali della nuova poetrica sonora anticartacea: 1. la poesia sonora neoprimitiva un poco come i graffiti di Basquiat neopop; 2. la poesia sonora cibernetica basata sulle nuove tecnologie del XX-XXI secolo, dal futurismo all'arte programmata fino all'arte elettronica... video... computer art, compresa la tecno music da discoteca e generi affini. A partire dagli anni ottanta a Ferrara, oltre al centese Enzo Minarelli (tra i nomi più prestigiosi internazionali), poeti sperimentali come Federica Manfredini, Trentini, Luciana Arbizzani, Sergio Altafini, Marco Tessaro, fino -oggi- a Giuseppe Calò, Futurguerra, con tape, volumi, cd e performance (Sala Polivalente... Centro Video Arte, eccetera) hanno espresso con interesse anche internazionale la nuova poetica cosiddetta sonora. Va da sé il ruolo pionieristico e forse ineguagliato dello stesso Minarelli (le stesse "rivista" sonore Baobab e V3/Tre di Reggio Emilia e Cento, il suo lavoro autobiografico Polipoesia mon Amour) dove la parola, tra neofuturismo e neodadaismo, appare definitivamente filtrata dalla ricerca scientifica, sorta di linguistica o semiotica immaginaria con esiti pure sorprendentemente ironici e freddamente "micidiali" per le poetiche cartacee...

Roby Guerra

(*da Futurismo Manifesti Scientifici .Este Edition, 2008)


2006 - VIDEOPOETRY - MANIFESTO SCIENTIFICO
di Roby Guerra
* Circolo Culturale Zuni, The Scientist Festival Video 2007, Ferrara-controfirmato da Filippo Landini e Andrea Forlani.


"La filosofia e la religione sono per noi futuristi due questure create dalla paura dell'al di qua... (guerra o rivoluzione) e dalla paura dell'al di là..."
FILIPPO TOMMASO MARINETTI

Anni 2000: qual è stato il segno di mutamento culturale più significativo e rivoluzionario a Ferrara dei decenni scorsi? A livello di sperimentazione artistica certamente la generazione dei vari Giorgio Cattani, Maurizio Camerani, Fabrizio Plessi, Emidio De Stefano, Gianni Toti, Franco Ferioli, ecc., attraverso il Centro Video Arte, quando Ferrara fu capitale video con Kassel (Germania), New York e Tokio... "Recentemente" il Circolo Arci Zuni (anche High Foundations e Renfe) ha raccolto quella difficile eredità video e-o arte elettronica: i vari, Andrea Forlani, Filippo Landini, Eugenio Squarcia, Massimo Croce, oppure... Max Czertok, Seba Zuccatelli, DJ. Afghan, Alfonso Santimone, Calò, Futurguerra, Parma, Tuzet, Calò, Giorgio Felloni, Vitaliano Teti, Andrea Durante, Farg, Marinella Rescigno, Luvi Lu, Giacomo Verdoia, lo stesso scrittore Riccardo Roversi. E oggi la Video Arte electro suggerisce nuove mosse ultrascientifiche, il medium video come nuovo dna; nessun segno, significante, logica del senso, purissime macchine desideranti, parole, suoni, numeri, colori, immagini alineari, spaziali, stocastiche, caotiche... stringhe vibratorie, corpi frattali, virtuali, nessun romanticismo, l'arte come scienza dell'immaginario. Le avanguardie storiche hanno ucciso e distrutto il Passato! Quelle del secondo novecento hanno eseguito l'autopsia del Passato!Il Primo Duemila compone nuovi corpi mutanti, cyborg, il Futuro come cibo-cibernetica ossigeno del nascente Homo Technologicus, postumano, oltre le impronte dell'ormai estinto homo sapiens. L'avanguardia come Libertà dell'Homo Sapiens! Computer Darwin!

(*da Roby Guerra Futurismo-Manifesti Scientifici-Este Edition, 2008)

2008 Video Computer Art

*The Scientist Video Festival Internazionale 2008

Negli anni Sessanta (quelli del boom economico internazionale, della televisione, della pop music, della guerra fredda, dello sbarco sulla Luna, dei primi esperimenti elettronici destinati a modificare radicalmente la vita quotidiana), sperimentando tecnologie e mezzi espressivi, alcuni pionieri danno vita alla video-arte, ovvero la forma espressiva che più efficacemente rappresenta la società contemporanea. Tecniche primitive e spesso ibride mutuate dal cinema, dalla-fotografia e dalla televisione (utilizzate da Maestri del calibro di Nam June Paik e Fabrizio Plessi) inaugurano l’epoca elettronica dell’arte. Umberto Eco (Cfr. soprattutto U. Eco, Apocalittici e integrati, Milano, Bompiani, 1964), Marshall McLuhan (Cfr. in particolare M. McLuhan, Understanding Media, London, Routledge & K.Paul, 1964), il primo, provocatorio Baudrillard, i cosiddetti futurologi, Alvin Toffler, Roberto Vacca e Silvio Ceccato, sono gli studiosi che ispirano e sostengono la prima avanguardia dichiaratamente “post-umana”, la quale recupera (i contenuti e) l’estetica futurista incentrata sul dinamismo e sull’artificialità. Uno dei maggiori centri italiani di diffusione della video-art è Ferrara, città nella quale operano, tra gli altri, Giorgio Cattani, il già citato Plessi, Maurizio Camerani e Gianni Toti. I loro lavori suscitano ammirazione nella critica specializzata, la quale a causa del retaggio borghese e di un congenito conservatorismo (e al pari di alcuni degli stessi videoartisti) non ne comprende pienamente il significato e la portata. In flagrante contrasto con le più elementari regole della comunicazione, numerose opere si rivelano inoltre velleitari, cervellotici e sterili esercizi di stile degni del Ghezzi più neoaccademico e antipopolare. Caratterizzata dalla contaminazione linguistica più radicale e dall’uso di sofisticate tecnologie, l’attuale video arte (italiana ma non solo) appare invece maggiormente consapevole, libera e capace di rinnovarsi ed evolvere. Tra le fila dei più quotati (e dotati) dei suoi esponenti nazionali vanno di sicuro annoverati i ferraresi Andrea Forlani, Filippo Landini, Eugenio Squarcia, Massimo Croce e… FuturGuerra

Roby Guerra
(* da Arte in Movimento Este Edition, 2008)
http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=336

VIDEO YOU TUBE CANALE FUTURGUERRA

Sandro Battisti Connettivismo e Neofuturismo Interview di Roberto Guerra


da Controcultura Supereva

....Oggi si parla, sulla scia degli sviluppi della computer science, ormai di Homme Robot: Sandro Battisti è senz’altro in Italia uno dei tecnovisionari cantori della contemporanea e prossima fusione Uomo-Macchina, dove le Macchine diventeranno, forse, più umane degli umani.



E dall’A.I (Intelligenza Artificiale), paradossalmente, nella scienza e nell’arte, inclusa la nuova fantascienza, è già fiorita una nuova poetica, etichettabile come Sensibilità Artificiale o Intelligenza emotiva: non a caso gli scrittori i suoi messaggeri. E Battisti, tra i più chiari e analitici nella Parola (e poetici).

L’abbiamo intervistato:


D- Dopo pochi anni il Connettivismo, in questo 2009, è decollato, tra partecipazioni a centenari futuristi, compleaanni connettivisti, antologie, Premi Urania, Tv >, Radio e partecipazioni a festival Jazz prestigiosi: una sintesi?


R- Una sintesi? Poco fattibile, anzi io espanderei il campo d’azione perché accanto a tutto quello che hai elencato te, che vede protagonista ogni componente del collettivo con il proprio percorso artistico, aggiungerei anche la creazione di una casa editrice (EDS) di Marco “pykmil” Milani e di una etichetta (Avatar, curata da Francesco “Xabaras” Verso, il vincitore del Premio Urania 2008, e da me) per un’altra casa editrice (Kipple Officine Librarie, del Kremo) altra entità storica del Connettivismo.


Significa che il Movimento vuole espandersi pure nell’editoria, non solo letteraria ma multimediale, anche se ciò non vuol dire che si pubblicheranno solo opere connettiviste: significa, più propriamente, che il Connettivismo non vuole isolamenti ma si propone come interlocutore verso la cosiddetta cultura mainstream, perché il flusso degli eventi è uno solo e noi tutti vi siamo dentro, densi di passato ma anche pregni di aspettative per il futuro.


D- Connettivismo, Futurismo e Transumanesimo…


R- I Movimenti che hai citato sono, in realtà, frutti del Futurismo stesso. Il Connettivismo non annovera tra i suoi padri, però, solo il vulcanico ensemble ideato da Marinetti, ma anche altre idee derivate e pure non affini - vedi Surrealismo - oppure i Crepuscolari, o discipline interiori ed energetiche come l’esoterismo. Connettere le varie culture, le varie discipline scientifiche o filosofiche al fine di ottenere una visione unitaria e superiore, proiettata direttamente nel kernel del Futuro, è un po’ la missione che ci siamo posti cinque anni fa quando fondammo, la notte del solstizio buio, il Connettivismo.cinque anni fa ....

continua
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/lhomme-robot-intervista-a-sandro-battisti

http://cybergoth.splinder.com/

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=o0PPozAfiUA

martedì 22 dicembre 2009

Graziano Cecchini e Giorgio De Chirico


...Aveva annunciato- Rosso Trevi- una nuova Azione Futurista in Campidoglio...Invece, spiazzando tutti, in Campidoglio c'è entrato dalla porta principale con un omaggio a De Chirico... Metafisica e Futurismo, scacco matto ai residui criptici d'arte....



DA CONTROCULTURA SUPEREVA di R.Guerra

OMAGGIO A DE CHIRICO ASSE ITALIA-USA CON GRAZIANO CECCHINI

Il 30 novembre scorso, alla presenza del sindaco di Roma, in Campidoglio, inaugurazione di una mostra particolare, itinerante, dedicata a Giorgio De Chirico, padre della metafisica e dell’arte del novecento italiana. Conivolti alcuni dei più importanti artisti contemporanei e Graziano Cecchini.


Così dalla stampa (La Repubblica Roma)


“…la mostra ”Omaggio a De Chirico” che vede protagonisti sessantasei artisti in un allestimento itinerante per tributare l’omaggio a Giorgio De Chirico, in occasione dell’anniversario dei 120 anni dalla sua nascita e i 30 anni dalla sua scomparsa.


Le opere di grandi artisti come Renato Guttuso, Mario Ceroli, Alberto Sughi, insieme ai lavori di giovani promesse italiane ed internazionali dell’arte contemporanea come Stefano Branca, Isabella Orsini e anche Graziano Cecchini, sono state esposte questa mattina in Campidoglio nella sala della Protomoteca in occasione dell’ inaugurazione alla presenza tra gli altri del commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani. Le opere dal 7 dicembre in poi saranno portate negli Stati Uniti per un tour nelle citta’ di Miami, New York, Los Angeles. Alemanno ha anche tenuto a sottolineare come il Comune di Roma abbia ”peccato” nei confronti dell’artista poiche’ non fu presente ai suoi funerali. ”Vogliamo rimediare attraverso la nostra vicinanza alla famiglia di questo artista”, noto per il suo talento e per i suoi ”valori spirituali e metafisici’‘.”




Evento letteralmente dinamico, in quanto dall’ 8 dicembre, poi, la mostra omaggio è esportata appunto negli Usa, da Miami, a New York a Los Angeles


L’evento, già di per sé, atipico, rivitalizza, con una scelta degli artisti non neoaccademica, la figura stessa di De Chirico, finalmente sottratta a certo manierismo critico che da tempo edulcora il genio dei “manichini…inquietanti “eccetera, come grande artista certo, ma quasi ostile alle contemporanee avanguardie storiche, dal surrealismo al futurismo.

In particolare, la presenza di Cecchini appare significativa e innovativa da più punti di vista. Onore, intanto ai curatori, creativi nell’allestire un florilegio anticonvenzionale, proprio per la presenza di Rosso Trevi diventato celebre con la nota performance neosituazionista de La Fontana Rossa....


continua http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/omaggio-a-de-chirico-asse-italia-usa-con-graziano-cecchini




VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=D3GjVlnQm1A

domenica 20 dicembre 2009

Neofuturismo Manifesto 1983 Microchip Neofuturista di Roberto Guerra

1983 - MICROCHIP (MANIFESTO) NEOFUTURISTA



* da Roberto Guerra, Fiori della Scienza, Poesie, Thc Polimedia, Ferrara
** poi in Opere Futuriste Complete (Nomade Psichico, 2000)
***poi in Futurismo: Manifesti Scientifici (Este Edition, 2008, libri on line)



"La morale futurista difende l'uomo dalla decomposizione determinata dalla lentezza, dall'analisi, dal ricordo e dall'abitudine. L'energia nuova centuplicata dalla velocità dominerà il tempo e lo spazio"


FILIPPO TOMMASO MARINETTI



L'era cibernetica suggerisce una co-scienza cibernetica: la tecnofantasia futurista suggerisce un rapporto vivente con l'estetica della realtà. L'era della scienza suggerisce la dissoluzione organica di religione e mito, nonché la valorizzazione delle intuizioni presenti in tali sistemi di comprensione umana storicamente superati. Politicamente, il capitalismo industriale (pre-cibernetico) e il comunismo sono incompatibili con la natura scientifica dell'uomo: perché entrambi sono l'esatta negazione della libertà umana. Il problema, a rigor di logica, non è quale chiesa scegliere, ma come vivere nel rispetto del principio di realtà, deducibile dall'etica della conoscenza scientifica (Jacques Monod), dalla psicoanalisi di Freud, dall'umanesimo marxista, dalle avanguardie artistiche, dall'Illuminismo... dei nostri antenati di Parigi e... Atene, dalla semiotica dei massmediologi critici. Al di là del bene e del male, c'è l'aurora del nuovo mondo, ma anche le tenebre del vecchio: da cui il cinismo dell'impotenza... La paura irrazionale contemporanea delle macchine è l'ultima fuga dalla libertà della nostra società industriale, ancora inquinata di religione.


NOI TRASFORMIAMO IL '68 PERDENTE IN UN COMPUTER VINCENTE!


http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=332

giovedì 17 dicembre 2009

Netfuturismo: i futuristi del web


da Controcultura SuperEva di R.Guerra

Da inizio anni duemila è il massimo promotore del futurismo nella Rete: Antonio Saccoccio, suo il primo blog e manifesto del neofuturismo on line, nella Rete, fino all’evoluzione costante, griffata appunto Netfuturismo, una rete ulteriore disseminata in Italia e anche all’estero, decine di aderenti, tra cui il giovanissimo talento NetBalla, Gianluigi Ballarani e il romagnolo Gianni Getto. altro ideologo del movimento.



E’ l’ala giovane e propulsiva più autorevole del neofuturismo contemporaneo post 1944, con un sito assai bello e numerosi blog (Liberi dalla Forma e altri), tutti interfacciati, in una sorta di transnet sottomenu in divenire ed elaborazione. Con -anche- l’importante magazine periodico cartaceo off line (e on line) Ad Futurum Post.
Con Saccoccio e i netfuturisti, il “web è il messaggio” preconizzato dalla Scuola mcluhaniana, oggi Derrick de Kerckhove, è specchio verificabile: al di là dei contenuti, sempre arditi e provocatori, peraltro soprattutto nel leader supportati da una solidissima formazione umanistica e cibernetico sociale (è Professore atipico), la news netfuturista, rispetto alle altre ali del neofuturismo contemporaneo, è proprio il leitmotiv di Internet e i suoi codici come matrice rivoluzionaria dinamicamente autoreferente.


Come accennato, tutto ebbe inizio verso il 2005, con un primo manifesto neofuturista di Antonio Saccoccio. Già nel primo blog Liberi dalla Forma e nei primi manifesti, periodicamente seguiti da molti altri, la filosofia netfuturista era lucidamente delineata e suggerita: guerra elettronica a passatismo e presentismo dominanti nella cultura nazionale, l’elaborazione di un vero e proprio umanesimo informatico, inzialmente appunto direttamente nella Rete con l’approfondimento e la prassi di una nuova comunicazione non più+ monodirezionale, passiva, come i media preRete,(ma attiva e squisitamente cibernetica come sognavano Norbert Wiener e Von Neumann…) contro certo stesso link diffuso degli Internauti che spesso usano ancora la Rete in tal senso arcaico e moderno; inoltre l’esaltazione del blog come nuova arma e astronave della mutazione....

continua http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/10/antonio-saccocio-e-il-netfuturismo-del-web

http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/futurismo-futuristi-a-torino-con-netfuturismo

martedì 15 dicembre 2009

Neofuturismo letterario Schegge di Utopia INTERVISTA (2007)

«Ferrara città di scrittori» Zoom plurigenerazionale



la Nuova Ferrara — 27 agosto 2007 pagina 17 sezione: CULTURA E SPETTACOLI

di Vincenzo Iannuzzo

FERRARA. Con un brillante dibattito fuori programma che ha coinvolto alcuni dei protagonisti più noti della cultura ferrarese, è stato presentato al Bar Tiffany il libro «Ferrara città di scrittori-Schegge di Utopia» (edizioni La Carmelina). A fare da padroni di casa il curatore dell’opera Roberto Guerra e l’editore Federico Felloni, per presentare questo zoom plurigenerazionale sul fare scrittura a Ferrara, composto da 250 pagine e 37 scrittori. Un’operazione ampia, di ottimo livello globale della quale abbiamo voluto saperne di più intervistando i due protagonisti. Una città di scrittori è il sottotitolo programmatico, quali sono stati i criteri di scelta? Felloni: «Nessuna antologia scolastica, una libera carrellata, ovvio non esauriente e discutibile, coinvolgendo scrittori tutti operativi a partire dagli anni ottanta sul territorio e non solo. Inoltre nessuna banale raccolta tematica, se non sguardi nuovi al e dal futuro: scrivere è comunque desiderio, sogno e utopia, anche nell’era postmoderna». Infatti sono presenti scrittori e poeti di più generazioni? Guerra: «Quasi tutti autori gravitanti in diverse situazioni culturali. Collaboratori di riviste quali Giocare in Libertà, Poeticamente, Luci della Città o lavori tratti da case editrici davvero ardite a Ferrara, poco o nulla sostenute dalle istituzioni quali: Liberty House, Este Edition, la stessa Carmelina oppure da iniziative persino istituzionali creative degli anni novanta e del 2000 - Fuoriluogo, Zooculture, Sguardi Consonanti - Insomma la Ferrara soprattutto underground più autentica! Da anni desideravo questo progetto che ho condiviso con Marco Felloni». Dopo questa presentazione che cosa bolle nel... microonde per usare il vostro linguaggio? Felloni: «La prima edizione va bene: però non amiamo ripeterci, quindi procederemo l’anno prossimo con un nuovo progetto più mirato e selezionato. Sono previste altre presentazioni live a Ferrara e altrove ed un videoclip. Inoltre per alcuni degli autori più giovani o d’avanguardia è aperta una trattativa con una nota casa editrice nazionale». Guerra: «Siamo comunque già soddisfatti: tanti giovani di talento, ben pilotati da alcuni prestigiosi irriducibili eretici. Però è operazione difficile a Ferrara dove esistono troppi orticelli culturali di retroguardia, preda di quella “sindrome di Gutenberg’’ di cui hanno brillantemente parlato la Scuola di Palo Alto (L’istituto di psicologia e comunicazione americana guidato a suo tempo da Paul Watlavichtz, ndr) o lo stesso grande scrittore e saggista Enzensberger».

Neofuturismo AAVV.SCHEGGE DI UTOPIA da Emilio Diedo

AA.VV. Schegge di Utopia Ferrara Città di Scrittori (La Carmelina, 2007)

da Literary

a cura di R.Guerra e postfazione
prefazione di M. Felloni

L’opera ora in disamina è l’antologica performance d’un nutrito numero – ben 37 sono gli autori aderenti –, di scrittori ferraresi, nella doppia tipologia prosa e poesia. Narratori e poeti, sia al maschile sia al femminile, di un’età media relativamente giovane.



Come mi è solito procedere, nel rispetto di tutti, elenco i nominativi nell’esatto ordine di presentazione del libro: Enrico Astolfi, Fausto Bassini, Giuliana Berengan, Teresa Calabria, Antonella Chinaglia, Elisabetta Chinarelli, lo scrivente, Lamberto Donegà, Marco Felloni, Sergio Fortini, Michele Frabetti, Maurizio Ganzaroli, Oscar Ghesini, Roberto Guerra, Stefano Marcolini, Lorenzo Mazzoni, Giuseppe Muscardini, Giovanni Ricci, Riccardo Roversi, Claudio Strano, Gabriele Turola, Alex Gezzi (tutti questi per la prosa); Simone Bavia, Paola Bellini, Emanuela Calura, Sylvia Forty, Aster Hope, Filippo Landini, Luvi Lu, Cristina Malaguti, Luigi Perfetti, Lucio Scardino, Eugenio Squarcia, Marco Tani, Gian Pietro Testa, Giovanni Tuzet, Debora Villani (per la poesia).


Inutile dire, considerata la numerosità dei partecipanti, senza peraltro sottovalutarne la prospettiva d’azione – in quanto nessun tema era stato prefissato –, quale varietà di stili, d’argomentazioni e finalismi… di stimoli interpretativi esprima l’antologia.


Ma, in un così eterogeneo ambito, un concetto in ogni caso emerge nitido, uniformemente eloquente. È l’originalità d’una ricerca del linguaggio, che, pur nel suo differenziato, musivo ensemble, ravvisa un carattere certamente non passatista. Sono modelli preminentemente avanguardisti il leitmotiv di questa ricca collezione d’idee. Non solo nella versione poetica, che più si addice a tale sollecitazione, bensì, ed in modo inaspettatamente intenso, nella propensione narrativa. Il rilievo sulla predetta sperimentazione è bene sintetizzato dalla nota di copertina (nell’aletta in quarta) di Roberto Guerra, autore e critico a cui non sfugge il benché minimo indice d’intenti neofuturisti. Anzi, ne ravvisa in primis i sintomi più reconditi, che, ne sono certo, sfuggirebbero, alla più ordinaria critica.


La rappresentazione che la metafora della raccolta richiama, nella poetica accessione del titolo, Schegge di utopia, è il più appropriato input per addentrarne il lettore. È una duplice manifestazione allegorica, nel senso di radiante penetrazione, quanto alle schegge; e di profonda proposta creativa, allargata sino agli estremi di un’appetibilità sempre e comunque ideale e purtuttavia non ideologica, straripante quell’orizzonte semantico e teoretico aduso alla definizione più stretta dell’utopia. L’utopia qui esce dal guscio dell’ideologia per adagiarsi nell’afflato di vita estrapolato dall’invenzione creativa, già di per sé improbabile realtà, frutto della fantasia prestata dalla quasi totalità dei 37 scrittori, nella demiurgica simulazione che annerisce e rende opera d’arte la pagina scritta.

Emilio Diedo
 
http://librerialacarmelina.com/index.php?catid=6
 
http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/08/20/UTYPO_UTY03.html