martedì 15 dicembre 2009

Neofuturismo letterario Schegge di Utopia INTERVISTA (2007)

«Ferrara città di scrittori» Zoom plurigenerazionale



la Nuova Ferrara — 27 agosto 2007 pagina 17 sezione: CULTURA E SPETTACOLI

di Vincenzo Iannuzzo

FERRARA. Con un brillante dibattito fuori programma che ha coinvolto alcuni dei protagonisti più noti della cultura ferrarese, è stato presentato al Bar Tiffany il libro «Ferrara città di scrittori-Schegge di Utopia» (edizioni La Carmelina). A fare da padroni di casa il curatore dell’opera Roberto Guerra e l’editore Federico Felloni, per presentare questo zoom plurigenerazionale sul fare scrittura a Ferrara, composto da 250 pagine e 37 scrittori. Un’operazione ampia, di ottimo livello globale della quale abbiamo voluto saperne di più intervistando i due protagonisti. Una città di scrittori è il sottotitolo programmatico, quali sono stati i criteri di scelta? Felloni: «Nessuna antologia scolastica, una libera carrellata, ovvio non esauriente e discutibile, coinvolgendo scrittori tutti operativi a partire dagli anni ottanta sul territorio e non solo. Inoltre nessuna banale raccolta tematica, se non sguardi nuovi al e dal futuro: scrivere è comunque desiderio, sogno e utopia, anche nell’era postmoderna». Infatti sono presenti scrittori e poeti di più generazioni? Guerra: «Quasi tutti autori gravitanti in diverse situazioni culturali. Collaboratori di riviste quali Giocare in Libertà, Poeticamente, Luci della Città o lavori tratti da case editrici davvero ardite a Ferrara, poco o nulla sostenute dalle istituzioni quali: Liberty House, Este Edition, la stessa Carmelina oppure da iniziative persino istituzionali creative degli anni novanta e del 2000 - Fuoriluogo, Zooculture, Sguardi Consonanti - Insomma la Ferrara soprattutto underground più autentica! Da anni desideravo questo progetto che ho condiviso con Marco Felloni». Dopo questa presentazione che cosa bolle nel... microonde per usare il vostro linguaggio? Felloni: «La prima edizione va bene: però non amiamo ripeterci, quindi procederemo l’anno prossimo con un nuovo progetto più mirato e selezionato. Sono previste altre presentazioni live a Ferrara e altrove ed un videoclip. Inoltre per alcuni degli autori più giovani o d’avanguardia è aperta una trattativa con una nota casa editrice nazionale». Guerra: «Siamo comunque già soddisfatti: tanti giovani di talento, ben pilotati da alcuni prestigiosi irriducibili eretici. Però è operazione difficile a Ferrara dove esistono troppi orticelli culturali di retroguardia, preda di quella “sindrome di Gutenberg’’ di cui hanno brillantemente parlato la Scuola di Palo Alto (L’istituto di psicologia e comunicazione americana guidato a suo tempo da Paul Watlavichtz, ndr) o lo stesso grande scrittore e saggista Enzensberger».