Psicanalisi del futuro: L'homme-machine futurista Formato Kindle
2020: La Psicanalisi del Futuro
L'Uomo (e la Donna) è probabilmente un animale (o macchina , nel senso darwiniano o almeno epigenetico) desiderante:
vale a dire, fin dalla nascita, è , piaccia o meno, orientato, temporalmente verso il futuro, un tempo erano "semplicemente" l'Azzurro del Cielo o le Stelle, poi è diventata, probabilmente e relativamente molto presto la tecnologia come pragmatica "quotidiana," infine il futuro stesso semiconsapevole.
Tale rotta … dopo migliaia d'anni evoluzione proprio dal novecento (dopo secoli di esperimenti psicosociali dopo la rivoluzione scientifica (e il Rinascimento) soprattutto e potenzialmente nel Duemila era "destinata" a divenire pienamente consapevole (e paradossalmente anche pienamente e dialetticamente inconscia...).
Insomma Desiderio e Futuro è comunque sempre stato un feedback dinamico e complesso, e la rivoluzione freudiana a suo tempo (dopo le intuizioni di Nietzsche a Marx e alcuni altri filosofi e soprattutto artisti di ogni epoca – o "semplicemente" "libertari" anonimi di tutti i tempi) focalizzando (anche gli Junghiani) la pulsione erotica in senso sistemico o protosistemico (non soltanto letterale) ha (prima o poi anche le neuroscienze e l'intelligenza artificiale in certo senso almeno lo "confermeranno") ha concretamente captato l' "essenza" mobile dell'umana natura.
Le parole millenarie, dei, anima, spirito, anche Psiche o Mente, sono finalmente "mutate" in "paradigmi" più concreti.
In questo breve pamphlet essenzialmente psicoletterario, il futurismo è solo un "universo" tra potenziali N "universi paralleli", abbiamo provato (sa ben chiaro se si vuole come diversamente brainstorming) a suggerire una "ricetta" per superare la defurizzazione, la perdita del futuro, quindi il motore nucleare dall'Uomo Macchina o Robot nascente nel nostro tempo, come animale desiderante e "futuribile".
Dinamica epocale già presente negli ultimi decenni sempre più alienati, ma terribilmente esplosa come una bomba atomica, in questo 2020 con l'umanità minacciata dal Virus, il suo già concretissimo effetto psicosociale (al di là del pericolo reale e mortale in senso esistenziale)
Vaccino o meno, il recupero del futuro probabilmente sarà soltanto tra più generazioni e decenni: di colpo, come persino un' asteroide semiletale, in senso profondo psicologico individuale e-o collettivo, siamo destinati a un medioevo prossimo venturo, magari con la sopravvivenza psicosociale certa, ma il sopra-vivere di cui si vagheggiava ancora antevirus...
Ma almeno, per dirla anche con Bion, si salvi la memoria del Futuro e piano piano come un pianoforte o persino un Bolero alla Ravel, per le nuove generazioni ancora , nonostante tutto, destinate a sbocciare per un Nuovo Rinascimento della Civiltà.