sabato 12 dicembre 2009

Riviste Neofuturiste on off line


 RIVISTE FUTURISTE ON E OFF LINE

Il centenario futurista del 2009 non soltanto ha rilanciato certa continuità futurista aggiornata al postduemila e all'era di Internet: Neofuturisti, Transumanisti, Netfuturisti e Connettivisti... oltre a diversi altri segni "minori". Fin dalla vigilia... storica, sono apparse nuovamente magazine on e off line dichiaratamente o indirettamente legate alla grande avanguardia italiana di Marinetti.

Una novità rilevante, dopo lo stop dell'ultima rivista ufficiale del secondo novecento, attiva dagli anni sessanta al 1993, vale a dire la mitica ormai Futurismo Oggi (Roma) dell'aeropittore del secondo futurismo storico (!) Enzo Benedetto che riunì a suo tempo - appunto- gli ultimi futuristi cosiddetti ufficiali, promuovendo inoltre nuovi futuristi, quali ad esempio Antonio Fiore Ufagrà e anche chi scrive.

Calato il sipario con la scomparsa di Benedetto, per alcuni anni un suo seguace G. Lotti curò la rivista Simultaneità.... poi paradossalmente quasi il silenzio.

Finalmente con l'esplosione di Internet nuovi magazine e webzine raccolgono oggi l'eredità futurista: on line Futurismo 2009 e Sands From Mars di chi scrive e dello scrittore di fantascienza Maurizio Ganzaroli; anche  in sinergia la prima con FTM Azione Futurista di Graziano Cecchini, quindicinale attiva dalla primavera 2008, sorta di bollettino di tutti i futurismi contemporanei attualmente attivi. La seconda, mensile, attiva dal gennaio 2008 è più specializzata nell'arte alternativa, dal futurismo alla musica dark wave e-o gothic...industrial alla fantascienza a certa letteratura sperimentale. Entrambe le webzine sono prodotte a Ferrara, tra le capitali del neofuturismo.

Più recentemente un altro giovane neofuturista neoromantico, con la nuova etichetta Dinanimismo ha lanciato una nuova webzine squisitamente letteraria e poetica Dinanimismo: ovvero il giovane talento letterario Zairo Ferrante, tra Salerno e la stessa Ferrara.

Chiude il cerchio tra i neofuturisti o futuristi post1944 (il neo è puramente "temporale") lo stesso Rosso Trevi con una webzine aperiodica irregolare specifica all'Azione Futurista di Cecchini.

I transumanisti di Riccardo Campa, sempre on line, hanno recentemente ufficializzato il magazine H+ magazine direttamente nel sito ufficiale, specializzato sulle tematiche d'area futurista strettamente scientifiche o estetico tecnologiche.

Off line già dal 2007, invece il magazine Next dei Connettivisti di Battisti, Milani, De Matteo, dedicato alla fantascienza e indirettamente al futurismo.

Infine, finalmente a partire proprio dal 2009, i Netfuturisti di Saccoccio e Giorgetti pubblicano la prima nuova rivista squisitamente futurista dell'era del web, dopo praticamente Futurismo Oggi : Ad Futurum Post. Cadenza irregolare, ma assai costante, già ben 4 numeri distribuiti in molte università e biblioteche italiane, anche in versione on line direttamente nel sito Netfuturismo.

Riassumendo, altre prove solide, concrete e oggettive non solo del futurismo post1944, ma anche postcentenario, oltre la moda contingente, software non rimuovobili da parte della storia dell'arte e del futurismo, finora, tranne eccezioni, pigra e fannnullona nel constatare e studiare, anzi prendere atto, del fenomeno futurista, nelle sue voci polifoniche (e a volte anche complementari e interfacciate).

http://futurismo2009.myblog.it/  voci menu Futurismo 100 e + e Trans-Futurismo
www.myspace.com/futurismo2009
http://www.netfuturismo.it/
www.myspace.com/sandsfrommars
www.myspace.com/azionefuturista
http://www.transumanisti.it/
http://recensionedinanimista.myblog.it/
http://www.next-station.org/

RG

venerdì 11 dicembre 2009

Futurismo e Fantascienza


LA MECCANICA ROSA DEL PO  *da Un PoDiVersi 5/6 2001



di Roberto Guerra

Chissà perché tutti i mari Verdi o Azzurri hanno nomi fallici: eppure il Principe italiano delle guance d’acqua dolce, dopo le sfilate patinate nell’alchemico Piemonte e nella robotica Lombardia,
non fiorisce forse nell’Adriatico.., come Marte nella schiuma o la schiena di una venere vestita di
pori silicei, pornostella appena caduta sulla Terra da una Luna di San Lorenzo?

Immaginiamo il Mare Adriatico in un universo parallelo ma al femminile. . .battezzato da Lucrezia Borgia, nel nostro spazio-tempo sicuramente sibilla della Dea. La corsa del Principe Po, ora verdiana, ora ferrarista poi soavemente.. madrigale, non sembra forse un vergine sperma danzante oltre l’orizzonte degli eventi del Delta, in boccio dall’uno all’altro miracolo cosmico, tra i versi-universi dell’Ariosto e i colori iperlunatici di Ligabue?

Gli archetipi di Lucrezia Borgia e il Principe Po sono oggi la password per ciberspaziare da Mantova a Ferrara fmo a Pomposa in quella realtà virtuale e virtuosa della Bellezza con la B maiuscola che la previsione di scienza ha macchiato divinamente non di futurali raggi xx xy del Sole ma di rughe contro-natura e minuscole..


.L’orizzonte degli eventi, celato nel delta, evoca la distopia dell’Ozono, il Titanic dei Grandi
Ghiacci, l’isteria delle Acque, la "devoluzione" di Eoni padani all’era dei dinosauri, quando
l’Adriatico faceva quasi il solletico alle Alpi, delirante macchina del tempo.

Ebbene, se la Bellezza è ecologia dell’Angelo o macchina da guerra Clorofilliana (secondo Gregory Bateson...), fabuliamo il Principe Po come arcacosmonave capace di dribblare lo Spazio e il Tempo e di rovesciare a valle, prima di Armagheddon, non i detriti delle scimmie parlanti, ma i Cristalli-Gioielli con le iniziali Maiuscole; immaginiamo il Principe Po come poeta armato e amato in omaggio cosmico al Mare di Venere dell’amata Lucrezia.. .per sconfiggere l’annunciata entropia.

"Finalmente la Ciglia destra ammiccò al Principe Po, dai riccioli-vortici brillanti della Gioia di tutti i nomadi psiconauti, messaggeri delle R maiuscole al benzene della gotica Torino e delle antenne della futurista Milano. Finalmente la Ciglia sinistra già rifletteva le fiamme a fusione dei Draghi di
plastica- uranio  del radioso futuro. Finalmente Lucrezia battè le palpebre di entrambi gli universi
(come gatta diKriptenstein. . .). . .tutti gli ippogrifi donati giocarono a surf con cerbiatti e cavallucci
marini, la C e la G maiuscole, il regno d’oro del Principe Po s’incastonarono come 7 note in tutti i
suoi pori  silicei.

...Le stelle perdute di Tondelli, le stelle a forma di campana di Guareschi, gli aironi interstellari di Bassani e Micol in fuga dai monumenti inquinati della città volante, stelle-finestre cyber e ridenti di Pupi Avati, l’anguilla cybersex della stella Valeria e.. tutti i fotoni-chip cartacei rubati dal Po al meravighoso ma stupefacente volo della Terra attorno al Sole nel XX secolo.

Una stella nuovissima, sublime orgasmo del Principe Po e Lucrezia, brillò nella Costellazione dei Pesci, fu catturata sulla Terra dai Pescatori di Stelle di sempre che con la rete da Spina ricamarono nel Buco Nero del Cielo la Nuova Rosa del Ciberazzurro!
 
videohttp://www.youtube.com/watch?v=w2WURHY3D4A

giovedì 10 dicembre 2009

RE-VISIONI Futurismo e Donne 2 da Divenire 3 Futurismo


Futurismo e femminismo di Roberto Guerra
*da Marinetti e il 2000 in Divenire 3 Futurismo (Sestante Edizioni, 2009) a cura di Riccardo Campa  Associazione Italiana Transumanisti (AIT)

 «Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d‟ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria… In questo sforzo di liberazione, le suffra-gette sono le nostre migliori collaboratrici….» (F. T. Marinetti). La questione “femminista” al pari di quella politica ha sollevato nume-rosi equivoci ancor oggi non dissipati (nonostante ad esempio i bei libri di Claudia Salaris). Eppure, una straordinaria Valentine de Saint Point, di-chiaratamente futurista e amica di Marinetti, pubblicò a suo tempo mani-festi tipo Elogio della Lussuria a dir poco indicativi e chiarificatori. Que-sta donna intellettuale e futurista inneggiò provocatoriamente e realistica-mente alla massima libertà e sessualità femminile: lo stile, il linguaggio è tutt‟oggi ben più persuasivo e seducente della generazione femminista che sarebbe venuta. I futuristi – insomma – (e le futuriste) contrariamente a stereotipi e menzogne ideologiche, rifiutavano nettamente il femminismo come reli-gione neo-matriarcale e bugiarda da un lato; dall‟altro la donna passatista, bigotta o piccolo borghese, incapace di libertà e piacere sessuale. Amava-no persino – i futuristi – la donna “amazzone” ma sensuale, forte e dina-mica capace di combattere per la battaglia del futuro e il rinnovamento totale della vita quotidiana e i costumi, al passo (di corsa) con l‟accelerazione e la velocità moderne: insomma i futuristi apprezzavano... le eroiche suffragette semmai ottocentesche o d‟inizio novecento, ancora, un altro tipo di donna, di cui i futuristi furono sorprendentemente precur-sori, erroneamente accomunate alle femministe di Woodstock o altri “mo-nasteri” degli anni „60/70.



Il futurismo, riguardo la questione femminile, decretò con grande lun-gimiranza la morte del femminismo e il trionfo della Donna! D‟altra parte erano – i futuristi – artisti e poeti, individui e tipi umani in sé ben predi-sposti verso il femminile, ma quello appunto creativo, al di là di
quell‟artificio innato che caratterizza i poeti. Una “menzogna” se si vuole quella “estetica” che peraltro ad un certo livello della guerra dei sessi (non comune...) trae comunque vitalità dal conflitto e la differenza “anatomi-ca”: diventando per via squisitamente poetica...superiore verità e amore: Uomini speciali i futuristi, così la Donna, speciale!

martedì 8 dicembre 2009

Transumanesimo Futurismo e ..Storia



FUTURISMO, TRANSUMANESIMO E STORIA... estratto da Riccardo Campa



in “Il superuomo del futurismo: tra biomeccanica e socialismo rivoluzionario”


(da AA.VV. Divenire 3 Futurismo (Sestante Edizioni) a cura dell'Associazione Italiana Transumanisti)


....Quando viene chiesto dalla Dabbous allo storico Emilio Gentile, autore di  “La nostra sfida alle stelle”. Futuristi in politica, Laterza, Bari 2009,  se «c‟è qualcosa di futurista nell‟odierna società veloce, dinamica e tecnologica», lo storico risponde così: «Di quei miti non rimane più nulla. I futuristi era-no entusiasti del progresso, noi ne siamo spaventati, loro non avrebbero mai accettato l‟idea di un uomo succube della velocità. La concezione che in particolare aveva Marinetti era quella di un essere trasformato attraver-so l‟innesto della macchina. L‟uomo moltiplicato, tecnologico, privato dei sentimenti è molto diverso dalla smarrita creatura romantica di oggi. Se il futurismo avesse realizzato la sua rivoluzione si sarebbe arrivati all‟antropoide meccanico, un‟autentica bestia moderna, fatta di pura vitali-tà, che avrebbe accettato tutto quello che oggi ci fa orrore nella modernità, compresa la sperimentazione biologica sui corpi umani. Noi, per fortuna, siamo molto più cauti».


Ecco, sul fatto che di quei miti non rimane più nulla non siamo affatto d‟accordo.


Evidentemente.....Gentile non ha mai sentito parlare dei transumanisti. È lecito allora chiedersi: che cosa indica quel “noi”? Se “noi” in-dica la maggioranza degli italiani, può anche darsi che l‟autore abbia ra-gione. Glielo possiamo concedere anche in assenza di un sondaggio. Ma i futuristi erano forse maggioranza alla loro epoca? Non c‟era anche allora una forte resistenza del mondo tradizionale nei confronti del nuovo mondo tecnologico e industriale? Non credo che Gentile non si renda conto di questo aspetto. Dunque, è probabile che voglia dire che oggi non c‟è più nessuno che sogna l‟uomo moltiplicato, la fusione tra uomo e macchina, la sperimentazione sui corpi umani, per sconfiggere l‟invecchiamento e la morte. E qui si sbaglia. Tra l‟altro, non sa che – aldilà dei transumanisti – * esiste tuttora un movimento nominalmente futurista, nato per filiazione diretta da quello di Marinetti, che è ancora vitale e non ha affatto preso le distante dai programmi del suo progenitore.*** Per questo, a differenza di altri critici, quando parliamo del movimento di Marinetti, parliamo di “fu-turismo del XX secolo” o “futurismo storico” e non di futurismo tout court. Aggiungiamo infine che la sola lettura delle pagine dedicate alla scienza, nei quotidiani e nelle riviste, avrebbe aiutato Gentile a riconosce-re che proprio ora – grazie allo sviluppo dell‟elettronica digitale, della ro-botica, della nanotecnologia, dell‟ingegneria genetica – sembra realizzabi-le la rivoluzione antropologica profetizzata da Marinetti. Dunque, è sull‟attualità del futurismo che batteremo il chiodo, ma lo faremo sgomberando sin dall‟inizio il campo da alcuni possibili malintesi. Si può ritenere attuale il futurismo in due sensi alquanto diversi, a seconda che si ponga l‟accento sulle forme espressive o sui contenuti espressi. Co-sì, vi sono oggi artisti che si definiscono futuristi perché scrivono o dipin-gono alla maniera dei futuristi storici, pur proponendo contenuti nuovi o addirittura opposti a quelli originari. Nel contempo, vi sono intellettuali e artisti che ripropongono quelle che considerano le idee basilari del futuri-smo storico, utilizzando nuove forme espressive e nuovi strumenti di crea-zione e comunicazione, come il computer. (.....)


*** Uno degli esponenti più attivi di questo movimento è senza dubbio il poeta Roberto Guerra, autore del saggio Marinetti e il Duemila, già pubblicato da Schifanoia Editore (Ferrara 2000) e riproposto integralmente in questo volume.(Divenire 3 Futurismo).

RE-VISIONI La guerra-festa futurista



Prima guerra mondiale, la Grande Guerra, 1915-18 (invero iniziata nel 1914)!



Oggi, secondo certa storiografia popolare, spesso neopopulista, e pacifista unilaterale, nient'altro che il primo grave sintomo del Novecento folle industriale che ha generato anche la seconda guerra mondiale, oltre alle dittature nazifasciste, dal Duce a Pinochet (sul Comunismo sovietico o maoista, ovviamente, la questione – secondo certa vulgata marxista semi-estinta sarebbe tutt'oggi più complessa...Sic!).,


Va da sé, l'assoluta inconsistenza scientifica e storica di tale assioma anzi dogma ideologico contemporaneo, non soltanto per i suoi presupposti filosofici errati sulla Natura Umana, laddove in conto è l'utopia – ovviamente condivisibile- della Pace altrettanto assoluta, dall'altro il Divenire storico stesso, oltre la conoscenza scientifica specifica sui cosiddetti istinti umani, di ieri, oggi e domani..


Anticipando le conclusioni di questo breve saggio sul tema specifico:tra il bordo per cos' dire live quasi della guerra sola igiene del mondo dei futuristi, tra i principali fautori interventisti in Italia per la Grande Guerra, condiviso dalla stragrande maggioranza degli italiani, soprattutto giovani, intellettuali o operai stessi e diciamo il Pacifismo lisergico di Woodstook oggi clonato dai No Global, la complessità contemporanea e la temporalità storica esigono relativismi e contestualizzazioni stesse storiche, non solo strettamente scientifiche, i dati reali psicosociali e politici dell'epoca, ma persino affettivi.


Nonostante certo andazzo economicista, condiviso – vista l'ossessione- non a caso dagli stessi pacifisti, le guerre non son mai state o sono solo questioni economiche, ma anche di volontà di potenza (motivazioni psicologiche) e di liberazione a volte, anche. Come magari la stessa Resistenza!


La prima guerra mondiale, non solo per l'Italia, completava la guerra di liberazione nazionale,la quarta guerra d'indipendenza fu live definita: l'Austria e la Germania – ultimi residui del decadente e fuori storia Impero Asburgico occupavano ancora territori italiani da liberare. Il resto sono dietrologie astratte.


In ballo,anche due modelli epocali. La Rivoluzione Democratica delle nascente civiltà moderna occidentale basata sulla libertà, lo stato di Diritto e la democrazia (anche l'Italia di Cavour e monarchica già in quel solco) e il moribondo modello dinastico autoritario di cui l'Impero Austro-Ungarico, gli Asburgo erano in Europa l'ultima Realtà ormai in coma terminale ( a parte la Russia zarista che non a caso- proprio durante la Guerra Mondiale, vide esplodere e vincere la rivoluzione comunista).


L'idea stessa della Pace assoluta, più realisticamente della Pace Relativa, con il ricorso alla guerra stessa come ultima ratio per la difesa della democrazia, è acquisizione psicosociale recente, contemporanea alla luce della seconda guerra mondiale, quella sì il punto di non ritorno per la Guerra come sola igiene del mondo o rivoluzionaria liberatrice (salvo eccezioni...) come Valore collettivo...e ovviamente della consapevolezza planetaria-almeno in linea di principio- durante la Guerra Fredda e l'incubo concreto dell'olocausto nucleare..


Pertanto, alla luce di queste e altre motivazioni “storiche”, qua ovvio tremendamente sintetizzate,


almeno per le potenze vincitrici, compresa l'Italia futuristica nazionalistica e in contro luce la nuova Russia del compagno Lenin, la prima guerra mondiale fu una guerra di liberazione, per il Progresso e per il futuro, per la democrazia e gli ideali moderni illuministici (ovvio-almeno in linea di principio).


E fu anche in certo senso l'anno zero proprio per le guerre del futuro, potenzialmente più distruttive, ma – proprio per questo- sinapsi per così dire delle riflessioni condivise e planetarie che lasciano ipotizzare oggi, la possibilità di ridurre al minimo assoluto il ricorso alle armi, appunto solo in caso di difesa della Democrazia... Per la prima volta la scienza trasformò le guerre quasi corpo a corpo letterali tra gli umani in nuove dinamiche sempre più tecnologiche con la discesa in campo di nuovi ordigni e macchine appunto belliche...


Se un giorno, persino, avremo scenari sociali in cui le guerre saranno combattute solo da robot o affini, preferibilmente in duelli postumani si dirà rapidi e veloci tipo Orazi e Curiazi diciamo del XXI secolo, proprio la Grande Guerra fu la prima matrice di tale umanistica evoluzione!

* note bibliografiche

Anatomia della Distruttività Umana di Eric Fromm come esempio contradditorio, nello stesso tempo molto brillante ma buonista (certa antropologia romantica contemporanea), comunque opera scientifica tra le più importanti per l'analisi globale e psicosociale della natura umana e della violenza

Il Cosiddetto Male di Konrad Lorenz: opera letteralmente disarmante che senza rimuovere come Fromm, certa natura umana genetica o almeno sociobiologica, relativizza l'aggressività umana vista nella sua ambivalenza anche fondamentale positiva, sano realismo e  rifiuto di certo idealismo contemporaneo, a volte più dannoso e dissimulato della violenza alla luce del Sole...

RE-VISIONI Futurismo e Donne


FUTURISMO E QUESTIONE FEMMINILE E-O FEMMINISTA



Nel manifesto futurista fondativo del 1909... come noto, è scritto:


“Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria”

Iperbole marinettiana futurista da interpretare, fin dall'epoca, non letteralmente ma appunto simbolicamente (erano artisti), peraltro spesso spiegata dallo stesso Marinetti in tal senso e anche nei fatti. I futuristi erano contro la donna svenevole tardoromantica e borghese, ancora matriarcale e edipizzante, che privatizzando e familiarizzando lo slancio vitale dell'Uomo creativo, lo imprigionava e castrava psicologicamente e culturalmente.

Peraltro sia nel manifesto originario che in altri testi, i futuristi erano per il Libero Amore, il divorzio e anche il voto alle donne! (Furono forse i primi a proporlo seriamente in un manifesto politico ufficiale...). Nei fatti proprio nel futurismo per la prima volta nella storia dell'arte e forse culturale, le donne artiste erano assai ben viste, le stesse suffragette elogiate.

Nei fatti mai tante donne furono attive in un movimento culturale, fino allora, come nel movimento futurista. Valentine de Saint Point e la moglie poi di Marinetti, Benedetta Cappa le più celebri. La prima per Manifesti sulla lussuria e sulla donna futurista, semplicemente scandalosi e iconoclastici a quei tempi, un femminismo ante litteram vitalistico alla luce del Sole: e non solo parole, Valentine, quasi una Moana Pozzi del primo novecento!

E proprio chi scrive da tempo ha sottolineato con poesie, saggi e anche video, l'attualizzazione futuristica contemporanea di Moana... Oltre, sulla questione generale, futurismo e questione femminile, nel senso persino opposto al convenzionalismo ideologico e femminista volgare, un breve saggio , in Marinetti e il duemila del 2000, poi incluso recentemente in Divenire 3 Futurismo a cura dell'Associazione Italiana Transumanisti diretta dal sociologo della scienza Riccardo Campa, nota in Italia e all'estero: "Uomini speciali i futuristi, e Speciale la Donna!", così si chiude programmaticamente il testo.

Benedetta Cappa invece fu protagonista nel cosiddetto secondo futurismo, dagli anni venti al 1944, soprattutto con alcune delle più importanti produzioni pittoriche e già poetico visive dell'avanguardia italiana: la cosiddetta aeropoesia o aeropittura (ma non disdegnò neppure la produzione letteraria). La critica d'arte Franca Zoccoli recentemente ha evidenziato la sua alta partecipazione al movimento futurista con un bellissimo volume biografico su Benedetta.


Proprio questa revisione critica della Zoccoli è uno dei numerosi volumi editi negli ultimi anni, spesso da donne, che fanno quasi tabula rasa del persistente pregiudizio antifuturista, invero antifascista volgare (per l'equazione futurismo fascismo avallata spesso nel secondo novecento stesso dopo la seconda guerra mondiale) da parte infatti di certa storia dell'arte - nel caso del futurismo tout court- d'ispirazione "marxista" (virgolette d'obbligo!) quasi esclusivamente in Italia.

Claudia Salaris, di sinistra, e altre e anche, ovvio, molti storici progressisti non ideologici, hanno ormai, a partire soprattutto dalla celebre mostra del 1996 a Venezia sul Futurismo,ancor di più dopo il centenario del 2009 stesso, contestualizzato scientificamente la questione sia politica che femminista e-o femminile del futurismo.

Oltre alla Saint Point e a Benedetta, è dato acquisito quanto evidenziato nelle prime righe di questa nota: il futurismo vide come non mai fino ad allora la partecipazione attiva di molte artiste. dalla scrittura alla pittura alla danza.


http://libreriadelledonnefirenze.blogspot.com/2009/04/benedetta-cappa-marinetti-lincantesimo.html

http://www.google.it/search?hl=it&q=FUTURISMO+E+DONNE&btnG=Cerca&meta=&aq=f&oq=

http://www.ilgiornale.it/cultura/la_bella_valentine_molto_futurista_poco_femminista/01-10-2006/articolo-id=122768-page=0-comments=1

http://museiincomuneroma.wordpress.com/2009/03/08/il-manifesto-della-donna-futurista/
 
http://it.wikipedia.org/wiki/Claudia_Salaris


http://www.transumanisti.it/ 

vedi Divenire 3 Futurismo
 

domenica 6 dicembre 2009

Moana Pozzi Futurpunk Recensione da Estense Com


DA ESTENSE COM

Moana Pozzi riletta in chiave futuristica



Un ebook multimediale parallelo alla fiction in programma su Sky
 
Moana Pozzi


Il mito di Moana Pozzi è sempre vivo. Ed anche da Ferrara arriva un input in tal senso. Dopo il video anteprima presentato al Video Festival The Scientist 2009 svoltosi in città ad ottobre, Roby Guerra ha lanciato ora on line Moana Futurpunk per Futurist Editions (www.myspace.com/edizionifuturiste), l’editing neofuturista, Ferrara-Roma, a cura dello stesso
Guerra, Graziano Cecchini e Maurizio Ganzaroli.


Un ebook multimediale in coincidenza con la fiction in questi giorni in programma su Sky, dedicata a Moana Pozzi, icona trasgressiva per eccellenza italiana, interpretata da Violante Placido. Moana Pozzi, in questo book multimediale, è riletta in chiave futuristica e transumanista, attraverso clips, racconti e aforismi inediti, un breve saggio (edito su Controcultura SuperEva di cui Guerra è guida), un poesia già edita nel 1995, una poesia sonora clip version del 1992.


Una suite-omaggio di Guerra alla celebre attrice scomparsa precocemente nel 1994.


L’ebook è liberamente scaricabile al seguente indirizzo:
http://sandsfrommars.myblog.it menu Moana Futurpunk

http://www.estense.com/moana-pozzi-riletta-in-chiave-futuristica-e-transumanista-03851.html

martedì 17 novembre 2009

Futurismo Prossimo Venturo


FUTURISMO: SCIENZA SOLA IGIENE DEL MONDO



(Contro Bonito Oliva presentista)


Il centenario futurista, volge al termine.... Tra celebrazioni di indubbio valore mediatico, compleanni di ...futuristi e futurismi contemporanei, tutt'oggi attivi, meno giovani e giovani che confermano e dimostrano la continuità aggiornata del Movimento (pur nell'accezione contemporanea postmoderna più liquida e immateriale e sinergica che rigida e militante...): tra l'altrettanto mediatica pretesa commemorazione liturgica e storicizzante tipologia burocratica archiviante.


Archiviazione, censure più o meno volontarie o per analfabetismo o scarsa volontà d' informazione (parzialmente anche casuale, dovuto alla velocità incontrollabile dell'informazione stessa attuale) da parte dei grandi quotidiani cartacei, delle riviste e delle istituzioni anche “ufficiali”, di molti critici contemporanei.


Tra quest'ultimi, l'improbabile Bonito Oliva del recente centenario fiorentino e non solo... da combattere negli anni a venire (Bonito Oliva non è un cretino, noi futuristi siamo oggettivi, scientifici e aperti,.idem lo staff del Mart di Trento, sede anche di archivio importante, ma....

Noi vogliamo la codificazione ufficiale senza se e senza ma o qualsivoglia altra congiunzione del Futurismo post1944 (Futurismo Oggi) post2005(Liberi dalla Forma blog Netfuturismo) post2007 (la Fontana Rossadi ...Rosso Trevi) e post2009 (Futurismo 100! neofuturisti, transumanisti, connettivisti) nell'interesse nazionale e dell'avanguardia -futurista- che ha rivoluzionato l'arte e la cultura moderna, finanche oggi, postmoderna o neomoderna e postumana!


Alcune realtà neofuturiste organizzate comunque sono dati di fatto a volte interfacciate.


Il neofuturismo quasi accademico(ma in senso assolutamente atipico, anzi rivoluzionario..dall'Accademia all'Avanguardia delle Scienze) Transumanista (sede a Milano) dei vari Riccardo Campa, Stefano Vaj, Giulio Prisco, Guillame Faye, Adriano Scianca, Mafalda Grandi,Emanuele Pilia, e altri, associazione culturale scientifica, sezione italiana di un movimento internazionale ben noto, che coinvolge centinaia di scienziati di chiara fama o anche artisti, quali Nick Bostrom, Natasha Vita More e Max More, Marvin Minsky, lo stesso Bruce Sterling e molti scrittori di science fiction.








I transumanisti hanno codificato il futurismo e la sua attualità persino ciberporfetica e postumana in uno dei centenari compleanni del 2009, evidenziato persino nello special mediatico (Rai Due) più importante dedicato al Centenario: Il Futuro del Futurismo. E non ultimo il volume più importante Divenire Futurismo 3 recentemente uscito, sull'avanguardia futurista appunto, oggi e nelle sue prospettive postumane.


Il neofuturismo d'avanguardia di FTM Azione Futurista, Roma, Ferrara--- di Graziano Cecchini Rosso Trevi Roberto Guerra (chi scrive) Maurizio Ganzaroli e altri, lo stesso Giovanni Tuzet: appunto intrecciato con il movimento transumanista sia per il centenario ferrarese Futurismo Live che per la pubblicazione significativa di cui prima.

Ancora: il performer poeta musicista e saggista di Bologna Valerio Zekkini e i PCCORP, il cosiddetto Futurismo Postcontemporaneo, molto noti nell'underground.


Oppure le astronavi più giovani: i fantascientifici cosiddetti Connettivisti (centenario di Bergamo, diverse antologie, un imminente volume letterario dedicato proprio al futurismo), i vari Sandro Battisti, Marco Milani, Kremo Baroncini, Francesca Fuochi (e molti altri), fino a Giovanni De Matteo e Francesco Verso, vincitori persino del Premio Urania Mondadori-Fantascienza, anch'essi in sinergia con i Transumanisti.


Non ultimo,anzi..(a medio lungo termine tra i più autorevoli). i giovani futuristi del web di Antonio Saccoccio, (anche Getto, NetaBalla e altri.  Ovvero, Netfuturismo, un 2009 esplosivo,  dopo molte web sperimentazioni, ricco di iniziative (Cagliari, Latina, Viterbo eccetera) anche all'estero (Spagna), autentici figli di Internet, flotta dalla rotta più singolare, ma non per nicchia avanguardistica, ma per la partcolare navigazione sperimentale (con Netfuturismo..il Web è il Messaggio.. autentici Nativi Digitali, Saccoccio il primo a lanciare scientificamente e sistematicamente il Futurismo nel web). Significativa anche una intrevista di Saccoccio  con Luce Marinetti, scomparsa incredibilmente proprio nel fatidico 2009 futurismo 100! (e contatti Netfuturismo anche con gli stessi Guerra, Scianca, Tallarico e i transumanisti).


Inoltre, il gruppo storico di Futurismo Oggi, letterario pittorico del compianto eroe del secondo novecento Enzo Benedetto, i vari Antonio Fiore, lo stesso Tallarico, anche in certa misura Baldo Savonari, eredi di Balla e Boccioni, con centenari personali e collettivi a Roma, Lecce e anche, via clip o convegno (Fiore e Savonari), per lo stesso centenario ferrarese.


Oppure, come sempre, artisti e scrittori, disseminatti in tutta Italia che a modo loro attraversano il futurismo, meno giovani e molto giovani.


Ad esempio, i giovani scrittori di Alesandria (o anche Venezia) del gruppo aperto di Gian Luca D'Aquino, tra cui Manuela Vio, Alessia Baldi, Massimo Leitembregher e altri. Lo scrittore, giovanissimo, di Salerno Zairo Ferrante (promotore del cosiddetto Dinanimismo letterario) Gli stessi Riccardo Roversi, Lamberto Donegà, Alex Gezzi, ferraresi. I cosiddetti, anche, Transavveristi.


I musicisti Daniele Lombardi, Nuovo Futurismo, Funkman, Massimo Croce (italo-egiziano prossimo a Netfuturismo, Alfonso Santimone, Rebecca (prossimi a FTM Azione Futurista di Rosso Trevi), BioBietaBunker, InSintesi, oltre ai PCCORP e Zekkini.


I video artisti o multimediali Filippo Landini, Eugenio Squarcia, Alessandra Fabbri, Andrea Forlani, D.J. Afghan, Ms Larsen (italo-danese): gli stessi celebri Roberto Carraro, Claudio Castelli (italo-belga), la straordinaria Laurina Paperina, Ms Larsen.


Da segnalare anche l'importante complicità di un certo Paolo Ruffilli, erede della migliore neoavanguardia italiana, la generazione di Adriano Spatola e Andrea Zanzotto, che ha aderito al centenario ferrarese curato da Guerra e Rosso Trevi. E lo stesso Vittorio Sgarbi, con l'esperimento quasi dannunziano politico-culturale di Salemi (con lo stesso Cecchini). Il celebre critico d'arte, certamente futuristico.


Concreta inoltre, nel nuovo futurismo l'attività editoriale:pubblicazioni continue singolari e collettive, i transumanisti, Guerra e altri, riviste on line e off line, da Ad Futurum Post dei Netfuturisti e Next dei Connetivisti, a Futurismo 2009 e Sands From Mars di FTM Azione Futurista, persino quest'ultima editing on line..; H+ Magazine dei Transumanisti, Connettivismo e l'asse editoriale Diversa Sintonia/Kaleidos di Milani e Alessandro Vitali, un volume anche dedicato al futurismo con gli stessi, tra altri D'Aquino, Vio, Ganzaroli, Sylvia Forty, Alberto Rizzi, Guerra e Ferrante. E Antonio Fiore, regolari prestigiosi cataloghi ogni personale, spesso a cura del critico d'area Giorgio Di Genova.


Sinergie anche con Video Festival Internazionali o d'avanguardia urbana (Guerra e i transumanisti, Cecchini, Landini- The Scientist e High Foundations a Ferrara)...partecipazioni individuali o collettive a mostre o performance importanti: la già citata equipe postfuturismo oggi di Fiore e Tallarico ( Roma., Lecce eccetera), idem i netfuturisti (vedi sopra i luoghi), Ms Larsen ancora a Roma, Maurizio Ganzaroli a Milano (New Ars Italica a cura di Kristina Snajder), ovvio Rosso Trevi, tra Salemi (dove è assessore) e la Sicilia a Firenze, Catanzaro eccetera, in particolare la mostra fotografica sul Tibet libero e i Karen in Birmania, esito di un reportage live, trasmesso a suo tempo anche dalla celebre Radio Radicale. Infine, a Ferrara, Guerra con Ganzaroli, la stessa poetessa Sylvia Forty il writer pittore Marco Jannotta, gli stessi Gezzi e Squarcia con la rassegna multimediale Tiffany Art Club quest'ultimi anche a Milano.


Per il futuro: al di là delle differenze, a volte non interfacciabili per contingenze storiche, resta il fatto della necessità probabile di una campagna continua sistematica, alternativamente hard e soft, provocatoria e scientifica, mediatica, nel web e off line on the road performance e editoriale, verso la generazione dei Bonito Olivo e di certa casta della cultura e della criptica d'arte nazionale, casta dei giornalisti d'arte... compresa. .


Il futurismo, oggi, come Scienza sola Igiene del Mondo (d'Italia nello specifico), per creare nel nome del futuro, dell'etica e dell'estetica della conoscenza scientifica, fondamentalmente condivisa da tutte le astronavi futuriste post1944 e post2009..., nuovi scenari possibili e desideranti anche metapolitici e ciberculturali.


Una sfida alle stelle sulla Terra e in Italia destinata comunque a vincere, in quanto nei fatti il Futurismo, la più complessa e geniale e ineguagliata avanguardia culturale italiana che ha semplicemente fondato l'avanguardia contemporanea e che, oggi, grazie anche al web eccetera, lancia nuovamente le sue bombe intelligenti e innamorate, o le sue parole colori numeri chip algoritmi digitali, umani e postumani, nell'agorà di certa stessa arte contemporanea, sempre propulsiva, ma fortemente inquinata da mediocrazia, consumismo deteriore e defuturizzazione.


L'esercito del Futuro è tornato, cari Bonito Oliva! From 1909 to Eternity!



WE SHALL BE GOD/ IMMORTALITY?


Welcome webcame new cyber generation
sperma rosa+azzurro cielo turchese lilla
all'assalto degli astri e le stelle


Dio Serial Killer nei secoli dei millenni


“We start for your lager big bang”

In principio era il Verbo?
Liberemo dai tuoi neutrini di parole mai in libertà
miliardi e miliardi di cellule e molecole e esseri viventi
trucidati dalla Parola di Dio
dalla Terra palla di Lava alla nostra Astronave Terra
finalmente in volo fly to eternity!


Webcame Nuova Generazione biotech MIND uploading
unica opera d'arte singolare tecnologica


Umanità staminale digitale pronta alla Rivoluzione Finale Interstellare!


E ruberemo una gioiosa aurora immortale immorale
senza mai più crepuscolo criminale
le comete
ne faremo trecce x liberare le Stelle!


Dalla Terra alla Luna al Sole a Andromeda alla Via Lattea al big bang!

Dopo finalmente canteremo la Libera Creazione.


Dio e la Morte l'equazione maledetta risolta!

“E m'incanto d'incantesimo!”


COMPUTER DARWIN?

www.myspace.com/edizionifuturiste

giovedì 12 novembre 2009

Sgarbi e Rosso Trevi ... a Milano Fabbrica del Vapore


da Controcultura SuperEva di R. Guerra

Dal 10 al 15 a Milano, è di scena Vittorio Sgarbi con le performance “teatrali” Sgarbi e l’Altro: per 5 giorni al Teatro del Vapore…. il celebre e futuristico critico d’arte, nonché sindaco in quel di Salemi, esempio non frequente di creatività istituzionale, nonostante una gestalt biogeografica notoriamente e anche pericolosamente ostile (in Sicilia…), rilanciato anche dalla stampa internazionale per una serie sorprendente e costante di iniziative culturali (e anche strettamente politiche).


Ora Sgarbi, lancia a Milano, a metà tra teatro d’ avanguardia e arte situazionista, la succitata iniziativa, destinata senz’altro a lanciare trend riproducibili poi altrove nel prossimo futuro.

"Sgarbi racconterà la sua visione del mondo, proiettando filmati e fotografie con un sottofondo musicale da lui scelto: Mozart, Rossini e Alberto Bruni Tedeschi, compositore padre di Carla Bruni, ex-modella ed attuale moglie di Nicolas Sarkozy, presidente francese. Si parlerà di attualità e di cronaca italiana ed internazionale: il crollo del muro di Berlino, che il 9 novembre celebrerà il ventesimo anniversario; l’abbattimento ignobile della villa liberty di Morazzone; l’artista contestatore Graziano Cecchini che dipinse di rosso l’acqua della fontana di Trevi e che Sgarbi ha nominato “assessore al Nulla” del comune di Salemi, città della provincia di Trapani di cui è sindaco.“Sgarbi, l’altro” è uno spettacolo che sarà diverso ogni serata, uno show fatto di parole, musica e arte e immagini” (da amosgitai blog)

E sempre ospiti quasi a sorpresa, ogni sera, personalità dell’arte e della cultura italiana in certo modo affini come cifra e spirito a Sgarbi, tra cui il celebre Graziano Cecchini Rosso Trevi, l’uomo della fontana rossa di Trevi (ottobre 2007) e delle battaglie per il futurismo dei diritti umani in Cina, Tibet e Birmania e che ha nei fatti rifondato il futurismo nell’era di Internet e dei media elettronici.

Tra la lava linguistica di Sgarbi e il cromatismo in libertà di Rosso Trevi, oltre alle parole libere degli altri ospiti, proprio Milano, capitale storica del Futurismo Marinettiano e della modernità indiscussa italiana, rilancia finalmente, anche contro certa reataurazione recente almeno spitiruale Morattiana, la sua innata vocazione di città del futuro e della provocazione e-o sperimentazione intelligente….

domenica 8 novembre 2009

1 Firma Futurista x Radio Radicale




DA CONTROCULTURA SUPEREVA di R.Guerra

Come ben evidenziato nel cstampa che riproduciamo e nel sito Radicale, una guerra fondamentale per la libera informazione è recentemente scoppiata in Italia. Non tanto per la Rete e Internet, di cui persino i cibercolti (eufemismo…)politicanti nostrani intuiscono l’impossibilità di qualsivoglia controllo, “Echelon” nazionale efficace se non in forme moto circoscritte, parziali e comunque provvisorie,



Ma per la vecchia Radio … di Guglielmo Marconi…. e dell’unico archetipo italiano dal secondo novecento garanzia ineguagliata di democrazia, libertà, libera cultura, libera sessualità, libera ricerca scientifica, stato di Diritto non statico alla Parmenide ma dinamico, capace di autorettificarsi come il più fantascientifico supercomputer.


Al di là delle ipotesi di verità condivisibili o meno, giuste o fallaci che siano, erano, o saranno: i radicali da Marco Pannella e Emma Bonino, la stessa Oriana Fallaci a Radio Radicale eccetera, appunto… sono insomma il miglior vaccino ad ogni tentazione autoritaria e antidemocratica (anche relativamente parlando) da parte della Casta dei Politici e dei loro vassalli, valvassori, valvassini disseminati nelle sottocaste della stampa stessa o dei media, della magistratura, della finanza e dell’economia italiane.

......CONTINUA CONTROCULTURA SUPEREVA VEDI LINK

Ecco l’appello Radicale:



“Dopo 33 anni che Radio Radicale, per generale riconoscimento, ha svolto e svolge un servizio pubblico senza precedenti e senza confronti possibili, si è forse sul punto di impedirle questa funzione, proprio nell’attuale contesto della comunicazione e della democrazia in Italia.


Non si tratta della vita di Radio Radicale, ma del continuare ad assicurare una funzione pubblica da decenni fornita ai cittadini e alle istituzioni, in una situazione in cui nessun altro svolge lo stesso servizio alle stesse condizioni, come dimostrano i fatti e i dati raccolti in questo dossier:


Ti chiediamo di firmare l’appello perché venga rinnovata la convenzione tra lo Stato e Radio Radicale per il servizio di trasmissione delle sedute del Parlamento, servizio assicurato da Radio Radicale fin dal 1976 senza alcuna interruzione, e dal 1994, a seguito della vittoria della gara per l’assegnazione del servizio, attraverso la convenzione……”


http://www.radioradicale.it/radio-radicale-uno-spreco-di-...?