Futurismo Oggi 2000… C'era una volta l'ultima… rivista ufficiale "Futurismo Oggi", periodico dei giovani futuristi italiani: a Roma e diretta da Enzo Benedetto. Memoria storica del futurismo Idea del secondo novecento. Pur chiamata alle armi per i futuristi sopravvissuti, come lo stesso Benedetto, alla fine del movimento storico con la scomparsa di Marinetti, la dis-continuità futurista – sopravvissuta anche alla seconda guerra mondiale – fu costretta per certo ben noto "negazionismo" culturale e ideologico a vivere praticamente clandestina. In Italia, sia ben chiaro: Tra gli aderenti, infatti il MoMa di New York e il Centre Pompidou. Quel negazionismo culturale nazionalcomunista, alla faccia, sia ben chiaro dello stesso immenso Antonio Gramsci, è oggi tra le pagine più vergognose della storia dell'arte italiana. Come noto, in questo 2014, il Museo Guggenheim di New York, non a caso, a cura della bravissima Vivien Greene, con la grande mostra retrospettiva "Futurism, 1909-1944: Reconstructing the Universe", archivia definitivamente qualsivoglia residuale scetticismo o peggio sull'avanguardia italiana fondata da Marinetti. Avanguardia che continua dowloadata, aggiornata, e nella sua logica del senso "scientifica" e neoumanistica. Futurismo senza alcun "ismo", l'arte scienza del nostro tempo eco-techno-scientifico. Neofuturisti e-o scrittori, artisti, giovani e meno giovani, noti o emergenti, per la parola e la bellezza del / dal futuro, per il XXI secolo. Spiriti liberi, oltre qualsiasi nostalgismo novecentesco paleopolitico. La politica e i partiti sono morti, non gli umani e gli dei! Oltre ogni narcisismo s-oggettivo e implosivo e autoallucinatorio: oltre ogni eteronomia collettivistica. Nell'era della Internet revolution, il Web (e l'Immaginazione) al Potere. Contro la società liquida e dei simulacri… Artisti e scrittori in volo in una astronave immaginaria, la rotta di questa esplorazione. Ognuno un nanouniverso parallelo. Alcuni nomi? Chi scrive e Sandro Giovannini (Scuola romana di filosofia politica), Antonio Saccoccio (Nelfututurismo e docente universitario, Roma), Vitaldo Conte-Vitaldix (critico d'arte, poeta, saggista, performer), Riccardo Campa, Stefano Vaj e Giancarla Parisi (transumanisti), Antonio Fiore Ufagrà (Cosmofuiurista ex Movimento Agrà) e Graziano Cecchini (Fontana Rossa, Piazza di Spagna blitz, Free Tibet, Biennale Principato di Monaco 2014…), Mimmo Centonze (pittore del ritorno alla Forma degli anni 2000) Marcello Francolini (Critico d'arte, conferenze sul futurismo in Albania ecc. ), Luca Calselli (architetto, Palazzo delle Esposizioni, Roma, ecc.), Pierluigi Casalino (Fuiurismo magico-arabo), Mauro Biuzzi (ariista, critico d'arte, e ass. Moana Pozzi official) ecc., Elena Cecconi (Space Renaissance Art), Stefano Balice, Max Scordamaglia, Tommaso Busatto (electromusicisti del Mov. arte vaporizzata, anche segnalato per il live set MoMAV in Usa). Naturalmente anche critici e storici doc del/nel/sul/futurismo (senza ismo!): Lista, Carpi, Antonucci, Di Genova, Duranti, Hajek, Bruni… "Futurismo prossimo venturo" diceva Francesco Grisi. Dopo il Guggenheim… è finalmente chiaro anche in Italia! RobyGuerra
Non abbiamo bisogno di stati etici ma di stati macchina che
risolvono i problemi. I problemi eventuali sociali in un regime antiproibizionista sono
individuali e ne rispondono eventualmente le persone ecc.,. Ogni
stato etico è reazionario. Essere proibizionisti oggi alla luce
della scienza, quella vera, e del Reale Criminale che sfrutta il
proibizionismo significa essere complici della criminalità che
neppure deve fare gli spot per la sua attività! Il resto sono balle
e primitivismo neuronale e sinaptico. E lo dicono anche i
Conservatori illuminati, vedi:
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/i-nemici-libert-saranno-spazzati-risata-scettica-980080.html
Ecco questo incipit off topic apparentemente, mai e poi mai
potrebbe essere controfirmato da qualsivoglia reazionario... lo
rilanciamo come icona vivente e ad futurum per chiarire
definitivamente una certa querelle politica a tutta una serie di
ambienti culturali e giornalistici attardati che – purtroppo-
inquinano Internet e la Rete, ma a volte anche off (per fortuna quasi
sempre,almeno dialettici a parte certi scenari fondamentalisti),
scrivendo alcune delle più grosse balle contemporanee sul
Transumanesimo cosiddetto, la nuova futurologia scientifica. In
particolare chiariamo quel che i transumanisti stessi denunciano ogni
tanto, ovvero certa strumentalizzazione reazionaria da parte in
Italia e all'estero di -appunto- sedicenti gruppuscoli esplicitamente
di estrema destra. Prima (siamo anche noi futuristi e transumanisti)
ci hanno rotto le palle in Italia quelli di Casa Pound con certe
velleità transumaniste inconciliabili. E sia ben chiaro, noi a suo
tempo neppure li abbiamo demonizzati, alla luce di certi manifesti
promettenti (pubblicizzati anche dalla stampa nazionale) e di alcuni
studi, uno in particolare di un giornalista di sinistra che appunto
analizzava anni fa il fenomeno con esiti sorprendenti: nessun
revisionismo ma neppure li demonizzava. Poi recentemente, ma già
ampi segnali regressivi da troppo tempo, CP non ha trovato di meglio
che allearsi ufficialmente con in neonazisti greci di Alba Dorata
(con buona pace sia di Yeats e dello stesso Ezra Pound). Ultimamente
in ambito internazionale sono a quanto pare stati segnalati poi
Transumanisti Monarchici e addirittura Ariani!!!
Ora questi trolls pseudoculturali danneggiano parecchio l'Immagine
pubblica dei transumanisti. Non bastavano altri grupppuscoli o pazzi solitari, più o meno new
age o appunto fanatici fondamentalisti cristiani che delirano sul
Transumanesimo affibbiando etichette da vero e proprio TSO: Nuovo
Ordine Mondiale e via dicendo. O certa stessa stampa italiana, in
avaria sinaptica e epistemologica che confonde il transumanesimo per
fantascienza (peccato che Asimov e Orwell(e molti altri) spieghino
meglio oggi il Reale dei loro spesso editoriali sulla cronaca
politica e sociale e italiana degli ultimi decenni...) o per
Scientismo ottocentesco, come se figure come Freud, Jung, Huxley,
Wittgenstein, Wiener, Kuhn, Jacob, Popper, Feyerabend ( e nomi
intercambiambili per la scienza del '900 stessa e contemporanea) non
fossero mai esistiti; mal interpretando pure magari gli stessi
Galileo, Voltaire, Lamettrie, Pascal, Leibniz, Babbage, Marx, Darwin,
Comte, Sant-Simon... In Italia si sa la conoscenza sarebbe nata con
Dante o Manzoni o il Gramsci stravolto dei Bignami rossi... o
Benedetto Croce o magari il conservatore (ma non banale anche se
passapresentista) Fukujama per quel che riguarda il Transumanesimo,
peggio ancora quel sosia del Re di Dune di G. Ferrara!!!! Neppure serve confutare chissà quale punto e virgola: ci sono
libri, blog, conferenze, soprattutto ricerche, promotori del
transumanesimo nei paesi più evoluti, Usa – dove nacque, GB ecc.,
promotori di fama spesso internazionale, scienziati e accademici
atipici (per fortuna!), pure scrittori di fantascienza (sic)
certamente più celebri di qualsivoglia scrivano italico
contemporaneo, ricercatori che lavorano per la Nasa e per Google, lo
stesso... Google...: Minsky, Kurzweil, De Grey, Bruce Sterling, Dan
Brown, e solo un “coriandolo” di un arcobaleno di nomi... Ebbene uomini o macchine pensanti nel futuro prossimo, il
Transumanesimo è essenzialmente rivoluzionario, basato
esclusivamente sull' etica della conoscenza scientifica (per dirla
con Huxley e Monod) e sull'estetica della conoscenza scientifica (per
dirla con Natasha Vita More e altri artisti futuristi e
transumanisti). Libertario, ateo e progressista, se si vuole- di
Sinistra, LEFT : tuttavia non roba di estrema sinistra o
veteromaterialismo... Ateo ma aperto- CHI LO DESIDERA- alla
esplorazione e alla ricerca del divino, qualsiasi cosa esso sia
eventualmente: ammette anche transumanisti cristiani. Ma NULLA NULLA
A CHE VEDERE CON QUALSIVOGLIA NOSTALGIA REAZIONARIA O DI ESTREMA
DESTRA NAZISTA O ESTREMA SINISTRA COMUNISTA TANTO PER ESSERE CHIARI
SENZA SE E SENZA MA.
Eugenetica? Nulla a che vedere con certa degenerazione del primo
novecento: semplicemente oggi la genetica un pochino più evoluta
offre potenzialità di miglioramenti anche biologici (ma si legga non
solo chissà quale potenziamento, ma alla nascita già tutta una
serie di conoscenze sui nuovi umani per superare subito, dna
mappa docet, predisposizioni di malattie già inferibili anche per
l'età adulta ecc,). Eccetera eccetera... poi se essenzialmente, per storia
scientifica, progressista e LEFT potenzialmente almeno, grande
apertura a ogni posizione democratica anche relativamente
conservatrice. TECNOCRAZIA? assolutamente no. Per una democrazia compiuta ed
evoluta, basata sulla meritocrazia e la conoscenza (e
l'immaginazione) scientifica: Semmai ogni transumanista lavora per
estendere e favorire a tutti quanti, coloro che lo desiderano, sempre
optional ogni potenziamento presente e futuro, le conquiste della
scienza e della tecnologia, per una potenziale fruizione di massa, al
di là dei costi in sé che potrebbero favorire se non una
tecnocrazia politica una tecnocrazia finanziaria e oligarchica, una
casta di superuomini. Lavorando in tal senso, come antivirus, per
politiche future governative di agevolazioni alle classi meno
abbienti! Il Transumanesimo , parola stessa peraltro contingente e
provvisoria, all'estero da un pezzo si parla di Humanity+, è un
UMANESIMO SCIENTIFICO RADICALE, nel solco del Futurismo e della
Futurologia (scientifica). Null'altro.
Roberto esplora da tempo la
galassia avanguardista dell’arte e del pensiero speculativo a essa
correlato, sviscerando i molteplici punti di adesione che la realtà ha
stabilito saldamente con gli insegnamenti del Futurismo di Marinetti.
Lo fa guardandosi bene intorno, considerando le conoscenze attuali
mediate dalla tecnologia e dalle scienze e usando un metro connettivista
in cui non c’è nulla di veramente slegato, in cui tutto si amalgama per
donare a chi riesce a vedere con gli occhi della propria consapevolezza
un corpo coeso di informazioni, in cui l’umanità sta rapidamente
mutando per donarci un futuro nuovo, un’evoluzione della nostra razza
che, tramite il Transumanesimo, ci porterà verso molteplici mutazioni
dei nostri organi, fisicità, potenza, che cambieranno inevitabilmente il
nostro modo di pensare e di rapportarci con quello che abbiamo intorno.
Veramente tanti i punti di discussione presenti nel saggio, che toccano la psicoanalisi, Jung,
la politica, i robot, la Fantascienza, la Scienza, le arti elettroniche
e sperimentali in genere, la Letteratura, il Cinema; considerazioni in
ordine sparso e caotico ma che tornano sempre al punto di discussione
unico: la nuova umanità, la pulsione verso il futuro, il cambiamento
epocale che stiamo cominciando ad attraversare. Tutto appare come l’atto
di fondazione, finalmente, del Futuro, di questo nuovo futuro che fin
dai tempi di Dick e del cyberpunk sentiamo teorizzare e che, finalmente, sembra essere arrivato; Guerra
ci fa scivolare su questo tappeto di realtà incipienti e ci rende
partecipi, c’illumina con rara lucidità il cammino che ci aspetta" (Sandro Battisti)
Gramsci e
il 2000.
Per una
sinistra italiana nell'era di Internet (La Carmelina, 2013)
Quest’accurato saggio,
notevolmente spaziale quanto a cronologia (da Gramsci e fino al presente), di
Roby Guerra, all’insegna d’una scrittura neofuturista, com’è
nell’irrinunciabile mentalità e nel consequenziale stile dell’autore, guida ad
un approfondimento sulla poliedrica attività intellettuale ed innegabilmente
politica di Antonio Gramsci – Ales (OR),
1891 † Roma, 1937; membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo, 1919; fece parte dell'esecutivo
dell'Internazionale Comunista, 1923;e poi, segretario e deputato del Partito
Comunista d'Italia (PCdI), 1924,
affrontò la
questione meridionale,
indirizzando la politica dei comunisti verso l'unione con i socialisti
massimalisti. Un Gramsci che
proprio, ed ineludibilmente, dal precipuo punto di vista politico, viene
coerentemente raffrontato con uno dei suoi più degni successori, Enrico
Berlinguer (cfr. 2011 Elogio postmoderno di Enrico Berlinguer, pp.
31-32). Sardo Gramsci e sardo Berlinguer (Sassari,
25 maggio 1922 † Padova, 11 giugno 1984;
segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1972). E poi,
transitando per il comunque sempre attuale politico filosofo veneziano Massimo
Cacciari (2009 Massimo Cacciari a la 7: 360° oltre la sinistra, pp.
26-27), il confronto giunge a convergere su un attuale interprete, molto
gettonato protagonista della politica: Matteo Renzi. Personalità, quest’ultima,
che, benché ideologicamente più centrista, è in ogni caso mossa da un piglio
ugualmente rivoluzionario sul piano programmatico, se non più spregiudicato (2011
Manifesto per Matteo Renzi, pp. 33-34).
Il libro, quale
produzione cartacea, edito nel giugno 2013, e segnalato dall’Istituto Gramsci di
Grosseto nonché dalla Biblioteca Gramsciana di Ales, non poteva che essere posto
in ristampa. È anche questa una delle motivazioni del richiamo che la presente
recensione si propone come obiettivo, oltre al largo merito in sé che l’opera ha
maturato, condotta con acume d’indagine e lungimiranza nell’intrinseca proposta.
L’analisi, nella
sottile filigrana mentale dell’autore, potrebbe ambire inoltre a portare alla
prova provata, se ce ne fosse ancora bisogno, che il nuovo futurismo, di
cui Guerra ne è parte integrante e centrale nella propulsione propagandistica,
può (non è, ma può, in quanto l’apertura è a trecentosessanta gradi)
essere inteso addirittura in transito nell’opposta strada di ‘sinistra’,
rispetto a quella cogente ‘destra’ che ne aveva intravvisto lo sviluppo del
primevo movimento nel suo apicale contesto artistico ed estetico,
inevitabilmente coincidente ad un’ideologia, quella fascista, logicamente
agganciata alla dinamica della storia.
D’altronde è stato
ben colto il teorema stimolo a tale suggestione, emergente dal pensiero di
Gramsci:
«I futuristi, nel loro campo, nel campo della cultura, sono
rivoluzionari; in questo campo, come opera creativa, è probabile che la classe
operaia non riuscirà per molto tempo a fare di più di quanto hanno fatto i
futuristi», cfr. p. 5, Premessa.
Ecco che, a parte i
doverosi nomi di Marx e Marcuse e quello parzialmente pertinente di Baudrillard,
altri nomi quali quello, assolutamente centrato, di Marinetti e quelli laterali,
più ambigui sul piano strettamente argomentativo, di Sanguineti e Pasolini,
reggono un’ampia analisi nel senso surriferito.
Il contesto della
ricerca è peraltro egregiamente supportato da un’assortita quanto qualificata
appendice, elaborata sulle interviste di Roby Guerra a Giuseppe Manias e
Graziano Cecchini, in qualità d’opinionisti (pp. 38-42); sull’intervista, questa
volta arrovesciata, di Luigi Siniscalco allo stesso Roby Guerra (pp. 46-48); e
su un’eloquente nota di Zairo Ferrante (“Morte per indifferenza”. Saggio
semi-para-poetico di un indifferente,pp. 43-45); a parte le dovute
indicazioni di riferimento: nota curricolare sull’autore (p. 49) e bibliografia
(pp. 50-51).
Chiude con eleganza
ed eloquenza, futuristicamente parlando e soprattutto da autentico neofuturista,
Roby Guerra, inneggiando ad una più che condivisibile rivoluzione sociale di
tipo indubbiamente pacifista (2012 Lotta armata X il futurismo: i futuristi
per la netgeneration / Rottamatori, antipolitici e pirati, pp. 34-35).
Dimodoché l’oramai sbiadita teoria della ‘lotta cruenta’ o altrimenti ‘lotta
armata’, come la si voglia definire, lascia il posto ad una molto più congeniale
e gradita ‘lotta amata’, priva di quella bellicosa erre che, da Marx in
poi, ha fatto tanto discutere sul piano sia teoretico sia politico.
Concetto
parzialmente evidenziato nel componimento che Guerra, molto candidamente nonché
poeticamente, dedica all’ideologista di Ales, a parodia de Le ceneri di
Gramsci, di Pasolini (II - Micro-canto di un usignolo electro (dalla
Terra Rossa, pp. 9-10).
Lasciatemi allora
dire ancora una cosa. Anzi, è una domanda che voglio porre, e con essa
terminare: non vi sembra che in ciò, cioè in quest’emergente idea d’un
futurismo, istituzionale sì ma antipolitico, vi sia una linea di continuità con
la nuova dottrina pontificale di Papa Francesco?
Ecco il manifesto 2.0 del futurismo contemporaneo, nei tempi nuovi postumani e transumanisti come forse lo scriverebbe Marinetti, oggi, dopo un lungo sonno crionico, al risveglio… un remix, download del celebre Manifesto de 1909. Un gioco naturalmente, o No?
di Roby Guerra (curatore Laboratorio Letteratura Futurista, AIT), autore di “Futurismo per la Nuova Umanità. Dopo Marinetti …” per Armando Editore (Roma, 2012)
Noi vogliamo cantare l’amor del futuro, la mai abitudine all’energia e alla libertà.
Il coraggio, l’audacia, la ribellione, sono elementi essenziali della nostra poesia e della nostra scienza.
La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento creatore, l’insonnia visionaria, il passo di corsa e danza, il salto immortale, la parola- pensiero-azione!
Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un’astronave in volo col suo metallo adorno di grandi neuroni simili a serpenti dall’alito esplosivo… un’ astronave ruggente, che sembra correre sulle comete, è più bella della Divina Commedia di Dante e Benigni.
Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita e della Via Lattea.
Bisogna che il poeta e lo scienziato si prodighino con ardore, conoscenza e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali e dal futuro.
Non v’è più bellezza se non nella verità. Nessuna opera che non abbia un carattere rivoluzionario può essere un capolavoro. La poesia e la scienza devono essere concepite come un meraviglioso assalto contro le forze ignote, per ridurle a sognare davanti all’uomo.
Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!… Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nella Relatività di Einstein, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità liberatrice, Internet. Noi siamo la Rete!
Noi vogliamo glorificare la Terra – sola igiene del mondo – il Futuro , il patriottismo terrestre, il gesto distruttore/costruttore dei libertari, le belle idee per cui si vive e l’opera d’arte della donna.
10. Noi vogliamo liberare i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il conformismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal sogno, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne e postumane; canteremo il vibrante fervore non stop dei robot e del web, incendiati da erotiche lune elettriche; le stazioni spaziali sazie, divoratrici di meteore d’oro che brillano ; le officine digitali appese alle nuvole senza fili e smog ; gli Avatar simili a ginnasti giganti che scavalcano gli oceani, balenanti al sole con un luccichio di sinapsi in libertà ; gli hackers antigravità avventurosi che fiutano l’orizzonte, le macchine immateriali dall’ampio petto ad alta velocità , che scalpitano/danzano sulle rotaie di elettroni, come invisibili Ippogrifi d’acciaio imbrigliati di nanotubi, e il volo galattico degli Shuttles senzienti , il cui cuore di silicio batte nel vento spaziale come una Stella innamorata e applaude come una (post) umanità entusiasta.
È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di libertà travolgente e incendiaria col quale rifondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di politicanti, pennivendoli, usurai e zombi. Già per un altro secolo… l’Italia è stata un mercato di maiali ignoranti democratici, fascisti e comunisti. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli cimiteri che la coprono tutta di lacrime. Noi sconfiggeremo la Morte!
ormai stiamo sull'estremo promontorio posteriore dell‘anno verdiwagneriano MMXIII in pieno tardotonno posto postautunnale nebuloso della mente: corpore insano in mens insana!
Ed eccoci prestissimo entrati nell‘anno nuovo DADAfuturista MMXIV, che sta subito volando verso le creature creAttive noi tutti quanti omuncoli alati volanti invitandoci a ripensare le antiPresentAzioni di anti-collage decollanti perferenzAnti perforAnti sConcerTanti enArmonici aTonali paroliberaMente tritaModaioli. Adunque ci spetterà la grandiosissima avventura interdisciplinAria della ninna nanna dell'arte con la “a“ nana e la “r“ megalòmanEroica: e questa sorta di audicissima ricostruzione interFuturista dell‘universo DADAnostro sarà interaMente intervenzione intervenuta invenzione noStrana:
E finalMente ci spetterà il fine finale dell‘imboscata DADAfuturista anno creAttivo MMXIV!
E … eccola qua, la traduzione tedescoRana del “Manifesto 2.0 download Futurismo 2014 contemporaneo“di Roby!!!
--- Nero secundus dixit ---
“MANIFEST 2.0 des FUTURISMUS 2014 download HEUTE“ (Roby Guerra – Nero Nevini)
1.) Wir wollen die Liebe zur Zukunft, zur freien Energie und zur universellen Freiheit besingen.
2.) Mut, Kühnheit, und Rebellion sind wesentliche Bestandteile unserer Poesie und Wissenschaft.
3.) Die Weltliteratur hat bis HEUTE die nachdenkliche Unbeweglichkeit, die Ekstase und den Schlaf gepriesen. Wir hingegen wollen die schöpferische Bewegung, die visionäre Schlaflosigkeit, den Sturmschritt und den Tanz, den unsterblichen Sprung des “Salto immortale“, das Heldenwort, den genialen Gedanken und die demonstrative Aktion der propagandistischen Tat lobpreisen.
4.) Wir behaupten, dass die Herrlichkeit der Welt durch eine neue Schönheit bereichert worden ist: die Schönheit der Geschwindigkeit. Ein im Sternenflug befindliches Raumschiff mit seinem von großen Neuronen geschmückten Metall, welche wiederum eine starke Ähnlichkeit mit diversem Schlangengetier explosivsten Atems aufweisen dürften, ein in seiner Lichtgeschwindigkeit brüllendes Raumschiff, das die Kometen rasend hinter sich liegen lässt, ist weitaus schöner als die Neunte Symphonie von Beethoven!
5.) Wir wollen den Menschen lobpreisen, der das Steuerrad in der Hand hält, dessen ideale Achse die Erde geometrisch präzise durchschneidet – und der bis zur äußersten Beschleunigung mit hyperdynamischem Schwung in der Umlaufbahn seines Orbits im nassforsch-kühnen Wettlauf durch die Milchstraße rast.
6.) Es wird notwendig sein, dass der Dichter und der Wissenschaftler sich in gelehriger Glut, eifriger Kenntnisnahme und großzügiger Freigebigkeit aufopfern, um so die begeisterungstrunkene Inbrunst für die Urgewalten der Zukunft bis ins Unermessliche zu steigern.
7.) Es gibt keine größere Schönheit als diejenige, die die Wahrheit beinhaltet. Kein schöpferisches Werk, das nicht von revolutionärem Charakter sei, kann ein Meisterwerk darstellen. Poesie und Wissenschaft müssen wie ein einziger Sturmangriff gegen die unbekannten dunklen Kräfte konzepiert werden. Nur mittels dieser anti-obskurantistischen Vorgehensweise werden die unbewussten Träume des Menschen zur vollen Erfüllung gelangen!
8.) Wir stehen auf dem höchsten Vorgebirge der Jahrhunderte – ja, wir stehen gar auf dem HÖCHSTEN VORGEBIRGE DER JAHRTAUSENDE! … Warum sollten wir uns jetzt ängstlich umschauen, wenn wir heute noch die geheimnisvollen Türen des Unmöglichen einrennen wollen? ZEIT UND RAUM SIND GESTERN GESTORBEN. Und schon leben wir in der RELATIVITÄT eines Einstein, denn wir haben bereits die befreiende EWIGE GESCHWINDIGKEIT geschaffen: Wir sind das INTERNET!
9.) Wir wollen die Erde verherrlichen, die uns die einzige Hygiene der Welt bereitet, den terrestrischen Patriotismus der Erdenbürgerinnen und -bürger, die schöpferische Zerstörungstat der Anarchistinnen und Anarchisten, die schönen Ideen, für die man lebt – sowie die Frau als Kunstwerk.
10.) Wir wollen die Welt von den Museen, den Bibliotheken und den Akademien jeglicher Unart befreien sowie gleichzeitig gegen moralistische Heuchelei, konformistische Trittbrettfahrermentalität, jedwede opportunistische Feigheit und billig-utilitaristisches Mitläufertum kämpfen.
11.) Wir werden die großen Menschenansammlungen besingen, die durch den Traum, durch die Volksbelustigung, durch die Spaßgesellschaft und durch den Aufruhr bis aufs Äußerste fieberhaft erregt aufgewiegelt werden: Wir werden die vielfarbige Polyphonie der permanenten Revolutionen in den modernen Hauptstädten und posthumanistischen Metropolen besingen; wir werden die vibrierende Non-Stop-Inbrunst des weltweiten INTERNET und der Roboter, die von elektrifizierten erotischen Monden aufgereizt sind, besingen; wir werden die satten Raumstationen, die heißhungrige Verschlinger strahlend goldener Meteore sind, besingen; wir werden die digitalen Denkfabriken, die im Stratosphären-Smog an den Wolken hängen, besingen; wir werden die Avatare, die gigantischen Gymnasten gleich über die Ozeane ziehen und an der Sonne in freischwebenden Synapsen glitzernd aufblitzen, besingen; wir werden die Computer-Hackers, die mit drahtloser Antigravitation unendliche Horizonte hinter dem Horizont wittern, besingen; wir werden die weitbrüstigen materielosen Hochgeschwindigkeitsmaschinen, die wie unsichtbare mit Nanoröhren aufgezäumte stählerne Hippogryphen auf den Elektronenschienen stampfend tanzen, besingen; wir werden den galaktischen Expressflug der mitfühlend empfindenden Shuttles, deren Silikonherzen wie verliebte Sterne im Sonnenwind erregt schlagen und einer posthumanistischen Restmenschheit begeistert Beifall zollen, besingen.
Von Italien aus schleudern wir dieses unsere Manifest der umwälzenden und umstürzlerisch aufreizenden universellen Freiheit der Welt entgegen. Hiermit proklamieren wir HEUTE den FUTURISMUS 2.0 DOWNLOAD 2014, weil wir dieses unsere Land von seinem stinkenden Wundbrand an politikasternden Politikdarstellerinnen und -darstellern, pedantischen Federfuchsern, zinslüsternen Wucherern und Amok laufenden Zombies BEFREIEN wollen.
Bereits während des Zeitraums eines geschlagenen vollen Jahrhunderts ist Italien ein fruchtloser Marktplatz sich dort tummelnder demokratischer, faschistischer und kommunistischer Ignoranten gewesen: Wir wollen Italien – und auch Europa! – endlich von den unzähligen Friedhöfen befreien, die ganze Länder und Kontinente mit tragisch vergossenen Tränen bedecken.
2013? quale la vera news per l’arte e la cultura italiana? Certamente lasciate perdere i principali old media o le principali riviste patinate o paralternative più note d’arte…. Per captare flagranti e sublimi eccezioni nella crisi dell’arte italiana, oltre l’abusata società liquida e le abusate litanie di certa casta culturale, sempre filo assistenzialista e incapace di fare “change”, di cambiare lo stato delle cose con autonomia e libertà, trovando sponsor (come si fa all’estero) o con azioni da hackers quasi ma legalissime, al passo con le enormi potenzialità del web, appunto, dalla Rete la vera sorgente d’informazione doc, al massimo i channel official qualche segnalazione (pur già significativa).
Ma, sia on che off topic, il rank o trend almeno in controluce rivelatore, viene dagli Usa: dove il FUTURISMO spopola come non mai in quel del Museo Guggenheim, per la prima volta articolato e promosso almeno nella sua dimensione storica originaria, fino al 1944, con la scomparsa di Marinetti.
E il Futurismo post 1944 (neo) la vera News 2013 per l’arte e la cultura italiana! Il 2013 ha consacrato, piaccia o meno a storici, giornalisti, addetti alla cultura attardati, ignoranti 1.0 se non in malafede, anche certa stessa obsoleta prossimità futurista, il ritorno del Futurismo in Italia senza se e senza ma! Divenire già in atto fin dal centenario fatidico del 2009…
Solo alcuni fatti molto rilevanti del 2013, il resto basta fare un giro nel web… Molto rilevanti anche almeno microstoricamente perché hanno già consegnato all’archeologia della criptica d’arte… certe X che finora avevano sempre penalizzato il fu e oggi rinascente Movimento Futurista storico, oggi, ovviamente, dopo 100 e futur anni, 2.0 e aggiornato, dall’era industriale all’era di Internet.
Il futurismo di destra? Balle in gran parte anche storicamente, ora nel febbraio e nel giugno 2013, due iniziative alla Biblioteca Gramsciana di Ales (Oristano), terra natale di Antonio Gramsci lo confutano definitivamente, rilanciando l’essenza tecnoanarchica e progressista del Futurismo: chi scrive, in tal senso esplicito, ha presentato ”Futurismo per la nuova umanità, Dopo Marinetti ..”(Armando editore) la storia del futurismo post 1944, dimostrandone certa dis-continuità ben poco discutibile , se certa critica fosse “scientifica” anziché veteroestetologica, incapace di orizzonti e paradigmi on topic semplicemente alla luce solare degli anni duemila, della necessaria password arte-tecnologia, arte-scienza, come se il computermondo odierno fosse una mera decorazione manieristica. E successivamente, ancora più programmatico in chiave persino metapolitica, “Gramsci e il 2000…” (La Carmelina).
Il futurismo solo avanguardia e iconoclasta? Balle, anche storicamente in parte, ora non più: nell’aprile 2013 a Roma, in collaborazione con l’università.., il giovane leader del gruppo “nativo digitale” Netfuturismo per eccellenza, Antonio Saccoccio (Tor Vergata, Roma) ha curato con altri persino un convegno a Roma Capitale, Eredità e attualità del Futurismo, coinvolgendo oltre a tutti i neofuturisti oggi attivi, da Riccardo Campa a Vitaldo Conte, da Graziano Cecchini a Antonio Fiore Ufagrà e chi scrive, a certa stessa new wave elettro-digitale (Stefano Balice e altri), anche critici di fama accademica quali Luigi Tallarico, Massimo Duranti, Miroslava Hayek, Giancarlo Carpi e altri. Vale a dire, penetrazione ex novo solida e significativa del Futurismo. Non ultimo integrata la pubblicistica, sempre nel 2013, dopo lo stesso Manifesti Netfuturisti del 2011, con il volume “A che serve il denaro? Pound e Marinetti ……” scritto con A. Pantano.
Pubblicistica che sempre nel 2013 evidenziano lo stesso Riccardo Campa, transumanista e docente di sociologia della scienza a Cracovia in Polonia, con il suo “Trattato di Filosofia futurista” (Avanguardia 21, Roma, e pagine anche sul neo futurismo contemporaneo), opera che lo stesso Luciano De Maria attendeva da decenni… e il superdinamico e attivissimo Vitaldo Conte/VitalDix, con numerose azioni performative e – quest’anno, dopo (2011 e 2012) i vari “Pulsional Gender Art” e “Pulsional Trans Art” (Avanguardia 21 e Gepas edizoni) anche “Pulsional Ritual” (Gepas) con lo stesso filosofo Giovanni Sessa.
Ulteriormente, il 2013 segna il decollo della new wave più giovane, elettronica, rumorista e vaporizzatrice del MAV, tecnoanarchici futuristici, i vari Stefano Balice, Tommaso Busatto, Massimiliano Scordamaglia, Fabio Rosho, Laika FacSimile (Video) e altri e la MAV records: netproduzioni oltresonore e oltreartistiche 2.0 doc, giovani ex novo clono magari della/dalla grande elettronica sperimentale anni 70, Kraftwerk, Schulze, Tangerine Dream, lo stesso Lou Reed del leggendario Metal Machine Music (1975!), dall'avanguardia storica di Russolo e Pratella, futurando.. anche post Stockhausen e John Cage, eccetera.
Inoltre, da segnalare anche, con lo stesso Sessa (Scuola romana di Filosofia politica, area Univ. La Sapienza), protagonista con il poeta e filosofo Sandro Giovannini, anche la news urfuturistica collettiva (nell’ambito del progetto Nuova Oggettività) “Al di là della destra e della sinistra….”, ala per così dire romantronica e neotradizionale ma 2.0… del nuovo movimento futurista.
Infine, ma cronologia 2013 solo qua essenziale, minima, lo stesso Vitaldo Conte, anche poeta totale dagli anni 80, alla Spatola o Pignotti, in questi mesi sempre a Roma, come artista non a caso nella retrospettiva florilegio dedicata a un certo Enrico Crispolti, noto esperto “storico” del futurismo.
Ecco, Crispolti, come lo stesso Giordano Bruno Guerri e altri (gli stessi Renato Barilli e Vittorio Sgarbi) attenti anche – come veri scienziati dell’arte (e non da salotti alla Baumann) al divenire contemporaneo del futurismo ( doveroso segnalare anche sempre dagli Usa, l’intervista al neofuturista transumanista Stefano Vaj, pubblicata recentemente sul magazione di Humanity +,” hPlus”, sul futurismo –storico e contemporaneo- della volontà….. ).
Un futurismo libertario e rivoluzionario ancora troppo perturbante, come accennato, in Italia per certi addetti ai lavori, come direbbe Battiato, da pensionare o rottamare se proprio vogliono fare gli struzzi: figure mica banali, sia ben chiaro, ma eppur si muove…. Vale a dire gli stessi Salaris e Echaurren, regrediti o meglio cristallizzati ormai su revisionismi da collezionisti immensi ma parmanidei per intenderci… quasi traumatizzati dalla semplice Realtà di certa continuità del Futurismo del duemila (mica discutono comparativamente il valore estetico e sociale del nuovo futurismo, sarebbe dialettico e legittimo, né i neo futuristi rivendicano chissà quale superiorità concettuale, semplicemente, come esistono i neodarwinisti… esistono – e non potrebbe essere altrimenti dopo 100 anni – i neo futuristi!). Oppure, vano rimuoverlo, figure pur non banali ma anche manieristiche, come Sylos Labini, Francesca Barbi e altre più avvezze agli old media…., seminostalgiche almeno… idem fanno gli struzzi, per inerzie estinte ideologiche alla rovescia!!!
Ma come direbbero Marx e Rimbaud, la storia va avanti e il mondo è da cambiare, anche se sempra im-probabile nell’era del default… Replay docet: esistono i Neodarwinisti nell’anno 2013, esistono i Neo Futuristi!
Di tanto in tanto ci riprovano, anche con iniziative non necessariamente banali, ma tempo di una presa di posizione ufficiale neofuturista rispetto a certi input provenienti dalla Destra più o meno estrema di Casa Pound. Purtoppo gli old media in particolare poi foraggiano vecchie e obsolete equazioni e già la farsa finiana di alcuni anni fa ha generato mistificazioni letteralmente orwelliane.
Più nello specifico: proprio recentemente a Trento, CP ha curato un omaggio a Depero, in tal caso oggettivamente decente e interessante…. e risaltato dagli old media…. A Roma e dintorni, se non erriamo è anche addirittura attivo un Circolo Futurista tutt’uno o quasi con CP. Questo andazzo deve finire:
se a suo tempo la questione fascismo e futurismo fu certamente molto più complessa della vulgata ben nota che ha ibernato i futuristi per poi mezzo secolo, questo non significa avallare una nuova destra futuristica negli anni duemila. Ma neppure per mera tattica, ora che il neofuturismo contemporaneo opta – punto di non ritorno in ottiche dichiaratamente neoprogressiste, libertarie, tecnoanarchiche se non anche come dis-continuità culturale della sinistra storica, pur non ideologica e aperta e dinamica (come in particolare proprio chi scrive).
Premesso che- alla luce anche di una visione più complessa di CP stessa, non demonizziamo quest’ultima (secondo noi e anche certa pubblicistica non banale …soprattutto speculare ai famosi centri sociali di estrema sinistra… che si fa si chiude gli uni e gli altri secondo coerenti dogmi novecenteschi ideologici?) dal punto di vista critico culturale certa presunta sinergia CP futurismo non esiste, è una – ripetiamo- mistificazione orwelliana quasi. Né basta curare oggi eventuali iniziative futuristiche per subappaltarne il nuovo brevetto,,,
Semplicemente: in questi anni 2000 Casa Pound, a dispetto di un paio di manifesti formalmente interessanti, in cui si proclamava la fine della destra e della sinistra, nei fatti globali movimentistici politici e metaculturali è rimasta neppure a metà del guado.
CP è di destra eccome…. ancora nostalgica, esattamente…. specularmente (ribadiamo) come molti Centri sociali.
Ora, sia un particolare insito nella Costituzione italiana stessa, poco noto o in malafede sempre ignorato ( il famoso reato di fascismo… era -così scritto- clausola provvisoria-), sia la storiografia contemporanea europea (se non anche italiana) più accreditata (da Nolte e Mauss a De Felice e lo stesso Gentile in certo senso, ecc. non 4 gatti ma la maggioranza) non delegittimano affatto né il fascismo né il socialcomunismo, piuttosto – e giustamente come dopo la Resistenza- il nazismo- e giustamente- dopo e già da Stalin- anche il comunismo internazionale (sovietico e maoista in primis ma tutti quanti… certa eccezione almeno parziale e complessa italiana è solo oggi una rondine che non farà neppure mai più primavera, semmai Praga….).
Nello specifico di CP, tuttavia, anche in ottiche anti-ideologiche, neppure nei fatti è lecito parlare di fascisti di sinistra, come nelle lontane origini, solo in parte già all’epoca futuristiche!
Quel che chiariamo oggi è il binomio impossibile tra CP e Futurismo: legittimo, nel menu culturale di CP parlare semmai di neo d’annunzianesimo, pur anche qua con molte X: meglio di neodecadentismo liquido. Nessuno criticamente parlando può demonizzare CP, negando anche certa operatività legittima metaculturale, ma il futurismo non c’entra nulla, è un falso storico 2.0, anzi il neofuturismo e il futuro sono- per quel che ci riguarda (ovvio spottizzando e semplificando) di Sinistra 2.0!
Anche perchè, al limite, ma ora in percorsi consolidati realmente al di là della destra e della sinistra oltre la destra sinistra, pur in rotte neoideali e anche neotradizionali evolute e mai più ideologiche, nell’ambito del neofuturismo contemporaneo, esiste già, semmai, comunque derivante da certa matrice non minimale o liquida europea e italiana post Nouvelle Droite francese di 2/3 decenni fa, genericamente anche ma già rivelatore- già postmoderna, altra ala/direzione metaculturale di spicco prossima all’area cosiddetta (in gran parte romana) di Nuova Oggettività (ex Letteratura e Tradizione): al limite in democrazia pluralistica legittima. Diciamo un bordo, laddove tuttavia, piaccia o meno, nei fatti comprovati sia a livelli editoriali che operativi che persino ormai di informazione, il razzo neofuturista oggi multiplo esita già in volo verso orizzonti, riassumendo, magari dialettici con certa neotradizione 2.0, ma l’energia nucleare e solare, downloadata, altro non può essere che l’essenza originaria già tecnoanarchica e d’avanguardia, per taluni ad esempio chi scrive (e non solo) finanche e trasparentemente neoprogressista, libertaria, netsocialista!
Con il suo giornale blog Asino Rosso il futurista ferrarese sostiene il nuovo leader del Pd
Ora è ufficiale anche nel web o meglio nella testata. Asino Rosso (http://lasinorossomyblog.it), giornale blog futurista (di sinistra) di Ferrara (ma di respiro nazionale) a cura di Roby Guerra e dal 2008, già segnalato più volte dalla stampa anche nazionale, è dalla parte di Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, rottamatore e nuovo leader del Pd.
Guerra da tempi non sospetti ha promosso e promuove spesso Matteo Renzi, manifesti, articoli sia in network rilevanti (Controcultura/Supereva, che curava) che quotidiani on line (Eccolanotiziaquotidiana, area Roma), sia nelle sue pubblicazioni, Nuovi Futuristi Nuovi Umanisti (ebook Este Edition) e nel programmatico Gramsci e il 2000 (La Carmelina, 2013), già presentato alla Biblioteca Gramsciana di Ales (Oristano) con Matteo Renzi visto “profeticamente” già come nuovo leader per la sinistra 2.0 possibile.
Ebbene, ora persino la testata di Asino Rosso è per Matteo Renzi (una poesia visiva dell’autore) mixato con la statua Ludovico Ariosto di Piazza Ariostea e nell’home page un link diretto alle News Matteo Renzi da Google. Per la cronaca, a Ferrara, a parte il politico Dario Franceschini, è l’unico scrittore e intellettuale (Guerra cura il laboratorio letterario futurista per i Futurologi Transumanisti italiani di Milano, e membro del gruppo romano Nuova Oggettività/Scuola romana di Filosofia politica, area La Sapienza, Univ. Roma) dichiaratamente Renziano. Nel giornale blog stesso collaborano puntualmente, i neofuturisti Antonio Saccoccio, Stefano Vaj e lo stesso Sandro Giovannini, oltre agli scrittori di Ferrara, Zairo Ferrante, Emilio Diedo e altri.