martedì 20 agosto 2024

Esopianeti, continua la ricerca sulla Vita aliena....

 I cianobatteri non solo vivono, ma addirittura proliferano in presenza di luce di stella rossa nana e in assenza di ossigeno.
Un altro passo avanti per cercare vita nell’Universo, grazie a uno studio coordinato dalla prof.ssa Nicoletta La Rocca del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e condotto da un gruppo di ricerca multidisciplinare che coinvolge biologi, bioinformatici, ingegneri e astronomi.


 


Pubblicato sulla rivista «Frontiers in Plant Science», lo studio Transcriptomic and photosynthetic analyses of Synechocystis sp. PCC6803 and Chlorogloeopsis fritschii sp. PCC6912 exposed to an M-dwarf spectrum under an anoxic atmosphere dimostra per la prima volta come cianobatteri esposti a condizioni simulate di esopianeti con atmosfera anossica e illuminati da una stella rossa nana mostrino buona capacità di crescita e di fotosintesi grazie ad una specifica regolazione genica.

I cianobatteri sono microorganismi con un’origine molto antica. Sono apparsi circa 3,5 miliardi di anni fa, ed hanno sviluppato un processo metabolico rivoluzionario, la fotosintesi ossigenica, che ha cambiato profondamente l’atmosfera della Terra. Prima della loro evoluzione l’ossigeno era presente solo in tracce e solo grazie alla loro proliferazione aumentò portando al grande evento di ossigenazione (GOE) del nostro pianeta che generò la spinta per l’evoluzione delle forme di vita aerobie e complesse che attualmente conosciamo. I cianobatteri si sono probabilmente evoluti in ambienti protetti dalla radiazione UV, quando la nostra atmosfera era povera di ossigeno. Questi ambienti erano caratterizzati da poca luce visibile e un eccesso di luce rosso lontana (far-red) e ci sono evidenze molecolari che la prima forma di fotosintesi ossigenica utilizzasse proprio queste lunghezze d’onda. Solo successivamente, con la comparsa dell’ozono a proteggere dai raggi UV, i cianobatteri si distribuirono sulla superficie terrestre anche grazie alle loro capacità di adattamento nella raccolta della luce visibile. Nell’ultimo decennio, sono state scoperte alcune specie di cianobatteri che possono utilizzare la luce rosso lontana per la fotosintesi, in aggiunta alla luce visibile, attraverso un meccanismo chiamato Far-red Light Photoacclimation o FaRLiP, codificato nel genoma di queste poche specie.


Questi cianobatteri sono sembrati degli ottimi modelli per poter studiare l’origine della fotosintesi ossigenica sul nostro pianeta e anche la sua possibile efficienza in condizioni che simulano l’irraggiamento di stelle che possiedono un’alta emissione nel rosso lontano, come le stelle rosse nane. Queste stelle sono di interesse astrobiologico, dato che sono molto abbondanti nella Via Lattea, che la loro longevità potrebbe permettere un tempo sufficiente per l’evoluzione della vita, e dato che molti studi hanno dimostrato che intorno alla cosiddetta zona abitabile di queste stelle orbitano esopianeti rocciosi simili alla Terra. «Nel nostro lavoro sono state studiate le capacità di acclimatazione di due cianobatteri, Chlorogloeopsis fritschii sp. PCC6912, capace di utilizzare la luce rosso lontana (farred) in aggiunta a quella visibile per la propria crescita, e Synechocystis sp. PCC6803, capace invece di utilizzare solo la luce visibile per crescere – spiega Nicoletta La Rocca, responsabile scientifico di due progetti finanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana -. Questi organismi sono stati esposti a una combinazione di tre spettri di luce simulati (di stella rossa nana, solare, e far-red) e due composizioni atmosferiche (terrestre e primordiale anossica). Inizialmente è stata misurata la crescita, la produzione fotosintetica di ossigeno e la composizione in pigmenti di questi organismi; successivamente ne è stata studiata la risposta a livello
trascrizionale, attraverso il sequenziamento dell’RNA, dopo esposizione a ogni combinazione di spettro luminoso e composizione atmosferica.


In maniera sorprendente, l’atmosfera priva di ossigeno non sembra impattare la risposta dei due organismi in maniera significativa. I risultati mostrano come entrambi gli organismi siano predisposti all’anossia e come la luce simulata di stella rossa nana possa essere raccolta efficacemente e sia sufficiente per mantenere un metabolismo simile a quello cui gli organismi sono esposti in luce solare. Al contrario di Synechocystis sp. PCC6803, Chlorogloeopsis fritschii sp. PCC6912 si è dimostrato capace di utilizzare la luce rosso lontana
e ha mostrato di saper acclimatarsi alla luce simulata di stella nana rossa attraverso una risposta specifica, codificata nel DNA dell’organismo.»


Mariano Battistuzzi, assegnista di ricerca presso il CNR-IFN di Padova e affiliato al Dipartimento di Biologia UNIPD, primo autore del lavoro, sottolinea che «lo studio presenta nuove informazioni molecolari sulle strategie di acclimatazione di due specie di cianobatteri alle condizioni combinate di luce simulata di stella rossa nana e composizione atmosferica priva di ossigeno. I dati molecolari spiegano le osservazioni fisiologiche indicando che specifiche acclimatazioni alla luce rosso lontana non sono necessarie per sfruttare lo spettro di luce di una stella rossa nana. Tuttavia, se la luce rosso lontana è disponibile, e il cianobatterio è capace di utilizzarla, allora viene iniziata una risposta di acclimatazione. Inoltre, l’assenza di ossigeno sembra impattare in maniera minimale la risposta degli organismi, almeno nel breve periodo, mostrando come i cianobatteri siano preparati in maniera ancestrale all’assenza di ossigeno.» «Lo studio è stato eseguito utilizzando un particolare setup sperimentale progettato e realizzato in passato grazie alla collaborazione con i ricercatori dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie (CNR-IFN) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) dell’Osservatorio Astronomico di Padova. Il setup è costituito da un simulatore di luci stellari che permette di riprodurre entro certi limiti gli spettri di luce di diverse stelle, e una camera di simulazione atmosferica in cui è possibile crescere microorganismi fotosintetici direttamente esposti alle luci stellari.» afferma Lorenzo Cocola, tecnologo CNR-IFN, fra gli autori del lavoro.

I risultati di questo studio provano l’adattabilità e la versatilità dei cianobatteri, e danno importanti informazioni sul potenziale contributo della fotosintesi nel far-red all’ossigenazione dell’atmosfera primordiale terrestre e sono un segnale positivo per la ricerca di vita in esopianeti che orbitano le stelle rosse nane. Lo studio è stato in parte finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, con i progetti “Life in space” e “ASTERIA” all’interno del quale l’unità di ricerca di Padova, sotto la responsabilità della Prof.ssa Nicoletta La Rocca, ha come obiettivo lo studio delle risposte fisiologiche e molecolari di cianobatteri esposti a condizioni planetarie simulate.

Link allo studio 


sabato 17 agosto 2024

Ferrara, Manga e Japan...

 Il libro è una lettura troppo impegnativa da portarsi in spiaggia sotto l’ombrellone o in montagna tra le fresche frasche? Niente paura: il mercato dei fumetti è più in salute che mai. Grazie alle piattaforme di streaming questo mezzo sta vivendo una seconda giovinezza con il pubblico giovane e non che sta riscoprendo vecchi e nuovi successi. «Ai primi posti delle classifiche di vendita ci sono i manga», spiega Andrea Visintin, esperto del settore che gestisce ormai da trent’anni Deltacomics, fumetteria in quel di Rovigo che è divenuta un punto di riferimento per appassionati, collezionisti o semplici occasionali provenienti da tutto il nord Italia ma anche dall’Emilia-Romagna (ferraresi compresa). 

 https://www.lanuovaferrara.it/tempo-libero/2024/08/13/news/fumetti-e-vacanze-che-abbinata-manga-al-top-ma-tex-resiste-1.100568666

 

Giappone al top

Tra i manga più in voga distribuiti dalla Panini Comics - Planet Manga vi è "Ken il guerriero", scritto da Buronson e disegnato da Tetsuo Hara con la nuova edizione: mito intramontabile degli anni ’80 racconta di un uomo costretto a lottare in un mondo postatomico in cui il più forte cerca di prevaricare sul più debole. Altra uscita che attendevano in molti, soprattutto dopo la tragica scomparsa dell’autore Kentaro Miura, è "Berserk": anche in questo caso la violenza non manca in una storia avvincente che sta proseguendo grazie al team di Miura. «Altro fumetto che ultimamente è stato molto letto è "Chainsaw Man" (titolo scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto, ndr) mentre è da segnalare la new entry "Solo leveling" che sta andando molto bene: manga coreano (storia scritta e illustrata da Chugong) che piace molto e si è fatto conoscere grazie all’anime». Tra i sempreverdi c’è "Dragon Ball" che in molti stanno rileggendo a causa della scomparsa lo scorso marzo di Akira Toriyama. L’effetto nostalgia, in questo caso, si va a sommare all’uscita costante di nuovi prodotti legati al brand come videogiochi o anime che vanno ad arricchire la serie.«Dalla pandemia in poi - rivela Visintin - c’è stato l’effetto dei vari anime trasmessi nei canali in streaming che hanno dato una spinta notevole al prodotto cartaceo con un’impennata incredibile delle vendite. Titoli come "Demon slayers" o "L’attacco dei giganti" sono stati spesso nelle classifiche ufficiali dei libri ai primi posti come best seller. In seguito a questo fenomeno i manga sono stati inseriti tra gli scaffali delle classiche librerie». 

 


Transumanisti, David Orban

 

Il futuro è ovunque e in molti posti, come a Shangai e a Dubai, è già arrivato. Insieme a David Orban, imprenditore e divulgatore, abbiamo esplorato il concetto di futurologia

Ha un chip impiantato sottopelle dal 2016. È stato uno dei primi a adottare le tecnologie blockchain ed è un investitore attivo in Bitcoin dal 2010. È docente della Singularity University nel cuore della Silicon Valley in California, la start up finanziata nel 2008 da Google che elabora il concetto di futurologia e singolarità tecnologica. Lui è David Orban, keynote speaker molto richiesto che ha tenuto oltre cento conferenze in tutto il mondo.

Secondo William Gibson, “Il futuro è già arrivato. Solamente non è ancora stato uniformemente distribuito”. Quando arriverà il futuro secondo David Orban?

«Tokyo poteva essere il futuro negli anni ‘80, Seul negli anni 2000. Oggi se vogliamo toccare con mano il futuro possiamo andare a Shanghai o a Dubai e vedere non solo un’architettura, ma anche l’effervescenza delle persone che credono nella propria capacità di migliorare il mondo attraverso l’innovazione principalmente tecnologica. Quindi può essere ovunque e in molti posti effettivamente è già arrivato».

Secondo lei gli uomini hanno fiducia nell’innovazione o ne sono spaventati?  

«Ogni persona dimostra individualmente, per esempio, di avere fiducia nel futuro, nel momento in cui attraverso i figli fa un investimento su questo futuro e ha potuto vedere negli ultimi cento anni come la qualità della vita delle persone, soprattutto in posti come l’Europa, sia migliorata. Semplicemente oggi le donne non devono più partorire 6 figli affinché 2 ne sopravvivano per poter portare avanti la specie.

Poi sicuramente c’è una grande pressione nell’accelerazione del cambiamento, che spinge le persone fino ai limiti della loro capacità di adattamento e, quindi, la società o le comunità devono tenerne conto, rallentando il tasso di cambiamento o dando modo alle persone che non vogliono o non riescono a stare al passo di mantenere una dignità nella loro vita».

Come la tecnologia influenza e cambia le nostre vite?

«Si possono osservare effetti che possono essere visti come simpatici o spaventosi, anche nella nostra vita quotidiana. Ho chiesto a mia madre come ci si poteva incontrare se qualcuno mancava l’appuntamento di 15 minuti o mezz’ora e non c’era il cellulare per avvertire del ritardo. Lei mi ha tranquillamente confermato che si andava a casa e si aspettava di riprendere l’appuntamento. Oggi approfittiamo, quindi, molto volentieri di questi benefici, anche le persone più restie all’uso della tecnologia.

Ci sono anche altre trasformazioni. Ho notato con grande gioia, per esempio, che nei messaggi di testo su WhatsApp ho smesso di utilizzare il punto alla fine delle frasi, anzi, quando qualcuno mi scrive usando il punto comincio a sentire come se il messaggio fosse troppo aggressivo, troppo forzato e questo è un segnale molto sottile di una trasformazione grammaticale, ma anche semantica e quindi filosofica di come percepiamo e utilizziamo il linguaggio».

Integrare la tecnologia nel corpo umano è l’ultima frontiera. Come si vive con un microchip sottopelle?

«Un milione di anni fa abbiamo iniziato a padroneggiare il fuoco, che ha creato una simbiosi tra tecnologia ed essere umano. Utilizziamo il fuoco per predigerire il cibo in modo da dedicare meno tempo ad alimentarci, contrariamente per esempio ai gorilla che passano 10-15 ore al giorno a mangiare. Così possiamo utilizzare il tempo risparmiato per fare pettegolezzi o guerre o creare razzi che vanno sulla Luna.

Da allora abbiamo continuato a utilizzare la tecnologia in modo non uniforme. Chi di noi porta gli occhiali, se ne avesse avuto necessità mille anni fa, sarebbe stato probabilmente bruciato sul rogo come mago o strega. Oggi dobbiamo renderci conto che ci sono nuove frontiere nell’utilizzo della tecnologia e persone come me che le sperimentano possono provocare, informare, ma in ogni caso aprono uno sguardo verso un futuro che altri potranno abbracciare quando saranno pronti»


 https://italiaeconomy.it/futurologia-insieme-a-david-orban/

venerdì 16 agosto 2024

Futuri, IFF, riviste di futurologia italiana

 https://www.blogger.com/blog/post/edit/2976606785283089405/4474396481976548221

La rivista Futuri, pubblicata dall’Italian Institute for the Future e focalizzata sui futures studies e gli studi di lungo termine, ha ricevuto ad agosto il riconoscimento dall'Agenzia nazionale di valutazione dell’università e della ricerca (Anvur) come rivista scientifica per l’Area 14 (“Scienze politiche e sociali”). Futuri si affianca quindi alle altre testate internazionali di futures studies riconosciute in Italia come riviste scientifiche, tra cui Futuribles, Futures, Journal of Futures Studies, World Futures, European Journal of Future Studies. Dopo Futuribili, rivista fondata nel 1967 da Pietro Ferraro e da lui diretta fino alla morte nel 1973, Futuri è l’unica rivista italiana dedicata ai futures studies.

 

Fondata nel 2014 dall’Italian Institute for the Future e diretta da Roberto Paura, è una rivista semestrale pubblicata sia in cartaceo che in digitale e a cui dal 2017 si affianca una versione online, www.futurimagazine.it. Ogni numero presenta una raccolta di saggi su temi specifici, raccolti attraverso call for paper, a cui si affiancano diverse rubriche: “Scenari”, che ospita analisi e approfondimenti su temi diversi che propongono nuove visioni dei futuri possibili; “Osservatorio”, che ospita brevi articoli di analisi su fenomeni di attualità e su report internazionali relativi a trend e scenari di lungo periodo (a cura della redazione); “Narrazioni”, che ospita a chiusura del numero un racconto di speculative fiction di autori italiani e internazionali. https://futuranetwork.eu/interventi-e-interviste/638-2263/futuri-riconosciuta-come-rivista-scientifica-dallanvur

Roberto Paura è da tempo il piu noto e piu persuasivo futurologo italiano, Dirife infatti da anni la rivista Futuri, dell'IFF,  inizio 2000 vicina, anche a altri futurismi, poi  esauritasi o quasi.. Si pensi all'epoca ai transumanisti attivissimi all'epoca, Riccardo Campa e Stefano Vaj, ai futuristi, Roberto Guerra Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, gli stessi Vitaldo Conte,ecc.



 

mercoledì 14 agosto 2024

Robotica, Rovereto

 Lo spazio dedicato alla robotica educativa del Museo di Scienze e Archeologia apre al pubblico con due laboratori divisi per età. Le attività si svolgono al LEIS - LEGO® Education Innovation Studio, il centro attrezzato della Fondazione Museo Civico di Rovereto, dove è possibile avvicinarsi alla cultura scientifica in modo attivo e divertente. https://www.fondazionemcr.it/visita_labrobotica

 



Neofuturismo Oggi, 2024, Conte e Guerra...

A partire dalla metà del Novecento, dopo alcuni tentativi di rilanciare il movimento, l’esperienza neofuturista più significativa e organizzata va individuata nel gruppo di Enzo Benedetto (detto Record), autore anche del volume autobiografico Futurismo Cento x 1OO (1975). Benedetto ripropone il Futurismo (con il coinvolgimento di futuristi dell’ultima generazione), coagulandolo, prima attorno alla rivista Arte Viva, poi, dal 1967 al 1993, a Futurismo Oggi (rivista dei giovani futuristi italiani) con il supporto del manifesto (1967). A quest’ultima aderiscono figure note della cultura italiana, ma anche “giovani o giovanissimi futuristi, tra cui Antonio Fiore Ufagrà, (…), Roberto Guerra (…), Riccardo Roversi, (…) il poeta visivo Michele Perfetti e altri, tutt’oggi attivissimi, alcuni, ora, tra i principali promotori del cosiddetto NeoFuturismo contemporaneo”.

Guerra segnala tra le esperienze del secondo ‘900: il pittore Daniel Schinasi; il poeta-performer e musicista Valerio Zecchini, promotore del cosiddetto Futurismo Post-Contemporaneo; Graziano Cecchini (Rosso Trevi) con i suoi eventi a Roma alla Fontana di Trevi, colorata di rosso, e a Piazza di Spagna con le 500.000 palline colorate; ecc. C’è anche l’espressione virtuale con manifesti e blog, che include, oltre lo stesso Roberto Guerra (2005): Antonio Saccoccio con il movimento di avanguardia totale del Net.Futurismo (2005), che coinvolge altri neofuturisti; Zairo Ferrante con il suo movimento poetico-artistico del Dinamismo (2009); ecc.

Sempre, dopo il Duemila, il NeoFuturismo è declinato in un pensiero prevalentemente scientifico. In questo entrano i futurologi transumanisti, noti a livello internazionale. Tra i principali protagonisti del Transumanesimo Italiano: Riccardo Campa, saggista e anche musicista elettronico;  Stefano Vaj (Biopolitica, 2005); ecc.

In questa sintetica storia del NeoFuturismo è menzionato anche il “contributo trasversale, in quanto proveniente da altri background originari” del movimento letterario e fantascientifico del Connettivismo con il suo manifesto (2004): Sandro Battisti, Francesco Verso, Giovanni De Matteo, Marco Milani e altri (Roma, Bologna, Milano).

Guerra, nel secondo testo (aggiornato nel 2020), constata che, “dopo alcuni anni di esaurimento del cosiddetto NeoFuturismo come Rete (…), è tempo di certificarne criticamente la fine”, anche se alcuni degli autori citati risultano ancora oggi attivi. Sottolinea l’importanza del libro Marinetti 70, a cura sua e di Antonio Saccoccio (Armando Ed., 2015). Questa Sintesi della critica futurista include “i più importanti studiosi sul Futurismo (ad esempio Guerri, Agnese, ecc., oltre ai curatori e gli stessi Conte e Campa)”. Singolare, per Guerra, la storia di questa pubblicazione: “nonostante i nomi di critici noti assieme a i nuovi futuristi contemporanei italiani, nonostante brillanti recensioni critiche e alcune presentazioni, questo libro, che potenzialmente rappresenta tutt’oggi la più aggiornata revisione critica sul Futurismo, non ha bucato i media”. Per lui è il primo segnale della fine del NeoFuturismo come Rete.

Partendo dal 2010, Guerra esprime qualche correzione, dovuta a disinformazione. In tal senso riattraversa il mio lavoro: “Vitaldo Conte, (…) fin dai tempi di Futurismo Oggi di Benedetto, è stato un protagonista della cosiddetta rinascita del Futurismo, (…) artista e (…) teorico delle ultime avanguardie di fine secolo e inizio Duemila, (…): un mix tra NeoFuturismo, Dadaismo e le più recenti avanguardie di fatto tecnologiche e neo-situazioniste”. Ricorda il mio volo/poema nel 2009 (espresso per il centenario futurista), da cui nasce il mio avatar Vitaldix.

La mia Trans Art dionisiaca partorisce, nel 2020, l’ipotesi del PornoFuturismo, che è condivisa da Roberto Guerra. Il percorso è documentato nei mei e-book – Dioniso Legami e Sguardi di Eros Donna (Tiemme Edizioni Digitali) –, con diversi contributi critici (come quelli pubblicati su ‘Fyinpaper’). Questa tappa “altra” di un possibile TransFuturismo ha il suo manifesto pulsionale, in cui il PornoFuturismo è espresso attraverso una saggistica narrativa: una possibile testimonianza può essere rintracciata nella stessa scrittura dell’autore presente in questo e-book.

La conclusione del NeoFuturismo come Rete, da me condivisa, può aver causato la nascita di una dionisiaca “arte narrazione” transfuturista, che si esprime attraverso la sfida alle stelle di un Eros Fantastico.

 

https://www.amazon.it/Futurismo-Duemila-Breve-storia-Neofuturismo-sebook/dp/B0963695N7/ref=sr_1_2?


 

 

venerdì 2 agosto 2024

Microbi della Pelle, Hitech..., contro le zanzare

https://www.wired.it/article/zanzare-repellente-batteri-pelle-modificati/ 

 Le zanzare scovano le proprie “prede” in diversi modi: sono attratte per esempio dall’anidride carbonica emessa attraverso la respirazione, ma anche dall’odore di specifiche sostanze rilasciate da batteri innocui che popolano la cute di esseri umani e altre specie animali, noti come batteri “commensali”. Ebbene, un gruppo di ricercatori ha provato a modificare la genetica di due di queste specie batteriche commensali per bloccare (o ridurre) la loro capacità di produrre quelle molecole che attraggono le zanzare. I risultati, ottenuti al momento da esperimenti condotti sui topi, sono piuttosto incoraggianti. Lo studio è stato appena pubblicato su Pnas Nexus...


 

 

venerdì 26 luglio 2024

Pace, la Luna, lo Spazio...

 

Le indiscrezioni sono state confermate: Simonetta Di Pippo è la nuova presidente di D-Orbit. La conferma è arrivata a seguito delle deliberazioni dell’assemblea dei soci dell’azienda, fondata a Fino Mornasco nel 2011, pioniera della logistica spaziale e realtà italiana con una reputazione fra le più solide a livello globale.

Astrofisica, dal 2008 al 2011 direttrice dei programmi di Volo umano dell’Agenzia spaziale europea e per otto anni alla guida dell’Unoosa, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico, dal 2022 Di Pippo è anche la direttrice dello Space Economy Evolution Lab di Sda Bocconi ed è inserita nella Hall of Fame della International Astronautical Federation.


 

lunedì 22 luglio 2024

Per i giovanissimi il sesso dipende da reti neuronali diverse, stop al genderismo!


 https://www.lescienze.it/news/2024/07/17/news/sesso_genere_cervello_bambini-16475798/

Nel cervello dei giovanissimi il sesso e il genere sono legati a circuiti diversi -Futurismo Space, per i giovanissimi reti neironali diverse, il genderismo a pezzi?

La Luna, tra false credenze e emozioni scientifiche...Cicap, 9 2024

 https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=1801311

Nel ...nov-1957 sembrava che lìUnione Sovietica fosse sul punto di far esplodere la prima bomba nucleare sulla Luna. La data sarebbe stata il 7 novembre, il quarantesimo anniversario della Rivoluzione bolscevica: un modo per dimostrare al mondo la propria superiorità tecnologica. Quel giorno, centinaia di astrofili americani puntarono i loro telescopi verso il nostro satellite nella speranza di vedere il bagliore generato dall’evento, ma non accadde nulla. Lo Sputnik 1 era stato lanciato appena un mese prima, il più prestante Sputnik 2 era decollato il 3 novembre, ma la Russia non aveva né i mezzi né le competenze per compiere un’impresa del genere.

 

 

 

 

 

 


Nel clima rovente della corsa allo spazio, però, la voce suonava plausibile, e si inseriva in una lunga serie di bufale, scherzi e falsi avvistamenti a tema spaziale che in quel periodo toccarono anche l’Italia. Buchi insoliti nei campi, come a Tromello (Pavia) o Cassago Brianza (Lecco), furono scambiati per testimonianze dello schianto del primo Sputnik sul territorio italiano, mentre a Brescia si vendevano tute antiradiazione contro l’eventuale caduta dei satelliti. E a Cerano (Novara), un gruppo di giovani diede corpo alle voci, facendo trovare in un campo una damigiana dipinta con strani simboli sopra: dovette intervenire il comando militare territoriale per confermare che era una beffa e riportare la calma tra le centinaia di curiosi accorsi sul posto.

Queste sono solo alcune tra le tantissime fake news sul nostro satellite che hanno costellato la storia dell’astronomia e delle imprese spaziali: si va dalle teorie del complotto sulle missioni Apollo alle presunte influenze della Luna sul corpo umano o sull’agricoltura, fino alle storie sugli alieni che abiterebbero nei crateri o sorvolerebbero i mari lunari.

Per contrastare queste e altre bufale, il CICAP ha lanciato per il mese di settembre un’iniziativa di divulgazione scientifica in collaborazione con l’Unione Astrofili Italiani (UAI).