lunedì 5 aprile 2021

FUTURISMO 2009 MOON GIRL -COLDPLAY-KRAFTWERK TRIBUTE

Sylvia Forty Biancaneve on the Sun: Cosmopoetry Formato Kindle

 (Tiemme digitali/TED)   

«Overlapping cubes / many shadows / in continuous movement / gratings on the windows / imprisoning space flights / The challenge to the sky / becomes necessary».
«Cubi sovrapposti / tante ombre / in continuo movimento / inferriate alle finestre / imprigionano voli spaziali / La sfida al cielo / diventa necessaria».


Nuovo libro (eBook) per la poetessa cosmica Sylvia Forty, ideale nuovo volo siderale..di/da BIancaneve.... A New York (Este Edition, 2002, cartaceo), Biancaneve su Marte (2008, Asino Rosso eBook)...
Questo Biancaneve on the Sun... è direttamente in inglese, bilingue con simultanea traduzione italiana, florilegio attualizzato... per il futuro della mela cosmica erotica ed esistenziale della Biancaneve (la Poetessa...) in volo infinito dal decollo terrestre d'inizio millennio. Anticipazione/intuizione rosa futuribile, quando la Terra sarà proprio un'astronave, quando gli umani vivranno in colonie spaziali, prima o poi su esopianeti e Terre Gemelle. E sempre in un Odi et Amo  Duemila/Tremila come morso ribelle  tattile e sonoro soundtrack... (R.G.)



sabato 3 aprile 2021

1984 Yooroppa (I nostri Libri, story 2) di Roberto Guerra


1984  YOOROPPA


1984, anno orwelliano, a Ferrara apparvero e decollarono con varie iniziative video e poi concertistiche i cosiddetti postatomici, Franco Ferioli, già notevole video maker, il sottoscritto e altri, tra cui l'ottimo, all'epoca giovanissimo, Massimo Croce, musicista elettronico. Io pubblicai con l'associazione (nome provocatorio) Thc Polimedia il nostro secondo libello, Yooroppa, formato mini libri d'arte,  fu inserito nella plaquette un inserto fotografico di Ferioli e i Thc Polimedia (anche Tognazzolo e M. Slener), La Bellezza dopo la bomba atomica, ispirata anche alla generazione spazio-nucleare, post seconda guerra mondiale 

Yooroppa  sempre in stile futurista, carta gialla e inchiostro rosso e anche i contenuti già ampiamente neofuturisti, elettronici e postmoderni, persino appunto postatomici. I nostri testi replicavano l'amore della scienza destinata a fiorire con più accentuati rispetto al nostro libro d'esordio certo romanticismo precursore e psicologico (l'inglese J. Keats ad esempio).  

Il libro (Ferrara, Boldini) fu mostrato/presentato al vernissage di una mostra video pittorica curata da Ferioli a nome Thc Polimedia, in sinergia con giovani artisti di Bologna (Ferioli e la Tognazzolo studiavano all'Accademia delle Belle Arti a Bologna). 

L'icona postatomica  fu replicata nella stagione di Yorooppa, con il videofilm Opzione Zero (dedicato a Cernobyl...)  a Bologna in un Festival  cinematografico, a cura sempre di Ferioli e di Guerra...


lunedì 29 marzo 2021

Zairo Ferrante e il Dinanimismo dal 2009 by Blog Letteratura e Cultura (11-2020)

 Zairo Ferrante, padre del movimento del dinanimismo fondato nel 2009 – Blog Letteratura e Cultura

.....Articolo di Lorenzo Spurio 

Il neologismo dinanimismo, creazione del poeta e medico campano Zairo Ferrante, viene definito come un «movimento poetico-artistico il cui nome rappresenta la crasi delle parole dinamismo e anima»; esso è nato ufficialmente nel 2009 a Ferrara con la redazione di Ferrante e la pubblicazione del I Manifesto.

Scopo del movimento – giovane, ma che ha celebrato già i dieci anni di vita – è quello di promuovere poesia ed altri generi letterari che abbiano come contenuti, forme e potenzialità quelle di contrapporsi in maniera chiara e sentita alle dilaganti banalità e superficialità dei nostri tempi. La Poesia, in particolare, viene intesa come mezzo d’eccellenza quale ambito di unione e ricongiungimento con l’intima essenza dell’uomo; il dinanimismo è a sua volta centro propulsore e motrice del pensiero, ben lontano da un mero esercizio stilistico delle ristrette nicchie di letterati e accademici.

In tale visione muta anche il ruolo dell’artista: non è colui che guarda le cose, si diletta e intrattiene, cerca lo svago facile ma è colui che, con uno spirito di responsabilità e tramite il proprio lavoro, riesce ad attuare una rivoluzione dell’anima, generando idee e opinioni. Pilastro portante di questa innovativa “filosofia” è un approccio aperto che tende alla congettura, vale a dire l’arte – così intesa – non intende “dare risposte”, semmai contribuire a generare interrogativi, a far sorgere dubbi; in una parola: permettere all’uomo di riflettere e domandarsi.

Nell’anno successivo alla sua fondazione, il 2010, arriva la prima vera e completa ufficializzazione di questo movimento per mezzo di un articolo vergato dallo scrittore futurista Roberto Guerra, pubblicato su «Controcultura – Le guide di Supereva», nel quale si legge: «Una nuova specifica poetica e letteratura […] ovvero il Dinanimisno, come divenire dell’Anima nell’era del computer. […] Ferrante, amplificando e soprattutto sperimentando nella parola e nelle elaborazioni teoriche, l’Anima non come compensazione, ma come X-factor creativo e fondamentale sottostante lo stesso spirito scientifico e le sue infinite potenzialità finanche post-umane, ha azzerato ogni querelle umanista obsoleta: dice sì al mondo nel suo divenire, senza perdere più tempo con troppi No da gamberi! In tale amplificazione Ferrante e il suo gruppo ormai, decine e decine di dinanimisti on-line, ha codificato e rilanciato le intuizioni stesse strettamente letterarie di Futuguerra, Donegà, Tuzet e altri, soprattutto al passo proprio con gli orizzonti desiderati, alti e celebri dello stesso Enzensberger, lo stesso Barthes e in Italia – tra non molti – del solito forever young Paolo Ruffilli, oltre a Campa e ai già citati Spatola, Barilli, Zanzotto e lo stesso giovane geniale Saccoccio. La parola al termine della scrittura, o dopo il suo grado zero, infine, si riconnette finalmente e consapevolmente nel Dinanimismo letterario all’archetipo: da dove viene anche il Futurismo e da dove si è moltiplicato ed espanso. Ferrante e i dinanimisti non a caso con riferimenti espliciti a certa psicanalisi futuribile (paradosso di paradosso) di Jung, Marie Louis Von Franz, James Hillman, riscoprono certa matrice postromantica della parola futurista, a suo tempo sorprendentemente intuita da un certo Francesco Flora, dai net-futuristi stessi, in altra articolazione più globale totale, con riferimento a Bergson. […] Ecco il Dinanimismo, brevettato dallo scrittore Zairo Ferrante, come primo logo ufficiale (e virtuale, ovvio, incanto e dis-incanto i futuristi o futuribili contemporanei!) di certa nuova specifica letteratura o poetica neofuturista o futuribile nascente»[1].

.....CONTINUA VEDI LINK IN ALTO


lunedì 15 marzo 2021

1983 Fiori della Scienza (I nostri Libri, story 1) di Roberto Guerra

 


1983  FIORI DELLA SCIENZA 

 

Il nostro libro numero 1, una raccolta di poesie futuriste, uscì, giovanissimo,  nei primissimi anni 80: all'epoca vantavo una unica poesia, 1 Bimbo Robot Innamorato,  uscita nel numero 0 della rivista Poeticamente di Lamberto Donegà, in seguito, con una storia rilevante per la rivista stessa, segnalata dallo stesso Bertoni per la sua cifra poetica lacaniana e "padana".

Oltre a un breve periodo con un gruppo letterario La Torre di Babele con la quale si fece una rilevante performance al Castello Estense (Sala dell'Imbarcadero): chi scrive con poesie  mai edite almeno in quella forma e supportato da un tape musicale (versi ghirigori di nostro fratello Riccardo registrati a pochissimi mesi e sigla di Goldrake)  attrasse in particolare l'attenzione del folto pubblico e dello stesso giornalista e critico A. Caggiano.

Col senno di poi, destino, caso e necessità,  fu quasi la nostra prima performance quella  con maggiori consensi (suppongo per l'avanguardia insolita in quel contesto letterario) da parte dei ferraresi... La nostra mini performance in assoluto risale al settembre  1979, alla Festa della Città Futura della FGCI, giorno del nostro compleanno, poesie mai edite, di taglio psicanalitico e elettroniche, Radioactivity dei Kraftwerk in sottofondo, al Boldini di Ferrara. 

In quegli anni, ricordo altre due performance, oltre a quella di "successo" alla Sala dell'Imbarcadero, ne ricordo un altro paio:

1...Nel cinema- teatro di San Benedetto,  a più voci, collettiva, anche se individuali, con in sottofondo la Mannish Blues Band: una mezz'ora di poesia sonora, un tape con vocal mio fratello Riccardo di 9-10 anni, con testi stile Bimbo Production, secondo me deliziosi (citazioni anche di Umberto Eco, in stile futurista puro...), purtroppo sia troppo sperimentale per il pubblico ferrarese, sia per l'audio imperfetto con la sala in effetti colma, un tape purtroppo, in seguito andato poi perduto.

2. Un anno dopo, presso un Arci zona Porotto, partecipai, diversi ospiti singoli (tra essi il poi noto Mago Mirko, ferrarese) con Karl Marx Giocattolo: testi dal vivo con sullo sfondo in uno schermo, immagini della Montedison.. di Ferrara. Testi sempre inediti, già comunque futuristici, sorta di minitrailers in fondo, di Fiori della Scienza.

Fiori della Scienza, sul piano tecnico, fu   autoprodotto, nominalmente  edizioni Robota e Thc polimedia di soprattutto Franco Ferioli, incluso chi scrive (Avanguardia cosiddetta postatomica in quegli anni a Ferrara), che curò anche una videopoesia specifica, presentata alla celebre rassegna video U-Tape , 2004. Sala Polivalente-Centro Video Arte di Ferrara.

Abbiamo detto nominalmente quest'opera d'esordio, in quanto, per questo primo libro fu una produzione totale al 100% di chi scrive (The Polimedia era appena nata, un secondo libro del 1994 fu anche sinergico). Uscì anche una segnalazione sul Resto del Carlino della  città.

Sul piano grafico, Fiori della Scienza, fu un delizioso tecnonaif... testi futuristi puri aggiornati, anche nella bibliografia acclusa insolita (per un libro poetico), su carta gialla e inchiostro rosso, in cover sullo sfondo la cover stessa di una edizione russa di Marinetti, ogni pagina certicata.. virtualmente nel bordo dal logo  originario Estetica Futurista.

Ma Fiori della Scienza, soprattutto, fu il nostro miglior libro (anche rispetto a quelli per Armando Editore,  negli anni 2000...). La mia poetica neofuturista (con tanto di micromanifesto..) nacque già  relativamente perfetta; una impronta digitale, un Dna che anticipava già la nostra poetica in senso sistemico, soprattutto a livello di temi e contenuti futuribili;  nuova poesia tecnofuturista, cibernetica e intelligenza artificiale, robot in primo piano, la fine della politica e delle ideologie, una nuovo umanesimo scientifico futuro potenzialmente  vincente sul piano sociale e culturale.

La primissima poesia (Ninna Nanna Robot) è scritta in codice binario e  traduzione ..umana.

Già "divinato" anche il futuro antropologico e evoluzionistico dei Robot e l'Intelligenza Artificiale senzienti... come scritto anche nella bibliografia, con riferimenti a Asimov, oltre a scienziati, ecc.

Nei fatti, dopo Fiori della Scienza (ristampato in seguito per Armando Editore, integrale e da La Carmelina, in altra versione con inediti, in eBook) ogni altra nostra produzione poetica e saggistica è sempre stata ua elaborazione in divenire  del nostro primo libro, Fiori della Scienza

venerdì 19 febbraio 2021

Futurismo 112 : Il Pornofuturismo di Vitaldo Conte e Roberto Guerra

 
 
20 2 2009: dalla Francia /e dall'Italia) Marinetti lanciò il futurismo destinato a rivoluzionare e inaugurare praticamente l'arte contemporanea, fantascienza e tempi postumani attuali inclusi. Oggi (20 2 2021, era del virus ma ancora del futurismo come antivirus artistico con il lancio di due futuristi (Conte e Guerra)i contemporanei di una nuova stagione futurista e italiana
Vitaldo Conte, teorico dell'arte e docente Belle Arti a Roma, noto in Italia per la postavanguardia e tra gli ultimi futuristi ha recentemente lanciato,  nei suoi recenti libri , editi dalla ferrarese Tiemme Digitali (a cura del ferrarese scrittore e editore Riccardo Roversi), Dioniso Legami e Sguardi di Eros Donna, e   ha coinvolto in tale progetto il futurista ferrarese Roby Guerra, ispirato in particolare alla futurista storica Valentine de Saint Point e a Moana Pozzi,  coautori Conte e Guerra  anche di un nuovo manifesto pornofuturista  : un estratto  "... La libera sessualità  non solo concreta ma anche e soprattutto neuroimmaginale  è la risposta possibile per rifuturizzare i cosiddetti millenial, le nuove generazioni (perciò un filo di Arianna e Dioniso che va da Saffo a Lady Gaga…), rotta di speranza e per un Altro Avvenire, per superare lo stesso Stato Terapeutico.."
Il porno futurismo di Guerra e Conte.è  già stato ampiamente segnalato in Italia, da  riviste nazionali e autorevoli quali Fynpaper, Critica Impura, La Zona Morta, Pensiero Libero e diverse altre.


Info: 

 


domenica 7 febbraio 2021

Psicanalisi del Futurismo... di Roberto Guerra by Heliopolis

On line sulla rivista Heliopolis (di Sandro Giovannini) Psicanalisi del futuro, L'homme machine futurista di Roberto Guerra Tiemme Digitali a cura di Riccardo Roversi)

  • COME un "semplice" mind game specifico ancora psico-letterario: come captare certe mappe psichiche nella psicanalisi del futuro (senza alcuna pretesa, sia ben chiaro, tecnica), immaginandoci di incontrare Freud e Jung (e seguaci) magari nel bar alieno di Star Trek?     Per l'alieno Freud":   Eros e Thanatos, nella loro complessità, cosiddetto bene e cosiddetto male restano micropsicochip "binari" con la pulsione sessuale in senso sempre complesso ma "primaria".    Per l'alieno Jung: a ben vedere Jung a modo suo, i suoi archetipi erano e sono comunque espressioni originarie di pulsioni del corpo o sensoriali, un gioco dell'Es elevato infatti a mito, come sublimazione e il Gioco del Sé un potenziamento del Gioco dell'Io nel e al di là del male e del bene.

  • E ora a tutti uno psicospritz galattico per un Brindisi sempre freudiano alla fine di ogni analisi, com'era il fondatore della psicanalisi.   E con Jung accanto... e magari anche il padre della cibernetica Norbert Wiener...

  • https://www.amazon.it/dp/B08QHDK7RL/ref=sr_1_1__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=psicanalisi+del+futuro&qid=1607936756&s=digital-text&sr=1-1





mercoledì 27 gennaio 2021

Psicanalisi del Futuro- Roberto Guerra by Nuova Ferrara

Il futurista Roberto Guerra e l'incontro Freud-Jung

Online per Tiemme Digitali (Ted, a cura dello scrittore Riccardo Roversi) "Psicanalisi del futuro- L'homme Machine futurista", di Roby Guerra, futurista ferrarese, Una analisi del futuro alla luce della psicanalisi culturale e dell'avanguardia italiana storica e non solo del movimento rivoluzionario di Marinetti. Tranne dove indicato nei singoli capitoli, i saggi contenuti in questo "tanto dissidente quanto erudito e futurista/futuribile libro", come lo definisce la presentazione, sono tratti da interventi apparsi negli ultimi 25 anni, nelle loro versioni originali, in opere precedenti di Guerra o in vari magazine e testate online. Tra i saggi attualissimo quello su Thomas Szasz, antipsichiatra e psicanalista eretico, dal titolo "Lo Stato terapeutico", chiaramente connesso vuoi allo scenario corrente del Covid, vuoi proprio al futurismo come antivirus artistico di libertà. Come un "semplice" mind game psico-letterario: Freud e Jung (e seguaci) si confrontano nel bar di Star Trek. Per l'alieno Freud: Eros e Thanatos, nella loro complessità, cosiddetto bene e cosiddetto male restano micropsicochip. Per l'alieno Jung l'Es è elevato a mito, come sublimazione e il gioco del sé un potenziamento del gioco dell'Io nel e al di là del male e del bene. Il testo di Guerra, disponibile soltanto in formato kindle (anche sul sito di Amazon), è disponibile in digitale a tre euro. —

https://lanuovaferrara.gelocal.it/tempo-libero/2021/01/19/news/il-futurista-roberto-guerra-e-l-incontro-freud-jung-1.39796329

sabato 23 gennaio 2021

Alla ricerca della scienza perduta?

 
di  ROBERTO GUERRA
  
Può sembrare off topic e incomprensibile questo nostro intervento sul futuro presente e prossimo della scienza, dal punto di vista sociale.  Nell'era del virus e nello specifico soprattutto dei vaccini, chi se ne frega del futuro scientifico, a parte appunto i vaccini che ci salvano dal covid 19?
Pure in certo caos, persistente, della nostra era virale e letale, dopo certo caos apparente scientifico nella stessa caotica gestione planetaria (soprattutto in Italia), la percezione psicosociale della Scienza è probabilmente compromessa, per decenni e nel probabile nuovo medioevo postvirus  minimalmente "moderno".
Lo stesso Occidente è già quasi regredito in scenari analoghi, esponenzialmente più gravi, della previsione distopica e di qualche decennio fa del matematico e futurologo Robe3to Vacca, Medioevo prossimo venturo. E nell'analogia congetturale, tutto partì da un blackout strutturale, neppure da un virus mondiale...
Si intenda bene: come prima del virus, la vera e grande scienza, nei laboratori e la ricerca continuerà, anche se almeno in certi campi rallentata. Ma la Scienza stessa si è trovata in certo senso impreparata allo scenario apocalitico, improvviso e da fantascienza in corso  dal 2020, sia ben chiaro non per limiti tecnologici o conoscitivi, ma incapace, in precedenza di condizionare l'evoluzione scientifica e conoscitiva della Politica, non è mai scesa, per certo scientismo, tecnocrazia o soprattutto riduzionismo sociale, nell'agora stesso politico-sociale. Sempre in fondo- la Scienza- un  "profeta" inascoltato dallo status quo.
Nella situazione pandemica, probabilmente ovunque,   in Italia in particolare e in Occidente, la Scienza solo apparentemente è diventata protagonista. Certo Stato Terapeutico coinvolge non l'eccellenza scientifica, in genere,  ma soprattutto professori e  letteralmente funzionari politichi, la scienza, insomma a livello minimo.
Per l'Italia basta leggere chi e che cosa è il sopravvalutato Comitato Scientifico: 
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/solo-2-scienziati-e-zero-virologi-ecco-chi-sono-i-tecnici-1915993.html

Certo almeno relativismo se non dubbia anche scientificità (e querelle sempre più diffuse, se non indagini già in corso verso certi esperti, ad esempio che coinvolgono un pezzo grosso come Ranieri Guerra dell'OMS) lo scrivono i grandi media stessi.
Tali incongruenze  flagranti  hanno già un effetto dirompente sulla  fiducia diffusa verso la Scienza con la S maiuscola che almeno in parte ha caratterizzato il Novecento intero.
Prima e dopo la scienza,  così suona anche uno dei vertici della musica elettronica, del grande artista Briana Eno.
Speriamo di sbagliarci noi, futuristi, naturalmente, ma per il futuro scientifico psicosociale  forse meglio ricordarsi di un'altra grande band americana, Devo o Devolution che suonavano Are We Not Man?  We Are Devo!  paventando negli anni 80 proprio il Nuovo Medio Evo  già iniziato (Peste o Virus inclusi...).