mercoledì 12 gennaio 2022

Tecno-Lavoro? In pensione a 60 anni! by Pensa Libero

 
 


di Roby Guerra scrittore info https://robertoguerra.onweb.it/it

Detto, oggi, e nel 2022, ancora nell'era del virus, sembra una follia, neppure una utopia! Pure, come il vero scienziato si astrae dalle interferenze cosiddette live o - sul piano epistemologico ne è consapevole (dopo Heisenberg...) e indaga la Natura anche sociale (o dovrebbe...) con sguardi e verifiche oltre e dall'alto (come si diceva una volta), dichiarare anche oggi dopo la rivoluzione dell'automazione e robotica industriale (per inciso già a livello di Intelligenza Artificiale) Pensioni a 60 anni, dal punto di vista umanistico e dei veri valori umani, non è né utopico, né folle, soprattutto dal punto di vista di un vero progressismo che nella realtà oggi non esiste più...
Sembra utopico e folle, solo nelle società orwelliane attuali, purtroppo anche nell'opinione pubblica, "Amava il Grande Fratello", così si concludeva anche per Winston Smith, l'eroe protagonista dissidente dopo la rieducazione nel celeberrimo 1984 di Orwell.  Tale invece follia storica orwelliana, è evidente anche nel banale governo Draghi in Italia, dove le pensioni a 60 anni sono indicibili.
Eppure, in fine secolo scorso soltanto, all'alba di robot e automazione del lavoro..., diversi futurologi e sociologi, si pensi solo a Alvin Toffler, con persino bestsellers con Lo Choc del Futuro e La Terza Ondata, indicavano verosimilmente, la necessità storica di programmazioni a medio, lungo temine della rivoluzione elettronica:
Non sono mai stati presi sul serio dai soliti Politici Neandarthaliani, la Macchina... al massimo è stata fatta, e in Italia particolarmente male, in termini solo tecnocratici e veterocapitalistici, solo per i soliti profitti a breve termine.....
Tale gap clamoroso storico, oggi, crisi economica persistente e aggravata dal Covid, ora, già nel 2022, è flagrante: ma i soliti politici e anche quasi tutti gli economisti, in questi 20-40 anni hanno fatto il contrario: in nome del mito della longevità, non parallela anche ad un aumento della qualità della vita esistenziale coincidente con l'aumento dell' età media (più facile Parkinson, Alzhaimer e Tumori....) , mirano a far lavorare gli umani fino a 70 anni!
Infame veterocapitalismo, altro che turbocapitalismo cibernetico..., un errore conoscitivo è tutt'oggi, il Lavoro come Valore anzichè Necessità, era vero e solo parzialmente fino al Novecento preelettronico. Altro, più profondo, è insito nell'evoluzione sociale e nel Capitalismo stesso: il Lavoro, in realtà, arma letale ancora di inciviltà, di controllo disumano dei lavoratori,  robot in lingua slava,vero ricatto della sopravvivenza!
In una epoca virtualmente di Tecnologie quasi senzienti potenzialmente in grado di  captare la fine del lavoro, lo stesso Rifkin, neppure un secolo e oltre fa..., come già "divinarono" in fine Ottocento, ma all'epoca naturalmente, mancavano le macchine rivoluzionarie di Oggi, gli stessi, guarda guarda, Marx e Nietzsche e anche l'italiano futurista Marinetti.
Negli scenari attuali, quando di questo passo, 10 anni? persino l'Inps andrà definitivamente in Crash! ancora l'assenza di una programmazione graduale a medio-lungo termine verso l'automazione quasi totale del Lavoro industriale e burotico soprattutto, con gli umani che vedranno il Lavoro solo come un a estensione comunque necessaria del proprio sé e non una alienazione o reificazione della propria esistenza, non serve neppure discutere a vanvera in 100000 conferenze.
Gli umani in pensione a 60 anni! E gli effetti collaterali sarebbero strutturali in ogni settore, transizione (sic!) ecologica inclusa. Il resto è solo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, lavoratori compresi! Si legga, tra diversi futurologi contemporanei gli stessi Zoltan Istvan TranshumanistWager (zoltanistvan.com) e l'italiano Riccardo Campa La società degli automi. Studi sulla disoccupazione tecnologica e il reddito di cittadinanza - Campa, Riccardo - Ebook - EPUB con Light DRM | + IBS

Ci vorrebbero, almeno a "sinistra" tanti Winston Smith....


domenica 9 gennaio 2022

Poesie visive del futurista Roby Guerra

Le avanguardie ferraresi omaggiate da Guerra nell'e-book 

2022: on line da/di Ferrara, il nuovo eBook di Futurguerra (alias Roby Guerra, futurista ferrarese e tra gli ultimi a livello nazionale di questo Duemila), Visualpoetry (Asino Rosso ebook) 
Guerra ha personalmente microstoricizzato un suo percorso poetico visivo, sulla scia dei celebri protagonisti di una delle ultime avanguardie di fine novecento: tra altri,  anche i ferraresi già protagonisti, Michele Perfetti, Federica Manfredini, Romulina Trentini, in Italia ad esempio tra altri Vitaldo Conte, Enzo Benedetto, lo stesso quasi futurista ancora storico Carlo Belloli...
Linguaggio nel mix parola immagine distintivo di questa avanguardia poetica, ridotto a meri input, minimi, persino a volte in omaggio alla stessa Poesia o Parola Muta.
In queste nano- net opere poetico visive, dall'autore fin dalle origini almeno in sottofondo o sottoverso..., rigorosamente elettroniche via computer...., alcune composizioni dedicate anche agli scrittori o artisti  ferraresi contemporanei, ben noti, Riccardo Roversi, Vitaliano Teti, Zairo Ferrante, Sylvia Forti e Maurizio Ganzaroli. Oltre a un personalissimo bacio poetico visivo ai genitori Giancarlo e Maria (Brugnara) Guerra.

FUTURISMO TRANSUMANESIMO Stefano Vaj, Progressista postvirus



recensione di Roby Guerra

Stefano Vaj, futurista e postumano, ha appena pubblicato I Sentieri della Tecnica, opera florilegio di decenni ormai di pubblicistica editoriale (Associazione Italiana Transumanisti)  e attivismo futuribile fuori dal coro.
Ha sempre scontato il suo  stile biopolitico, oltre le reliquie destrasinistra per certa discendenza giovanile dalle parti del miglior postmoderno francese, in apparenza prossimo a un certo A.de Benoist e la più creativa nouvelle droite francese. Ultimo episodio recente, certa polemica con Report...
Ma Vai già al'epoca e sempre più  già era vicino alla Riva Gauche critica  persino di figure come Baudrillard, Lyotard e Derrida....ecc.  oltra che il Futurismo e Marinetti aggiornati..
Un Vaj, infatti persino criticato parallelamente da certa destra nostalgica e reazionaria...e non a caso.
Infatti il nostro in realtà è un progressista nobile doc, come da tempo si contano quasi in un mano...
Un progressismo speciale, nella contingenza epocale epidemica, destinato a fiorire nei futuri tempi postvirus...
Il libro in questione è un Bolero elettronico e futurista in questa direzione: un inno al pensiero libero e contro  il politicamente corretto, persino oggi mondialmente corretto, ancora di matrice futurista... Contro il falso progressismo invece pensiero unico dominate che ha distrutto la sinistra, dai Dem Americani a quelli europei e italiani. Contro questa Unione Europea "totalitaria" e non  per i Popoli nelle loro peculiarità storiche e culturali creative. Contro la falsa libertà delle cosiddette minoranze, vertice dell'ipocrisia dominante. Il tutto connesso alla Nobile modernità futurista e postfuturista. Un libro ovviamente indicibile, ma dove la parola scrittura è piena e solida nel sublime divenire  del Sè mobile, irriducibile a qualsivoglia dogma. In tal senso ancora i grandi individualisti della nostra tradizione europea, da Nietszche, filosofi, artisti, scrittori , dal moderno al postmoderno al postumano, per l'avvenire, nonostante l'attuale era orwelliana.


martedì 14 dicembre 2021

Vivere per Sempre ma quale Longevità?

vedi

di R. Guerra, commento

Ogni umano, in tali prospettive futuribili e si vuole estreme, in ogni caso dovrà essere libero o meno di sceglierlo. Mai un obbligo di Stato. Molto interessante in Natura, gli esempi della Medusa e dell'Idra....
In sè, secondo noi, appassionato ancora..del Futuro (visti i tempi...), come nel Medioevo l'età media era pare sui 50 anni, almeno un certo tipo di tali prospettive, già accaduto nell'evoluzione storica, oggi 80, 90 anni sono quasi la regola.  100 e 200 - 300 anni sarebbe una evoluzione analoga. 
E chi ama la scienza e l'arte non sarebbero troppi...  
A patto che l'età media in aumento coincida con la qualità esistenziale , non come adesso dove Alzheimer, Parkinson, assistenza agli anziani discutibile, trasformano  quasi sempre in un Inferno l'attuale longevità.....
Per la dimensione tecnologica, più arduo da raggiungere, in ogni caso se fosse possibile, la Coscienza nel Computer un punto fondamentale va chiarito:
si vivrà solo nel cosiddetto Metaverso, una vita puramente virtuale o come pazienti tetraplegici, con la Mente funzionante, ma non il corpo, per definizione dentro un computer assente...?
Sulla longevità virtualmente immortale, le stesse considerazioni....

Il Candelaio Formato Kindle di Giordano Bruno (Autore) Tiemme Digitali-TED, 12 2021

Pubblicata a Parigi nel 1582, Il Candelaio è l'unica commedia di Giordano Bruno. È quasi impossibile riassumere l'articolatissima trama dell'opera, che comunque si configura come una satira corrosiva sulle passioni che confondono la ragione umana. In questa edizione il testo è stato lasciato rispettosamente intatto come nell'originale, con lievissime integrazioni (fra parentesi quadre) laddove indispensabili alla corretta comprensione.  Riccardo Roversi

On line ristampa di un "inedito commediografo"  Giordano Bruno, del 1660 circa. L'ennesimo, anche in questo opus, inno alla Ragione e alla Scienza ante litteram come Stile di Vita, persino Illuminismo e Umanesimo scientifico e-o Razionalismo Popperiano )come "spirito scientifico") anch'essi antelitteram.
Tutt'oggi ancora pietra miliare tra la contemporanea Scienza Libera e pseudoscienza spesso insospettata condizionata e contaminata dall'Economia e dalle Multinazionali... R.G.

giovedì 9 dicembre 2021

Les Robots des 7 Ans (La Revolte des Chutes, Paris, 1992) I nostri libri story (7)

Primi anni '90, dopo alcuni lavori di poesia  sonora, parzialmente ispirati al celebre ferrarese Enzo Minarelli, delle nuove poetiche ultrasperimentali,  in fine anni '80, Macchine Floreali (anche in seguito in minicd) e il seminedito in quella versione Van Gogh 2000 in gran parte in inglese (presentato a Siviglia in una rassegna, su indicazione di Sergio Altafini), fu un periodo dedicato infatti alla poesia sperimentale. E in versione poesia elettronica... in tape (fino in seguito agli ultimi successivi fino a anni recenti), Computerpoesia-(Tiemme)-, Balla Marinetti e Trans Europe.. (Tiemme e Mav Records), riedito anche il primo in versione lievemente diversa-,  in CD e direttamente on line, versioni anche su Youtube canale Futurguerra).
Ricordiamo ora in particolare il  più importante: Les Robots des 7 ans, breve un sola facciata, edito dalla rivista francese a cura del poeta surrealista Marc Kober.  Musica Elettronica dei Krafwerk e J.M. Jarre, nostri testi campionati...e mixati...da un vocalist...giocattolo computer fatto con il Commodore 64 (un programma delizioso). In quegli anni anche  alcuni tape, con la mia stessa voce poetica, sempre mixati con sound elettronico....una composizione dedicata a Moana Pozzi, anche  in video, anni dopo il 2000) e articoli media, anche l'Unità per Les Robots des 7 Ans, ispirato fin dal titolo alla poetica di Rimbaud. E presentato  sempre Les Robots des 7 ans , sempre da La Revolte des Chute e M. Kober al Marchè de la Poesie 1992.

domenica 5 dicembre 2021

VITALDO CONTE: PULSIONAL GENDER ART (DIECI ANNI DOPO)


VITALDO CONTE: PULSIONAL GENDER ART (DIECI ANNI DOPO)

Attraversando interviste di ROBY GUERRA

Il mio libro Pulsional Gender Art (Avanguardia 21 Ed.) esce a fine 2011. Le sue principali argomentazioni sono: i Corpi d'Arte Estrema, che attraversano il segno-ferita, e le Avanguardie in Arte-Vita con il Futurismo come parola-arte e Lussuria (ricordando Valentine de Saint-Point).
Il libro è oggetto di recensioni e interviste. Fra quest'ultime quelle di Roby Guerra sul pensiero di Avanguardia e sul PornoFuturismo come Fantastico (estensibile al mio avatar Vitaldix).

D- Conte: avanguardia prossima ventura?
L'avanguardia, al di là di ogni sua possibile espressione, è sempre e comunque predisposta a porsi verso un presente che si proietta nel suo oltre, che può costituire la sua ipotesi di prossimo futuro. Senza questa ipotesi l'avanguardia non può scrivere "manifesti" di pulsione creativa. L'estremo dell'avanguardia può essere anche quello di costituirsi – come talvolta accade oggi – interiormente avanguardia, senza esprimere necessariamente qualcosa.
D- Conte: poesia verso o contro le stelle?
Le stelle, con i loro molteplici percorsi, sono state sempre "bussola" per poeti e avventurieri dell'anima. Qualcuno ha detto che la via più breve tra due punti passa sempre per le stelle...
La poesia come azione può volare "angelica" verso le stelle e le sue voci. Ma può rivoltarsi "demoniaca" verso le stesse, con arroganza prometeica che fa divenire bella anche la sua sublime sconfitta.
D- Conte: Pulsional Gender Art... Indizi?
Questo libro "in uscita" (Avanguardia 21) ha una propria anima-esistenza che può distaccarsi dal suo autore. "Si apre" a emergenze pulsionali di Arte-Vita: le poetiche del corpo estremo "di-segnato" dal sangue, dalle violazioni e mutazioni, dalle maschere e scritture (visive, sonore); il Futurismo e il Dada italiano con i loro dintorni (storici, odierni); il "cavalcare la tigre" oggi tra business, rovine, echi post-moderni, hacher. Il filo-corpo rosso della pulsione-coscienza come arte fa "con-vivere", in un viaggio testuale/immaginale, memorie di mistica-desiderio, espressioni "calde" di avanguardie e attualità. Le ultime poetiche "vivono" anche in Festa-Arte, in ritualità quotidiane, in manifesti e maschere virtuali, forse anche in queste parole con cui ti rispondo come "indizi" di Pulsional Gender Art...
'Nuova Oggettività' (blog), 15 novembre 2011

D- Futurismo e PornoFuturismo al quadrato... un nuovo menu all'orizzonte nella net-revolution?
Una lingua futurista è naturalmente porno quando trabocca nel suo eccesso orgonico ai bordi della macchina tecnica e della parola in libertà... come corpo e net-revolution...
D- Zoom streaptease delle femme gender e post-gender protagoniste?
Lo zoom steaptease come fissazione del frammento feticistico (parola immagine suono) attraversa, con l'orgone della voluttà, la femme gender ma anche protagoniste post-gender... spogliando il sex dall'essere sempre gender...
D- Vitaldix, chi non... è?
Vitaldix non è chi non riesce a concepire se stesso come un multiplo di desiderio...
'L'asino rosso' (giornale on line Ferrara); 'Nuova Oggettività' (blog); 2 marzo 2012

giovedì 25 novembre 2021

Roby Guerra, Il Futuro del Villaggio (1991, Liberty House) I nostri Libri story (6)

Dopo l'Ariosto sulla Luna, sempre con Liberty House di Lucio Scardino, pubblicammo il nostro primo saggio, dedicato anche a Ferrara.
Un saggio fortemente postmoderno e futurista, sistemico, nel linguaggio ardito e nella grafica, nuovamente in verde elettronico su sfondo bianco: ll Futuro del Villaggio con sottotitolo Ferrara città d'arte del 2000.. (bellissima cover ancora  del postfuturista visivo deperiano G. Turola)
Un atto d'amore sebbene critico anche per la Ferrara, ex capitale del Rinascimento, per un nuovo Rinascimento degli anni duemila: all'epoca, comunque,  molti segnali potenziali in quella direzione, ipotesi anche suggerita dal mito (con il senno di poi) del fatidico 2000 e del nuovo millennio nascente...Dalla Video Arte (Ferrara capitale dell'epoca mondiale) alla Letteratura sperimentale e così via, una detective story verosimile sebbene con una X.  L'epoca comunista berlingueriana "positiva" rischiava già di estinguersi....era necessaria per concretizzare Ferrara (indicata per la sua anche creatività futuribile come laboratorio per l'Italia intera) una svolta paradigmatica verso la Scienza Tecnologia come Filosofia... Il saggio si concludeva con una non a caso citazione libera del nostro Piero Angela (e non solo): L'Italia sceglierà il Duemila  o il Medioevo Prossimo Venturo? Con il senno di poi...
Il libro, francamente, fu scritto praticamente, per Ferrara e non solo, come da un Marziano!
Recensioni notevoli sui media di Ferrara, una su La Nuova Ferrara soprattutto, ma completamente rimosso dalla già vecchia Intellighenzia (più o meno, nomi a parte, la stessa dominante attuale sempre ideologica e distante anni luce spesso da visioni forti umaniste scientifiche....
Ma resta uno dei nostri saggi più coraggiosi e importanti...



giovedì 18 novembre 2021

Futurismo e Moda: Le sciarpe Guerrazzi di Sylvia Forty

 
 

La moda futurista fu fin dai gilet di Balla e i vestiti antineutrali, Depero e Volt, una delle principali intuizioni futuribili dell'avanguardia di Marinetti. Da tempo la stessa celebre Laura Biagiotti (oggi gli eredi) si ispiro al futurismo, il tentativo di elevare a arte una dinamica di costume affascinante fin dalle origini, almeno nella modernità, ma contaminata da superficialità e velleitarismi... 

Anche "oggi", qualche neofuturista segue la matrice futurista: su vari siti-shopping specializzati: 

 

E-BAY:

SUBITO.IT

https://www.subito.it/abbigliamento-accessori/2-sciarpe-futuriste-guerrazzi-di-sylvia-forty-ferrara-411032614.htm 

KIJIJI.IT

https://www.kijiji.it/annunci/altro-abbigliamento/ferrara-annunci-ferrara/2-sciarpe-futuriste-guerrazzi-di-sylvia-forty/168083104 

in vendita, e sempre con sguardo critico contro certa moda troppo convenzionale e pseudoavanguardistica: 2 SCIARPE FUTURISTE GUERRAZZI, a cura della poetessa cosmica e esperta in gossip al quadrato Sylvia Forty, autrice di Biancaneve a New York, Biancaneve su Marte e varie antologie di spicco. SCIARPE futuriste infatti minimaliste pop, essenzialiste, misto lana con civettuole frange, m 1.70 circa, di speciale dinamismo concreto e mentale. Intenzionalmente imperfette (Futurdocet). Firmate Guerrazzi, noto ancora recentemente anche ai media nazionali e controculturale: si veda Il Pensiero del Terzo Millennio eccentrico e armato del taser futurista: 

https://www.ilgiornaleoff.it/2018/10/17/il-pensiero-del-terzo-millennio-eccentrico-e-armato-del-taser-futurista/

Infine a suo tempo intervistato proprio sulla moda futurista e L. Biagiotti: 

https://www.ferraraitalia.it/laura-biagiotti-roby-guerra-e-la-moda-futurista-27837.html  

Stefania Romito interview, per l'ultimo libro perturbante, Delyrio

 
 a c. di Roby Guerra

D- Stefania, un poco a sorpresa, in questo periodo, varie performance...per il precedente Il Buio dell'Alba, ecco un nuovo libro, dal titolo archetipico, sull'Amore come Estasi e Persino Delirio...

 

Sì, è vero… Delyrio (edito da La Bussola - Gruppo Aracne Editore) non solo è uscito in un momento molto fervido per me da un punto di vista professionale, ma è anche nato all'improvviso chiedendo con forza di "venire al mondo". Questo romanzo ha costituito una sfida letteraria. Per la prima volta ho cercato di penetrare negli abissi più profonti della psicologia maschile al fine di rinvenirne i segreti più reconditi. Un lavoro di gran lunga differente da Il buio dell'alba in cui ricopro il ruolo di narratore onnisciente eterodiegetico. Ruolo che richiede uno sguardo distaccato. Ne Il buio dell'alba è il mistero che si impone insieme al rimando tragico della vicenda storica legata alla strage dei Valdesi che avvenne a Montalto nel 1561. In Delyrio, invece, il narratore è omodiegetico e scandaglia il sentimento di amore vissuto come estasi ma anche come maledizione. Una discesa nei misteri più angoscianti del sentimento d'amore, tra tormenti d'anima ed estatiche risalite. Una ascesa verso l'apogeo di una passione vissuta come ambita beatitudine ma anche come dannazione eterna.

 

 

D- Stefania, l'Eros come demone, come da sempre, come un universo parallelo che all'improvviso attraversa il nostro Newtoniano, riformulando il nostro Cosmo interiore, anche quotidiano e sociale?

 

Non esiste sentimento più potente dell'amore per indurci ad annullare tutte le nostre difese. Per dirla come il grande Cesare Pavese «L'amore ha la virtù di denudare non i due amanti l'uno di fronte all'altro, ma ciascuno dei due davanti a sé». E ancora parafrasando il poeta della Langhe: «Tu sarai amato il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza».

Pavese aveva compreso perfettamente (perché vissuto sulla sua pelle), il potere destabilizzante dell'amore cercando di analizzare nelle sue liriche cosa trasforma un sentimento sublime in una vera e propria ossessione. È più o meno l'operazione che ho tentato di fare in Delyrio in cui, attraverso un monologo interiore, il protagonista non fa che interrogarsi su questo quesito nel vano tentativo di dominare un qualcosa di irrefrenabile. In questo flusso di coscienza, in cui si immerge, fa appello alla razionalità come unico appiglio al quale aggrapparsi per salvare se stesso e recuperare la propria dignità.

 

 

D- Stefania, dal Noir femminile e anche sensuale, al Noir più diversamente filosofico?

 

La filosofia è alla base della nostra esistenza. Quello strumento che ci consente di analizzarci ed esaminare ciò che ci circonda. Se si vuole vedere la luce bisogna uscire dalla caverna platoniana. Sotto certi aspetti Delyrio potrebbe essere considerato un "noir filosofico". Di certo l'introspezione e l'indagine psicologica conducono a una analisi del sé che rimanda ai grandi temi legati alla nostra esistenza. In questa conflittualità interiore domina incontrastata la figura femminile di Alyssa, la dea divina e selvaggia che affonda i suoi artigli nell'anima del protagonista. Una figura evanescente, che entra ed esce dalla realtà come un'onda che si infinita in un movimento perpetuo tra l'andare e il venire. Una figura misteriosa che a volte assume le sembianze della Beatrice dantesca e a volte quelle della Fiammetta boccacciana. La donna-sogno che incarna il ruolo di amore "proibito", eternamente vagheggiato. Finzione o realtà? Spetta al lettore individuare quel labile confine che separa queste due dimensioni. Avviso, però, che non sarà affatto semplice.

 

Anteprima libro: https://www.labussolaedizioni.it/anteprime/9791280317896.pdf

Link di acquisto: https://www.labussolaedizioni.it/it/pubblicazioni/delyrio-stefania-romito-9791280317896.html