mercoledì 5 maggio 2021
Roby Guerra, Futuropa e Commodore 64 (1984-85) ( I Nostri Libri Story )
sabato 24 aprile 2021
Sylvia Forty, Biancaneve on the Sun, Recensione (Tiemme Digitali, 2021)
INNOCENT ATOMS
I loved silence
a long time ago
when pulsing energy
I invoked
and then sucked up
galaxies in explosion
I hate silence
today mirror of the world
I let fall
atoms of innocent amazement
brilliant stars without time
I change the Universe
!
ATOMI INNOCENTI
Amavo il silenzio
tanto tempo fa
quando pulsante di energia
invocavo
e poi succhiavo
galassie in esplosione
Odio il silenzio
oggi specchio del mondo
Lascio cadere
atomi di innocente stupore
stelle brillanti senza tempo
Cambio Universo
!
a cura di R.G.
sabato 10 aprile 2021
Borges et Alii di Sandro Giovannini sul Corriere Nazionale
Bibliografia personale di Sandro Giovannini:"Terra di cieli", poesia 1960-1970, inedito; "Tratti dall'ombra", poesia, La Grafica, autoedizione, 1975; "Guardie", poesia, I quaderni di Heliopolis, 1980; "La sabbia e le piramidi", poesia, I quaderni di Heliopolis, 1980; "Kalisuite", poesia, I quaderni di Heliopolis, 1983; "Nel presente eterno - VII note al libro di Sessa su Emo", saggio filosofico, Heliopolis Ed., collana 'Tabulae', 2014; "Atemporale", varia, Edizioni Casa della Poesia, 1985; "Carme si-no", poesia, rivista "Parsifal", anno III, n° 19, Gennaio-Febbraio 1986; "Il piano inclinato", poesia, Heliopolis Ed., collana 'Tabulae', 1995; "L'armonioso fine", 50 saggi di critica letteraria e metapolitica, SEB, Milano, 2005; "Poesie complete - (1960- 2006)", Heliopolis Ed., 2007; "…come vacuità e destino", 50 saggi di critica letteraria e metapolitica, NovAntico, Pinerolo, 2013; "La capitale del tempo", romanzo, NovAntico, Pinerolo, 2014; "N-SNOB. Altre evocazioni", OAKS, Ed., Milano, 2021.
mercoledì 7 aprile 2021
Psicanalisi del Futuro, intervista di Stefania Romito a Roby Guerra
by Corriere Nazionale e Ora Quadra
di Stefania Romito
Roby Guerra, nei tuoi libri ti avvali sempre di un occhio indagatore per interpretare la società contemporanea in un'ottica evoluzionista. In che cosa si differenzia questa tua nuova produzione psicoletteraria dal titolo "Psicanalisi del futuro"?
Fin dal primo libro negli anni '80, poesie in "Fiori della Scienza", poi riedito integrale nel 2014 da Armando Editore, in Gramsci 2017, già per la scelta di sperimentare una poetica tecnologica e scientifica del nostro tempo, futurista, sondavo dinamiche simultaneamente letterarie e sociali a orientamento scientifico. Nell'attuale drammatica era del virus e della fine o il rinvio di qualsivoglia utopia sociale tecnoscientifica, questo "Psicanalisi del Futuro", la dimensione letteraria è solo, in certo senso, minimale, centrata sul contenuto mentale e psichico, di cui certa psicanalisi culturale fornisce ancora, meglio delle stesse pur fondamentali neuroscienze o di certa futurologia o sociologia mediatica, i migliori antivirus mentali per salvare l'esistenza in quest'era pandemica e di declino parallelo della civiltà occidentale. Arte e letteratura sono, in ogni caso, la migliore psicanalisi intuitiva e immaginaria, non solo il Futurismo.
Questa tua raccolta di interventi degli ultimi 25 anni (edita da Tiemme Digitali a cura dello scrittore Riccardo Roversi) rappresenta un'analisi del futuro alla luce della psicanalisi culturale che trae i suoi principali spunti di riflessione da alcuni fondamenti del Futurismo di Marinetti. Quali esattamente?
Il Futurismo, in quanto tale, oltre a anticipare il futuro in senso neoumanista (spesso misconosciuto ancora oggi) accentua sguardi anche critici verso certa tecnocrazia globale che ha ad esempio- palesemente degradato e pericolosamente ogni futuro possibile ben diverso nelle intenzioni, ad esempio già trasformato la liberatoria rivoluzione elettronica e scientifica in -con una metafora- algoritmi totalitari-: Anziché le utopie di Marinetti e Asimov e tanti altri artisti o scienziati moderni, prevalgono oggi 1984 di Orwell o altre distopie… Anche la Psicanalisi di Freud e lo stesso Jung puntavano, nelle loro estensioni sociali, a una Utopia scientifica per un Mondo Nuovo più evoluto, in senso umanista e scientifico, in modo simile alla rivoluzione futurista e artistica. Ma gli umani anziché ad esempio all'Inconscio o all'arte, credono tutt'oggi ai Sacerdoti della Politica e da un anno al Dio della Salute, al divino virus ben noto, neppure alla Vera Scienza, piuttosto a una Scienza tecnocratica e in ultima analisi…"Pseudo Scienza"…: siamo già tornati nel Medioevo!
Nei tuoi saggi contenuti nel libro emerge il concetto di uomo concepito come "animale desiderante", da sempre orientato verso il futuro. Un futuro inizialmente "inconsapevole" divenuto consapevole in virtù di quali fattori sociologici e psicologici?
L'uomo (e la donna) vive-vivono nel futuro, in quanto è un animale che desidera e desidera la Libertà, l'unico animale, quindi con la propria identità da sempre proiettata quotidianamente verso il domani. Da Neandartal all'Homo Sapiens dalle origini inconsciamente, poi dalla rivoluzione scientifica e dal rinascimento, dopo millenni anche di relativa civiltà (è la storia occidentale…) semiconsapevole, l'ascesa della coscienza è stata ininterrotta e sempre più veloce e complessa fino all'era della pandemia. Per migliaia e migliaia di anni sempre una avanguardia, una minoranza "mutante" ha periodicamente innestato salti verso il futuro, trascinando le comunità… intuendo meglio e poi capendo meglio… la trasformazione del mondo grazie al dinamismo tecnologico (da ogni paleotecnologia…), l'arte e la filosofia e poi la scienza, liberando il mondo ad un certo punto dalle superstizioni irrazionali e poi le religioni: sto parlando del vero progresso eterno…
In che misura la diffusione del coronavirus potrà contribuire a quella "defuturizzazione" di cui accenni nei tuoi saggi?
L'evoluzione non convenzionale dell'umanità era già relativa e contaminata da religioni e irrazionalismi (anche secolari e laici come la Politica e l'Economia) prima del Covid 19: l'esplosione del virus, come le prime bombe atomiche (ma non certo nonostante i Media collaborazionisti e il Main.tream dominante, ha già trasformato il mondo in un nuovo medioevo, non tanto il virus ma i Politici, i Media ecc, . di tutto il mondo (il resto è indicibile) hanno già ucciso il Futuro per le nuove generazioni, nuovamente divinizzato il virus come Religione tecnocratica della Salute (al di là della pericolosità autentica del virus – ma ripetiamo non è un asteroide come quello dei Dinosauri…). Come scritto in uno dei saggi di questo libro, quello su Thomas Szasz e lo Stato Terapeutico, psicanalista che scrisse di una certa possibile distopia, in fine secolo scorso circa, con il Covid 19, la disumanizzazione psicosociale è un fatto conclamato… Io personalmente, dopo questo saggio, non ho più nulla da dire, almeno in certo senso: e ti ringrazio per la possibilità che mi dai e date, come memoria del futuro e di un futurista che ha sbagliato, vano negarlo, le sue previsioni per un prossimo futuro, almeno non remoto, rivoluzionario, a suo tempo (fino al duemila….) possibile. Ma il miglior futuro comunque a tutti quanti, la storia è anche una singolarità da cui sbocciano eventi imprevedibili che cambiano in senso progressivo, e non regressivo come le epidemie, il futuro, cioè il Presente…
https://www.corrierenazionale.net/2021/03/12/psicanalisi-del-futuro-di-roby-guerra-un-antidoto-alla-defuturizzazione/lunedì 5 aprile 2021
Sylvia Forty Biancaneve on the Sun: Cosmopoetry Formato Kindle
(Tiemme digitali/TED)
«Cubi sovrapposti / tante ombre / in continuo movimento / inferriate alle finestre / imprigionano voli spaziali / La sfida al cielo / diventa necessaria».
sabato 3 aprile 2021
1984 Yooroppa (I nostri Libri, story 2) di Roberto Guerra
1984 YOOROPPA
1984, anno orwelliano, a Ferrara apparvero e decollarono con varie iniziative video e poi concertistiche i cosiddetti postatomici, Franco Ferioli, già notevole video maker, il sottoscritto e altri, tra cui l'ottimo, all'epoca giovanissimo, Massimo Croce, musicista elettronico. Io pubblicai con l'associazione (nome provocatorio) Thc Polimedia il nostro secondo libello, Yooroppa, formato mini libri d'arte, fu inserito nella plaquette un inserto fotografico di Ferioli e i Thc Polimedia (anche Tognazzolo e M. Slener), La Bellezza dopo la bomba atomica, ispirata anche alla generazione spazio-nucleare, post seconda guerra mondiale
Yooroppa sempre in stile futurista, carta gialla e inchiostro rosso e anche i contenuti già ampiamente neofuturisti, elettronici e postmoderni, persino appunto postatomici. I nostri testi replicavano l'amore della scienza destinata a fiorire con più accentuati rispetto al nostro libro d'esordio certo romanticismo precursore e psicologico (l'inglese J. Keats ad esempio).
Il libro (Ferrara, Boldini) fu mostrato/presentato al vernissage di una mostra video pittorica curata da Ferioli a nome Thc Polimedia, in sinergia con giovani artisti di Bologna (Ferioli e la Tognazzolo studiavano all'Accademia delle Belle Arti a Bologna).
L'icona postatomica fu replicata nella stagione di Yorooppa, con il videofilm Opzione Zero (dedicato a Cernobyl...) a Bologna in un Festival cinematografico, a cura sempre di Ferioli e di Guerra...
lunedì 29 marzo 2021
Zairo Ferrante e il Dinanimismo dal 2009 by Blog Letteratura e Cultura (11-2020)
Zairo Ferrante, padre del movimento del dinanimismo fondato nel 2009 – Blog Letteratura e Cultura
.....Articolo di Lorenzo Spurio
Il neologismo dinanimismo, creazione del poeta e medico campano Zairo Ferrante, viene definito come un «movimento poetico-artistico il cui nome rappresenta la crasi delle parole dinamismo e anima»; esso è nato ufficialmente nel 2009 a Ferrara con la redazione di Ferrante e la pubblicazione del I Manifesto.
Scopo del movimento – giovane, ma che ha celebrato già i dieci anni di vita – è quello di promuovere poesia ed altri generi letterari che abbiano come contenuti, forme e potenzialità quelle di contrapporsi in maniera chiara e sentita alle dilaganti banalità e superficialità dei nostri tempi. La Poesia, in particolare, viene intesa come mezzo d’eccellenza quale ambito di unione e ricongiungimento con l’intima essenza dell’uomo; il dinanimismo è a sua volta centro propulsore e motrice del pensiero, ben lontano da un mero esercizio stilistico delle ristrette nicchie di letterati e accademici.
In tale visione muta anche il ruolo dell’artista: non è colui che guarda le cose, si diletta e intrattiene, cerca lo svago facile ma è colui che, con uno spirito di responsabilità e tramite il proprio lavoro, riesce ad attuare una rivoluzione dell’anima, generando idee e opinioni. Pilastro portante di questa innovativa “filosofia” è un approccio aperto che tende alla congettura, vale a dire l’arte – così intesa – non intende “dare risposte”, semmai contribuire a generare interrogativi, a far sorgere dubbi; in una parola: permettere all’uomo di riflettere e domandarsi.
Nell’anno successivo alla sua fondazione, il 2010, arriva la prima vera e completa ufficializzazione di questo movimento per mezzo di un articolo vergato dallo scrittore futurista Roberto Guerra, pubblicato su «Controcultura – Le guide di Supereva», nel quale si legge: «Una nuova specifica poetica e letteratura […] ovvero il Dinanimisno, come divenire dell’Anima nell’era del computer. […] Ferrante, amplificando e soprattutto sperimentando nella parola e nelle elaborazioni teoriche, l’Anima non come compensazione, ma come X-factor creativo e fondamentale sottostante lo stesso spirito scientifico e le sue infinite potenzialità finanche post-umane, ha azzerato ogni querelle umanista obsoleta: dice sì al mondo nel suo divenire, senza perdere più tempo con troppi No da gamberi! In tale amplificazione Ferrante e il suo gruppo ormai, decine e decine di dinanimisti on-line, ha codificato e rilanciato le intuizioni stesse strettamente letterarie di Futuguerra, Donegà, Tuzet e altri, soprattutto al passo proprio con gli orizzonti desiderati, alti e celebri dello stesso Enzensberger, lo stesso Barthes e in Italia – tra non molti – del solito forever young Paolo Ruffilli, oltre a Campa e ai già citati Spatola, Barilli, Zanzotto e lo stesso giovane geniale Saccoccio. La parola al termine della scrittura, o dopo il suo grado zero, infine, si riconnette finalmente e consapevolmente nel Dinanimismo letterario all’archetipo: da dove viene anche il Futurismo e da dove si è moltiplicato ed espanso. Ferrante e i dinanimisti non a caso con riferimenti espliciti a certa psicanalisi futuribile (paradosso di paradosso) di Jung, Marie Louis Von Franz, James Hillman, riscoprono certa matrice postromantica della parola futurista, a suo tempo sorprendentemente intuita da un certo Francesco Flora, dai net-futuristi stessi, in altra articolazione più globale totale, con riferimento a Bergson. […] Ecco il Dinanimismo, brevettato dallo scrittore Zairo Ferrante, come primo logo ufficiale (e virtuale, ovvio, incanto e dis-incanto i futuristi o futuribili contemporanei!) di certa nuova specifica letteratura o poetica neofuturista o futuribile nascente»[1].
.....CONTINUA VEDI LINK IN ALTO
lunedì 15 marzo 2021
1983 Fiori della Scienza (I nostri Libri, story 1) di Roberto Guerra
1983 FIORI DELLA SCIENZA
Il nostro libro numero 1, una raccolta di poesie futuriste, uscì, giovanissimo, nei primissimi anni 80: all'epoca vantavo una unica poesia, 1 Bimbo Robot Innamorato, uscita nel numero 0 della rivista Poeticamente di Lamberto Donegà, in seguito, con una storia rilevante per la rivista stessa, segnalata dallo stesso Bertoni per la sua cifra poetica lacaniana e "padana".
Oltre a un breve periodo con un gruppo letterario La Torre di Babele con la quale si fece una rilevante performance al Castello Estense (Sala dell'Imbarcadero): chi scrive con poesie mai edite almeno in quella forma e supportato da un tape musicale (versi ghirigori di nostro fratello Riccardo registrati a pochissimi mesi e sigla di Goldrake) attrasse in particolare l'attenzione del folto pubblico e dello stesso giornalista e critico A. Caggiano.
Col senno di poi, destino, caso e necessità, fu quasi la nostra prima performance quella con maggiori consensi (suppongo per l'avanguardia insolita in quel contesto letterario) da parte dei ferraresi... La nostra mini performance in assoluto risale al settembre 1979, alla Festa della Città Futura della FGCI, giorno del nostro compleanno, poesie mai edite, di taglio psicanalitico e elettroniche, Radioactivity dei Kraftwerk in sottofondo, al Boldini di Ferrara.
In quegli anni, ricordo altre due performance, oltre a quella di "successo" alla Sala dell'Imbarcadero, ne ricordo un altro paio:
1...Nel cinema- teatro di San Benedetto, a più voci, collettiva, anche se individuali, con in sottofondo la Mannish Blues Band: una mezz'ora di poesia sonora, un tape con vocal mio fratello Riccardo di 9-10 anni, con testi stile Bimbo Production, secondo me deliziosi (citazioni anche di Umberto Eco, in stile futurista puro...), purtroppo sia troppo sperimentale per il pubblico ferrarese, sia per l'audio imperfetto con la sala in effetti colma, un tape purtroppo, in seguito andato poi perduto.
2. Un anno dopo, presso un Arci zona Porotto, partecipai, diversi ospiti singoli (tra essi il poi noto Mago Mirko, ferrarese) con Karl Marx Giocattolo: testi dal vivo con sullo sfondo in uno schermo, immagini della Montedison.. di Ferrara. Testi sempre inediti, già comunque futuristici, sorta di minitrailers in fondo, di Fiori della Scienza.
Fiori della Scienza, sul piano tecnico, fu autoprodotto, nominalmente edizioni Robota e Thc polimedia di soprattutto Franco Ferioli, incluso chi scrive (Avanguardia cosiddetta postatomica in quegli anni a Ferrara), che curò anche una videopoesia specifica, presentata alla celebre rassegna video U-Tape , 2004. Sala Polivalente-Centro Video Arte di Ferrara.
Abbiamo detto nominalmente quest'opera d'esordio, in quanto, per questo primo libro fu una produzione totale al 100% di chi scrive (The Polimedia era appena nata, un secondo libro del 1994 fu anche sinergico). Uscì anche una segnalazione sul Resto del Carlino della città.
Sul piano grafico, Fiori della Scienza, fu un delizioso tecnonaif... testi futuristi puri aggiornati, anche nella bibliografia acclusa insolita (per un libro poetico), su carta gialla e inchiostro rosso, in cover sullo sfondo la cover stessa di una edizione russa di Marinetti, ogni pagina certicata.. virtualmente nel bordo dal logo originario Estetica Futurista.
Ma Fiori della Scienza, soprattutto, fu il nostro miglior libro (anche rispetto a quelli per Armando Editore, negli anni 2000...). La mia poetica neofuturista (con tanto di micromanifesto..) nacque già relativamente perfetta; una impronta digitale, un Dna che anticipava già la nostra poetica in senso sistemico, soprattutto a livello di temi e contenuti futuribili; nuova poesia tecnofuturista, cibernetica e intelligenza artificiale, robot in primo piano, la fine della politica e delle ideologie, una nuovo umanesimo scientifico futuro potenzialmente vincente sul piano sociale e culturale.
La primissima poesia (Ninna Nanna Robot) è scritta in codice binario e traduzione ..umana.
Già "divinato" anche il futuro antropologico e evoluzionistico dei Robot e l'Intelligenza Artificiale senzienti... come scritto anche nella bibliografia, con riferimenti a Asimov, oltre a scienziati, ecc.
Nei fatti, dopo Fiori della Scienza (ristampato in seguito per Armando Editore, integrale e da La Carmelina, in altra versione con inediti, in eBook) ogni altra nostra produzione poetica e saggistica è sempre stata ua elaborazione in divenire del nostro primo libro, Fiori della Scienza