by Hyperhouse, Sandro Battisti
Anche la poesia d’avanguardia omaggia il genio pop di
David Bowie. Lo fa il futurista
Roberto Guerra,
da sempre ispirato dalla poetica spaziale e elettronica del duca
bianco, scomparso nel gennaio scorso, con la nuova raccolta poetica
Romantronica (
NETtarg editore, Caserta, giugno 2016, prefaz. di
M. Blindflowers), già presentato in anteprima a Milano, Festival del Nuovo Rinascimento a cura di
D. Foschi. Da
Space Oddity a
Heroes fino a
Blackstar, per
Roberto è proprio
David Bowie
il prototipo della nuova stagione neofuturista del nostro tempo. Un
Futurismo essenzialmente anche romantico e new renaissance, come
Roberto
spiega in un’interessante introduzione dove riconnette Bowie persino a
Preffaelliti e dandy decadenti, con tanto di riferimenti critici a
Franco Rella,
James HIllman, oppure cogliendo nei testi incorci con
Walter Pater e
Oscar Wilde,
Lindsay Kemp fino a
Carmelo Bene, un omaggio anche alla particolare creatività performativa e visual di
Bowie (si pensi solo al celebre film
L’uomo che cadde sulla Terra).
Il lavoro rappresenta il ritorno alla poesia pura per Roberto ed è suddiviso in diverse raccolte, con una sezione finale aforistica. Il Bowie di Life on Mars e la trilogia berlinese molto futuristica (con Brian Eno) è fortemente evocato dai versi di Guerra, cibernetici e sorprendentemente lirico-minimalisti.
Digital Heroes/Leonardo da Vinci:
Natura+Tekne
di generazione in generazione
impariamo ad amare
a conoscere le emozioni sinapsi neuroni
del bimbo sapiens sapiens
pronunceremo ti amo in tutte le lingue
in tutte le variabili dell’infinito matematico
tra zero e uno
verso il transfinito
we can be heroes
from here to eternity da qui all’eternità
Dio in persona inventò i numeri
Leonardo time machine