lunedì 24 dicembre 2012

Gesu nell'età di Internet



Santo Natale 2012: forse finalmente più sobrio, nella crisi contemporanea globale. Consumismo eccessivo e insegne luminose, addobbi elettrici, campagne spot, meno martellanti. Meglio anche per lo stupore e la meraviglia naturali dei fanciulli…e i regali in arrivo.
I fanciulli: il grande evento dei bambini, il Santo Natale, a livelli magari perduti nella memoria.


Come il senso, unico, non clonabile, non comparabile della nascità di Gesù, il primo Uomo-Dio nella storia non solo dei miti e delle religioni, ma degli umani.
Un archetipo, quello del Fanciullo Divino
, del Puer Aeternus, per dirla con Jung e Hillman , persino preesistente (i misteri pagani dionisiaci ad esempio), ma alla luce del Sole e nell’evoluzione proprio dell’Uomo come Dio, creatore, peculiare all’iconologia e alla mitologia cristiana: dal significato dirompente nell’era della scienza e di Internet… paradossale per profani e laici o credenti stessi involuti, eppure scienza dei cieli sconosciuta a qualsivoglia altra religione o monoteismo.
Non tutte le religioni sono uguali, nonostante certo relativismo o antropologia culturale più ormai new age o vetero ideologica che scientifica (Levi Strauss o Malinowsly o Maed, intendevano ben altro nell’assimilazione sacrosanta di certa diversità culturale….).
Solo il cristianesimo è alla luce del sole, religione dell’amore, dei fanciulli e dell’Uomo-Dio creatore, con il libero arbitrio, la libertà di scegliere tra il Bene e il Male…
Ovvio, l’Aurora… spesso inquinata dagli eventi terreni, dalla Chiesa stessa di Roma, dal tribunale dell’inquisizione, dal disprezzo della carne, a Gesù e Maria Maddalena anche nella metafora -al contrario-sconosciuto eccetera….. Ma il medium messaggio resta, anzi, potenzialmente più forte negli anni duemila….
Certa psicologia del novecento, anche provocatoria e poco ascoltata dai contemporanei, l’ha anche riscoperto: le pagine psicologiche scientifiche di Erich Fromm, quelle rivoluzionarie di Reich, quelle poetiche di un meno noto Lewinter (con un grande piccolo libro tra il genio di Bosch e il Paradiso e il Regno dei Fanciulli, di Gesù Re dei Bambini). Oltre alla psicologia futuribile, ancora incompresa, di uno Jung, semplicemente destinato ai posteri, dopo la scienza!
Gesù archetipo della postumanità persino, secondo il genio di Teilhard de Chardin, la noosfera come .. Internet? La scienza stessa non poggia forse sui suoi vagiti? Alle frontiere del DNA e del big bang, fisici e genetisti e matematici ad una certa stella, o atomo, o elettrone, o transfinito, quando scoprono la grande meccanica celeste o persino rosa (La poesia è linguaggio necessario a volte), non captano,s coprono, forse Dio o se si vuole gli Dei?
“Dio in persona inventò i numeri” disse un celebre matematico… oppure Jean Guitton, Paul Davies, l’italiano Antonino Zichichi (quasi osteggiato in Italia per la sua fede scientifica e cristiana). E molti altri.
Dove certamente, in tale Olimpo della Scienza del XXI secolo possibile, proprio Gesù è la stella cometa che solca non più, nel 2000, solo Betlemme, ma l’intero pianeta Terra in volo nell’universo, che riflette i suoi primi vagiti luminosi e eterni.
In fondo recentemente persino le massime autorità cattoliche son finalmente distanti anni luce dal rogo di Giordano Bruno (reo di immaginare altri esseri intelligenti nell’universo), dal semirogo di Galileo, finalmente in certo senso assolto dopo secoli di scomunica…): Cardinali vari ammettono altre creature di Dio, anche tra le stelle, nessun contrasto con la “Tradizione”; “Internet è un dono di Dio” ha detto anche il raffinato intellettuale Benedetto XVI (persino cyberpapa con Twitter…; e il troppo umano Papa Wojtjla non fu forse un geniale papa persino televisivo, più perspicace e lungimirante Lui rispetto ai media di tanti intellettuali italiani ancora convinti della dannazione delle onde elettromagnetiche e dell’etere?
Lo stesso McLuhan, guru dei media e profeta della Rete, cattolico, non scrisse (con Babin) un meraviglioso
Uomo nuovo, cristiano nuovo nell’era elettronica? Recentemente anche Vittorio Sgarbi , con un sorprendente e semplicemente sublime, Nel nome del figlio?
Nessun altra religione, potenzialmente, attraversa la complessità delle cose umane e celesti, persino, nel suo divenire storico e nell’evoluzione sociale…. Soltanto con Gesù, l’Uomo è anche libero e rivolto al futuro, in interfaccia con il Divino, ma non suo suddito, come, invece, nell’ebraismo o l’Islam, persino rispetto alla Bellezza immaginale degli Dei pagani dei nostri antenati greci.
Poi, spazio e ciberspazio anche per la diversità religiosa.. ma insomma il Fanciullo Divino Gesù resta opera d’arte superiore!


info:
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/gesu-nellera-di-internet
http://bompiani.rcslibri.corriere.it/libro/7146_nel_nome_del_figlio_nativita_f_sgarbi.html
http://opac.provincia.brescia.it/opac/detail/view/test:catalog:239489

ECCOLANOTIZIAQUOTIDIANA-Roma...

La letteratura ferrarese contemporanea - rubrica dal 30 ottobre in Eccolanotiziaquotidiana-Roma...




(*30 ottobre 2012) Eccolanotiziaquotidiana come piccolo e virtuale contributo culturale per Ferrara città terremotata (meno colpita dal noto sisma del 20 maggio scorso, ma con ingenti danni storico-culturali per la città emiliana estense, già capitale del Rinascimento, oggi tra le città d’arte d’Italia – celebrata anche dall’Unesco) presenta – in esclusiva nazionale- da oggi e per circa 30 puntate settimanali- ogni lunedì-venerdì l’eBook (cartaceo anche nel 2013) di Roby Guerra, “Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea”, appena edito da La Carmelina/Este Edition (Ferrara-Roma).

Opera inedita nel panorama “neoestense” editoriale contemporaneo. Per Ferrara città d’arte e di scrittori (dall’Ariosto a Giorgio Bassani)..: basta questo dato significativo come presentazione per il Dizionario… , a cura di Roby Guerra, scrittore e critico letterario, con all’attivo pubblicazioni con Armando Editore, Roma, la rivista editoriale Divenire (Milano), Heliopolis (Pesaro-Roma) per il libro manifesto Nuova Oggettività a cura di Sandro Giovannini, Giovanni Sessa, eccetera, membro dell’avanguardia netfuturista della Capitale (Antonio Saccoccio, Unversità Tor Vergata, Vitaldo Conte, Accademia Belle Arti di Roma, il celebre Graziano Cecchini). Più noto come promotore del futurismo contemporaneo, Guerra per il dizionario presente, ha optato ovviamente per una cifra neutra, oggettiva, selezionando (e spesso aggiornando) anni di promozione della stessa letteratura ferrarese del nostro tempo, tra scrittori lineari e-o sperimentali (video e “trans-poeti”inclusi) distillata in riviste, ecc., ferraresi e nazionali. Futurista qua ..soltanto per l’opzione esclusivamente creativa e meritocratica, audience o meno dei nomi e degli scrittori “storicizzati” e per lo stile atipico, creativo e certamente non meramente “tipografico”. Ecco l’elenco completo, oltre 90 protagonisti:

Andrea Amaducci-Alberto AmorelliIvano Artioli-Guido Barbujani-Federico Benedetti-Giuliana Berengan-Sandro Bevilacqua-Daria Bignardi-Andrea Biscaro-Francesca Boari-Davide Bregola-Debora Bubalini-Emanuela Calura-Antonio Caggiano-Giuseppe Calò-Alberto Canetto-Barbara Cannetti-Giorgio Cattani-Franco Cavazzini-Marisa Cecchetti-Elisabetta Chinarelli-Luca Chizzoni-Gaia Conventi-Caterina Costanzo-Alexandra Dadier-Luigi Dal Cin-Fabio De Luigi-Antonio Di Bartolomeo-Emilio Diedo-Lamberto Donegà-Luca Duò-Giorgio Felloni-Marco Felloni-Zairo Ferrante-Andrea Forlani-Arturo Forti-Sylvia Forty-Sergio Fortini-Maurizio Ganzaroli-Raimondo Galante-Federico Garberoglio-Alex Gezzi-Enrico Gherardi-Dario Gigli-Corrado Govoni-Caterina Gruber-Roby Futur Guerra-Ennio Guirrini-Vincenzo Iannuzzo-Marc Kober-Filippo Landini-Federica Manfredini-Diego Marani-Stefano Marcolini-Carlo Mascellani-Luvi Lu-Lorenzo Mazzoni-Marco Milani-Enzo Minarelli-Matteo Musacci-Andrea Pagani-David Palada-Franco Patruno-Matteo Pazzi-Roberto Pazzi-Monica Pavani-Michele Perfetti-Marco Piron-Ivan Plivelic-Carlo Rambaldi-Fabrizio Resca-Alberto Rizzi-Piermaria Romani-Gianfranco Rossi-Riccardo Roversi-Lucio Scardino-Seba-Eugenio Squarcia-Vittorio Sgarbi-Marcello Simoni-Giorgio Stefani-Claudio Strano-Guido Tagliati-Ilaria Tani-Marco Tani-Stefano Tassinari-Gianpietro Testa-Vitaliano Teti-Selim Tietto-Gianni Toti-Maurizio Tumiati-Giovanni Tuzet-Gianna Vancini-Cristina Venturini-Debora Villani-Matteo Zagagnoni-Zizzo Magic
Tutti contemporanei, eccetto pochissimi, selezionati per certo ruolo archetipico fondamentali per la letteratura ferrarese (e non solo) di fine secolo e del primo Duemila. A partire da Corrado Govoni….
CORRADO GOVONI la poesia elettrica
(Poeticamente, Ferrara, 1996)

Corrado Govoni, nato a Ferrara (Tamara di Copparo, 1884), spirato a Roma (Anzio, 1965) resta tutt’oggi il più geniale poeta ferrarese del XX secolo, uno dei più grandi della letteratura italiana contemporanea. Dopo anni di relativo oblio… a partire dal trentennale della morte l’editoria e l’ambiente poetico nazionale hanno riportato all’attenzione Corrado Govoni, capace di assurgere a suo tempo fra i protagonisti del futurismo e tra i più fedeli amici (almeno nella fase eroica dei primi tempi) di Marinetti e Palazzeschi: il carteggio di quest’ultimo con Govoni appare significativo e altrettanto un eloquente tributo postumo del poeta al fondatore Marinetti (citato da De Maria in Marinetti e il futurismo). Tale riscoperta segue la riscoperta stessa del Futurismo, di cui sono stati recentemente promotori i vari Benedetto, Grisi, Agnese, Tallarico, Verdone e De Maria (ecc.):
Nel trentennale stesso della morte (1995), Ferrara stessa con la rivista Poeticamente gli ha dedicato un omaggio contemporaneo, Elettriche Poesie, ricordandolo come poeta vivo e vitale di questi anni duemila (anche in Rete a Ferrara in versione trailer).. Invece negli anni Ottanta la città dedicò al Poeta un importante Convegno (centenario della nascita) ben puntualizzato anche da Antonio Caggiano, il noto critico e scrittore nonché cronista d’arte del Resto del Carlino. Corrado Govoni fu autenticamente futurista, cavalcò la rivoluzione della poesia italiana e mondiale, scoprì lo spirito moderno con colori squisitamente artistici. Al passo con i futuristi e con le avanguardie, Corrado Govoni immaginò e sperimentò un rinascimento moderno in netta polemica con il modernismo volgare e materialista che ha poi dominato l’intero secolo 20: Corrado Govoni anticipò – pure – con esiti raramente uguagliati la Poesia Visiva e le Neoavanguardie del secondo novecento; e i vari Spatola, Sanguineti e Perfetti provengono tutti dalla lezione govoniana. Alle soglie del 2000, in particolare, i toni non solo aggressivi, ma aurorali, sereni e cosmici della poesia govoniana, rispetto alla”tradizione” futurista (ad esempio, tra l’anarchismo letterario di Marinetti e il lirismo meccanico di Soffici), ci indicano autentiche preveggenze ecologiche di ovvia importanza: in Govoni, l’utopia futurista diventa un’utopia verde, futuribile, come è evidente anche in certo suo crepuscolarismo, una visione della macchina, tra i bordi di Spengler e lo stesso Marinetti.
Letto oggi, in Govoni non vibrano più soltanto virilismo guerriero, automobili, aeroplani e radio bellicose, ma anche auto elettriche, centrali solari e sensualità: la poesia del futuro come ecologia dirompente…

info:
http://it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Govoni

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=751

ECCOLANOTIZIAQUOTIDIANA Rubrica non stop

 

domenica 23 dicembre 2012

Dizionario letteratura ferrarese contemporanea *recensione Luuk Magazine

 
Ferrara caput mundi: la rivincita della letteratura

O deserta bellezza di Ferrara.”(Gabriele D’Annunzio)
Il verso del Vate esprime sinteticamente il fulgido splendore solitario di un centro cittadino dalla storia inesausta. Governata dalla famiglia d’Este, fu città fiorente e improntata al mecenatismo nel Basso Medioevo ed ancor più nel Rinascimento, tanto da ospitare figure del calibro di Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, Niccolò Copernico, Paracelso, Andrea Mantegna, Tiziano, Pico della Mirandola e Pietro Bembo.
Riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità sin dal 1995, Ferrara non cessa di generare ampi stimoli culturali ed artistici, ben conscia dell’attualissima “inattuale” lezione nietzscheana sui rischi connessi ad un improvvido adagiarsi su fondamenta storiche non più propulsive. Ferrara pare districarsi con successo nei punti nodali del dibattito culturale italiano e Roby Guerra, futurista e futurologo ferrarese, ha inteso fornirne una diagnosi quanto mai estesa ed accurata. Il “Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea” include articoli dell’intellettuale, lievemente riveduti ma già apparsi su diverse riviste, cartacee ed on-line, ferraresi e nazionali, tra gli anni ’90 ed il 2012; sono comprese anche alcune note critiche inedite ideate quest’anno.
I protagonisti dell’attualità ferrarese presentati al pubblico da Guerra si distinguono per qualità e settori di impegno differenti. Ne risulta un quadro variegato e policromo, un arcobaleno affascinante e labirintico, privo di una strutturazione sistematica ma ricco di suggestioni. Fra le oltre 90 figure tratteggiate spiccano Marcello Simoni, Luigi Dal Cin, Roberto Pazzi, Diego Marani, Vittorio Sgarbi, Lucio Scardino, Daria Bignardi, Giuliana Berengan e Guido Barbujani.
La passione di Guerra per il web, integralmente vissuta come nuovo luogo di soggiorno di un’umanità sempre più sradicata, l’ha spinto a collaborare con Eccolanotiziaquotidiana, quotidiano on line di Roma e Provincia, per presentare in esclusiva nazionale, mediante circa 30 puntate settimanali, il proprio eBook (destinato a divenire anche cartaceo nel 2013). Un progetto, questo, inteso come un piccolo contributo virtuale per il sostegno a Ferrara in quanto città terremotata.
Un invito a concepire la crisi come apertura di possibilità, gettando un ponte di consapevolezza, emozione ed esperienza fra passato e futuro: questo il messaggio fondamentale della lente utopica e futurista attraverso cui il Dizionario delinea orizzonti in divenire.

Luca Siniscalco Luuk Magazine Milano
“Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea” di Roberto Guerra, La Carmelina/Este Edition, 2012 eBook

Moana Lisa Cyberpunk *recensione Luuk Magazine


 
La fantascienza pornosof di Roby Guerra
FuturGuerra continua a stupire con iniziative ed opere neofuturiste tese a sconvolgere il panorama culturale italiano mediante una vis polemica che ben rispecchia il futuristissimo cognome dell’autore.
Roberto Guerra convoglia la riflessione artistica del futurismo italiano del nuovo millennio in un romanzo -o meglio un collage di storie- non certo aderente al perbenismo ed al political correct, ma appunto determinato a minare quell’ormai “umano, troppo umano” modo di sentire radicato nell’Occidente moderno.

Un testo costituito da una cinquantina di “fiabe wireless antifemministe”, così definite dal futurista ferrarese in quanto capaci di far sorgere un ologramma di un mondo fantascientifico e cybernetico decisamente distante dagli stereotipi femministi; un volume che rivendica come padri nobili Philip K. Dick, Oscar Wilde, Valentine De Saint Point e Friedrich Nietzsche, in un’ alchemia talmente esplosiva da suggerire realmente l’icastica affermazione nietzscheana, “Io sono dinamite”; una simbiosi fra arte, scienza e poesia calata in una narrativa lirica e sagace; un’opera organica, insomma, che le recensioni dell’artista futurista Graziano Cecchini e di Sandro Battisti inseriscono in una tradizione dinamica inesausta, connessa ai Manifesti sulla Donna Futurista, alla fantascienza cyberpunk di Gibson, all’estetica punk, fino ad arrivare alle riflessioni di Calvino sulla cibernetica.
Tale portato culturale trova una inedita veste inserendosi in un filone dai chiari toni pornografici, dove sensualità, erotismo e lussuria vengono trasfigurati nel mondo ipertecnologico delle macchine e degli androidi, in un Matrix leviatanico ove l’eros può jungerianamente assurgere ad oasi a cui abbeverarsi contro il nichilismo moderno. L’amore è abbozzato con crudezza e al limite dell’oscenità, ma è sempre tratteggiato in modo simbolizzato, come forma di unione sintetica e propositiva.
Una “metafisica del sesso” compendiata in un un micro-inno al femminile archetipico, ad un nuovo odi et amo tra maschi e femmine, naturalmente sensuale, a ricordare come fra un volgare maschilismo presuntuoso ed un livellatore femminismo radical chic si giochi una partita destinata alla sconfitta di una dimensione ben più autentica del vivere umano.
Un edonismo che può suscitare critiche ragionevoli, ma a cui va il merito di suggerire scenari artistici nuovi, in cui icone pop del trash moderno dialogano con giganti del passato in un gioco ironico per nulla banale, il cui filo conduttore è una Moana Pozzi esibita come sexy prototipo futurista.
Un efficace schiaffo alla pruderie ipocrita ed al moralismo piccolo-borghese dunque, ma anche una sessualità transumanista parecchio inquietante; d’altro canto, compito di una letteratura che abbia ancora qualcosa da dire è proprio suscitare inquietudine, non certo alleggerire coscienze.

“Moana Lisa Cyberpunk”, di Roberto Guerra, Edizioni Diversa Sintonia, 2012 eBook, 2010 prima edizione cartacea
Luca Siniscalco  LUUK MAGAZINE Milano