Il futuro del villaggio. Ferrara, città d'arte del 2000 è un libro di Guerra Roberto pubblicato da Liberty House , con argomento Ferrara-Arte www.unilibro.it |
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giovedì 25 novembre 2021
Roby Guerra, Il Futuro del Villaggio (1991, Liberty House) I nostri Libri story (6)
giovedì 18 novembre 2021
Futurismo e Moda: Le sciarpe Guerrazzi di Sylvia Forty
La moda futurista fu fin dai gilet di Balla e i vestiti antineutrali, Depero e Volt, una delle principali intuizioni futuribili dell'avanguardia di Marinetti. Da tempo la stessa celebre Laura Biagiotti (oggi gli eredi) si ispiro al futurismo, il tentativo di elevare a arte una dinamica di costume affascinante fin dalle origini, almeno nella modernità, ma contaminata da superficialità e velleitarismi...
Anche "oggi", qualche neofuturista segue la matrice futurista: su vari siti-shopping specializzati:
SUBITO.IT:
KIJIJI.IT:
in vendita, e sempre con sguardo critico contro certa moda troppo convenzionale e pseudoavanguardistica: 2 SCIARPE FUTURISTE GUERRAZZI, a cura della poetessa cosmica e esperta in gossip al quadrato Sylvia Forty, autrice di Biancaneve a New York, Biancaneve su Marte e varie antologie di spicco. SCIARPE futuriste infatti minimaliste pop, essenzialiste, misto lana con civettuole frange, m 1.70 circa, di speciale dinamismo concreto e mentale. Intenzionalmente imperfette (Futurdocet). Firmate Guerrazzi, noto ancora recentemente anche ai media nazionali e controculturale: si veda Il Pensiero del Terzo Millennio eccentrico e armato del taser futurista:
Infine a suo tempo intervistato proprio sulla moda futurista e L. Biagiotti:
https://www.ferraraitalia.it/laura-biagiotti-roby-guerra-e-la-moda-futurista-27837.html
Stefania Romito interview, per l'ultimo libro perturbante, Delyrio
D- Stefania, un poco a sorpresa, in questo periodo, varie performance...per il precedente Il Buio dell'Alba, ecco un nuovo libro, dal titolo archetipico, sull'Amore come Estasi e Persino Delirio...
Sì, è vero… Delyrio (edito da La Bussola - Gruppo Aracne Editore) non solo è uscito in un momento molto fervido per me da un punto di vista professionale, ma è anche nato all'improvviso chiedendo con forza di "venire al mondo". Questo romanzo ha costituito una sfida letteraria. Per la prima volta ho cercato di penetrare negli abissi più profonti della psicologia maschile al fine di rinvenirne i segreti più reconditi. Un lavoro di gran lunga differente da Il buio dell'alba in cui ricopro il ruolo di narratore onnisciente eterodiegetico. Ruolo che richiede uno sguardo distaccato. Ne Il buio dell'alba è il mistero che si impone insieme al rimando tragico della vicenda storica legata alla strage dei Valdesi che avvenne a Montalto nel 1561. In Delyrio, invece, il narratore è omodiegetico e scandaglia il sentimento di amore vissuto come estasi ma anche come maledizione. Una discesa nei misteri più angoscianti del sentimento d'amore, tra tormenti d'anima ed estatiche risalite. Una ascesa verso l'apogeo di una passione vissuta come ambita beatitudine ma anche come dannazione eterna.
D- Stefania, l'Eros come demone, come da sempre, come un universo parallelo che all'improvviso attraversa il nostro Newtoniano, riformulando il nostro Cosmo interiore, anche quotidiano e sociale?
Non esiste sentimento più potente dell'amore per indurci ad annullare tutte le nostre difese. Per dirla come il grande Cesare Pavese «L'amore ha la virtù di denudare non i due amanti l'uno di fronte all'altro, ma ciascuno dei due davanti a sé». E ancora parafrasando il poeta della Langhe: «Tu sarai amato il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza».
Pavese aveva compreso perfettamente (perché vissuto sulla sua pelle), il potere destabilizzante dell'amore cercando di analizzare nelle sue liriche cosa trasforma un sentimento sublime in una vera e propria ossessione. È più o meno l'operazione che ho tentato di fare in Delyrio in cui, attraverso un monologo interiore, il protagonista non fa che interrogarsi su questo quesito nel vano tentativo di dominare un qualcosa di irrefrenabile. In questo flusso di coscienza, in cui si immerge, fa appello alla razionalità come unico appiglio al quale aggrapparsi per salvare se stesso e recuperare la propria dignità.
D- Stefania, dal Noir femminile e anche sensuale, al Noir più diversamente filosofico?
La filosofia è alla base della nostra esistenza. Quello strumento che ci consente di analizzarci ed esaminare ciò che ci circonda. Se si vuole vedere la luce bisogna uscire dalla caverna platoniana. Sotto certi aspetti Delyrio potrebbe essere considerato un "noir filosofico". Di certo l'introspezione e l'indagine psicologica conducono a una analisi del sé che rimanda ai grandi temi legati alla nostra esistenza. In questa conflittualità interiore domina incontrastata la figura femminile di Alyssa, la dea divina e selvaggia che affonda i suoi artigli nell'anima del protagonista. Una figura evanescente, che entra ed esce dalla realtà come un'onda che si infinita in un movimento perpetuo tra l'andare e il venire. Una figura misteriosa che a volte assume le sembianze della Beatrice dantesca e a volte quelle della Fiammetta boccacciana. La donna-sogno che incarna il ruolo di amore "proibito", eternamente vagheggiato. Finzione o realtà? Spetta al lettore individuare quel labile confine che separa queste due dimensioni. Avviso, però, che non sarà affatto semplice.
Anteprima libro: https://www.labussolaedizioni.it/anteprime/9791280317896.pdf
Link di acquisto: https://www.labussolaedizioni.it/it/pubblicazioni/delyrio-stefania-romito-9791280317896.html
sabato 13 novembre 2021
Lockdown in futuro per i Cambiamenti Climatici?
GLASGOW, 10 NOVEMBRE – Delusi e indispettiti dall'andamento dei lavori della COP26 in corso a Glasgow Greta Thunberg e altri giovani attivisti hanno predisposto una petizione legale destinata all'Onu per chiedere al segretario generale, Antonio Guterres, di dichiarare formalmente il problema del surriscaldamento globale "emergenza climatica sistemica". www.onuitalia.com |