domenica 10 maggio 2015

Marinetti e il Futurismo? Cuore+cervello+libertà


FERRARA ITALIA, 25 gennaio 2015

di R. Dalbuoni

 intervista a Roberto Guerra

“Il nuovo futurismo ha cuore, cervello e libertà”


Roberto Guerra, poeta futurista, futurologo e blogger, attivo tra Ferrara e l’Italia dagli anni Ottanta, è curatore, assieme a Antonio Saccoccio, di “Marinetti 70. Sintesi della critica futurista” (Armando, Roma, 2015), un testo che a settant’anni dalla morte di Marinetti, ma a un secolo di distanza dalla nascita del futurismo, ripensa alla figura chiave del movimento attraverso una raccolta di saggi e approfondimenti curati, appunto, da Guerra e Saccoccio.

I futuristi precursori e innovatori, cibernauti ante litteram e promotori di un nuovo gusto estetico, ma anche di un nuovo umanesimo fiducioso della creatività dell’uomo in tutti i suoi campi, dalla macchina alla pubblicità, come sono interpretati oggi nel 2015?

“Marinetti 70″ sintetizza l’attuale livello critico e operativo. Analisi eclettiche tra i bordi della storia dell’arte e del nuovo futurismo operativo: da un lato il paradigma strettamente estetico o estetico sociale, come gli interventi di Di Genova, Duranti, Prampolini, Ceccagnoli, Antonucci, la Barbi Marinetti, oppure Crispolti, Tallarico, Valesio, Conte, Bruni, dall’altro paradigmi dopo la scienza e internet. In ogni caso come fare anima o ‘brain’ nel mondo computer, registro di sistema condiviso, più o meno, da tutti gli autori.
Il futur-ibile di Marinetti potrebbe coincidere con il nostro virtuale? Intendendo virtuale come qualcosa che nasce dalla virtus e che qui ha la forza per diventare qualcosa…
I contributi dei vari Berghaus, Cigliana, Hajek, Carpi, Campa, Saccoccio in particolare per il focus italiano, rispondono verosimilmente. Noi futuristi o futuribili oggi parliamo di immaginario tecnologico, sistema operativo al passo con il divenire della conoscenza, forza di scienza controintuitiva rispetto all’infame buon senso ancora dominante, infatti il mondo è in crisi, per radicali cambiamenti sociali. Oltre lo shock del futuro o il complesso di Frankenstein, per dirla con Toffler e Asimov, se si vuole un umanesimo, anche post, estetico-scientifico del ventunesimo secolo.
Superando i travisamenti che ci sono stati della filosofia futurista che, in maniera riduttiva, hanno spesso equiparato i futuristi alla macchina, come possiamo spiegare la ‘sensibilità’ futurista verso un futuro desiderabile?
La macchina e i computer sono nuovi simboli della rivoluzione scientifica, industriale, informatica. Nell’Ottocento emersero Liberalismo, Socialismo e Positivismo, i primi due, storicamente dominanti, non funzionano più. Noi ripartiamo dal Positivismo ovviamente dopo l’evoluzione umanista della scienza contemporanea, da Einstein e Russell a Popper e Kurzweil. Oltre l’ideologismo storico, sottolinea con volontà di bellezza Giordano Bruno Guerri (altro celebre autore nel volume), con cuore-cervello-libertà… il sottoscritto.
Sappiamo che la pubblicità è legata ai futuristi. Lasciando da parte il marketing, com’è cambiato il messaggio pubblicitario che da espresssione di un movimento culturale, artistico e filosofico si è fatto, in certi casi, più ‘sensoriale’ ed ‘evocativo’? Penso alle pubblicità mute delle auto o dei profumi dove nessuna voce ci sta spiegando il prodotto, ma noi vediamo immagini o sentiamo una musica e immaginiamo.
Nella grande retrospettiva al Guggenheim di New Work del 2014, Vivien Greene ha descritto Marinetti come precursore di Andy Warhol: nel libro con riferimento a McLuhan, Gino Agnese suggerisce certa decifrazione. Il cosiddetto marketing e i file mitici sensuali sono sempre esistiti, dai segnali di fumo e la parola come medium ai satelliti e il wireless. La pubblicità oggi è arte elettronica. Oggi ne siamo vagamente consapevoli. L’uomo è animale economico, meglio tecnoeconomico, ma per fortuna sempre desiderante.

Roberto Guerra ha pubblicato raccolte poetiche, fantascienza e diversi saggi futuribili. Tra essi segnaliamo: Il futuro del villaggio. Ferrara città d’arte del 2000 (Liberty House, Ferrara,1991), Futurismo per la nuova umanità… Armando, Roma, 2012). Collabora con riviste (MeteoWeb.eu) e case editrici (La Carmelina). Cura il Laboratorio Letteratura Futurista per l’AIT (Associszione Italiana Transumanisti, Milano).

 http://www.ferraraitalia.it/lintervista-roberto-guerra-il-nuovo-futurismo-ha-cuore-cervello-e-liberta-32460.html

Laura Biagiotti, Moda e Futurismo, intervista a Roberto Guerra


DARING TO DO


*a c. di L. Siniscalco e V. Iannuzzo

Moda futurista, un ritorno all’avanguardia
L’anno 2014 ha visto un grande ritorno alla ribalta internazionale del futurismo con la famosa retrospettiva al Guggenheim di New York, a cura di Vivien Greene. In Italia, invece, è forse nella moda che il futurismo è tornato principalmente in auge, con una firma d’eccezione: Laura Biagiotti (come arcinoto casa di moda di Roma Capitale e fiore all’occhiello del Made in Italy) ha recentemente presentato e dedicato all’avaguardia futurista a Milano la sua ultima collezione targata SS 2015; dedicata in particolare a Giacomo Balla, a un secolo esatto dalla pubblicazione del suo manifesto sulla Moda. La celebre stilista è da sempre ammiratrice del futurismo, custodisce persino un centinaio di opere dello stesso Balla e già nel 1986, al Museo Puskin di Mosca, nell’ex Urss, presentò una sua collezione ispirata alla moda futurista.
Abbiamo interpellato il futurista Roberto Guerra, figura di punta del nuovo futurismo italiano insieme ad Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Graziano Cecchini e il Gruppo Netfuturismo, che ha proprio Roma come nuova capitale artistica, per saperne di più. Lo stesso Netfuturismo si è già segnalato (come si leggerà) nella sua revisione digitale del futurismo storico anche e proprio per la nuova moda futurista.

Roberto Guerra, anche Laura Biagiotti è futurista?
Nel preambolo hai già citato tu l’influenza esplicita del futurismo sulla grande stilista Made In Italy. Come io stesso e altri netfuturisti abbiamo scritto in diversi libri, il futurismo fu un’arte anche eminentemente di massa e pubblicitaria ante litteram. La stessa Vivien Greene ha definito Marinetti un precursore di Andy Warhol. Così il cerchio si chiude

Più nello specifico, quali futuristi lanciarono l’arte come Moda?
Oltre a Balla e ai suoi gilet, già persino iperrealisti, gli stessi Depero, Prampolini, Delaunay, Thayaht: in particolare, dopo il mitico manifesto Il Vestito Antineutrale (1914), sempre di Balla (tanto per ricordare anche il centenario della prima guerra mondiale), nel cosiddetto secondo futurismo l’attenzione al valore innovativo della Moda e della nuova cultura di massa, all’epoca nascente, dopo la Radio e la Pubblicità, fu costante. E Laura Biagiotti, oggi, reinventa con grande link mediatico la memoria stessa futurista, il futurismo non solo come avanguardia tutt’oggi propulsiva, ma – per dirla con lo stesso McLuhan – avanguardia di massa, di cui la Moda assurge a linguaggio peculiare. Per la cronaca, proprio il collega Saccoccio, fondatore del Netfuturismo, in tempi recenti ha promosso nell’avanguardia pura gadget d’arte/moda significativi, con il marchio SIVOGA!

http://www.daringtodo.com/lang/it/2015/04/13/moda-futurista-un-ritorno-allavanguardia-lintervista-roberto-guerra/
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domenica 15 marzo 2015

Marinetti 70 Recensione Presentazione

da METEOWEB

edieuropa_Marinetti70
Presentato a Roma il libro “Marinetti 70. Sintesi della Critica Futurista”
martedì 10 febbraio 2015, 17:15 di

Domenica 8 febbraio 2015, presentato presso  la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea (Roma, Piazza Cenci 56), il libro “Marinetti 70. Sintesi della Critica Futurista”, a cura di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra (Armando Editore). La revisione più recente sul fondatore del Futurismo, oggi riletto come autentico precursore dell’era informatica, dei tempi postmoderni e della Internet Revolution. Per l’occasione sono intervenuti : Giovanni Antonucci, Francesca Barbi Marinetti, Giancarlo Carpi, Simona Cigliana, Vitaldo Conte,  Massimo Prampolini, Antonio Saccoccio, Luigi Tallarico. A settant’anni dalla morte, il fondatore del futurismo Filippo Tommaso Marinetti continua a essere una delle figure più discusse e controverse della cultura italiana. In questa pubblicazione alcuni tra i maggiori studiosi viventi dell’artista esplorano aspetti fondamentali della sua opera: il culto della modernità, le ricerche poetiche e parolibere, i rapporti con la politica (nazionalismo, socialismo, anarchismo, fascismo), l’influenza sulle avanguardie europee, l’attualità delle sue intuizioni nel XXI secolo. Il volume, a cura di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra, contiene contributi  (oltre agli stessi curatori) di Enrico Crispolti, Paolo Valesio, Simona Cigliana, Günter Berghaus, Gino Agnese, Giordano Bruno Guerri, Giorgio Di Genova, Riccardo Campa, Pierfranco Bruni, Vitaldo Conte, Massimo Prampolini, Patrizio Ceccagnoli, Giancarlo Carpi, Luigi Tallarico, Miroslava Hajek, Giovanni Antonucci, Massimo Duranti, Francesca Barbi Marinetti.

Antonio Saccoccio  è studioso delle avanguardie e del futurismo, collabora con l’Università Tor Vergata di Roma, già curatore del convegno Eredità e Attualità del Futurismo (Roma, 2013) e coautore di Manifesti Net.futuristi (Avanguardia 21, 2012.) Roberto Guerra è poeta e attivista futurista, già autore di Futurismo per la Nuova Umanità (Armando editore, 2012) e Futurismo e Transumanesimo, la poetica di Internet (La Carmelina, 2014). E cosi i curatori e Vitaldo Conte (tra gli autori e relatori) rileggono il futurismo contemporaneo, in chiave, oggi, non più “vitalistica”, ma umanistico-scientifica,  al passo  -auspicato- con la nascente società della conoscenza e della rivoluzione digitale post Internet.
Guerra, in un’intervista rilasciata a Ferrara Italia, ha dichiarato che ” Marinetti 70′ sintetizza l’attuale livello critico e operativo. Analisi eclettiche tra i bordi della storia dell’arte e del nuovo futurismo operativo: da un lato il paradigma strettamente estetico o estetico sociale, come gli interventi di Di Genova, Duranti, Prampolini, Ceccagnoli, Antonucci, la Barbi Marinetti, oppure Crispolti, Tallarico, Valesio, Conte, Bruni, dall’altro paradigmi dopo la scienza e internet. In ogni caso come fare anima o ‘brain’ nel mondo computer, registro di sistema condiviso, più o meno, da tutti gli autori.” Saccoccio, ad un’intervista di Asino Rosso, ha dichiarato che “l’idea di base del Futurismo fondato da Marinetti è un’idea intramontabile, è la sfida nei confronti di chi non si accorge che la realtà si trasforma e va continuamente reinterpretata, è la sfida per una costante evoluzione. I futuristi, un secolo fa, ebbero il compito di testimoniare la trasformazione della sensibilità umana per mezzo delle grandi innovazioni tecnologiche (telegrafo, telefono, cinema, automobile, treno, aereo). Il Net.Futurismo, oggi, deve essere interprete dello straordinario rinnovamento della nostra sensibilità, avvenuto in seguito alla rivoluzione neo-tecnologica. E la “rete” (net) è assunta come paradigma in grado di riassumere la sensibilità contemporanea. ”
Vitaldo Conte ha detto  “Marinetti 70, con il suo variegato panorama di interventi, risulta un qualificante “mettere in circuito” focalizzazioni storiche insieme a ipotesi e proposte. Queste ultime vertono sulla presenza del futurismo marinettiano nel corpo dell’attualità, sia come pensiero e sia come creazione a tutto campo, confrontandosi con le seduzioni di ogni possibile avanguardia di arte-vita...

METEOWEB.EU

Futurismo e Transumanesimo, recensione (Meteo Web)


da METEOWEB

 transvision 2010

Il fenomeno transumanista

martedì 9 settembre 2014, 19:48 di


Un eBook recente, “Futurismo e Transumanesimo. La Poetica di Internet” (La  Carmelina edizioni, Ferrara-Roma, 2014) fa il punto sul controverso movimento culturale d’ispirazione scientifica che da tempo segnala una nuova fiducia verso la scienza e tecnologia come risposta alla crisi contemporanea.  Il poeta saggista Roberto Guerra (anche transumanista) l’autore. Il movimento nato in Usa verso il duemila, diffuso anche in Italia con le associazioni culturali AIT e Network Transumanisti,  da un lato appare favorevole alla libera ricerca scientifica anche radicale, longevità estrema e potenziamenti tecnologici (innesti cyborg, medicina d’avanguardia e crionica inclusi) e alle nuove tecnologie per il cambiamento sociale, dall’altro – da cui molte polemiche-  appare radicalmente critico verso certo ambientalismo culturale – da esso definito neoluddista – oggi prevalente almeno in Italia e Europa.
Note negli anni scorsi le polemiche con il celebre storico Fukujama che definì il movimento “L’idea più pericolosa al mondo”, forti le critiche bioetiche degli stessi Giuliano Ferrara e Marcello Veneziani, dall’ambiente cattolico e “conservatore”.  Guerra chiarisce un poco le questioni. Il transumanesimo o semplicemente postumanesimo o nuova futurologia scientifica, è nato in ambito praticamente accademico e coinvolge soprattutto ricercatori in molti laboratori ufficiali  (Il biochimico inglese Aubrey de Grey) o figure ineccepibili come Ray Kurzweil che collabora con Nasa e Google, lo stesso Larry Page… anche Marvin Minsky, storico padre dell’Intelligenza Artificiale. Pare sconfinare con la fantascienza perchè supportato da celebri scrittori come gli stessi Bruce Sterling, Robert Sawyer e Dan Brown (!). Guerra chiarisce un poco le questioni evidenziando certo substrato del movimento, sia con riferimenti a certa psicanalisi culturale e appunto futurologia (lo stesso Asimov), sia l’attuale pubblicistica italiana, segnalata proprio in questo 2014 anche da media di forte audience quali Focus, Espresso, Panorama (nel 2010  a Milano anche un convegno internazionale transumanista).
Negli ultimi tempi si segnalano i libri di Riccardo Campa, sociologo della scienza a Carcovia, “Mutare o Perire” (Sestante edizioni) e “La specie artificiale” (Deleyva); Giuseppe Vatinno, “Il Transumanesimo.., (Armando editore), fisico e già parlamentare, Roberto Manzocco, “Essere Umani 2.0” (Springer), non ultimo- almeno lateralmente-  il recente IIF (Italian Institute for the future di Roberto Paura, Napoli). Nuove direzioni  che dimostrano, almeno secondo Guerra, il postumanesimo  al passo con certa stessa ecologia ma scientifica, certaeredità attuale del famoso Club di Roma di Aurelio Peccei , di pionieri italiani quali Silvio Ceccato e  Roberto Vacca, più in generale con l’Umanesimo ma scientifico contemporaneo, prossimo alla società aperta e della conoscenza promossa dallo stesso Popper.
Info: Transumanesimo in Italia  wikipedia
(Photo da Transvision 2010, Milano, convegno internazionale transumanista)*

giovedì 26 febbraio 2015

Futurismo anniversario, giovani da 106 anni


 
20 febbraio 1909, 20 febbraio 2015, anniversario compleanno 106 del futurismo.  Futuristi giovani da 106 anni.... parafrasando una speciale pubblicità recente, Edison, già griffa infatti particolare, dal grande Thomas, inventore della luce elettrica con il nostro Alessandro Volta? Pare proprio di si, alla luce della grande retrospettiva del 2014 al Guggenheim Museum di New York sul futurismo storico, non ultimo in Italia dal volume appena edito da Armando editore, Marinetti 70 Sintesi della critica del futurismo, a cura di Antonio Saccoccio, netfuturista digitale - Univ. Tor Vergata, Roma e del sottoscritto, poeta futurista e elettronico: una re-visione aggiornata per l'anniversario stesso settantesimo della scomparsa di Marinetti, con - tra gli autori- alcuni dei principali storici e critici del futurismo, stprico e digitale, per la prima volta assieme per un bilancio critico aggiornato ed in progress. 
Il futurismo continua oggi e in Italia  ancora la sua Capitale, in chiave contemporanea, alla luce dell'era informatica:  Marinetti e il futurismo? Precursori del computer world attuale, di Internet.
E chiarita, attualmente, anche la famosa querelle storica sull'equazione futurismo-fascismo: ben più complessa anche storicamente,  contingenze quasi skinneriane o pavloviane...: se Marinetti era in Russia sarebbe stato con Lenin, viveversa Majakowskij .. con Mussolini, peraltro considerato quasi fin alla viglia della marcia su Roma dallo stesso Lenin un rivoluzionario, particolarmente irritato dalla rottura dei socialisti con l'ex "rivoluzionario", più o meno lo stesso giudizio di Gramsci sul futurismo in tempo reale. 
Noi aggiungiamo, senza rimuovere  certa comunque secondaria collusione in Italia, né certa clamorosa ingenuità in Russia.., che per spiriti e idee rivoluzionarie come ... il futurismo, politicamente era quello che passava  il secolo, il convento dell'epoca, e se non osano gli artisti il salto nel futuro e nel mondo nuovo, il mondo.. sarebbe sempre vecchio, anzi si sarebbe già estinto dal neolitico...
E nessuna iperbole: se gli orizzonti sani del nostro tempo,  il mondo tecnoscientifico - e poco altro-  segnala ancora nella crisi contemporanea totalmente imprevista solo negli anni '60, scenari futuri desiderabili, ripetiamo captati eccome dal Futurismo, l'Ombra, per dirla con Jung, del nostro tempo è in primo piano, come tutti sanno: dovevamo andare in vacanza su Marte nel duemila, invece,  nonostante i progressi scientifici,  il Reale è paradossalmente un nuovo medio evo (ben poco meraviglioso alla Huizinga o Le Goff) con incubi di  povertà retromoderne, terza guerra mondiale e scontri di civiltà impensabili.
E l'arte scienza futurista, al passo con l'evoluzione scientifica contemporanea, ci ricorda, pur in dinamiche globali del genere, più nello specifico  di abusata società liquida, di compiacimento nichilista autodistruttivo, di vera e propria patologia politica generalizzata, certa nuova configurazione e  cambio di rotta, probabilmente l'unica ricetta planetaria, dalla forza della scienza e dell'immaginario futurista in senso espansivo, non solo ovvio i futuristi, per pilotare le soluzioni vincenti.  Dalla follia e dalla stessa patologia della normalità (l'infame buon senso o la voluttà di essere fischiati denunciato e ... provocatorio di Majakowskij e Marinetti) al regno della macchina  rivoluzionaria, ovvero della scienza, oggi non più mera utopia, ovvero della libertà e del pensiero complesso e della Conoscenza, anziché le superstizioni religiose storiche o non riconosciute ancora dominanti (dietro una patina di "democrazia" in Occidente e di "autodeterminazione"  nel terzo/quarto mondo - con sceicchi e  capi tribu che sguazzano nell'oro o nelle allucinazioni  primordiali ancora animistiche... inclusi i terrorismi ben noti...),  Politica e Economia pre-scientifiche incluse (necessari altri Registri di Sistema, come dall'astrologia all'astronomia per intenderci).   
Ecco,  il pozzo senza fondo, il buco nero già s'intravede nell'attuale quasi orizzonte degli eventi: come nell'ouverture di 2001 .. di Kubrick, allora forse, anzi probabilmente scatterà la scintilla...  I popoli come estrema ratio di sopravvivenza si affideranno alla Comunità Scientifica, ai veri esperti, tempo di essere chiari.  E in tale rivoluzione democratica ma informatica, effetto misconosciuto della/dalla Rete e dal Web, che l'attuale ancora pianeta delle scimmie... capta solo come una specie di elettrodomestico gigante, credenti solo nella numerologia delle Borse e dei capi di stato diversamente babbuini..., i futuristi saranno in prima fila accanto agli Scienziati e al People Web 3.0.Roby Guerra

http://lanotiziah24.com/2015/02/roma-futurismo-anniversario-giovani-da-106-anni/


sabato 7 febbraio 2015

Domenica futurista, presentazione di Marinetti 70....Roma

febbraio 4, 2015 • Regione Lazio
Domenica Futurista…  8 febbraio dalle ore 11.30 alle ore 14.30 – Presentazione del libro "Marinetti 70. Sintesi della critica futurista", a cura di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra, futurista ferrarese. (ArmandoEditore, Roma), presso la Galleria edieuropa Roma – Piazza deiCenci, 56.

(*Galleria,già Editalia, dal 1966, storica per l'avanguardia italiana del/dalsecondo novecento). Tavola rotonda con i seguenti autori del volume: Giovanni Antonucci, Francesca Barbi Marinetti, Giancarlo Carpi, Simona Cigliana, Vitaldo Conte(Vitaldix T Rose), Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Massimo Prampolini, Antonio Saccoccio, Luigi Tallarico. (Nel volume Marinetti70… oltre ai relatori per l'evento in questione, contributi inoltre di Gino Agnese, Günter Berghaus, Pierfranco Bruni, Riccardo Campa, Massimo Duranti, Roberto Guerra, Giordano Bruno Guerri, Miroslava Hajek,  Paolo Valesio).


*Marinetti 70 anni dopo, a cura di due esponenti del futurismo ultima generazione, Antonio Saccoccio e Roberto Guerra: un libro-esplorazione collettaneo intrigante e innovativo:

I diversi autori inclusi (alcuni dei piu importanti storici e critici del futurismo) segnalano probabilmente una nuova fase per il fu Movimento futurista fondato da Marinetti: FTM è scomparso nel 1944, ma quale influenza tutt'oggi sull'arte contemporanea!. Anzi, a quanto pare Marinetti e il futurismo oggi, anni 10 del 2000, vanno considerati a tutti gli effetti precursori dell'odierna età informatica, anche come futurismo sociale o futurologia (per dirla all'anglosassone):.
.. Una re-visione 2.0, del futurismo che delinea orizzonti se non di continuità ovviamente del futurismo storico movimentista, almeno una sua dis-continuità, in ambito culturale, creativamente accademica e – come accennato- futuribile, in dinamiche già postumane, oltre la stagione ambigua postmoderna. critico verso la società liquida contemporanea….
…Un download del medium messaggio futurista per nuovi orizzonti finalmente solidi sebbene dinamici e aperti alla complessità contemporanea: nel divenire e al passo sia con l'arte contemporanea in imprevedibile ancora definizione – nell'attuale mutazione- sia con il divenire della conoscenza: Come direbbe Brian Eno, Before and after the science…prima e dopo il futurismo, oggi 2.0.


INFO DOMENICA FUTURISTA...e Marinetti 70…

EXIBART  http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=146558
ITALIAN NETWORK  http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=26979

lunedì 8 dicembre 2014

I Libri Le Scienze

METEO WEB EU


martedì 16 settembre 2014 
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di Roberto Guerra - Nel 2014  si segnala certamente una iniziativa editoriale periodica in corso dalla primavera scorsa, ovvero i libri Le Scienze, collana Le Frontiere della Scienza, volumetti agili, scorrevoli e rigorosi, a più voci, il meglio della nota rivista  e dei suoi autori, dedicati allo stato attuale del sapere scientifico sui grandi temi dell’umanità contemporanea, problematici e-o strettamente “speculativi”.  Se gira e rigira, anche in Italia, al di là del rumore mediatico e politichese, certa crisi strutturale fin troppo nota, in fondo viene anche da certa cronica arretratezza culturale scientifica,  tale iniziativa divulgativa e accessibilissima, indica,  la via se non regia certamente evolutiva per seminare i memi del nostro tempo più verosimili e conoscitivi. Se la collana spazia, come accennato, da analisi su certe problematiche urgenti (Ecoambientali e economiche energetiche) ad altre solo apparentemente astratte o per addetti ai lavori ( l‘esobiologia e la fisica contemporanea) il verosimile scientifico analizzato e discusso suona spesso in flagrante iato con i pregiudizi giornalistici, del senso comune, popolare  e  della risposta politica.
Ad esempio pare che la causa prima di certo inquinamento, CO2 e buchi d’ozono vari sia più l’agricoltura selvaggia e dissipatrice di certi fertilizzanti che automobili e industrie. Che gli OGM non siano affatto quel demonio che paventano l’Unione Europea e certo ambientalismo, lasciando poi ((in assenza di alternative realistihe) nell’indigenza  i paesi sottosviluppati. Che l’energia  solare non sia un flop ma neppure quella panacea su cui parecchi spergiurano. Che davvero noi umani non siamo soli nell’universo, ma che la storia temporale dell’universo permetta  pochissime finestre compatibili per qualche interazione con parallele cività intelligenti aliene. E così via. Stupisce forse questa dinamica costante che invita, in ultima analisi, a radicali svolte fin dalla scuola elementare e nei media, per incidere concretamente verso qualche cambiamento strutturale per la psicologia collettiva, finalmente  orientabile verso livelli conoscitivi decenti  E la conoscenza quasi amata, rivela in tutti i ricercatori delle varie pubblicazioni tematiche  prospettive sempre plurali, dialettiche, danzanti, dinamiche, a colori,  anche contraddittorie, ma dopo la scienza,  punto di non ritorno, Stile democratico abbastana diverso da quello “daltonico” e riduzionistico di certo andazzo sociopolitico.  La collana, supportata da La Repubblica, consta, sempre con prefazioni di Marco Cattaneo dei seguenti volumi: Fisica estrema; Il cammino dell’uomo; Gli enigmi del cosmo; La medicina del futuro; In cerca di altre Terre; La seconda rivoluzione verde; Il problema dell’energia. Della serie, riassumendo: quando in Italia si capirà che la scienza – e già da un pezzo – è se non il nostro cuore, certamente il Cervello e  lo stomaco del presente  e del futuro?



La Grande Guerra futurista (Centenario 1915-2015)

In uscita “La grande guerra futurista (Wold War I, Centenario 1915-1918). Italo Balbo trasvolatore”

“La grande guerra futurista (Wold War I, Centenario 1915-1918). Italo Balbo trasvolatore”

Il futurismo e la prima guerra mondiale per il centenario della cosiddetta Grande Guerra del 15-18, riletta con sguardi psicostorici e futuribili. trasversali e anti-ideologici Una ventina di noti scrittori, filosofi e artisti, alcuni di Ferrara, intervengono con brevi saggi e interviste, sull’evento epocale che stimolò Freud e Einstein a una famosa corrispondenza storica e che vide l’avanguardia italiana in prima linea. Interviste anche sul trasvolatore Italo Balbo, celebrato oltreoceano come archetipo del primo novecento: con brevi saggi e interviste dai ferraresi Barbieri Lorenzo (politologo), Ferretti Alberto (politologo e storico), Giardini Paolo (politologo), Marco Tani (scrittore) e altri.  A cura del neofuturista Roberto Guerra con contributi e note critiche inoltre di Calselli Luca (Roma, architetto. già collaboratore di Fuksas), Casalino Pierluigi (Imperia. futurologo e islamista), Cecchini Graziano (Roma, Futurista.. la Fontana Rossa di Trevi) , Conte Vitaldo (Roma, Critico d’Arte… Docente Belle Arti Roma), D’Aquino Gianluca, (Alessandria, scrittore, Premio Giallo Mondadori) Daco (Belluno, Net artista, SL), Fiore Antonio, (Roma, pittore futurista) Giovannini Sandro (Pesaro, filosofo, scuola romana di filosofia politica), Guglielmini Stefano (Politologo, Ferrara, Federalismo Regionale Emilia-Romagna), Manias Giuseppe (Oristano, sociologo, curatore Biblioteca Gramsciana di Ales), Melandri Paolo (Faenza, poeta e musicologo), Pignalosa Vanessa (Salerno, pittrice, cocuratrice Circolo Arianna), Pinna Maria Antonietta (Londra, scrittrice e blogger), Russo Gennaro (Napoli, presidente Space Renaissance Italia, ricercatore aerospaziale), Saccoccio Antonio (Roma, ricercatore ciberculturale, Univ. Tor Vergata), Scorza Fabio, (Londra, filosofo e giornalista culturale) Sgroi Luigi (Milano, critico d’arte e curatore Nord Italia Mov. Nuova Oggettività), Siniscalco Luca (Milano, Filosofo e redattore Luuk Magazine) Vaj Stefano,(Milano, filosofo e futurologo, dirigente Ass. Italiana Transumanisti) Vatinno Giuseppe (Fisico e Filosofo), Venturini Filippo (Perugia, scrittore e ricercatore archeologico).

Tavolette Heliopolis.. "non aver paura di dire" a c. di Sandro Giovannini

Italian Network

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - "ITALIA 2014" - A META' FRA OPERE D'ARTE E IL LIBRO LE "TAVOLETTE DELL'EDITRICE HELIOPOLIS PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA ITALIANA NEL MONDO

(2014-12-02)
    Libri d'arte in polvere di lignite e incisi al laser per le preziosissime cosidette Tavolette,: questa la firma per la Casa editrice Heliopolis di Pesaro, specializzata in produzioni a metà tra volumi collezionistici d'altri tempi e nuove modulazioni contemporanee. Un poco come le produzioni della ben celebre Franco Maria Ricci.  Nello specifico ecco le produzioni del 2014, recentemente edite e in uscita.  A cura del poeta filosofo Sandro Giovannini, si segnalano: Nel presente eterno, la felicità delle cose...VII note di Sandro Giovannini al testo di Giovanni Sessa su Emo pregiata tiratura Heliopolis in contemporanea con il libro di Giovanni Sessa: “La meraviglia del Nulla. Vita e filosofia di Andrea Emo”, Bietti, Milano, 2014 e tende a rimarcare alcuni plessi logici del testo di Sessa, in una dialettica costruttiva e serrata.

Ciò fa ben rilevando tale lavoro organico sul filosofo veneto, condotto da Sessa con determinazione ed efficacia notevole, sia per le implicanti risonanze filosofiche di contesto che per l’unicità/esemplarità della cometa/chimera emiana, ricca di una forza imaginale potente che non concede nulla  all’ovvietà, comunque paludata...Prefazione di Romano Gasparotti. 200 copie numerate e personalizzabili i  4 tipologie di copertura: 1) pergamena naturale con disegno di copertina a mano, copertura in cuoietto nero, in cuoietto naturale, in legno (varie essenze) con incisioni e traforature laser.

seconda novità 2014  “...non aver paura di dire...”

Fine 2014. Pregiata tavoletta Heliopolis Edizioni, in parallelo con un e-book (La Carmelina, Ferrara), stesso testo. Ma al di là della ormai storica collana a cui tanti scrittori hanno partecipato, cosa ricerca  questo doppio filosofico e comunicazionale? Se è vero che oggi è improponibile non cercare di comunicare e nello stesso tempo tutto si sfilaccia nella quantità e nell’indifferenziato, allora questo ossimoro vivente, questo duplice registro serve a soddisfare una esigenza rimanendo fedeli alla profonda vocazione ed evocazione del bello nella sostanza (che è forma), aggiungendo e non sottraendo. Una cartina di tornasole. Uno scandaglio veritativo. Contenutisticamente gli autori perseguono una propria ricerca di verità e di coraggio, oggi altrettanto preziosa.
“non aver paura di dire…” 42 contributi di:

Angela Ales Bello, Luigi Alfieri, Alberto Cesare Ambesi, Umberto Bianchi, Mariano Bizzarri, Ettore Bonessio di Terzet, Claudio Bonvecchio, Giuliano Borghi,  Riccardo Campa, Agostino Carrino, Vitaldo Conte, Raimondo Cubeddu, Giovanni Damiano, Vittorio de Pedys, Gianfranco de Turris, Massimo Donà, Adriano Fabris, Francesco Franci,  Luca Gallesi, Romano Gasparotti, Giuseppe Gorlani, Luca Grecchi, Roberto Guerra, Michelangelo Ingrassia, Vito Limone, Luigi Lombardi Vallauri, Francesco Mancinelli, Gian Ruggero Manzoni, Gianluca Montinaro, Raffaele Perrotta, Miro Renzaglia, Antonio Saccoccio, Andrea Scarabelli,  Giovanni Sessa, Luca Siniscalco, Francescomaria Tedesco, Stefano Vaj, Marco Vannini, Marcello Veneziani, Filippo Venturini, Piero Visani, Eduardo Zarelli.
curatela: Gianni Bertuccioli, Sandro Giovannini, Luigi Sgroi.(02/12/2014-ITL/ITNET)


Gramsci 2017 (Armando editore) recensione di Emilio Diedo

LITERARY MAGAZINE PADOVA 11 2014

Gramsci 2017. Dopo Berlinguer... Renzi, Grillo: per una sinistra italiana nell'era di Internet

L’opera qui proposta, mix saggistico, antologico, di Roby Guerra su Antonio Gramsci, è una seconda edizione riveduta ed ampliata del cartaceo edito da La Carmelina Edizioni, Ferrara-Roma 2013.
È ivi incluso, a fine saggio, un originale “Chip Chip Microchip” dedicato all’evento sismico che colpì, e devastò, l’Emilia nel periodo maggio-giugno 2012: ventiquattro componimenti poetici ispirati ad un’estetica postfuturista, del medesimo Guerra.
Ancor prima della premessa dell’autore sono inclusi quattro “Collaudi”, indicanti l’effettiva positività critica d’una, appunto, collaudata pubblicazione, la precedente. Collaudi eloquentemente espressi nelle allettanti note raccolte da: il giornale d’informazione La Nuova Sardegna; lo scrivente Emilio Diedo (da Literary); Marcello Francolini (da Salerno Magazine); e Roberto Bonuglia (da Il Tempo La storia).
Accurato saggio, ampio quanto a cronologia, da Gramsci e fino al presente, all’insegna d’un modulo di scrittura globalmente postfuturista, com’è nell’irrinunciabile mentalità e nel consequenziale stile del curatore. In pratica è una guida ad un approfondimento sulla poliedrica attività intellettuale ed innegabilmente politica di Antonio Gramsci – Ales (OR), 1891 † Roma, 1937; membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo, 1919; fece parte dell'esecutivo dell'Internazionale Comunista, 1923; e poi, segretario e deputato del Partito Comunista d'Italia (PCdI), 1924, affrontò la questione meridionale, indirizzando la politica dei comunisti verso l'unione con i socialisti massimalisti.
Un Gramsci che proprio, ed ineludibilmente, dal precipuo punto di vista politico, viene coerentemente raffrontato con uno dei suoi più degni successori, Enrico Berlinguer (cfr. 2011 Elogio postmoderno di Enrico Berlinguer). Sardo Gramsci e sardo Berlinguer (Sassari, 25 maggio 1922 † Padova, 11 giugno 1984; segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1972). E poi, transitando per il sempre attuale politico filosofo veneziano Massimo Cacciari (2009 Massimo Cacciari a la 7: 360° oltre la sinistra), il confronto giunge a convergere su un attuale interprete, molto gettonato protagonista della politica: Matteo Renzi. Personalità, quest’ultima, che, benché ideologicamente più centrista se non addirittura tenuemente destrorsa, è in ogni caso mossa da un piglio ugualmente rivoluzionario sul piano programmatico, se non più spregiudicato ancora (2011 Manifesto per Matteo Renzi).
Il libro, come s’era detto, edito per la prima volta nel giugno 2013, e segnalato dall’Istituto Gramsci di Grosseto nonché dalla Biblioteca Gramsciana di Ales, non poteva che essere riproposto: prima ristampato dalla stessa Carmelina e, ad un anno, rivisto ed ampliato in questo e-book di Armando Editore. È anche questa una delle motivazioni del richiamo che la presente recensione si propone come obiettivo, oltre al largo merito in sé dell’opera, condotta con acume d’indagine e lungimiranza.
L’analisi, nella sottile filigrana mentale dell’autore, potrebbe ambire inoltre a portare alla prova provata, se ce ne fosse ancora bisogno, che un nuovo futurismo, di cui Guerra ne è parte integrante e centrale nella propulsione propagandistica (postfuturismo), può essere inteso addirittura in transito nell’opposta strada di ‘sinistra’, rispetto a quella ‘destra’ che ne aveva intravvisto lo sviluppo del primevo movimento nel suo apicale contesto artistico ed estetico, inevitabilmente coincidente ad un’ideologia, quella fascista ovviamente, agganciata alla dinamica della storia. Anche se, già trattando della Nuova Oggettività, che ormai invade la sfera di questa nuova tendenza in seno ad un redivivo, più umano futurismo, non è proprio il caso di dare definizioni né di destra né di sinistra e neppure centriste. Ma lo si vuole sottolineare solo per un’ulteriore mera osservazione, integrativa di quest’analisi. Di fatto, e non per niente, i doverosi nomi di Marx e Marcuse e quello parzialmente pertinente ma certamente più attuale di Baudrillard, unitamente ad altri nomi quali quello, assolutamente centrato, di Marinetti e quelli laterali, un tantino più ambigui sul piano strettamente argomentativo, di Sanguineti e Pasolini, reggono un’ampia analisi nel senso surriferito.
Il contesto della ricerca è egregiamente supportato da un’assortita quanto qualificata appendice, elaborata sulle interviste di Roby Guerra a Giuseppe Manias e Graziano Cecchini, in qualità d’opinionisti; sull’intervista, questa volta arrovesciata, di Luigi Siniscalco allo stesso Roby Guerra; e su un’eloquente nota di Zairo Ferrante (“Morte per indifferenza”. Saggio semi-para-poetico di un indifferente,); oltre le dovute indicazioni di riferimento: nota curricolare sull’autore e bibliografia.
Con eloquenza e gustosa ironia Roby Guerra, in chiusura di Premessa, inneggia ad una più che condivisibile rivoluzione sociale di tipo indubbiamente pacifista (2012 Lotta amata X il futurismo: i futuristi per la netgeneration / Rottamatori, antipolitici e pirati). Dimodoché l’oramai sbiadita teoria della ‘lotta cruenta’ o altrimenti ‘lotta armata’, come la si voglia definire, lascia il posto ad una molto più congeniale e gradita ‘lotta amata’, priva di quella bellicosa erre che, dacché Marx la concepì, ha fatto tanto discutere sul piano sia teoretico sia politico.