lunedì 28 settembre 2009

FUTUROLOGIA E SCIENZA: IL LINK DI UGO SPEZZA


da CONTROCULTURA SUPEREVA


Futurologia e scienza, da sempre un binomio fuori discussione per i futurologi, eppure spesso contestato da sociologi e storici attardati, incapaci di comprenderne l’essenza (fisica in greco!), una nuova forma mentis, un metodo libero, creativo e spesso controcorrente (come il metodo e le scoperte scientifiche) rispetto alle idee tradizionali. Poi, a volte e non raramente, previsioni anche verificabili e probabili.
Il futurologo
Ugo Spezza, in due parole, sintetizza la futurologia come scienza:
“La Futurologia rappresenta il tentativo di prevedere, partendo da basi scientifiche, quale sarà il futuro, più o meno remoto, dell’umanità. Tale analisi riguarda sia l’espansione, prevista come migrazione su altri pianeti, e sia l’evoluzione individuale e sociale dell’uomo a seguito del sempre più veloce progresso tecnologico che contraddistigue la recente era dell’information tecnology” Ultriormente Spezza sottolinea: “In particolare famosi scienziati del calibro di
Raymond Kurzweil (Mit), Nick Bostrom (Oxford University) e lo stesso Stephen Hawking (Oxford University) oggi propongono una analisi del trend tecnologico che mostra una tecnologia sempre più pervasiva nell’ambito umano.” Già oggi non si può non notare un cambiamento del trend e delle abitudini regolato dalle nuove tecnologie: rispetto a soli venti anni fa i computer, la rete Internet e la telefonia cellulare hanno completamente rivoluzionato lo stile di vita umano, e dei più giovani in particolare, i quali hanno acquisito una vera e propria dipendenza da queste tecnologie. ..


continua



Roberto Guerra

sabato 5 settembre 2009

DIVENIRE 3 FUTURISMO Recensioni


da Il Resto del Carlino agosto 2009 Ferrara


“Divenire 3” Il Futurismo ha una nuova antologia
Resto del Carlino
Riccardo Roversi

Sebbene nel primo Novecento i Futuristi si siano concentrati, nella loro azione, soprattutto sulla letteratura e l'arte, mentre i Transumanisti abbiano oggi un approccio al futuro prevalentemente scientifico, è proprio su iniziativa dell' AIT (Associazione Italiana Transumanisti) che è stata da poco pubblicata questa interessante antologia – interamente dedicata al Futurismo – dal titolo Divenire 3 – Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica del postumano (Sestante Edizioni), a cura di Riccardo Campa. Non poteva mancare tra gli autori del volume il ferrarese Roberto Guerra, neofuturista da sempre, con il saggio “Marinetti e il Duemila” , un testo già edito una decina di anni orsono. Il volume contiene inoltre i “manifesti” del convegno per il centenario del Futurismo (curato anche dallo stesso Guerra.....




da La Nuova Ferrara Agosto 2009


Il fascino del Futurismo
Una raccolta completa di saggi nell'anno del centenario
La Nuova Ferrara
a cura di Vincenzo Iannuzzo

Saggi programmatici, sulla storia, la filosofia, la musica, la dimensione sociale, la fantascienza e la futurologia, sono questi gli argomenti del volume uscito in questi giorni, a cura di Riccardo Campa, dal titolo “Divenire 3 Futurismo” (Sestante Edizioni). Nell'anno del centenario è forse il trattato programmatico più significativo del Futurismo odierno che ancora affascina storici, storiografi, artisti, filosofi e studiosi. All'interno scritti dello stesso Campa, Vaj, Faye, Scianca, Grandi, Aguzzi, Boco, Cecchini, tutti docenti universitari o artisti di fama, compreso quello dello scrittore ferrarese Roberto Guerra (capostipite del nuovo futurismo ferrarese, in sinergia con Graziano cecchini, alias Rosso Trevi). ...


POESIE TRANSUMANISTE SU ARGO ON LINE



Roberto Guerra, Brain games (2008)
BRAIN GAMES


“Mi considero l’ambasciatore di Disneyland” PHILIP K. DICK


INTERNET GAME

Ninna nanna robot
America
Ninna nanna robot
Europa
Ninna nanna robot
Asia
Ninna nanna robot
Africa
Ninna nanna robot
Oceania
Ninna nanna robot

Pianeta Terra in volo non stop


domenica 23 agosto 2009

Graziano Cecchini Biografia Ufficiale Ebook (FUTURIST EDITIONS)


*da Controcultura(Supereva)

Per la casa editrice on line Futurist Editions a cura di alcuni neofuturisti, è stata appena edita (ebook: “Rosso Trevi on the Moon”) , a cura di Roby Guerra, la prima biografia ufficiale e autorizzata di Graziano Cecchini, alias RossoTrevi, il più celebre futurista contemporaneo che – come noto – nell’ottobre 2007 ha bucato i media con il blitz della Fontana Rossa di Trevi, tra gli eventi controculturali più significativi, certamente spettacolari, degli ultimi anni per la cultura nazionale.
Certamente, fin dalla Fontana,
Rosso Trevi è – corentemente futurista e al passo di corsa con l’arte-vita marinettiana, poco incline a voli pindarici filosofici e al contrario basata su “Pensiero+Azione” non stop (quasi post D.J. …) - sempre nel vortice di piccole e grandi querelle, non ultimo quelle giudiziarie, tutt’oggi ancora aperte, proprio a seguito delle sue performance il-legali, per così dire: quasi un invito a nozze per la particolare Magistratura italiana, lestissima a perdere tempo con eventi tacitamente e nei fatti irrilevanti, passatistissima e alla moviola su ben altre situazioni gravi e pesanti.
In contro-luce, peraltro, proprio l’incredibile rilevanza penale pretesa e supposta nei blitz marinettiani, ma pure sulla scia di Warhol e Christo, di Rosso Trevi, in sincronia con l’arte contemporanea postinternet, è un altro capitolo inedito della poetica virtuale di Cecchini, sorta di semi-inedito Futurismo giuridico (perchè, pur poco noto, nel campionario dei manifesti storici futuristi, spicca anche un travolgente Manifesto Giuridico!).
Queste vicende apparentemente extraartistiche e tutti gli eventi futuristi Rosso Trevi, dalla fontana rossa al… futuro prossimo.., si trovano distillate dinamicamente nell’ebook in questione: una specie di consolle non stop da discoteca, attraverso una webgrafia selezionata dai curatori direttamente dal web: una netgrafia ovviamente minimale considerata l’ampiezza delle news e delle informazioni rintracciabili su Internet dell’artista futurista.
Una scansione microstorica, cronologica che spazia, attraverso soprattutto interviste a Rosso Trevi (ma anche in taluni casi articoli e commenti), tratte spregiudicamente sia dai principali old media (dal New York Times e il Corriere della Sera, eccetera) sia da blog e siti on line, alcuni celebri, altri sorprendenti.

MARINETTI POST1944


*da CONTROCULTURA7SUPEREVA

MARINETTI post1944: la continuità futuristaE’ possibile, anche alla luce del centenario futurista(1909-2009), celebrato ovunque più del bicentenario di Darwin (link… mediatico significativo), affermare criticamente certa[...]
E’ possibile, anche alla luce del centenario futurista(1909-2009),
celebrato ovunque più del bicentenario di Darwin (link… mediatico significativo), affermare criticamente certa continuità futurista, oggettivamente ininterrotta, fin dall’immediato secondo dopoguerra, dopo la scomparsa di Marinetti?
Come noto,
critici e storici dell’arte, spesso fino a pochi anni orsono francamente per motivi soprattutto ideologici, hanno archiviato l’avanguardia futurista proprio con la scomparsa del fondatore Filippo Tommaso Marinetti: peraltro, già ben prima del centenario altri critici e storici, minoritari nel panorama “accademico”, ma pur sempre autorevoli, hanno chi direttamente chi tacitamente rivendicato, al contrario la continuità del futurismo, se non come movimento organizzato, quanto meno sia come Idea ancora attuale, sia come esperienza concreta e documentabile di alcuni gruppi d’artisti, attivi anche dopo la scomparsa pretesa del futurismo.
Ci riferiamo ai critici e storici d’area futuristica: De Maria, Apollonio, Tallarico, Verdone, Grisi, Salaris, Di Genova, Crispolti, Scudiero, nonché ad artisti critici significativi quali Enzo Benedetto Record (cosiddetto dallo stesso Marinetti), Antonio Fiore, Baldo Savonari, finanche più recentemente a certa nuova ondata neofuturista (ma i suoi promotori rifiutano tale suffisso se non per convenzione), rappresentata dal celebre e spettacolare Graziano Cecchini, dai più giovani simultaneamente scrittori e saggisti Futurguerra e Giovanni Tuzet, fino a futurologi di fama internazionale, i cosiddetti transumanisti di Riccardo Campa (e anche altri storici o artisti, di cui ci scusiamo per eventuali omissioni).
Collateralmente anche i cosidetti Connettivisti, new wave della fantascienza italiana, rivendicano certa continuità futuristica, quantomeno come una delle matrici.
Infine: per dirla con Bloom, il futurismo è stato chiaramente rivendicato come matrice da parte delle più importanti cosiddette neovanguardie del secondo novecento: in Italia dallo stesso Gruppo 63 (la generazione dei vari Zanzotto, Eco, Sanguineti, Balestrini, lo stesso giovane all’epoca Ruffilli- e quest’ultimo ha aderito anche a certo neofuturismo contemporaneo). Finanche autori notissimi, in ambiti diversi: Nam June Paik per la video arte o arte elettronica, lo stesso Baj e gli stessi John Cage o Kraftwerk e Brian Eno nella musica elettronica, colta cosiddetta o tecnopop.
In ogni caso due fatti indiscutibili segnalano la continuità del futurismo, pur anche in certa ovviadi-scontinuità che, a ben vedere, appare trasparentemente una delle evoluzioni persino prevedibili del futurismo stesso storico (secondo la critica convenzionale): la continuità futurista si è sviluppata soprattutto sul versante filosofico-estetico modernista e postmoderno; insomma l’estetica della macchina futurista, il futurismo come futurologia quasi utopica.
Tale paradigma caratterizza, tra bordi più umanistici e altri più “scientisti” le aree neofuturiste sopraindicate. E attualmente quasi il Futurismo, alla luce proprio di certa futurologia italiana, appare quasi tutt’uno con il Transumanismo dell’
AIT di Riccardo Campa, quasi una codifica contemporanea ufficiale---



Roberto Guerra

domenica 5 luglio 2009

Il BAMBINO CHE SOGNAVA LA FINE DEL MONDO (A.Scurati) recensione di Roberto Guerra


from Spigolature- Spigoli&Culture Magazine on line

Antonio Scurati, Il bambino che sognava la fine del mondo, Milano, Bompiani, 2009, pp. 295, € 18,00 Recensione di Roberto Guerra
L’ancor giovane talento della nuova literary made in Italy, Antonio Scurati (40 anni) con l’apocalittico-imtegrato-dis-integrato Il Bambino che sognava la fine del mondo forse confeziona il vertice della sua pur aurorale vita letteraria.
Il libro infatti è perturbante: apparentemente, come spesso recensito, una metafora della nuova era mediatica esecrata come serial Killer quasi dell’Età perduta d’oro supposta precomunicazione di massa: un golem elettronico, anzi un demone, come si dilata via via l’atmosfera delle pagine, postmoderno, capace di mixare come una strega quasi transgender. Reale/Virtuale dei fatti e delle notizie sui fatti allo scopo di allucinare tutti i protagonisti e la Comunità, intesa qua in senso quasi Organico, sociologico...
“Correte. Mio padre sta uccidendo mia madre”. La telefonata arriva alla stazione di polizia alle due del mattino. A farla è un bambino biondo con due grandi occhi blu che fissano il vuoto. Naturalmente non è vero, ma come un sogno rivela spesso la Cura, a volte nella dimensione letteraria la cifra estetica si rivela nelle prime Vocali e i Primi Sogni di un fanciullo, posseduto dal desderio della Fine del Mondo.... Non amiamo discorrere di libri in modo lineare, quindi ci limitiamo a brevi accenni tecnici: Molti anni dopo, una city del Nord è Teatro di violenze sull’Infanzia: sono i bambini stessi, biondi e occhi blu come nel Villaggio dei Dannati della fantascienza a denunciare le vicende. Psicosi e sospetti a catena come una reazione nucleare in scala dilagano in tutta la Nazione (Italia): finché un Intellettuale, un Professore, incaricato non dalla Polizia, ma da un grande network cartaceo (leggi Quotidiano), prova clamorosamente a decifrare gli Eventi, trasmutati quasi da cronache della degenerazione biologica della Razza degli Adulti verso la Razza dei Bambini a oscuri ma tangibilissimi Disegni di Lucifero....
Il libro è perturbante perché antibuonista e probabilmente per combinatorie casuali di Logica del Senso del Sogno dell’Archetipo e tutti al plurale-contaminati come tutti i protagonisti, effetti aperti e in libertà imprevisti forse allo stesso scrittore. Tra Demian di Herman Hesse, il Piccolo Assassino di Bradbury, il Villaggio dei Dannati di cui prima, e -forse unico neo ...- certa cronaca ristampata direttamente nel Libro senza filtri più complessi (ma lo scrittore è anche giornalista- deformazione professionale) più che i Media pretesi come Entità Aliena criminosa verso le vittime umane contemporanee, il fascino del Libro risiede nella luciferina capacità dei... Bambini di vedere e parlare in trasparenza smascherando gli Adulti neppure Re Nudi, ma Automi senza plastica... come l’esoscheletro di Terminator!
Il titolo è la password: l’archetipo del Fanciullo Divino ricorrente in certa Fiction letteraria o realismo magico, ora in senso narrativo-letterale... Mentre certa simbiosi Media-Mutazione-Infanzia-Valori-Nuovo (Bambini) Vecchio (Adulti) è flusso narrativo autoreferente, ordigno poetico telecomandato: Sognare la fine del Mondo, appunto sognare nel bambino non è un Delirio... ma l’Illuminazione magari, invisibile, ultratenue in un giorno d’eclisse, di nuove aurore inedite, sconosciute, senza parole, senza neppure numeri, travolgenti e entusiasmanti. Il gesuitico Professore non aveva nulla da scoprire e risolvere: tutto era già nel Primo sogno del baby Demian. Virtuale o Reale i Padri da sempre nel Vecchio Mondo comunque “ammazzano”... le Madri... e gli Adulti “torturano” i Bambini. E’ la Legge di Darwin: il Vecchio si oppone miticamente al Nuovo che viene alla Luce...
Ma... grazie ai Media-specchio dell’inconscio collettivo tecnologico del nostro tempo, bambini e popolo catodici lo sanno d’istinto: perciò preferiscono guardare le Veline (e Striscia le Notizie...) o i Cartoons Made In Japan/Manga/Anime (l’Arte della Guerra o dell’ Eroe...), strategie postumane ormai per la sopravvivenza secondo non Natura, ma Natura+Macchina... Il Professore, no, non lo sa, è privo, in quanto Adulto, in quanto Professore (ovvio, nel gioco del riduzionismo letterario...) del Nuovo Istinto, deve distinguere tra falso e vero, gira a vuoto... Il Bambino biondo, invece, sogna la fine del mondo: al mattino si Risveglia e il Mondo gira non a vuoto ma attorno al Sole! Da tale combinatoria forse il fascino paradossale e luciferino del Libro...

La scheda di Roberto Guerra

MARINETTI E IL 2000 in DIVENIRE 3 FUTURISMO


ROBERTO GUERRA: MARINETTI E IL 2000 in DIVENIRE 3 FUTURISMO

from Estense Com

Presente nell'importante ''Divenire - Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano''
Transumanisti, Guerra e il saggio su Marinetti
La produzione futuristica ferrarese procede senza sosta. E' uscito di recente un importante volume dei Transumanisti futurologi, dove il futurista locale Roberto Guerra è presente con un saggio completo su Marinetti (ristampato dopo 10 anni, già edito a Ferrara con Schifanoia editore) ed anche i due manfesti per il centenario di Ferrara, uno di Guerra e uno di Graziano Cecchini.
Il terzo volume di Divenire - Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano - è dedicato interamente al futurismo. Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della nascita di questo movimento culturale e non poteva presentarsi occasione migliore per mettere in luce le non poche affinità tra il futurismo storico e il transumanesimo contemporaneo. In particolare, gli autori del volume si sono concetrati - partendo da diverse prospettive ideologiche e disciplinari - su aspetti comuni ai due movimenti, come il culto della tecnologia, l’idea di uomo moltiplicato, la neofilia, l’esaltazione della giovinezza e della vitalità, la guerra all’invecchiamento e alla morte, la sfida alle stelle, il sogno di ricostruire l’universo, l’innovazione radicale degli ambienti e delle forme di comunicazione, lo spirito rivoluzionario.
Dopo l’introduzione di Stefano Vaj, che indica nella rinascita del futurismo la chiave per il “ritorno sul promontorio dei secoli” delle attuali generazioni, per la sezione Attualità, abbiamo un lungo e intenso saggio del politologo di fama internazionale Guillaume Faye (“Futurismo e modernità”), che invita gli europei a ritrovare le proprie radici storiche nel paganesimo e a far proprio lo spirito futurista per tornare a costruire la propria storia. Chiudono la sezione due manifesti scritti in occasione delle celebrazioni del 20 febbraio scorso: il primo del celebre Graziano Cecchini, al secolo “Rosso Trevi”, e il secondo redatto dai futuristi Roberto Guerra.....



*from ADNKRONOS

DIVENIRE 3 IL FUTURISMO AIT news
A cura di Riccardo Campa e i transumansiti ialiani, la nuova futurologia nazionale e internazionale, l'AIT di Campa è la sezione Italia di H+ del Professor Bostrom, è appena uscito il volume DIVENIRE 3 FUTURISMO, per Sestante edizioni. Non a caso nell'anno del centenario, è forse il volume programmatico e significativo del Futurismo odierno più autorevole e organizzato. Saggi dello stesso Campa, S.Vaj, G.Faye. M.Grandi (postilla sullo storico E.Gentile), A.Arguzzi, F.Boco, G.Cecchini e R.Guerra (i manifesti del centenario di Ferrara (a cura Ferrara Video&Arte) dove i transumanisti hanno ufficialmente rilanciato-aggiornata all'era scientifica- l'avanguardia di Marinetti e Majakowskij, profetica sul nostro tempo e sul futuro prossimo.





lunedì 29 giugno 2009

DIVENIRE 3 SPECIALE FUTURISMO! Transumanisti A.I.T. NEWS


DIVENIRE 3 speciale IL FUTURISMO
(A.I.T- Sestante Edizioni)


"Questo e' il migliore volume dedicato al futurismo uscito quest'anno, in occasione del centenario,
perche' scritto da personaggi di fama e soprattutto DA VERI FUTURISTI !"

"Il terzo volume/numero appena uscito di Divenire. Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano (LINK), la collana/rivista della AIT, è *interamente dedicato al futurismo*, e credo sia la cosa più ambiziosa pubblicata in italiano da decenni sull'argomento.Articoli di riccardo Campa, Stefano Vaj,G uillame Faye, Roberto Guerra, Graziano Cecchini, Adriano Scianca, Francesco Boco, Andrea Aguzzi, Mafalda Grandi; eccetera. Discussione con gli autori al gruppo Facebook della rivista a http://www.facebook.com/group.php?gid=33244335473."

(* including Graziano Cecchini Rosso Trevi, Roberto Guerra...e i manifesti di Futurismo 100 live Ferrara 20 2 2009 a cura Ferrara Video&Arte)


(dalla prefazione di Riccardo Campa) Il terzo volume di Divenire - Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano - è dedicato interamente al futurismo. Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della nascita di questo movimento culturale e non poteva presentarsi occasione migliore per mettere in luce le non poche affinità tra il futurismo storico e il transumanesimo contemporaneo. In particolare, gli autori del volume si sono concetrati - partendo da diverse prospettive ideologiche e disciplinari - su aspetti comuni ai due movimenti, come il culto della tecnologia, l’idea di uomo moltiplicato, la neofilia, l’esaltazione della giovinezza e della vitalità, la guerra all’invecchiamento e alla morte, la sfida alle stelle, il sogno di ricostruire l’universo, l’innovazione radicale degli ambienti e delle forme di comunicazione, lo spirito rivoluzionario.Dopo l’introduzione di Stefano Vaj, che indica nella rinascita del futurismo la chiave per il “ritorno sul promontorio dei secoli” delle attuali generazioni, per la sezione Attualità, abbiamo un lungo e intenso saggio del politologo di fama internazionale Guillaume Faye (“Futurismo e modernità”), che invita gli europei a ritrovare le proprie radici storiche nel paganesimo e a far proprio lo spirito futurista per tornare a costruire la propria storia. Chiudono la sezione due manifesti scritti in occasione delle celebrazioni del 20 febbraio scorso: il primo del celebre Graziano Cecchini, al secolo “Rosso Trevi”, e il secondo redatto dai futuristi Roberto Guerra e Alessio Brugnoli, entrambi intesi a marcare a fuoco le date 1909 e 2009.Nella sezione Genealogia si trova un saggio del curatore Riccardo Campa (“Il superuomo del futurismo. Tra immaginario tecnologico e socialismo rivoluzionario”) che ricostruisce gli orientamenti politici del futurismo storico e stabilisce un legame genetico con il transumanesimo odierno; uno scritto di Adriano Scianca (“L’uomo moltiplicato”) che evidenzia l’anticipazione dell’idea di postumanità nel futurismo; e infine un’interessante articolo di Andrea Aguzzi sui legami genetici tra l’attuale musica elettronica ed industrial e le sperimentazioni di Balilla Pratella e Luigi Russolo nel primo Novecento (“Il linguaggio musicale futurista”).In Futurologia si trova un articolo di Francesco Boco (“Futurismo e fantascienza”) volto a sottolineare il legame tra la cultura futurista e la letteratura dell’immaginario tecnologico. Si tratta di un contributo importante, perché la critica letteraria stenta a riconoscere questo legame. Segue un saggio di futurologia retrospettiva del poeta Roberto Guerra (“Marinetti e il Duemila”) che evidenzia tutta la attualità e la dimensione profetica del pensiero del fondatore.In chiusura, come sempre, abbiamo le recensioni e gli inviti alla lettura della sezione Libreria. Qui, Mafalda Grandi (“Futurismo, politica e Politica”) esprime le sue impressioni a caldo sul libro La nostra sfida alle stelle dello storico Emilio Gentile, volto a ricostruire l’impegno e l’orientamento politico dei futuristi.


giovedì 18 giugno 2009

ROBY GUERRA DA MARINETTI AI FUTUROLOGI da Estense Com


FROM ESTENSE COM FERRARA Notizia inserita il 15/6/2009

Le opere di Roberto Guerra sempre più presenti in rete
Il futurismo made in Ferrara sbanca il web
Nemo profeta in Patria... che sia il caso anche di Roberto Guerra, controverso e complesso forse scrittore futurista ferrarese, nei fatti promotore con il celebre Graziano Cecchini del futurismo contemporaneo?
Non solo poeta e animatore ma anche autore di diversi saggi sul futurismo e il futuro. E ora, sorprese del web, Guerra, in versione blogger, cura diversi blog webzine e editing d'area (Futurist Editions ad esempio, con ebook prefati anche da un certo Paolo Ruffilli) ed è persino linkato con tanto di banner su alcuni dei siti prestigiosi ufficiali della futorologia italiana, chiamata anche Transumanesimo, tra sociologia, informatica e fantascienza; in Italia i più noti sono Roberto Vacca e Riccardo Campa, presidente dell'A.I.T (Associazione Transumanisti Italiani) di cui è membro come indicato nel suo blog magazine Scienza e Futuro. P
roprio nel sito uffciale di quest'ultimi, Guerra è presente con un'intervista allo stesso Campa, e con il manifesto ufficiale dei nuovi futuristi lanciato a Ferrara per il centenario: tra i firmatari anche i più importanti futuristi contemporanei oggi attivi, gli stessi Cecchini e Ruffilli, lo stesso Campa e altri futurologi tutti presenti a Ferrara, non ultimo diversi artisti e scrittori ferraresi tra cui Filippo Landini, Lamberto Donegà e Riccardo Roversi.
Per la cronaca l'A.I.T di Campa è la sezione Italia del movimento transmanista futurologico internazionale con sede a Oxford Humanity + che include tra i suoi membri centinaia di scienziati, tra cui uno dei fondatori Nick Bostrom e lo stesso celebre informatico Marvin Minsky. Ma Guerra collabora anche con il Network parallelo traNsumanista di Estropico e anche con il sito di Futurologia scientifica dell'informatico e giornalista del Sole 24 Ore Ugo Spezza, equipe tutte interfacciate e direttamente collegate con l'Organizzazione Internazionale Humanity + di cui prima.
Tra breve anche una "chicca": un volume antologico a più voci, esperti sul futurismo italiani e stranierisul Futurismo, a cura proprio di Campa e l'A.I.T con lo stesso Guerra presente con un saggio su Marinetti.
I siti di riferimento: http://www.transumanisti.it/

mercoledì 3 giugno 2009

FUTURISMO VS POLITICA


FUTURISMO VS POLITICA
L'era di Internet automaticamente (il web è il messaggio...) relativizza qualsivoglia ideologia, credo, religione politica: innesta con processo lento ma inarrestabile la fine della Divina Politica, particolarmente in Italia, rispetto all'Occidente, anomalia strutturale in tal senso.
Leggi Vaticano(- ma controcorrente, storicamente e archetipicamente- da Woitjla in poi, incluso il raffinato Papa Ratzinger -“Internet è un dono di dio” ...oggi più avanti di certa Intellighenzia italiana pseudoprogressista paleoborghese controrivoluzionaria e involuta- sempre contro le nuove tecnologie e la scienza) la Balena Bianca DC e il Partito Comunista a suo tempo pure più democratico e anche propulsivo in Occidente, nel bene e ovvio nel male, soprattutto per i suoi effetti appunto sociali culturali (peggio l'Intellighenzia sopravvissuta che... Togliatti e Berlinguer, tranne un certo Cacciari e pochi altri).
Certo postmoderno, ad esempio, parallelo ai famigerati anni di piombo (Baudrillard- definiteagghiaccianti le sue tesi in un Congresso postBerlinguer, dal mediocre Natta- Lyotard eccetera) già evidenziò in quegli anni la mutazione, in corso, il relativismo dei Codici Politici, entro alcuni bordi, specifici, ovvio (contro il Totalitarismo neofascista o neocomunista), ma finalmente oltre il Pensiero Unico de La Gauche et de La Droite.
Una polifonia possibile, anti/post/trans/futurpolitica salutare, dinamica ancora nei fatti incerta in Italia, per Resistenze (quasi freudiane) coaugulate soprattutto dal post Pci regressivo nella nota sindrome del Cavaliere, per la stessa ambiguità del postBerlusconi o Acqua di Fiuggi... con certe novità culturali nei fatti relegate nei margini extra stanza dei bottoni, anziché assimilate e quindi incisive.
Mentre nella cosiddetta Sinistra, dopo Pasolini, quasi il Vuoto, a parte pochi (il solito Cacciari eccetera), ancora analfabeta se non ostile su Internet e le Nuove Tecnologie (persino anche qua involuta l'Intellighenzia “paleorossa”, rispetto a certo modernismo genetico del PCI storico o di certo eurocomunismo berlingueriano mai decollato), nella cosiddetta Destra, appunto è parzialmente in atto un' elaborazione aperta, sebbene spesso ancora contraddittoria rispetto a certo umanesimo scientifico necessario, con sguardi persino revisionisti positivi sullo stesso Pasolini,... Gramsci, Marx (!) eccetera: ma nei fatti relegata in Riviste, Media et similia. Cavaliere, o meno, certo revisionismo critico in Italia dei vari De Felice, Emidio Gentile, Marcello Veneziani, il giornalista Pansa (e altri) è solco parzialmente più dinamico ed innovativo rispetto all'attuale ormai prolungato impasse della cosiddetta Intellighenzia di sinistra.
Nello specifico futurista, l'Effetto Duemila, l'Effetto Internet e l'Effetto Centenario contribuiscono parecchio in tale nuova bussola postpolitica: proprio il Futurismo italiano, da sempre complesso e parzialmente ambiguo (rivoluzionari o reazionari in Politica?) si presta particolarmente come archetipo e nodo centrale di quanto sopra e del dibattito postmoderno (futurismo-postmoderno- politica, di cui recentemente si occupano anche futuristi o critici prossimi al movimento post1944).
Rinviando ai testi e le prove scientifiche, da destra, per usare categorie fin d'ora relative, Enzo Benedetto, Luigi Tallarico, gli stessi Gino Agnese e Francesco Grisi, ex Futurismo Oggi, ('esperienza fondamentale del Futurismo post1944 fino al duemila) fino a Giordano Bruno Guerri, suggeriscono risposte aideologiche e in tal senso; da sinistra diversi critici, tra cui Claudia Salaris, Alberto Bertoni, lo stesso Luciano de Maria. Riassumendo a livello strettamente critico, con i vertici della grande Mostra di Venezia del 1986 e del Centenario di quest'anno, infinite celebrazioni e alcuni rilanci ufficiali del Movimento, ovunque nel mondo, fenomeno su cui indagare e che prova la vitalità in ogni caso del Futurismo, inedito per qualsivoglia avanguardia , superiore persino sul piano mediatico al bicentenario di Darwin (ma questo-altra questione non è un bene!) l'essenza rivoluzionaria o almeno tecnoanarchica antelitteram del Futurismo è patrimonio oggi condiviso dalla maggioranza dei critici e degli storici dell'arte anche a sinistra.
Più in profondità, con collegamenti affascinanti che risalgono pure a Futurismo Oggi, Roberto Guerra-chi scrive-Riccardo Roversi- Baldo Savonari e la sua equipe Terzo Futurismo-Antonio Fiore, Luigi Picchi, Franck Ancel, lo stesso noto musicista electro J.M. Vivenza -a modo suo- all'epoca tra i più giovani collaboratori dell'equipe di Enzo Benedetto) , tra i futuristi attivi contemporanei o tra i nuovi critici, esprimono posizioni dichiaratamente radicali e umanistico-scientifiche o almeno umanistiche moderne e democratiche, compreso un certo Graziano Cecchini, il più discusso forse ideologicamente, nei fatti il più tecnoanarchico di tutti.
Extra appunto Futurismo Oggi, l'ultima rivista storica cartacea ufficiale strettamente futurista (ammettendo certa continuità post1944) prossimi ma oltre il futurismo stesso, dati di fatto ancor più netti nel senso di cui prima sono i contributi scientifici e i chiarimenti progressisti, democratici, libertari, persino a volte filo radicali dei vari Riccardo Campa e altri Transumanisti e futurologi, tra cui gli stessi Estropico, Ugo Spezza, eccetera, e dell'ala Connettivista (fantascienza, i vari Milani, Battisti, Di Matteo ecc.....progressista tout court) oltre ai neofuturisti stessi -ultima ondata , Giovanni Tuzet, Maurizio Ganzaroli, Filippo Landini(tecnoanarchico...prossimo all'estrema sinistra costituzionale e nostro video collaboratore....).
Per la cronaca, sia la questione politica in esame, sia il Centenario Boom futurista non sarebbero ora così in primo piano senza l'evento vivente proprio di Rosso Trevi.(effetto Rosso Trevi poco indagato dagli addetti ai lavori). Il Movimento globale futurista post1944 con e a partire dal superblitz clamoroso di Graziano Cecchini del 19 10 2007 (o se si preferisce il Neofuturismo) si è finalmente evoluto,al passo con l'era dei media e di Internet, in questo... data base , quindi in senso rivoluzionario per la capacità almeno di Rosso Trevi, di bucare in tal modo i media - .
Una premessa, ora è decisiva: nel Futurismo contemporaneo inteso in senso globale aperto (comprese le interfaccia e le sinergie appunto Transumaniste, futurologiche, Connettiviste e altre, prevale oggi quasi esclusivamente l'ala umanistico-scientifico e-o tecnoanarchica, al di là di alcune ambiguità linguistiche o anche scelte contingenti metapolitiche prossime al centro-destra o al centro sinistra cosiddetti; qua, caso per caso va verificato, territorio per territorio, comunque relativizzato non per edulcorare ma per evidenti sinergie extrartirstiche, persino tattiche e certamente contingenti autoconsapevoli. Intanto, appunto, destra e-o sinistra- sempre intesi in senso... cosiddetto.
Tranne eccezioni importanti e decisive da cui prendere le distanze (i bordi limite di cui prima), certi futuristi contemporanei, poiché la Politica è comunque Informazione decisiva in Italia, purtroppo ancora in modo religioso e condizionante rispetto a Europa e Occidente), consapevolissimi dell'azione futurista in tal senso soprattutto Virtuale, magari possono appunto assumere posizioni anche semi-ufficiali verso sinistra o destra: ma un semplice passpartout per tre obbiettivi minimali ma importanti: E' nell'essenza del futurismo, in quanto Pensiero+Azione, trascendere la sfera puramente estetica e intellettuale, il mondo va cambiato... non contemplato diceva Marx! (Pur consapevoli della relativa incisività di tali azioni futuriste politiche,anzi metapolitiche).
Il Futurismo come provocazione anche politica è quasi sempre un sano virus nel cimitero della politica italiana stessa. I futuristi si occupano di Politica per comunicare e divulgare il Futuro .. alle Scimmie balbuzienti che ancora comandano il Mondo (da Roma alle periferie villaggi città d'Italia! . Insomma, futurismo pubblicitario alla Marinetti o Depero tramite il Medium Politica (il Medium è il messaggio, i contenuti relativi- entro certi vincoli pur fondamentali-ripetiamo) in Italia ancora decisivo.
In tal senso, per essere chiarissimi, visto da Sinistra, ora certe ambiguità vanno ulteriormente relativizzate: Tallarico, ad esempio, ha quasi 100 anni come il Futurismo. Lo stesso Rosso Trevi, certe sue ambiguità sono le stesse di Marinetti e certa grande Letteratura del Novecento che solo menti miopi possono non captare nel suo irriducibile simbolismo. Sia La Fontana Rossa, Piazza di Spagna, eccetera (rivoluzionarie in senso postmoderno, mix tra Marinetti-Warhol e Christo), azioni futuriste fortemente eversive , antipolitiche e tecnoanarchiche, sia certo futurismo dei diritti umani da Cecchini lanciato con Free Tibet, il suo Pensiero+Azione live persino al Fronte in Birmania, per difendere e liberare il Tibet e i Karen dagli ultimi comunismi non alla Berlinguer ma alla Mao Tze Tung o Pol Pot, azione futurista libertaria provata dai live reportage di... Radio Radicale, sono fatti trasparenti e ormai pistola fumante per qualsiasi querelle ideolgica neopassatista in tal caso.
Chi scrive, idem, quasi relativamente osteggiati nella propria Ferrara, per posizioni rare non allineate a certa Casta culturale monoliticamente paracomunista, nonostante collaborazioni continue dagli anni ottanta con tutta l'avanguardia ferrarese (quasi tutta prossima alla sinistra!), dall'ampio background (libri, video, performance eccetera) -documentato a Ferrara città d'arte, persino dichiaratamente radicali e tecnoanarchici, persino da giovane excomunisti alla Berlinguer, con Majakowskij e il futurismo russo (anche Obama!) sempre taciti e interfacciati con il nostro percorso neofuturista neomarinettiano!
Anche certa ala neofuturista più giovane, di qualità indubbia intellettuale, i vari Alessio Brugnoli o Antonio Saccoccio (e l'equipe di Net futurismo ben conosciuta e sospetta tra i futurologi), chiaramente la più conservatrice e neoaccademica, letteraria tout court Brugnoli e ostile al Futurismo verso la Scienza, netfiliaca nel bene e nel male Netfuturismo, in certe opzioni metapolitiche certamente né rivoluzionarie né tecnoanarchiche, va relativizzata. Brugnoli è un neoconservatore alla Veneziani, Saccoccio idem, quest'ultimo semmai ingenuo per certe sinergie ufficiali, con ad esempio il Circolo Futurista di Casalbertone, ecco quest'ultimo sì reazionario e ultra conservatore, ma irrilevante per il Futurismo contemporaneo (Chi scrive e lo stesso Cecchini a suo tempo abbiamo pubblicamente contestato e preso le distanze da tale sinergia e da tale gruppuscolo-Il Circolo Casalbertone.).
Discorso invece più decisamente eretico- infine -nella parentesi strettamente neofuturista e affine per alcuni giovanissimi: in primis... Armando Di Carlo(talento tecnoanarchico dirompente anche futurdadaista, anche un delizioso futurismo latino!)e i cosiddetti Transavveristi Giovanni Balducci ed Emanuele Rocchi prossimi a certo anarchismo della Transavanguardia e certo neodecadentismo, postletteratura remix di un altro modernismo estetizzante e-o iconoclasta (dna di ogni estetica della gioventù...). Generation futurist squisitamente figlia del web, tra manifesti web primordici (anche Brugnoli e Saccoccio per i web manifesti) e persino la prima TV futurista (Di Carlo), metapoliticamente appunto tecnoanarchici.
Infine, lo stesso Stefano Vaj, al centro di certe polemiche nell'ambito transumanista. Secondo me, proprio per la sua matrice squisitamente postmoderna forte, tra apppunto Lyotard e certo postmodern francese d'area Droite (Faye e Alain de Benoist), al contrario ... Vaj ha liberato certo magma culturale da etichette obsolete, più ancora degli stessi De Benoiste e Faye, lo stesso Jean Cau (ex collaboratore di Sartre!). Ha liberato certo mistero di certa grande letteratura e cultura che viene fin da Nieztsche, per mere e complesse Resistenze freudiane.., da sempre demonizzata (poi puntualmente riscattata anche a sinistra) proprio per la sua complessità e profondità e Libertà..quasi genetica in autori come .. Zarathustra, Baudelaire, Wilde, D'Annunzio, Bergson, Heidegger, K.G.Jung... Celine..Pound o persino a Pessoa ... Borges e via dicendo (anche Marinetti e i futuristi... ma -speculare- potremmo dire anche -e questo è il metodo- Majakowskij e i futuristi russi o i surrealisti!).
Anche Darwin ... la scienza positivista... fino a Dawkins , sociobiologi, cibernetici, genetisti eccetera, ci cascano dentro in tali demonizzazioni, a ben vedere, anche proprio il Transumanismo, come Fukuyama e Veneziani stesso purtroppo testimoniano al di là della grandezza indiscutibile di costoro!). In Italia, poi, ci cascano dentro-prima o poi-tutti coloro, sempre una minoranza, che contestano da sinistra anche, o da destra certa dittatura idologica culturale ancora prevalente...(Grandi o piccoli eretici che siano).
Ma un metodo (o contrometodo) esiste: la qualità e la potenza della Parola, la Volontà non di potenza, ma di Bellezza, al di là dei contenuti-a volte ambigui- lo Stile danzante inventato sempre da Nieztsche. Captando anche l'essenza di eventuali ambiguità: il libero pensatore radicale non può non essere ambiguo,, sperimenta livelli di Parola e di Futuro ignoto quasi peculiari, senza alcuna rete collettiva di protezione. Anzi, proprio tale fatto collettivo, fermo restando lo stile danzante, poetico archetipico, certa Volontà di Bellezza e anche Futuro, è prova scientifica bonus della giusta password per non equivocare! E Stefano Vaj, come anche espresso da certa critica, è pensatore complesso e affascinante, noi aggiungiamo geniale, ben più ad esempio di chi scrive (e rispetto a .chi scrive sono più geniali molti altri futuristi contemporanei, transumanisti, futurologi e connettivisti, io... solo un poeta futurista, di talento credo, ma nulla più!).
E questo discorso ci sembra almeno parzialmente valido, almeno in certe sinergie strettamente futuriste culturali, anche per Casa Pound, nei recenti manifesti (“Basta con la Destra e la Sinistra” eccetera) in evoluzione democratica, anche se come Brugnoli e paradossalmente i netfuturisti, tranne Scianca, anch'essi troppo letterari e poco futurologici. E con una X tuttavia per la evidente peculiarità fortemente politico-sociale al di là dell'elaborazione culturale stessa: peculiarità politico-sociale invece secondaria nelle equipe “neofuturiste” prese in esame (che si limitano ad attraversare e soprattutto provocare la Politica, chi più chi meno).
Compreso lo stesso celeberrimo Vittorio Sgarbi, futuristico, come dimostra l'esperimento quasi incredibile della Città di Salemi, con anche lo stesso Cecchini e altri creativi o intellettuali non convenzionali: un esempio neonato... magari effimero ma già significativo e luminoso di futurismo politico contemporaneo applicato, Almeno la fantasia al Potere qua ci sembra ben diversa da certo estetismo politico del ventennio o da quello del ' 68...
Compreso quale esempio opposto a certa spettacolarità di Sgarbi... l'adesione ufficiale al Nuovo Futurismo di un certo Paolo Ruffilli, tra i grandi scrittori contemporanei italiani, ultimo erede della grande stagione letteraria della neoavanguardia italiana (con Zanzotto), garanzia di cultura e spirito libero democratici.
Va da sé, sintetizzando, la necessità futura, per trasformare anche il Pensiero+ Azione del futurismo strettamente contemporaneo, del Connettivismo, della Futurologia italiana, del Trasumanismo in particolare per la superiore complessità e autorevolezza strettamente scientifica e sociale, di una futura Macchina Postpolitica (leggi Organisation”...) per liberare la rivoluzione futurista incompiuta e l'attuale auspicabile ”globale" rivoluzione transumanista e futurologica, vuoi dalle attuali contingenze politiche (turandoci tutti il naso nel presente politico!), vuoi, automaticamente da residue ambiguità.
Una... Macchina politica basata sull'Umanesimo scientifico, la futura democrazia scientifica e libertaria, l'etica e l'estetica dell'Immaginazione scientifica che caratterizzano – con sguardi aperti e dinamici- quasi tutta l'avanguardia italiana postfuturista, nelle sue diverse equipe, scientifica e artistica, per dirla con Riccardo Campa e gli altri scienziati futuribili a cui forse spetta lo start per concretizzare il sogno della Scienza fuori dai laboratori, dalle singole navicelle, pur eretiche e relativamente eroiche, per la futura Astronave Italia, finalmente, se ci sarà il salto quantico, libera- da paleoborghesi, paleocattolici, fascisti e-comunisti.
Almeno come Software da far girare nell'oggi ancora windows 3.1 sistema operativo... non solo della cultura ma della Politica nazionale. Davvero impossibile trasformare il PC, in Partito Cibernetico o il PDL... in Partito dei Letterati... d'avanguardia o postcyberpunk?
Al passo con Galileo, Volta, Marconi, Meucci, Fermi, Majorana.... Dulbecco, Vacca, Ceccato, la Hack e la Montelcini, Veronesi, Zichichi eccetera eccetera oltre, , la scienza italiana sempre all'avanguardia (nonostante i fossili politici!). Al passo anche con Marinetti, i futuristi e l'avanguardia artistica italiana, storica... e contemporanea, cantori e comunicatori della Rivoluzione Transumanista annunciata....

Roberto Guerra poeta futurista
http://futurismo2009.myblog.it
(voce menu Futurismo 100 e + biografie futuristi post1944 e Trans-futurismo - Manifesti)
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