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sabato 5 novembre 2022

L'Entropia e Internet

 
di Roberto Guerra

Forse qualcuno se ne è già accorto. Magari qualche nerd vero residuo che si ricorda come funzionava la Rete anni fa, magari prima dell'involuzione SN e Facebook in particolare....
Vuoi negli anni l'astronomica complessità, vuoi il degrado delle multinazionali HI TECH, vuoi  il degrado stesso contenutistico, il profitto uber alles sempre di Google et company, la Rete non solo spesso è quasi schifosa,  soprattutto ritornando al punto cruciale, siamo già nella fase entropica?  Solo alcuni punti e fatti conclamati che indicano banalmente il fenomeno...
A parte l'assurdità di normali media giornali cartacei, nella versione Web, quasi inesistenti se non via abbonamento,  la stessa Repubblica è un capolavoro negativo in tal senso, ma anche magari testate invisibili...fuori dal coro come La Verità. 
In ogni caso, anche post... i sedicenti coockie e la pubblicità ultraossessiva praticamente leggere un articolo, senza non solo che spuntano come funghi alluvione interruzioni e magari saltano le pagine, 10 minuti per leggere un articolo di 1 minuto!
Non mi risultano, se non criptiche, proteste di qualche associazione di consumatori, istituzionale ecc.  la Normalità come follia al potere..
Ma ripetiamo ancora, il fenomeno è più strutturale. L'Entropia come fenomeno macrofisico del Sistema una volta innestato è difficilmente controllabile, senza adeguati feedback e soprattutto professionisti del web, sempre più sostituiti da algoritmi ancora stupidi (altro che intelligenti), o da umani mediocri stagisti , effimeri, appena trovano di meglio fanno qualcosa d'altro. E le corporation tagliano tagliano ....il destino sono gli algoritmi infiniti, massimo profitto a scapito non solo della qualità ma anche della tecnologia Internet destinata sempre più a bachi imprevedibili e ai crash!
Un caso in controluce, sul divenire entropico e attualissimo è quello del genialoide visionario E. Musk:
Avveniristico e futuribile (non solo utopico) con Space X, le Auto Robot... Tesla, ecc,, e i programmi infatti spaziali già avviati, perde letteralmente tempo con Twitter che ha comprato...Quando i SN sono in involuzione nonostante l
e apparenze e il loro futuro, almeno in democrazie vere progressiste evolute, sicuramente da ridimensionare e controllare sul serio, i Media stessi in primis.
Succintamente l'entropia nella dimensione anche umana di Internet..
 

lunedì 24 dicembre 2012

Gesu nell'età di Internet



Santo Natale 2012: forse finalmente più sobrio, nella crisi contemporanea globale. Consumismo eccessivo e insegne luminose, addobbi elettrici, campagne spot, meno martellanti. Meglio anche per lo stupore e la meraviglia naturali dei fanciulli…e i regali in arrivo.
I fanciulli: il grande evento dei bambini, il Santo Natale, a livelli magari perduti nella memoria.


Come il senso, unico, non clonabile, non comparabile della nascità di Gesù, il primo Uomo-Dio nella storia non solo dei miti e delle religioni, ma degli umani.
Un archetipo, quello del Fanciullo Divino
, del Puer Aeternus, per dirla con Jung e Hillman , persino preesistente (i misteri pagani dionisiaci ad esempio), ma alla luce del Sole e nell’evoluzione proprio dell’Uomo come Dio, creatore, peculiare all’iconologia e alla mitologia cristiana: dal significato dirompente nell’era della scienza e di Internet… paradossale per profani e laici o credenti stessi involuti, eppure scienza dei cieli sconosciuta a qualsivoglia altra religione o monoteismo.
Non tutte le religioni sono uguali, nonostante certo relativismo o antropologia culturale più ormai new age o vetero ideologica che scientifica (Levi Strauss o Malinowsly o Maed, intendevano ben altro nell’assimilazione sacrosanta di certa diversità culturale….).
Solo il cristianesimo è alla luce del sole, religione dell’amore, dei fanciulli e dell’Uomo-Dio creatore, con il libero arbitrio, la libertà di scegliere tra il Bene e il Male…
Ovvio, l’Aurora… spesso inquinata dagli eventi terreni, dalla Chiesa stessa di Roma, dal tribunale dell’inquisizione, dal disprezzo della carne, a Gesù e Maria Maddalena anche nella metafora -al contrario-sconosciuto eccetera….. Ma il medium messaggio resta, anzi, potenzialmente più forte negli anni duemila….
Certa psicologia del novecento, anche provocatoria e poco ascoltata dai contemporanei, l’ha anche riscoperto: le pagine psicologiche scientifiche di Erich Fromm, quelle rivoluzionarie di Reich, quelle poetiche di un meno noto Lewinter (con un grande piccolo libro tra il genio di Bosch e il Paradiso e il Regno dei Fanciulli, di Gesù Re dei Bambini). Oltre alla psicologia futuribile, ancora incompresa, di uno Jung, semplicemente destinato ai posteri, dopo la scienza!
Gesù archetipo della postumanità persino, secondo il genio di Teilhard de Chardin, la noosfera come .. Internet? La scienza stessa non poggia forse sui suoi vagiti? Alle frontiere del DNA e del big bang, fisici e genetisti e matematici ad una certa stella, o atomo, o elettrone, o transfinito, quando scoprono la grande meccanica celeste o persino rosa (La poesia è linguaggio necessario a volte), non captano,s coprono, forse Dio o se si vuole gli Dei?
“Dio in persona inventò i numeri” disse un celebre matematico… oppure Jean Guitton, Paul Davies, l’italiano Antonino Zichichi (quasi osteggiato in Italia per la sua fede scientifica e cristiana). E molti altri.
Dove certamente, in tale Olimpo della Scienza del XXI secolo possibile, proprio Gesù è la stella cometa che solca non più, nel 2000, solo Betlemme, ma l’intero pianeta Terra in volo nell’universo, che riflette i suoi primi vagiti luminosi e eterni.
In fondo recentemente persino le massime autorità cattoliche son finalmente distanti anni luce dal rogo di Giordano Bruno (reo di immaginare altri esseri intelligenti nell’universo), dal semirogo di Galileo, finalmente in certo senso assolto dopo secoli di scomunica…): Cardinali vari ammettono altre creature di Dio, anche tra le stelle, nessun contrasto con la “Tradizione”; “Internet è un dono di Dio” ha detto anche il raffinato intellettuale Benedetto XVI (persino cyberpapa con Twitter…; e il troppo umano Papa Wojtjla non fu forse un geniale papa persino televisivo, più perspicace e lungimirante Lui rispetto ai media di tanti intellettuali italiani ancora convinti della dannazione delle onde elettromagnetiche e dell’etere?
Lo stesso McLuhan, guru dei media e profeta della Rete, cattolico, non scrisse (con Babin) un meraviglioso
Uomo nuovo, cristiano nuovo nell’era elettronica? Recentemente anche Vittorio Sgarbi , con un sorprendente e semplicemente sublime, Nel nome del figlio?
Nessun altra religione, potenzialmente, attraversa la complessità delle cose umane e celesti, persino, nel suo divenire storico e nell’evoluzione sociale…. Soltanto con Gesù, l’Uomo è anche libero e rivolto al futuro, in interfaccia con il Divino, ma non suo suddito, come, invece, nell’ebraismo o l’Islam, persino rispetto alla Bellezza immaginale degli Dei pagani dei nostri antenati greci.
Poi, spazio e ciberspazio anche per la diversità religiosa.. ma insomma il Fanciullo Divino Gesù resta opera d’arte superiore!


info:
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/gesu-nellera-di-internet
http://bompiani.rcslibri.corriere.it/libro/7146_nel_nome_del_figlio_nativita_f_sgarbi.html
http://opac.provincia.brescia.it/opac/detail/view/test:catalog:239489

ECCOLANOTIZIAQUOTIDIANA-Roma...

giovedì 17 dicembre 2009

Netfuturismo: i futuristi del web


da Controcultura SuperEva di R.Guerra

Da inizio anni duemila è il massimo promotore del futurismo nella Rete: Antonio Saccoccio, suo il primo blog e manifesto del neofuturismo on line, nella Rete, fino all’evoluzione costante, griffata appunto Netfuturismo, una rete ulteriore disseminata in Italia e anche all’estero, decine di aderenti, tra cui il giovanissimo talento NetBalla, Gianluigi Ballarani e il romagnolo Gianni Getto. altro ideologo del movimento.



E’ l’ala giovane e propulsiva più autorevole del neofuturismo contemporaneo post 1944, con un sito assai bello e numerosi blog (Liberi dalla Forma e altri), tutti interfacciati, in una sorta di transnet sottomenu in divenire ed elaborazione. Con -anche- l’importante magazine periodico cartaceo off line (e on line) Ad Futurum Post.
Con Saccoccio e i netfuturisti, il “web è il messaggio” preconizzato dalla Scuola mcluhaniana, oggi Derrick de Kerckhove, è specchio verificabile: al di là dei contenuti, sempre arditi e provocatori, peraltro soprattutto nel leader supportati da una solidissima formazione umanistica e cibernetico sociale (è Professore atipico), la news netfuturista, rispetto alle altre ali del neofuturismo contemporaneo, è proprio il leitmotiv di Internet e i suoi codici come matrice rivoluzionaria dinamicamente autoreferente.


Come accennato, tutto ebbe inizio verso il 2005, con un primo manifesto neofuturista di Antonio Saccoccio. Già nel primo blog Liberi dalla Forma e nei primi manifesti, periodicamente seguiti da molti altri, la filosofia netfuturista era lucidamente delineata e suggerita: guerra elettronica a passatismo e presentismo dominanti nella cultura nazionale, l’elaborazione di un vero e proprio umanesimo informatico, inzialmente appunto direttamente nella Rete con l’approfondimento e la prassi di una nuova comunicazione non più+ monodirezionale, passiva, come i media preRete,(ma attiva e squisitamente cibernetica come sognavano Norbert Wiener e Von Neumann…) contro certo stesso link diffuso degli Internauti che spesso usano ancora la Rete in tal senso arcaico e moderno; inoltre l’esaltazione del blog come nuova arma e astronave della mutazione....

continua http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/10/antonio-saccocio-e-il-netfuturismo-del-web

http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/futurismo-futuristi-a-torino-con-netfuturismo

lunedì 25 maggio 2009

FUTURISMO E FACEBOOK



FUTURISMO VS FACEBOOK
Alcuni conoscenti futurologi ci han sollevato una questione apparentemente banale, anche alla luce del centenario futurista e di alcuni gruppi cosiddetti neofuturisti contemporanei che, molto o poco attivi nel web ne sembrano anche preda, incapaci quasi di differenziare i due bordi fondamentali dell'interfaccia Virtuale/Reale e viceversa.
La simbiosi ha esiti negativi sia dal punto di vista produttivo che ancora... politico tout court. Tali effetti chiaramente percepiti ad un certo livello critico sulla questione futurista,sono oggi enunciati come accennato non da storici di retroguardia o ancora ideologici, ma quasi da cosiddetti futuristi scientifici (all'anglosassone, fin dai pionieri De Jouvenel e Jungk o lo stesso Asimov.. Clarke, Toffler... Futurist, evidente in interviste e diversi istituti di ricerca sul futuro e riviste dei decenni scorsi), ovvero futurologi e transumanisti, gente che mastica il futuro e certa matrice futurista a certi gradi esponenziali, alle frontiere dei laboratori, quasi...
Futurologi... esperti della Rete capaci di navigare con modalità peculiari non riconducibili ai social network del bla bla in ...schiavitù, piò o meno innnocua. Tra le tecnologie.. della Rete, pare Facebook, il più alla moda da qualche tempo, il più indiziato nel favorire non le Parole in Libertà della Rete, la Democrazia e l'Informazione libertà del Web, ma proprio labirinti semipatologici, spiders fatalmente cannibali verso non solo il popolo nazionalpopolare di Internet , ma anche verso ancor giovani intellettuali, acerbi, ma anche taluni dotati e interessanti, eppure appunto privi di...danza Reale/Virtuale.
A ben vedere, senza regredire alle analisi veteroumaniste tutt'oggi diffuse, ostili come gamberi e struzzi alla rivoluzione elettronica democratica e irreversibile di Internet, certi arnesi critici, poi appunto oggi abusati e senza aggiornamenti..., le idee classiche della reificazione marxista o del robotismo cosiddetto psicanalitico, calzano a pennello con Facebook.
Facebook è un Gatto con gli Stivali ... freudiano: il transfert è matematico, segue quasi la bioritmica onirica di memoria junghiana, più esattamente la coazione a ripetere proprio del Maestro di Vienna, se si vuole il bipolarismo temporale scoperto da certa psichiatria contemporanea (diciamo lo stesso Cassano in Italia)...
Facebook è in sé patologico, ovvio, al di là delle intenzioni dei fondatori: se non si evolverà entro un paio d'anni, l'euforia si modificherà in depressione, sarà una meteora estiva nella storia del web.(Ipotesi, ovvio, pronto ad autosmentirmi!).
Su Facebook ad esempio pullulano equipe cosiddette anche culturali, anche futuriste, nello specifico, almeno dichiarate: va da sé, particolarmente e relativamente autistiche, incapaci di interagire tendo conto dei dati conoscitivi e della storia dell'arte, non dico quella anche ultracontemporanea, presentista, non ancora codificata, anche quella convenzionale sul... futurismo o altro.
Poco importa qua l'aspetto temporale, l'età magari giovane dei seguaci postmoderni di Marinetti: alcuni son convinti d'aver inventato loro il Futurismo! Questo riguarda ad esempio un cosidddetto gruppo Futurismo (molto giovane, pare, ma vedi sopra), con infiltrazioni anche dei controversi netfuturisti cosiddetti del web, ma pure uno dei protagonisti del neofuturismo del web stesso, , Alessio Brugnoli; su facebook appiattito a certo veteroromanticismo tipo confessionale Grande Fratello (nonostante doti intellettuali indubbie).
Diversi invece i blog di chi scrive (uno personale e uno editoriale, mere vetrine spot di news esterne o appunto con scopi editoriali... ), dello stesso celebre Graziano Cecchini Rosso Trevi, spettacolare e mediatico, dell'altro talento neofuturista “storico” del web, l'ancor molto giovane, Armando Di Carlo, (al contrario di Brugnoli ... solo una vetrina e e-mail, veloce!), gli stessi Gruppi Transumanisti e Connettivisti, rispettivamente networks attivi, editoria on line e facebook come spot.. il gruppo editoriale on line internazionale Italian Futurism, il francese Franck Ancel, il neofuturista ferrarese Maurizio Ganzaroli, entrambi nuovamente facebook come vetrina e contatti veloci: mai appunto il Facebook del Big Brother neppure orwelliano!
In ogni caso, anche in tali link non reificati di facebook, il rumore..FACEBOOK. appare ugualmente irritante.
Facebook, riassumendo, anzi, è forse più dannoso in sé,proprio per la sua particolare interfaccia con gli utenti, particolarmente invasiva (molto più di altri social network o di network quali My Space e You Tube eccetera), proprio con chi confusamente segue anche velleità culturali....: certo acerbo futurismo di cui sopra (Futurismo ...!.) ...certo futurismo letterario poco postmoderno ..(Brugnoli) ma anche molti altri soggetti e gruppi d'altra area artistica o intellettuale spesso molto vaghe, anche-
Un conto è Facebook come magari appunto vetrina editoriale e culturale, generalmente già ben programmata da utenti dalle idee chiare, sul Network per questioni dirette, non certamente per accumulare amici e chiacchiere virtuali. Infine, Facebook , appare certamente più innocuo proprio per le chiacchiere in libertà, per i più giovani (altri percorsi, Internet ormai come oggetto macchina naturale, lecito anche perdere tempo, per loro autentica forma di comunicazione e magari sperimentazione creativa: poi, crescendo, quasi certamente, traslocheranno altrove nel web.. oppure lo conserveranno appunto come vetrina rapidi contatti tipo telfono e così via! ), Se Facebook sarà ancora in voga!
Ma per i meno giovani, intellettuali o meno, invece,può essere persino non solo un ancora semi-innocua patologia sociale quasi condivisa, ma persino la sala d'attesa di una sorta di tecnopsicosi.
In ogni caso, Facebook, allo stato attuale, generalmente.... una setta condivisa indecente dal punto di vista estetico e della libertà, nessun moralismo, nessun vincolo giuridico quale antidoto, ma come scambiare l'Apollo 11 con un razzo da sagra agreste made in Taiwan!!!
In controluce, peraltro, proprio la nausea electro di facebook illumina parecchio certa sindrome del web in generale: amplifica meccanismi possibili ovunque nelle astronavi di Internet, siti, blog, altri social network eccetera.
Quanto sopra può esser persino clonato con una fondamentale differenza: altrove, non dipende dalla Macchina Astratta scelta dall'utente, dall'hardware in certo senso, ma proprio dall'utente software.
Qua il transfert e la simbiosi negative son più lineari, più trasparenti; dipende essenzialmente dall'utente software, dal cervello e la mente individuale. Ma fuori da Facebook, nei fatti, nella Rete, ciberculture, webzines professionali, scientifiche, artistiche creative eccetera son assai più diffuse e già quasi surclassano per chi osa captare l'antiquata cultura di Gutenberg.
Roberto Guerra

www.myspace.com/futurismo2009

giovedì 19 marzo 2009

ROBY GUERRA LA POETICA DI INTERNET e-book



ROBY GUERRA LA POETICA DI INTERNET FUTURIST EDITIONS ON LINE
http://futurismo2009.myblog.it/

PREFAZIONE DI LAMBERTO DONEGA'

Il discorso ... ha in sé la ragione, il soggetto e il significante: pensare insieme il singolare della parola e l’universale del linguaggio (Lacan). Non c’è parola al di fuori del discorso. Occorre conoscere il sapere, non svelarlo! L’evoluzione del discorso in scrittura per Walter J. Ong ha cambiato la coscienza umana. Dai discorsi orali primitivi e collettivi si è arrivati a una contemporaneità singola (“La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano).
Ong individua tre passaggi: il rapsodo (racconto della storia con la voce), il tipografo,l’uomo digitale e visivo a cui basta uno schermo per vedere il mondo ( Walter J. Ong, “Interfaccedella parola”). ...Ogni tanto qualcosa miracolosamente arriva a noi dal lontano futurismo .Un lampo per restituirci il tempo perduto , mentre intellettuali commessi viaggiatori ci logorano l’immaginario offrendoci la psicosi delle loro modeste critiche culturali . Naturalmente ognuno costruisce il proprio giardino a piacere pieno di sogni e felicità perché prima o poi dai viaggi del cervello o arrivano frutti importanti o tutto crolla e si rovina .
Così la contemporaneità ci offre solo parole fittizie, seni rifatti, città ritoccate, promesse taroccate, consumo a piacere, auditel necessari. Spesso non abbiamo più il coraggio di “smascherare il reale” e mescoliamo il vero e il falso (“l’ingannato e l’ingannatore “ Lacan), il bello originale e il bello falsificato .
Allora manca il sano futurismo, energia creativa contro l’incapacità di aggregare cultura.
http://www.myspace.com/edizionifuturiste

martedì 11 novembre 2008

IL LIBRO NERO DEL PASSATISMO SPECIAL LUCA VERDONE


FESTIVAL DEL FILM DI ROMA, LUCA VERDONE:




"IGNORANTE LEGARE FASCISMO A FUTURISMO"


«Chi lega il fascismo al futurismo è un ignorante» parola di Luca Verdone, fratello di Carlo, che sul movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti sta realizzando una docu-fiction «Futurismo. Movimento di arte/vita» presentata i nello spazio della Film Commission allestito all'interno del Festival Internazionale del Film di Roma. Un contributo ancora in fase di produzione ma che secondo Verdone avrà anche il compito «di sgombrare il campo da inganni di natura politica che hanno creato fraintendimenti». «Il movimento futurista - ha continuato - non ha nulla a che vedere con il fascismo se non il fatto di averci convissuto storicamente». Partendo dalla vita di Marinetti, la docu-fiction di Verdone dedicherà anche uno spazio al «complesso rapporto» come l'ha definito il regista, tra Mussolini ed il fondatore del futurismo, colui che il 20 febbraio del 1909 firmò il «Manifesto». Quanto a chi oggi si dichiara un moderno futurista come l'autore del «Rosso di Trevi» Graziano Cecchini, Verdone non ha dubbi: «Il futurismo finisce con la morte di Marinetti, tutto il resto è un'invenzione». «Cecchini? Un teatrante, un bravo attore» ha detto.

A nome dei neofuturisti italiani tutt'oggi attivi ci dispiace persino di catalogare il bravissimo Luca Verdone in questo live Libro nero del Passatismo non stop... fratello del più celebre Carlo, uno tra gli attori e cineasti più squisitamente italiani e per fortuna post-realisti, capaci di esprimere cose intelligenti con homour tutto italiano, appunto, degno erede del più grande di tutti, l'Albertone nazionale, il compianto Alberto Sordi, persino sindaco virtuale a Roma per un giorno, a suo tempo. Tra l'altro la boutade del fratello del Coatto (lo diciamo affettuosamente) è simultaneamente futuristissima. Da un lato demolisce l'equazione da cabalisti.. futurismo-fascismo che ha caratterizzato per decenni certa sconcertante pseudocritica ideologica, ancora viva in Italia peraltro, nonostante le revisioni dei vari Salaris, Scudiero, Tallarico, Agnese, Pinottini, Grisi, Benedetto, De Maria, Lista, gli stessi Curi, Bertoni e molti altri. ...Della cui omissione ci scusiamo, perchè tutti -scrostando e purificando certa masochista anche pseudocritica nazionale- restano tutt'oggi esempi di libero pensiero in certa involuzione regressiva della storia e della critica d'arte (e anche parzialmente nelle postavanguardie artistiche ..) in Italia nel secondo novecento.

Tra i molti altri, più o meno noti, uno famoso è certamente Mario Verdone, padre proprio di Carlo e Luca Verdone, specializzato sul cinema futurista... quindi figli d'arte, quasi. Va da sé, la stessa maggiore complessità dell'interfaccia futurismo-fascismo, alla luce della storiografia più recente dei vari Nolte, De Felice, Gentile: ma nel contesto (il Festival ex del Cinema a Roma) non discutiamo certo Luca Verdone per tale omissione, anzi questo aspetto della sua "boutade creativa" dal punto di vista mediatico, come accennato è una grande chiarificazione efficacissima.
Quel che non va è -sempre nello stesso contesto - un medium caldo!- fare il verso ai pappagalli passatisti persistenti dichiarando morto il Futurismo con la scomparsa di Marinetti nel 1944, bollando pure il nuovo futurismo mediatico e pubblicitario (ma non solo, se si è informati, anzi!) di un certo Graziano Cecchini Rosso Trevi, che con un sol gesto clamoroso- il noto blitz alla Fontana di Trevi (colorata di Rosso), un anno fa ha riportato il Futurismo in prima pagina, ecc. (poi le battaglie per il Futurismo dei Diritti Umani, con reportage live trasmessi dalla Birmania da Radio Radicale... non da Santoro o altri zombies rosso antico...). La censura ... di Verdone alla vigilia del centenario è un grave errore. Anche perché proprio il futurismo di Cecchini,il post Fontana Rosso Trevi nei fatti non significano solo -come accennato- il ritorno di certo futurismo neoumanista (al passo con certe revisioni di cui prima e in seguito), ma anche affinità intellettuali non indifferenti di Graziano con ... Vittorio Sgarbi, Oliviero Toscani, (tutti a Salemi-Trapani persino a livello istituzionale), ecc., performance più autentiche e davvero futuriste del duemila magari dello stesso Cattelan (peraltro nientaffatto un bluff!), anche video arte (Cecchini ha partecipato anche a un Video Festival Internazionale con un bel video programmatico sul Futurismo... festival con in scaletta- tanto per informazione- anche un certo Naim June Paick ("la video arte è ispirata dal futurismo", a suo tempo disse forse il più grande dei video artisti elettronici).
Il Rosso Trevi... ha riportato l'attenzione pure su certo neofuturismo del secondo novecento, certamente diverso da quello storico (primo o secondo o... terzo che dir si voglia), successivo alla scomparsa di Marinetti. Neofuturismo attivo..sempre tacito nei critici di cui prima, ma alcuni (Benedetto e Grisi ad esempio), promotori nel secondo novecento anche della continuità del futurismo, con opere, mostre, iniziative e riviste: si pensi alla rivista Futurismo Oggi di Benedetto, attiva da fine anni '60 al 1993, che raccolse tutti i cosiddetti futuristi del/dal secondo dopoguerra fin quasi ai giorni nostri, con nuovi artisti, che stanchi magari di neoposttrans etichette, si accorgevano semplicemente di essere semplicemente futuristi, se non altro perché la miglior verifica quasi popperiana del futurismo come "estetica" possibile degli anni duemila è proprio la nuova era informatica, la nuova net-cultura nascente: Internet... è il regno della Macchina sognata da Marinetti e i futuristi.
E ulteriormente, alcuni proprio prendendo le mosse dall'esperienza di Futurismo Oggi (tra gli aderenti della rivista di Enzo Benedetto.. gli stessi MoMa di New York e il Centre Pompidou di Parigi...), non proprio sconosciuti, tutt'oggi sono promotori di certa dis-coninuità futurista, nuovi scrittori e critici, autori di libri e saggi regolarmente in commercio, finanche noti e assai attivi nel web., con tanto di riviste on line dichiaratamente futuriste. Ci riferiamo ai vari Alessio Brugnoli, Armando Di Carlo, Cosimo Zecchi , Antares, del giro de La Voce Futurista, blog rivista on line (Roma-Milano-Catania, ecc); a... chi scrive (Roby Guerra), ex collaboratore di Futurismo Oggi e Maurizio Ganzaroli, curatori rispettivamente delle riviste on line Futurismo 2009 e del Video Festival The Scientist (Ferrara) - e Sands From Mars, a Giovanni Tuzet (scrittore e saggista - docente alla Bocconi di Milano..), Eugenio Squarcia , Alberto Canetto e altri (futuristi di Ferrara); agli stessi neofuturisti del web di Antonio Saccoccio (Latina, Roma, ecc.); ai vari cosiddetti Transumanisti, Connettivisti ecc. dei vari Schinasi, Cioni; a musicisti d'area futurist quali Massimo Croce (italo-egiziano), INSINTESI (Francesco Andreani De Vito) e Funkman e Klaus D.J (Lecce); a Nuovo Futurismo (Davide Grosso- Roma-Catania); a video artisti o del web (Second Life) quali Giorgio Castelli e Roberto Carraro. E molti altri di cui mi scuso per l'omissione. Tutti artisti e intellettuali futuristi, spesso interfacciati: basta navigare un poco, evidentemente certa cultura ancora dominante in Italia (magari come D'Alema o Fazio) snobba incredibilmente ancora la Rete!
Ebbene: nei fatti il Futurismo in Italia, e non solo, è più vivo che mai, l'unica avanguardia storica ancora attiva. Certamente nella dis-continuità postmoderna; su basi oggi che estraggono dal futurismo storico soprattutto la sua "filosofia" centrale, il Futurismo come arte-scienza, come estetica scientifica d'anticipazione e eretica, estetica peculiare e possibile, tra altre, senza più il dogma dell'ismo, ma nientaffatto un corpo morto. Verdone e altri critici hanno ragione solo su un punto: il Futurismo come movimento è morto nel 1944; ma non come Idea, vettore, estetica possibile degli anni duemila. Perchè sono i fatti a dimostrare le parole, e i fatti esistono! La cultura italiana ha bisogno di ... aggiornamenti, qualsivoglia sistema operativo desideri!
"FIORIRE NON MARCIRE" !