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giovedì 18 giugno 2009

ROBY GUERRA DA MARINETTI AI FUTUROLOGI da Estense Com


FROM ESTENSE COM FERRARA Notizia inserita il 15/6/2009

Le opere di Roberto Guerra sempre più presenti in rete
Il futurismo made in Ferrara sbanca il web
Nemo profeta in Patria... che sia il caso anche di Roberto Guerra, controverso e complesso forse scrittore futurista ferrarese, nei fatti promotore con il celebre Graziano Cecchini del futurismo contemporaneo?
Non solo poeta e animatore ma anche autore di diversi saggi sul futurismo e il futuro. E ora, sorprese del web, Guerra, in versione blogger, cura diversi blog webzine e editing d'area (Futurist Editions ad esempio, con ebook prefati anche da un certo Paolo Ruffilli) ed è persino linkato con tanto di banner su alcuni dei siti prestigiosi ufficiali della futorologia italiana, chiamata anche Transumanesimo, tra sociologia, informatica e fantascienza; in Italia i più noti sono Roberto Vacca e Riccardo Campa, presidente dell'A.I.T (Associazione Transumanisti Italiani) di cui è membro come indicato nel suo blog magazine Scienza e Futuro. P
roprio nel sito uffciale di quest'ultimi, Guerra è presente con un'intervista allo stesso Campa, e con il manifesto ufficiale dei nuovi futuristi lanciato a Ferrara per il centenario: tra i firmatari anche i più importanti futuristi contemporanei oggi attivi, gli stessi Cecchini e Ruffilli, lo stesso Campa e altri futurologi tutti presenti a Ferrara, non ultimo diversi artisti e scrittori ferraresi tra cui Filippo Landini, Lamberto Donegà e Riccardo Roversi.
Per la cronaca l'A.I.T di Campa è la sezione Italia del movimento transmanista futurologico internazionale con sede a Oxford Humanity + che include tra i suoi membri centinaia di scienziati, tra cui uno dei fondatori Nick Bostrom e lo stesso celebre informatico Marvin Minsky. Ma Guerra collabora anche con il Network parallelo traNsumanista di Estropico e anche con il sito di Futurologia scientifica dell'informatico e giornalista del Sole 24 Ore Ugo Spezza, equipe tutte interfacciate e direttamente collegate con l'Organizzazione Internazionale Humanity + di cui prima.
Tra breve anche una "chicca": un volume antologico a più voci, esperti sul futurismo italiani e stranierisul Futurismo, a cura proprio di Campa e l'A.I.T con lo stesso Guerra presente con un saggio su Marinetti.
I siti di riferimento: http://www.transumanisti.it/

lunedì 25 maggio 2009

FUTURISMO E TRANSUMANESIMO



L'ANTIFILOSOFIA FUTURISTA
“Gli scrittori di fantascienza sono i veri filosofi del XX secolo…”
MARVIN MINSKY
“L’idiot littré, una specie che alligna fra gli artisti e gli scrittori… lo studioso di Shakeaspeare che non ha mai letto una pagina di Darwin, il poeta che non è capace di stare ad ascoltare un neurologo senza addormentarsi…”
HANS MAGNUM ENZENSBERGER
Dopo il centenario, è tempo spazio e ciberspazio di un salto darwiniano per il futuro del futurismo.
Anche e nonostante Internet, certo psicologismo letterario e filosofico (già denunciato, contestato e... superato proprio da Marinetti e i poeti futuristi storici- in gran parte poco conosciuti fuori area- fin dai manifesti proprio sulla Parola e la Scrittura) oggi appare come un laccio, un virus neopassatista già trasparente in certo stesso neofuturismo.
Il futurismo era antiletterario e antifilosofico per sua matrice: non contro la Parola e il Pensiero ma contro certa Sindrome di Parmenide (e Manzoni, Croce...) che caratterizza quasi il dna dei letterati e dei filosofi, poco inclini alla lezione irreversibile da un lato di Niezsche e dall'altro della scienza contemporanea: staticità e antidinamismo, certo stesso riduzionismo scientista malinteso (estrapolato dai suoi specifici e legittimi codici) attraversano chiaramente certo futurismo stesso contemporaneo nel web e nel reale.
Sia ben chiaro, per fortuna qua almeno possiamo constatare limiti elettrostatici, almeno elettrici, almeno elettronici, anche pertinenti purchè queste opzioni letterarie-filosofiche risultino appunto opzioni consapevoli, “funzionaliste” ad un certo tipo di codice neoletterario pertinentelegittimo in sé.
E'...uno dei bordi del futurismo contemporaneo, diciamo l'ala “moderata”, anche i futuristi han diritto a certa quiete, va da sé atomi interessanti e anche socialmente di valore tattico mediatici, ma il Nucleo del Futurismo era ed è la Tempesta, la rivoluzione tecnologica e scientifica, dove la Parola e il Pensiero vanno pensati parlati verificati nell'Azione Live (anche un verso digitale o un videoclip sono Azione Live! Lacan docet!).
Non a caso anche politicamente i residui più nostalgici sebbene anch'essi non riconducibili al Novecento riguardano certo futurismo contemporaneo fortemente letterario: Casa Pound da un lato – al di là di certa svolta recente rivoluzionaria – vedi Manifesti dell Estremo Centro Alto e Turbodinamismo- sicuramente elettrostaticità futurista consapevole e quindi in via di risoluzione. L'ombra letteraria appare invece più seria ad esempio in Netfuturismo, poiché inconsapevoli i suoi seguaci (al di là delle intuizioni originarie di Saccoccio, dei contributi stessi di Getto e NetBalla), a dispetto di certa anche affascinante Netfilia, nei fatti proprio della Sindrome di Hegel... quasi che li inquina.
Qua proprio la sopravvalutazione netfuturista dei cosidddetti interscambi di parola e pensiero nel web, la sua sopravvalutazione, in flagrante contrasto con l'azione concreta e creativa, nel web stesso come opera d'arte possibile o nel Reale, rivela certamente ma apparentemente un fiume di Eraclito, in realtà un Lago nella migliore delle ipotesi, a volte una banale e eloquente Palude pre industriale!
Al di là anche (Saccoccio) di alcune iniziative recenti anche affascinanti finalmente nel Reale.
Il futurismo contemporaneo, piaccia o meno, va reinventato sulla scia chiara trasparente rivoluzionaria dei diversi bordi in certo senso non teorici ma conclamati dai fatti. Tra Arte e Scienza futurista e o dal/del futuro.
Oltre - il nucleo rivoluzionario- l'elettrostaticità dei letterati o dei filosofi... il Futurismo consapevolmente verso la Scienza!
Dal bordo artistico la Fontana Rossa di Rosso Trevi e il Futurismo Rosso Trevi come dna del futurismo artistico sociale contemporaneo: splendido mix tra il Futurismo Pensiero+Azione della matrice Marinettiana ma anche di Majakowskij, tra scandalo, provocazione, arte della macchina/scienza, esperimento.
In tale software ci connettiamo anche ... chi scrive, proprio da uno start apparentemente ancora letterario: in realtà usiamo proprio le Parole e il Pensiero, dai lontani anni 80, come macchine quasi astratte, macchine postletterarie: laddove Graziano Cecchini Rosso Trevi usa la Parola Immateriale del Colore e dell'Arcobaleno futurista verso nuovi colori algoritmici, sia ben chiaro con esiti ineguagliati, oggi anni duemila.
La nostra poetica, invece: non a caso già verbovisiva dalle origini, poi sonora elettronica fino alla recente produzione videopoetica e tecnograffitistica nello specifico, sempre su figure sfondo o downloads già verso la Scienza (Fiori della Scienza il primo giocattolo del “Futurismo secondo Guerra...”) già pre-trans futurista e transumanista, nel cuore della nuova futurologia italiana, dimostrato dalla parallela continua produzione poetico-saggistica.
Graziano Rosso Trevi, l'ala più visionaria rivoluzionaria e elettronica alla McLuhan (via Warhol e Cristho anche), De Kerckhove del futurismo contemporaneo. Con la Guerra sola Igiene del Mondo, trasformata (vedi Tibet, Karen, Segnali di Fumo....), trasformata in futurismo dei diritti umani: con l'artecrazia sperimentata oggi in quel di Salemi (vera e propria microrepubblica elettrofuturista).
Chi scrive, invece, l'ala techno rivoluzionaria meno visionaria, più cyberpunk., la Poesia senza Poesia, quasi, nel cosiddetto Bene e nel cosiddetto Male, mediaticamente perturbante ma meno comunicativa.
Verso il Futurismo Scientifico di cui transumanisti, futurologi,estropici, postumani sono il futurismo live al 100%, futurismo nell'accezione linguistica anglosassone, per caso influenza o meno, fin dai pionieri futurologici rivendicata (FUTURIST!).
Per restare solo in Italia, nella rete dei futurologi o transumanisti mondiali, Campa, Vaj, Spezza, Estropico e molti altri (senza dimenticare i vari Ceccato, Vacca, Barbieri-Masini eccetera), il futurismo o neofuturismo contemporaneo è l'ala appunto più prossima all'Immaginario, all'estetica o l'arte in parole “convenzionali” per intenderci: arte scienza comunque feedback e interfaccia ben desiderata e viceversa dagli ...scienziati e la futurologia scientifica (e ovvio viceversa!).
Finalmente con una specie di girotondo “finale” alla Hal 9000 di Kubrick... ecco nuovamente la dimensione letteraria, ma anch'essa oltre l'elettrostaticismo di quella... letteraria: l'ala connnettivista fantascientica e già cyberpunk con incursioni anche transumaniste (Battisti, De Matteo, Milani, il ferrarese talentuoso ed eclettico Maurizio Ganzaroli eccetera).
E infine il grande link neofuturista doc: Alessio Brugnoli e il giovanissimo Di Carlo da un lato, i ferraresi stessi Tuzet, Donegà e Roversi, l'immenso Paolo Ruffilli (postfuturisti invero): elettrostaticità vivente, verso incontri scientifici ravvicinati di tipo ancora sconosciuto. Tra psicanalisi, poetica pura del Novecento, filosofia pura anche scientifica. Il gioco paradossalemente più arduo, poiché, la creazione imminente... del Novum necessariamente attinge costringe... a per così dire certa Creta appunto inquinata letteraria filosofica.
Eccetto, ovvio, gli Esiti già appunto straordinari in Ruffilli, che usa le Parole e il Pensiero come Musica: brillanti in Roversi e Donegà, persino Azzurri in Fiore Savonari Vivenza Franck Ancel nella linea parallela della Parola che riparte dal Colore o dal Suono-anche multimediale (oltre agli stessi -nel secondo novecento ancora- ma temporalmente ancora contemporanei- Benedetto, Crali, Peruzzi e altri); già creativi e sicuramente in progress Tuzet, Brugnoli, Di Carlo, Balducci (Transavverismo quest'ultimo) in mosse diverse eppure complementari per l'avvenire prossimo.
Già nella Logica del Senso del Futuro futurista Tuzet, in battiti – di stupore si dirà e da scommetterci- il più giovane geniale Armando Di Carlo (creatore della prima Tv futurista nel web- Bloghimista Tv), lo stessso tecnodecadente sovversivo Balducci.
Quanto a Brugnoli, né Poeta, né Artista elettronico, né scrittore (naturalmente ... dichiarati..) la sua penna felice ne fa uno Sgarbi giovane più cibernetico (certamente meno vitalistico e futurista marinettiano), critico d'arte e analitico del Web, ruolo inedito ed originale, sorprendente (si veda anche il suo manifesto proprio sulla Scrittura), fatalmente contraddittorio nel suo evidente paradosso letterario rivendicato con la logica popperiana, fondamentale, ma non esauriente (Monod e Minsky da un bordo, anche via Wiener, ancora McLuhan, Feyrabend e persino Teihlard de Chardin dall'altro).
Ecco il futurismo scientifico (dal punto... ciberspaziale estetico) allo stato nacente nell'anno duemilanove postcentenario (secondo ... Futurguerra, ovvio!). Ala estetica della nuova futurologia italiana e transumanista, intrecccìata -a volte- sovrapponibile- con certa stessa arte transhuman and transhumanist e postumana nascente (almeno nella classificazione... sicuramente dalla nuova net web internet art fiorita e-o che fiorirà dai micro-nano...neurochips - e chissà che altro- contaminazioni incluse con i medium d'arte “convenzionali”
Estetica scientifica e sociale: nell'attesa, al di là delle contingenze attuali puramente soggettive, spesso casuali, per l'implicazione politico-sociale tout court, della futurologia e del Futurismo come Macchina Politica nei prossimi decenni, fondamentale democrazia libertaria e radicale, scientifica e artistica, basta sull'estetica e l'etica della conoscenza e della previsione (e dell'intuizione) scientifiche per il sogno della Scienza, dell'homo postsapiens!
ROBERTO GUERRA FUTURISTA
http://thefuturist.splinder.com
http://www.myspace.com/futurismo2009