lunedì 7 luglio 2008

manifesto VCAP VIDEO-COMPUTER--ART 2008


Video-Computer-Art-Poetry 2008 VCAP - the first version



"La Vita è l'unica cosa seria:tutto il resto è irrilevante"

Ludwig Wittgenstein



ANNI-60- sull'onda del cosiddetto boom economico euroamericano, della televisione, della pop art, della lavatrice, dei Beatles, della minigonna, della guerra fredda, del Vietnam, dell'era spaziale, dello sbarco sulla Luna, dei primi effetti elettrici-elettronici-la rivoluzione elettronica nella vita (e nel business) quotidiana, nuovi pionieri dell'avanguardia sperimentarono per la prima volta la nuova arte del nostro tempo- la cosiddetta video-art; tecnologie primitive, spesso ibridi tra super 8, telecamere neppure analogiche quasi, tra cinema -fotografia e strane immagini televisive-ma fuori dallo schermo classico-dal Giappone all'Italia (da Naim Juin Pick allo stesso oriundo Fabrizio Plessi), innestarono come alieni appunto la nuova arte dell'era elettronica e postindustriale. "Apocalittici e integrati "di Umberto Eco, "Understanding Media di McLuhan" , le prime provocazioni letterarie mediatiche di Baudrillard, sulllo sfondo della moda positiva dei futurologi, da Alvin Toffler agli italiani Roberto Vacca ("Medioevo prossimo Venturo--- poi Rinascimento..") e Silvio Ceccato, erano sullo sfondo a ispirare e giustificare.... la prima avanguardia dichiaratamente e tacitamente post-umana, il più radicale recupero della pre-visione futurista più autentica-l'estetica e il Regno della Macchina, l'ubiquità dell'Uomo Moltiplicato, solo da pochi anni trasparente nella "divinazione" futurista , con l'avvento di Internet e del web.... In Italia in particolare, la Video Art o Arte elettronica ebbe una città di provincia- Ferrara- tra le sue capitali mondiali con Tokyo, New York , Kassel ecc... Giorgio Cattani, lo stesso Plessi, Maurizio Camerani, Gianni Toti, ecc. a cura dell'oggi estinto Centro Video Arte; in quegli anni e fino alla fine degli anni Ottanta, a Ferrara passarono tutti i pionieri della'arte Video (dalla Abrahmovic a Claudio Stringari di Milano, ecc.). Oggi di quella stagione restano attivi alcuni protagonisti; alcune opere restano stupefacenti e avveniristiche, molte appaiono datate, delle reliquie, insopportabili e velleitarie: fin dall'inizio, almeno in Italia, purtroppo certo condizionamento sociale culturale antifuturista e ideologico inquinò l'infanzia della Nuova Arte, anello di congiunzione verso la nuova arte ormai scienza , anche ad esempio per l'arte visiva e la poesia oggi finalmente dislocate nell'attuale web mutazione rivoluzione ancora in pieno divenire, come un nuovo universo in formazione. Mentre nella Musica, invece, con Stockhausen, Varese, Cage, Berio, Gould, ecc., il Suono Passatista è già diventato Scienza e già è fiorita con la pop music sintetica o technopop una nuova cibercultura specifica, nell'arte visiva e in poesia, nonostante la mutazione parallela e interfacciata sia già un dato di fatto, certa Casta Accademia tutt'oggi frena il futuro venuto alla luce. Non solo condizionamenti ideologici antifuturisti e antimodernisti; soprattuto,per la Video Arte italiana storica: due sconcertanti contradddizioni mai risolte. 1. Una filosofia elitaria tardoborghese avanzata avariata tra gli addetti ai lavori, curatori e artiisti stessi, in flagrante contrasto con la pretesa rivoluzione estetica persino sociale; 2-In none della Nuova estetica della Comunicazione e dell'Informazione, un patrmonio di opere soprattutto ancora una volta in flagrante contrasto con il più banale Abc della comunicazione (anche Moles, Von Neumann e certa cibernetica sociale), spesso cerebralismi che infatti al massimo vanno bene per il Ghezzi più neoaccademico e antipopolare (Insomma siamo a livello di Korazzata Potiemkin ...il contrario della Web Art come Arte e scienza della Gioia scientifica e futurista, oltre che della necessaria guerra simbolica e culturale per vincere il passatismo di ogni epoca!.). La Nuova Video-o Computer Art - appare invece- controcorrente- dallo sguardo futurista aggiornato (e netfuturista più nel futuribile presente)- più consapevole, libera e rivoluzionaria rispetto ai Padri fondatori, spesso incapaci di rinnovarsi ed evolversi (normale per operai e lavoratori deboli ...non certo per artisti d'avanguardia). Si delineano nei fatti all'orizzonte due moduli rivoluzionari: 1-ancora basato sulla ricerca pura ma comunque comunicativo e meno presentuoso o velleitario; con l'utilizzo creativo delle nuove tecnologie più evolute.2-un'altra ricerca più tecnoanarchica, high tech o meno, quasi videograffitistica, eppure dichiaratamnete rivoluzionaria e perturbante; E infinite sfumature, nodi e intrecci e interconnesioni e bordi possibili, tra un modulo e l'altro.... A Ferrara ad esempio, sempre capitale- ora meno colpevolmente sbandierata- nella nuova video art computer nazionale, figure come Andrea Forlani, Filippo Landini, Eugneio Squarcia , il nostro Massimo Croce sono esempi concreti dell'attuale contaminazione.... magari-schematizzando sul bordo della cosiddetta ricerca pura, ma appunto con la contaminazione di cui prima; chi privilegia la video camera (Forlani e Landini) chi opera già direttamente con il web (Croce) usandolo come una nuova naturale gamma di colori o sette note dell'arcobaleno e o della scala musicale... La musica -siamo nel villlaggio orale elettronico-profetizzò McLuhan- è nodo vivente fondamentale; come dimostrano a livello squisitamente neopop i campi perturbanti dove cercare paradossalmente la video art più pura (nello sguardo o l'ascolto della comuniczione) ; ovvero i videoo clip musicali e gli spot telvisivi, laddove tutta la retorica capitalismo alternativa sociale appartiene ormai solo alle nicchie dei dinosauri. Oppure, bordo ora estremo tecnoanarchico neopop ma particolare, perchè calcolato fino all'ultimo minuto, la poetica elettronica a Ferrara proprio del sottoscritto, computer video poetry art , rivoluzionaria, tutta giocata su tecnologie primitive o meno per pura scelta mediatica e creativa, molto discutibile, forse, ma assolutamente futurista. Con il Computer e la Parola come uniche tecnologie al cento per cento, al passo con l'inno ... "schiaffo all'infame buon senso" tardoborghese-diciamo oggi- quindi anche all'infame buon senso pseudoalternativo... proclamato a suo tempo da Majakowskij e senz'altro eseguito e tutt'oggi non esaurito (anzi proprio dal Web letteralmente ri-clonato) da Marinetti e la rivoluzione futurista, incompiuta-.--- da completare!



Roby Guerra....futurista